|
|
23-02-2018, 16:11
|
#61
|
Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
|
Quote:
Originariamente inviata da claire
Intanto, i ragazzi con problemi diagnosticati hanno il pdp e nessuno può chiedere loro di studiare pagine a memoria se sono dislessici ,ad esempio,ma si va di strumenti compensativi e dispensativi.
Non parlo certo di chi non ha voglia di fare un cazzo,parlo di gente che ha problemi e non riesce con la volontà a superarli,nè con la terapia nè con i farmaci nè con il self-help.
Quanti avranno provato a reagire a una situazione di handicap fisico,ma non avranno trovato in sè le forze mentali per farcela?
|
Pdp, pei e tutto il resto sono strumenti compensativi, non devono trasformarsi nel pretesto per non impegnarsi perché tanto si ha la promozione assicurata. La storia reca con sé numerosissimi esempi di persone che, affette da disturbi dell'apprendimento, hanno poi scritto libri e trattati e ciò che li accomuna è l'aver ammesso di aver sfidato loro ritardi invece di essersi arresi ad essi senza colpo ferire. Potevano farcela così come potevano non farcela, ma se non avessero nemmeno tentato avrebbero avuto il risultato certo di non combinare nulla.
Quote:
Originariamente inviata da XL
Sceglie di vincere solo chi praticamente possiede gli strumenti per mettere in atto una strategia per vincere al 100% in ogni situazione. Solo una persona del genere può dire a gran voce di decidere di vincere, se no farebbe bene a starsene zitta perché dice fregnacce.
Non sceglie affatto di vincere chi partecipa e non sa come andranno a finire le cose e poi magari vince.
|
Il mio discorso era molto più semplice: se partecipi non hai la certezza che farai passi in avanti, se non partecipi hai la certezza che resterai fermo. E lamentarsi di rimanere fermo senza proporre alternative è non solo contraddittorio, ma anche controproducente. O si partecipa accettando rischi, o non si partecipa accettando l'immobilità. Non partecipare lamentandosi della propria condizione, come fanno in molti qui, è quello che non mi piace.
|
|
23-02-2018, 16:13
|
#62
|
Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
|
|
|
23-02-2018, 17:03
|
#63
|
Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
|
Quote:
Originariamente inviata da SpaceBoy
Oggi crogiolandomi nei miei problemi ho riflettuto su questa cosa. Oddio riflettuto, ho ruttato queste seghe mentali suona meglio. Voi sapete che si dice che bisogna lottare perch, guarda tizio senza una mano, non arrendersi perchè guarda Sempronio paraplegico. Per esempio Beatrice Vio, grandissimo esempio per tutti che assolutamente stimo e ammiro, però diciamocelo: quante persone saranno nelle sue stesse condizioni e saranno depresse, tristi, sole ecc ecc? Questo rende ancora più degna di stima la persona singola, ma fa cadere il castello di carta dell ipocrisia generale, quando tutti ti dicono: "eh guarda tizio ha i tuoi stessi problemi eppure, oppure guarda questa atleta non gli arti eppure". Sono cavolate, perchè appunto ovvio che ci siano persone che riescono comunque a sconfiggere i problemi qualunque essi siano, ma quanti con quel problema, dietro le quinte sono depresse o si sono suicidate?
|
Se una persona si massacra di giudizi, condanne e doveri, anche prefiggersi di "superare i problemi psicologici" può essere un modo per maltrattarsi.
"Bisogna lottare". Ma "bisogna" per chi? Ti imponi il dovere di portarti a vivere meglio? Ma per vivere meglio, è intanto il caso di smettere di ragionare troppo in termini di doveri.
Che senso ha prendere meccanicamente a esempio qualcun altro? A me pare meglio chiedersi perché non si vuole, in realtà, uscire da certe situazioni, recuperando un po' di contatto con sé.
|
|
23-02-2018, 17:15
|
#64
|
Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
|
Quote:
Originariamente inviata da muttley
O si partecipa accettando rischi, o non si partecipa accettando l'immobilità. Non partecipare lamentandosi della propria condizione, come fanno in molti qui, è quello che non mi piace.
|
Ma se poi partecipo per vincere qualcosa che per me val la pena cercare di ottenere e perdo e vieni tu che mi dici che perdo perché scelgo di perdere io ti mando sonoramente a quel paese. A me è questo atteggiamento qua che sta sulle palle.
Mi sta sulle palle anche l'atteggiamento di chi dice che poi i rischi son gli stessi per tutti: anche questo poi non è vero.
Faccio un esempio stupido, se una persona brutta e magari obesa ci prova con una persona abbastanza attraente è molto probabile che questa possa rispondere con astio e magari arrivare anche ad offenderla. Questo trattamento non è riservato a tutti, il rischio di ottenere risposte del genere quando si è in certe condizioni è molto alto.
Poi comunque come ho detto prima è già la gara magari che non sta bene a monte, quindi ci si lamenta di ben altro... Ci sono vari livelli. Se la gara l'avessi messa su io, potresti dirmi che sono una testa di cavolo, ma visto che le regole non le ho scelte io e devo subirle per poter ottenere determinate cose, c'è di che lamentarsi.
Anzi è l'unica cosa coerente da fare se si pensa che certe cose non stanno bene, non si può agire all'interno delle regole se le regole non stanno bene, sarebbe comunque incoerente. Lamentarsi e manifestare dissenso rifiutandosi di partecipare ad un qualche gioco comunque non equivale a non far nulla, se a te e quelli come te dà fastidio allora non è del tutto inutile visto che alla fine lo scopo è proprio quello di creare disturbo alle persone che aderiscono al gioco al massacro e sostengono che o si sta dentro o si sta fuori accettando comunque le regole e tutte le conseguenze.
No, si può anche non accettare l'immobilità causata dalle regole del gioco, ma non è mica detto che si starà bene, è solo una posizione migliore delle altre due secondo un certo punto di vista, posizione e capacità. Poi si fa i finti tonti e non si capisce perché delle persone finiscono armate fino ai denti nelle scuole. Non si lasciano alternative con questo tipo di aut aut
O si partecipa accettando rischi, o non si partecipa accettando l'immobilità
Si può anche non partecipare e non accettare l'immobilità causata dalla non partecipazione ad un gioco sociale.
|
Ultima modifica di XL; 23-02-2018 a 17:55.
|
23-02-2018, 17:20
|
#65
|
Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
|
Quote:
Originariamente inviata da XL
Ma se poi partecipo e perdo e vieni tu che mi dici che perdo perché scelgo di perdere io ti mando sonoramente a quel paese. A me è questo atteggiamento qua che sta sulle palle.
|
O perché non hai partecipato abbastanza, o perché non hai partecipato nel modo giusto... c'è sempre un modo per bacchettare un povero diavolo che viene qui a lamentarsi che le cose non gli vadano come vorrebbe o come gli servirebbe che andassero. Non si può dire "cazzo, sei stato sfortunato, mi dispiace, fatti forza, magari potrà andare meglio in futuro", almeno solo questo e basta. No, di riffa o di raffa, in un modo o nell'altro, qualsiasi cosa tu abbia fatto, anche se non hai fatto del male a nessuno, alla fine conta solo la tua volontà, volere è potere (cit.) sempre e per tutti, quindi qualche colpa ti deve venir affibbiata comunque, qualcuno deve sempre salire sul pulpito e indicarti col dito:
|
Ultima modifica di Winston_Smith; 23-02-2018 a 17:22.
|
23-02-2018, 17:31
|
#66
|
Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
|
Quote:
Originariamente inviata da Joseph
Ma anche che non farai passi indietro, l'immobilismo a volte è causato da meccanismi di protezione.
Chi non ha questi meccanismi non può che invitare indiscriminatamente gli altri a muoversi, sia per altruismo che per odio inconscio.
|
Non sono contrario all'immobilismo a scopo protettivo, come detto, ma al non indagare a fondo sull'esistenza dello stesso.
Quote:
Originariamente inviata da XL
perdo e vieni tu che mi dici che perdo perché scelgo di perdere io ti mando sonoramente a quel paese. A me è questo atteggiamento qua che sta sulle palle.
Mi sta sulle palle anche l'atteggiamento di chi dice che poi i rischi son gli stessi per tutti: anche questo poi non è vero.
|
Nessuno ha mai affermato nessuna delle due cose. Si dice che se hai perso una volta, non è detto che se tenterai ancora, perderai di nuovo e perderai per sempre finché ti sarà data la possibilità di tentare. Come diceva Beckett: Ever tried. Ever failed. No matter. Try Again. Fail again. Fail better.
E se vedi che il rapporto costi-benefici del tentare ti sembra troppo sbilanciato verso i primi, bisogna avviarsi verso un processo di accettazione.
|
|
23-02-2018, 17:45
|
#67
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 449
|
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Colpa ≠ responsabilità.
Un punto che non è stato toccato è che si considera aprioristicamente il non volere come un "crimine", una colpa appunto. Non è assolutamente vero, una persona non deve volere, deve invece capire se realmente vuole. Dietro alla struttura conscia vi sono stati e livelli nascosti di conflitti e contraddizioni, ed è lì che bisogna andare a scavare. Capire cosa realmente si vuole, senza inibizioni, senza timori, pudori e false ipocrisie, arrivare fin dove sia possibile all'autoconoscenza.
|
me lo dice sempre il mio psicologo
sei arrivato a 30 anni e ancora non ti sei fermato a pensare "io chi sono?".
mi dice che non ho idea di cosa voglio perché gli eventi della mia vita non mi hanno mai spinto a una seria riflessione sulla mia persona, e quindi mi impegno poco / male nelle cose che faccio, e non riuscendo mi abbatto.
la cosa va a spirale e diventa depressione nel mio caso.
|
|
23-02-2018, 17:52
|
#68
|
Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
|
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Nessuno ha mai affermato nessuna delle due cose. Si dice che se hai perso una volta, non è detto che se tenterai ancora, perderai di nuovo e perderai per sempre finché ti sarà data la possibilità di tentare. Come diceva Beckett: Ever tried. Ever failed. No matter. Try Again. Fail again. Fail better.
|
Anche messa così è comunque una tua mancanza, perché non hai provato abbastanza. In un modo o nell'altro, il fatto che tu non riesca è imputabile sempre e solo a te, secondo queste dottrine superomistiche.
E' vietato consolare e basta una persona, dirgli "Cazzo, ci hai provato ma sei stato sfortunato, mi dispiace, hai tutto il diritto di lamentarti". No, la risposta è "Zitto, non lamentarti e continua a provare fino alla fine dei tuoi giorni, dovessi sbattere la testa al muro migliaia di volte".
|
|
23-02-2018, 17:54
|
#69
|
Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
|
Quote:
Originariamente inviata da muttley
|
e vabbè, gramsci in inglese è come sentire bang bang cantata in italiano dall'equipe84 :-/
per carità, gruppo storico, le cover andavano di moda, ma insomma :-/
|
|
23-02-2018, 17:54
|
#70
|
Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
|
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Anche messa così è comunque una tua mancanza, perché non hai provato abbastanza. In un modo o nell'altro, il fatto che tu non riesca è imputabile sempre e solo a te, secondo queste dottrine superomistiche.
E' vietato consolare e basta una persona, dirgli "Cazzo, ci hai provato ma sei stato sfortunato, mi dispiace, hai tutto il diritto di lamentarti". No, la risposta è "Zitto, non lamentarti e continua a provare fino alla fine dei tuoi giorni, dovessi sbattere la testa al muro migliaia di volte".
|
Invece è una frase assolutamente neutra, non dice mica try again you lousy motherf****r.
La critica sul personale è negli occhi di chi legge e si offende.
Io personalmente la trovo invece una frase molto incoraggiante.
|
|
23-02-2018, 17:58
|
#71
|
Banned
Qui dal: Nov 2017
Messaggi: 1,197
|
che poi la frase del titolo vale anche per il suicidio
|
|
23-02-2018, 18:03
|
#72
|
Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
|
Quote:
Originariamente inviata da honey honey
me lo dice sempre il mio psicologo
sei arrivato a 30 anni e ancora non ti sei fermato a pensare "io chi sono?".
mi dice che non ho idea di cosa voglio perché gli eventi della mia vita non mi hanno mai spinto a una seria riflessione sulla mia persona, e quindi mi impegno poco / male nelle cose che faccio, e non riuscendo mi abbatto.
la cosa va a spirale e diventa depressione nel mio caso.
|
stessa identica cosa per me.. a 40 anni.
cacchio ma è proprio quello che succede a me
e che eventi devono capitare per spingere a una seria riflessione?? cataclismi, tragedie..
|
|
23-02-2018, 18:12
|
#73
|
Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
|
Quote:
Originariamente inviata da muttley
E se vedi che il rapporto costi-benefici del tentare ti sembra troppo sbilanciato verso i primi, bisogna avviarsi verso un processo di accettazione.
|
Secondo me non bisogna necessariamente spostarsi verso nulla.
Il processo di accettazione di cui parli può comportare ad un altro livello non accettazione comunque: non accettazione delle parti di te alle quali il rapporto costi-benefici non sta bene. Potresti ingaggiare un'altra lotta interna ben peggiore con queste parti che dal di sotto ti sorreggono. Se sfasci queste magari finisci con lo sfasciare te stesso.
Almeno una persona sa che "questa cosa qua a me non sta proprio bene e mi è ben chiaro che non l'accetto, anche se non posso farci nulla adesso".
Che è una cosa che sovrasta la propria forza è chiaro, una persona lo sa, ma sa anche di non accettarla così com'è.
Secondo me questa cosa qua diminuisce anche l'aggressività.
Per me l'accettazione non si può forzare più di tanto a qualsiasi livello, o certe cose nell'insieme ci stanno bene, o ci andranno di traverso e risulteranno indigeste comunque.
Riconoscimento della non accettazione e non estinzione della non accettazione.
|
Ultima modifica di XL; 23-02-2018 a 18:19.
|
23-02-2018, 18:22
|
#74
|
Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
|
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Invece è una frase assolutamente neutra, non dice mica try again you lousy motherf****r.
La critica sul personale è negli occhi di chi legge e si offende.
Io personalmente la trovo invece una frase molto incoraggiante.
|
Anche troppo neutra, infatti non è per nulla incoraggiante né consolatoria, dice solo di tentaretentaretentaretentaretentaretentare....... in loop come lui
In più, unita al divieto di lamentarsi finché non si è provato "nel modo giusto" o non ci si è provato "abbastanza" (quindi un divieto potenzialmente forever and ever), accusando chi lo fa di lamentarsi senza far nulla, la trovo ai limiti del sadismo.
|
|
23-02-2018, 19:11
|
#75
|
Esperto
Qui dal: Jul 2011
Messaggi: 567
|
Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
"sa pijano in saccoccia"(volg)
ma finchè si spera o si cambia modo di vedere le cose (ci si accetta e accontenta anche) ,c'è la speranza di stare meglio,si può stare meglio
|
|
23-02-2018, 19:28
|
#76
|
Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
|
Quote:
Originariamente inviata da Joseph
È soggettivo. La tragedia apocalittica avviene ogni giorno con lo spreco enorme di potenziale e risorse, dipende da quanto uno è in grado di coglierla.
|
ad avercelo il potenziale
|
|
23-02-2018, 19:45
|
#77
|
Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
|
La mia sensazione è che taluni non cerchino né consigli né incoraggiamenti, ma principalmente commiserazione e finiscqno per mettere sullo stesso piano parole intrise di neutralità con parole intrise di critica esplicita (critica che appare sempre distruttiva e mai costruttiva, un certo utente lo ammise pure che per lui non c'è distinzione tra le due).
Questo mi dà ancora più la sensazione che sia rimasto (nell'inconscio) quel bisogno innato di commiserazione che si avrebbe dovuto avere negli anni formativi dell'infanzia, ma che da adulti risulta anacronistico. Anacronistico se preteso, come se le nuove persone che incontriamo nelle nostre esistenze avessero in qualche modo delle responsabilità per ciò che ci è mancato negli anni più delicati. Questo voler pretendere a tutti i costi è indice di una personalità che si sente in credito. Va bene sentirsi in un modo, ma è il voler ogni volta fornire una piattaforma razionale (che prevede che l'altro sia in malafede) a giustificazione perenne della propria emotività/sensibilità più nascoste che è pericoloso.
|
|
23-02-2018, 20:04
|
#78
|
Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 1,850
|
mah quello della volontà a me sembra un discorso insomma, piuttosto contraddittorio...se la volontà è tutto,come alcuni sostengono, quindi si presuppone che uno non cambia solo perchè non vuole.....ma quindi se non vuole significa che non gli dispiace affatto la sua situazione...ergo in tal caso perchè si lamenterebbe (dato che si fa riferimento a gente che non gradisce la propria condizione)
|
Ultima modifica di untipostrano; 23-02-2018 a 20:07.
|
23-02-2018, 20:08
|
#79
|
Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
|
Muttley:come dicevo,non ci sono solo gli strumenti compensativi ma anche i dispensativi.E nei pei gli obiettivi minimi si abbassano,altrimenti non avrebbe senso farli.
Oppure tu pretendi che un tuo alunno in sedia a rotelle salti gli ostacoli alle olimpiadi?È ovvio che si può chiedere a ciascuno solo ciò che può dare e non si può pretendere tutto da tutti.Il massimo,d'accordo, ma solo di quanto è nelle sue possibilità.E se raggiunto questo massimo,nom bastasse ad avere una vita soddisfacente,autonoma, vivibile?
|
|
23-02-2018, 21:24
|
#80
|
Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
|
Quote:
Originariamente inviata da muttley
La mia sensazione è che taluni non cerchino né consigli né incoraggiamenti
|
Oddio più o meno... Se tu sapessi come trasformare la carta in oro con gli strumenti del piccolo chimico magari potrei interessarmi a quel che hai da dirmi, altrimenti non è detto che i tuoi consigli debbano tornarmi necessariamente utili.
Non ho un lavoro che mi piace, quello che faccio mi stressa, i colleghi di lavoro mi importunano...
Consiglio/incoraggiamento
Cercane uno che ti piace, non ti stressa e dove i colleghi di lavoro non ti importunano...
Consigli del genere teneteveli per voi, se poi vi mandano a quel paese per me è comprensibile il perché.
Se certe cose una persona non le fa vuol dire che nell'insieme risorse per farle non ce le ha e bisogna per forza di cose semplificare ancora le operazioni fino a raggiungere quelle che può eseguire grazie alle risorse di cui dispone.
Quando si arriva a questi livelli qua può essere che il consiglio serva a qualcosa.
Io ho l'impressione che anche da parte di certe persone non c'è tutta questa volontà di aiutare e consigliare davvero, perché farlo concretamente costa fatica. Ho l'impressione poi che delle persone son qui per fare altro e non per dare consigli ed incoraggiare. Anche queste persone dovrebbero andare a vedere cosa c'è dentro al loro bel cervellino invece di giocare al piccolo psicoanalista con gli altri.
|
Ultima modifica di XL; 23-02-2018 a 21:58.
|
|
|
|