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07-01-2005, 21:41
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#1
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Banned
Qui dal: Nov 2000
Messaggi: 2,258
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Ciao a tutti mi sono appena iscritta! Volevo sapere se c'è qualcuno di voi che frequenta l'università e come riesce ad affrontarla. Io ho 30 anni, a 20 ho cominciato a soffrire di fobia sociale e ho interrotto gli studi, poi con l'incoraggiamento della mia famiglia li ho ripresi ma è molto dura.Ogni volta che ho un esame è una tragedia, non so nemmeno se ne valga la pena alla mia età, ma ormai sono quasi alla fine e sarebbe un peccato.La cosa che mi pesa di più è dover giustificare come mai ancora non ho finito, non so mai cosa rispondere, ho paura che se parlo dei miei problemi mi giudichino pazza.C'è qualcuno che vive la stessa situazione?
Ciao!!
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08-01-2005, 02:29
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#2
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Guest
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Trovati una scusa e dì sempre quella, per es. di che hai avuto dei problemi familiari oppure stai sul vago e dì semplicemente che non ti è stato possibile proseguire gli studi per questioni personali
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08-01-2005, 04:15
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#3
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Principiante
Qui dal: Oct 2004
Ubicazione: Italia
Messaggi: 94
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Quote:
Originariamente inviata da Francesco
per me il problema più grande è trovare la giusta concentrazione, tra periodi di depressione e distrazioni varie, sogni che mi incasinano la mente non è mai facile studiare
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Francesco, e' la stessa cosa che succede a me!
Per i primi 3 anni di universita' (ing.) sono riuscito a scavalcare il problema, autoconvincendomi che tutti i miei problemi si sarebbero risolti da soli, e che non fosse cosi' importante risolverli. Mi chiudevo in casa durante le sessioni d'esame, convincendomi che non mi interessava uscire, che tanto io stavo bene in casa da solo, che tanto le cose si sarebbero sistemante "da grande". Ma ovviamente era un'autoillusione che son riuscito a tenere in piedi molto poco. A un certo punto non son + riuscito a vivere ingannandomi e sono letteralmente crollato, e ho cominciato il mio pellegrinaggio da dottori ecc.
Paradossalmente durante gli esami mi trovo "bene" (agli orali sono un po' teso per via del rapporto diretto col prof ma non mi crea grossi problemi, agli scritti invece e' una passeggiata de salute perche' il rapporto e' unicamente tra me e il foglio) perche' l'universita' e' agli ultimi posti nelle cose importanti della mia vita, per me e' come lavarsi i denti, una cosa necessaria per il mio futuro, ma della quale non mi importa granche'.
E per come sono fatto io mi viene molto facile affrontare cose verso cui non nutro interesse. Mentre invece l'ansia e la paura diventano terrore e blocco totale per le cose che mi importano (rivolgere la parola a una ragazza ecc).
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08-01-2005, 12:32
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#4
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Intermedio
Qui dal: Dec 2003
Ubicazione: Italia
Messaggi: 103
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08-01-2005, 15:18
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#5
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Principiante
Qui dal: Jan 2005
Ubicazione: Italia
Messaggi: 1
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e' proprio così ogni volta che inizio a studiare mi vengono alla mente 1000 pensieri, comincio a pensare di essere una fallita perchè tuuti ce la fanno e io no, a quanto tempo ho perso senza realizzare niente, a come potrebbe essere la mia vita senza questo cavolo di problema che non mi sono scelta e perchè proprio a me.E così chiudo il libro e mi crogiolo nella mia autodistruzione.A volte però mi scatta una molla e mi butto su un esame anima e corpo con buoni risultati, ma perchè questa molla non scatta più spesso?! :roll:
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08-01-2005, 17:11
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#6
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Guest
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Quando non si è sereni, tristi o depressi e magari si lavora è effettivamente difficile studiare e concentrarsi. In questo caso c'è poco da fare se non aspettare momenti migliori per dedicarsi allo studio. Però io penso che conti molto anche la motivazione, la passione in ciò che si studia, che dovrebbe aiutare. Se uno studia tanto per studiare, rischia poi come ho scritto nell'altro post, di ritrovarsi a fare lavori che non piacciono. Perché la laurea che è pur sempre un bel passaporto, ti destina a lavori che non sono meramente esecutori, ma dove devi metterci parecchio del tuo. Allora prova ad immaginarti dieci ore in una azienda a occuparti di qualcosa che non t'interessa dove per giunta ti si chiede pure un grosso impegno mentale. Ti assicuro che prima o poi “sbrocchi”.
Riguardo all'età, all'università ce ne sono di ogni. Dai 20 ai 30 e oltre. Non devi dare spiegazioni oppure inventatene qualcosa palusibile, gli altri che vuoi che ne sappiano, ma soprattutto che vuoi che gliene freghi se ti sei messa a studiare a 20, 30 o 40 o 50. Sono fatti tuoi, puoi dire che hai dovuto interrompere per via del lavoro o per mille altri motivi. usa la fantasia!
:wink:
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08-01-2005, 17:26
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#7
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Intermedio
Qui dal: Oct 2004
Ubicazione: Italia
Messaggi: 269
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io in due anni in mezzo ho dato 10 esami e basta sto molto indietro non riesco a trovare continuità nello studio,apro un libro lo 'guardo' per due minuti lo lascio sopra il tavolo e vado a fare qualcosaltro.Perché deve essere sempre cosi'
timido=non sfrutta a pieno le sue potenzialità
estroverso=sfrutta a pieno le sue potenzialità
Comunque sto progettando una mission impossible 7 esami in due mesi
IL primo è per il 14 poi vi faro' sapere.
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08-01-2005, 20:13
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#8
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Principiante
Qui dal: Dec 2004
Ubicazione: Italia
Messaggi: 4
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Ciao!! Beh anche per me l' univarsità è un vero casino, sto ad ing. ho 22 anni e sto un pò indietro. Anche io come molti di voi trovo molta difficoltà nel concentrarmi, troppi pensieri negativi che mi bloccano mentalmente e non mi danno quella tranquillità necessaria per poter studiare in modo opportuno. Il mio umore è spesso altalenante e questo provoca una forte discontinuità nel mio studio, cosa molto negativa all' università. Ho più volte pensato di lasciar perdere, trovarmi un lavoro ma al momento di farlo mi viene una botta al cuore, e penso a tutti quelli che vanno avanti e che sicuramente non sono più capaci di me, però hanno l' attenuante che loro non soffrono di FS (beati loro). E poi come dici tu, ci sono tutte quelle persone (parenti soprattutto) che appena ti vedono ti fanno la fatidica domanda: "ma quando finisci??" o peggio "ma quanti esami ti mancano??".............. :cry:
Un saluto.
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08-01-2005, 20:13
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#9
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Guest
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no spiegami queste “belle” eguaglianze matematiche ovvero la relazione tra una qualità del carattere (estroversione) e una dell'intelletto (intelligenza) che sono proprio curioso di leggere la dimostrazione? :evil:
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09-01-2005, 00:18
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#10
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Principiante
Qui dal: Dec 2004
Ubicazione: Italia
Messaggi: 74
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Quote:
Originariamente inviata da mil01
C'è qualcuno che vive la stessa situazione?
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PRESENTE!!!
La mia "storia" universitaria è stata tutta un alternarsi di slanci e fughe, di ruggenti sequenze di 30 e periodi di tristissima improduttività.
io non ho mai avuto difficoltà a studiare, un libro mi può assorbire fino a farmi dimenticare il tempo e il mondo circostante, casomai sono andata tante volte in standby al momento di uscire fuori, specialmente se dovevo dare un esame orale.
Non c'è nulla di quanto tu abbia scritto che io non abbia vissuto, compreso l'imbarazzo di sentirmi attempata fra i ventenni e le odiose domende di chi ti chiede quanti esami hai dato (e non per sincero interesse, ma per farti le pulci).
Non ho mai davvero rinunciato a questo obiettivo, anche se sicuramente se vi arriverò andrò a darmi la tesi zitta zitta senza nessuna pubblicità.
Quanto all'equazione estroversione=intelligenza, ma per favore... ho conosciuto persone che sparavano strafalcioni spaventosi e si fregiavano pomposamente del loro titolo di "dottore in..." lo sappiamo, sapersi vendere bene è un vantaggio enorme, ma non esageriamo...
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09-01-2005, 01:30
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#11
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Intermedio
Qui dal: Oct 2004
Ubicazione: Italia
Messaggi: 269
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si' avete perfettamente ragione l' equazione era riferita alla capacità di vendersi meglio.tra un estroverso ed un timido il primo ha il vantaggio di sfruttare a pieno le sue potenzialità il secondo meno.Prendendo la mia situazione so di avere grandi potenzialità ,prendo 27 su un esame di matematica che non è da tutti ,un altro come microeconomia 27 studiando in una settimana quando conosco persone che l' hanno preparato in due mesi pero' sto indietro di brutto mi applico poco ,non riesco a sfruttare a pieno me stesso (era questo il concetto)
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09-01-2005, 01:38
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#12
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Intermedio
Qui dal: Oct 2004
Ubicazione: Italia
Messaggi: 269
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peace and love :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
scusa insider se ti ho offeso ,mi sono reso conto di essermi espresso male
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09-01-2005, 12:51
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#13
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Guest
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Non mi hai offeso figurati, ci vuole ben altro, mi chiedevo solo quali salti logici ti spingessero a quelle strampalate affermazioni. Comunque vedo che hai corretto il tiro, ma mi sembri ancora fuori mira. :wink: Cosa c'entra la timidezza con la voglia di studiare? E perché mai il timido non sfrutterebbe le sue potenzialità? Quali potenzialità? Le potenzialità sono diverse da persona a persona. Se preferisci fare altre cose diverse dallo studio non è perché sei timido ma forse perché sei poco motivato. Poi non capisco perché ti consideri molto indietro. 10 esami in due anni è una media più che accettabe se non lavori. Che mi risulti a parte medicina e veterinaria non esistono corsi di laurea con più di 30-33 esami. 5 esami all'anno fanno 30 esami in 6 anni che è più o meno il tempo medio che impiega chiunque a laurearsi. :wink:
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11-01-2005, 00:45
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#14
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Principiante
Qui dal: Dec 2004
Ubicazione: Italia
Messaggi: 74
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Quote:
Originariamente inviata da insider
Cosa c'entra la timidezza con la voglia di studiare? E perché mai il timido non sfrutterebbe le sue potenzialità? Quali potenzialità? Le potenzialità sono diverse da persona a persona. Se preferisci fare altre cose diverse dallo studio non è perché sei timido ma forse perché sei poco motivato.
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mi permetto di intromettermi nuovamente: la FS non ha nulla a che fare con la voglia di studiare, ma c'entra, e anche molto, con il rendimento.
A cominciare, caso limite, da chi fugge dall'aula di lezione o dalla sede dell'esame, per continuare con chi si presenta a dare l'orale e ammutolisce davanti al prof, oppure farfuglia e riesce ad esprimere neanche la metà delle cose che ha appreso e comunque fa una pessima figura. Aggiungo anche tutte le informazioni perse perché non conosci nessuno e non parli con nessuno... per uno studente lavoratore, che non riesce a frequentare assiduamente è un disastro, ma anche per un frequentatore può generare problemi.
Tanto per citare qualcuna delle situazioni da me vissute: non sapere che la data o la sede di un appello era stata spostata, perché era stato comunicato solo a lezione oppure in un fogliettino-francobollo affisso nella quinta bacheca a sinistra del tredicesimo corridoio sud del secondo piano sotterraneo... e neanche un cane che ti avvisi, tantopiù che anziché socializzare come facevano i tuoi coetanei avevi passato gli ultimi 20 giorni fra libri, riassunti, appunti, attacchi di colite, insonnia, panico eccetera.
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