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Vecchio 14-10-2016, 09:22   #1
Esperto
L'avatar di Crystal
 

In questi giorni pensavo che con il senno di poi, alcuni comportamenti, modi di agire e di rapportarsi con gli altri soprattutto nella socializzazione, diciamo l'abc dello stare con gli altri, se facciamo una pulizia mentale, (da questo punto sono facilitato avendo fatto molti passi avanti fuori dalla fs) e andiamo a far luce su quando eravamo bambini, diciamo dai 6 agli 11 anni, possiamo portare alla memoria alcuni eventi sociali a cui abbiamo partecipato e vissuto utili per capire, al "netto" dell'ansia sociale cosa siamo chi siamo veramente e con quale tipo di atteggiamento disporsi nei confronti della fobia sociale. Cosa possiamo effettivamente permetterci di raggiungere perchè in fondo lo siamo e dobbiamo ricercarlo dentro di noi per tornare ad essere noi stessi essere autostimati e soddisfatti, e cosa invece è meglio che non cerchiamo di raggiungere, per il semplice fatto che non lo siamo.

Spesso il nostro modo di fare, di relazionarci, a prescindere dai cambiamenti di pensiero su questo piuttosto che quello, rimane inalterato da quando siamo bambini; A maggior ragione se ci chiudiamo in noi stessi e non facciamo step x imparare a stare in mezzo alla gente: per noi è suggestivo l'esempio che è come se ci ibernassero e poi ci lasciassero lì fino a quando vogliamo vedere la realtà com'è effettivamente e all'improvviso scopriamo di non essere adatti, che non siamo abbastanza...Saltiamo le lezioni principali per imparare a socializzare.

Se invece facciamo un pò di passi indietro nel passato, scopriamo che possiamo portare a memoria alcuni atteggiamenti, che ci fanno riconoscere e ci spogliano di tutte quelle convenzioni sociali malsane che abbiamo assunto, e che ci permettono di capire(sempre aiutandoci con la proporzione del contesto in cui è avvenuto quel determinato fatto) e a quello che poi abbiamo invece vissuto;E interessante poi valutare se abbiamo effettivamente caratteristiche tendenti all'estroverso, nella normalità, oppure se abbiamo sempre avuto, fin da piccolissimi, una personalità chiusa e introversa.

Nel mio caso, ogni tanto mi riemergono atteggiamenti controversi...ovvero esattamente opposti a come credevo di essere durante la fobia sociale.
Ad esempio quando c'erano i classici colloqui genitori-insegnanti, e noi bambini ci ritrovavamo insieme ad aspettare il nostro papà e la nostra mamma, succedeva (mi ricordo di 3-4 di volte) che nel gruppettino di bambini, io ero quello che decideva come passare il tempo e cosa fare, e gli altri stavano volentieri ad ascoltarmi ed a fare quello che spiegavo io, mi rispettavano come "leader" per quello che dicevo e come lo dicevo...l'esatto opposto di quello che la fobia sociale ci fà credere.
Oppure capitava che riuscivo a tenere il pallino del discorso per diversi minuti ed a far ridere tutto il gruppo di compagni di scuola con battute o atteggiamenti simpatici.
Con questo non voglio dire che sotto sotto ero un leader, ma nemmeno che ero l'ultima ruota del carro e il bimbo più introverso, asociale e taciturno che poi la fs mi ha fatto credere.

Ovviamente c'è da dire che si era bambini, ma i tratti caratteriali permangono. Poi gli eventi e i contesti li fanno emergere o affossare, e ci fanno di conseguenza rischiare di sottovalutarci, come accade a noi, ma anche a sopravvalutarci.

Voi vi ricordate qualche aneddoto di comportamenti controversi rispetto ad ora? oppure di altri che confermano l'introversione?
raccontate...
Vecchio 14-10-2016, 09:31   #2
Esperto
L'avatar di Suttree
 

Io sono stato molto introverso sin da piccolo e fin da allora mi sono arrivati commenti del tipo "quel bambino è strano..non è normale..non socializza ecc." (soprattutto dagli adulti). Credo che tutto ciò, unito al bullismo/prese in giro da parte dei coetanei, mi abbia fatto sviluppare complessi di inferiorità e fobia sociale.
In genere mi sono sempre sentito quello "diverso" e che per integrarsi un minimo nei gruppi deve sforzarsi di socializzare.

Un ricordo contrastante con la mia immagine introversa è che da bambino mi piaceva ballare e quando mia madre accendeva la musica mi scatenavo..roba da estroversone (ovviamente lo facevo solo se non era presente nessun'altro).
Vecchio 14-10-2016, 15:05   #3
Esperto
L'avatar di Crystal
 

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Osservare il passato è utile, ma bisogna tenere conto che in un anno ci sono 8760 ore e che, basta osservarli, una coppia di genitori un po' disfunzionali può traumatizzare un figlio anche più volte al minuto.
Non so quindi che tipo di "indole" (ammesso che esista) si possa cercare di rintracciare posteriormente al primo anno di età.
Più che altro credo che osservare il passato permetta di cogliere con più facilità la natura profonda di alcune questioni attraverso i modi diversi con cui si sono mostrate.
Chi ha parlato del primo anno di età?
Certo il genitori può influenzare molto una creatura senza "scudi" e "filtri", ma prescindere dal comportamento dei genitori nei nostri confronti, noi abbiamo dei tratti caratteriali che sviluppiamo non dipendenti da quello che ci insegnano i nostri genitori. Sono individualità che ci portiamo nella tomba, qualcosa che nessuno ci può cambiare.
A mio parere le difficoltà irrazionali che ci crea la fobia sociale, sono d'intralcio e offuscano la realtà, non permettondoci di vederla come è essenzialmente e appunto realisticamente. Poi ci mettiamo tutto il carico da novanta di genitori, paure, scuse, contesti e tutto quello che vuoi, ma capire come siamo veramente e come dobbiamo tornare ad essere, o perlomeno ad avvicinarci, è fondamentale per sapere che strada prendere e x stare meglio.

Se venissimo unicamente plasmati dai nostri genitori saremmo dei robot in balia di persone a cui nessuno gli ha spiegato come fare, e che a loro volta sono stati plasmati da genitori tali e quali. Non mi sembra una visione molto realistica ne tantomento ottimistica
Vecchio 14-10-2016, 15:08   #4
Esperto
L'avatar di Crystal
 

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Mi sembra abbastanza evidente che siano l'altra faccia della medaglia.
Certo, ed il mio mi sembra semplicemente un buon modo per cercare di tenerla sul petto dalla parte giusta, e non da quella sbagliata o sul bordo, libera di cambiare parte ad ogni spiffero.
Vecchio 14-10-2016, 15:45   #5
Esperto
L'avatar di Crystal
 

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Infatti intendevo dire che già dopo il primo anno (quindi a maggior ragione al sesto) diventa difficile distinguere quali aspetti del carattere siano indipedenti dai condizionamenti genitoriali (anche perché la psiche è tutta interconnessa e interdipedente).
Non conta distinguere e capire, conta recuperare quello con cui riusciamo a funzionare meglio ed a stare meglio.

Quote:
E' vero, realisticamente lo siamo solo al 99%. :P
Non un robot, un cyborg praticamente...
Parere tuo....imho la percentuale insita è molto più alta dell'1%.

Quote:
Intendevo dire che timidezza e istrionismo (far ridere la classe) mi sembrano due facce della stessa medaglia (problema)
Non sempre...
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