Il sottoscritto

EVENTUALI DOMANDE IN PRIVATO,SI INTERAGISCE PIÙ FLUIDAMENTE. Sono un "adolescente" 40nne evitante mio malgrado,cioè per destino:al freno psicologico,si sono aggiunti aggravii oggettivi.Non certo disabile,mi ritrovo con certe limitazioni a modo loro preclusive.Ho fatto tutto quel che potevo,sia per la timidezza che per i limiti fisici.Non sono un disfattista ne' interessato ad altro tipo avventure o relazioni morbose.Non gay.
Apro la discussione, rivolta a quelli che dalla vita si sentono doppiati, e han quasi quasi un po' l'acqua alla gola. Come reagire,quando non si ha nessuno,vivendo però ancora in questa nostra condizione?Il finale..lasciarsi morire d'inedia,magari in un posto che non ci ama? Personalmente la fine a me non fa nessuna paura;il contesto però me ne incute.Sempre penso che i simili possano vivere soltanto vicino ad altri simili, per esser compresi,contrariaramente si è prigionieri d'un altra umanità. Se esistono persone sole che volessero continuare vicine(non appiccicati,tranquilli..)il proprio cammino,io sto qua, anche solo per discutere di "futuribili visioni" come delle Residenze affiancate,o reti di Prossimità ,per chi si sta incanalando verso "l'imbuto finale" della propria esistenza. Dopo tanti anni, l anima avrà pure il diritto di chiudere in un luogo ove non vi sia chi la disprezza, e senza neppure conoscerla gode del suo decadere..!

Roy

Ti faccio una domanda che avrei potuto formularti in privato ma senza la stessa passione, dettata dal momento, con cui ho letto il tuo pensiero.
La tua vita può cambiare?

Keith

Mi spiace ma purtroppo non credo ci siano persone simili a me neanche qui. Da un eventuale amicizia ne nascerebbero incomprensione e attaccamenti malsani.
Il fobico fa fatica a rompere il ghiaccio, ma una volta trovata la fiducia si attacca troppo, tipo personalità dipendente, e io questo non lo voglio, sono troppo legato alla mia evitanza.
Poi c'è gente che lamenta di essere poco matura per l'età che ha ma contemporaneamente fanno del tutto per rimanere adolescenti: giocano ai videogiochi, non vogliono guidare anche potendo.. molti dicono di essere fobici ma poi non hanno problemi a uscire con tanta gente o fare telefonate. per carità poi ognuno fa quel che vuole, ma difficilmente mi ci trovo in pieno

Hazel Grace

secondo me non sarebbe una buona idea, farebbe più male che bene isolarsi completamente dal resto del mondo definitivamente, chiudersi per sempre in se stessi, io credo che si debba lottare fino alla fine per migliorare la propria qualità di vita

Il sottoscritto

Non da solo e non dove sono ora.La nostra vita può cambiare con un minimo sindacale di amicizie(no,anzi..di conoscenze giuste) -------->> Quelle che ogni tanto si va a vedere se l altro è vivo o morto,o chissà che.
E nel caso, gli si organizza il funerale e tanti saluti! (Parlo per paradosso, ma tant' è, basta per capirsi.)
Il discorso è serio,non mi sto baloccando nel mio comodo isolamento:sono determinato.
Vi saranno persone che non vogliono solo piangersi addosso..! Non fraintendete in nulla che possa avere attinenza con vostre esperienze passate, o solo sentite dire da altri. Conosco storie di persone come noi,finite malamente in modo immeritato per quanto erano creature speciali,di tatto!

Il sottoscritto

La passione porta alla frettolosita' e all'ermetismo(non ho inquadrato bene tua risposta)adesso scrivimi pure in privato se interessato a discuterne,anche se ti ho risposto rieditando il mio post iniziale.Lo vedi su in alto,10/12 riga.

Il sottoscritto

Mah,io per esempio guido tranquillamente,non guardo videogiochi,e se vengo a perder tempo sui social è perché la gente cosiddetta " normale" è abbastanza insidiosa,e la psicanalisi ha dei costi che non è più il caso permettersi. È anche vero che confidarsi con la gente,in certi luoghi equivale a metter in piazza i fatti propri,quindi preferibile farlo con chi,condividendo le tue stesse ansie, dovrebbe capirti ed esercitare quel tatto che noi cerchiamo.

Saturnino

Non sono d'accordo per quanto riguarda i videogiochi....anche perché probabilmente non li conosci bene....e ti posso confermare che possono diventare invece uno sprone...Esempio: guardando i paesaggi di alcuni videogiochi moderni....è stato uno dei motivi che mi ha spinto a uscire...per vedere paesaggi simili nel mondo vero....si può sembrare strano ma è successo davvero.

Piuttosto mi soffermerei su altri aspetti che hai citato: il fatto di guidare ad esempio. Puoi saper guidare...avere la macchina ma poi farne un uso limitato per lavoro o poco più. Ad esempio si potrebbe utilizzare il mezzo per uscire dalla propria città o regione ed andare a farsi un piccolo viaggio....ma ci vuole un minimo di motivazione....che però si trova iniziando a fare...non aspettare che venga da se...perché in questo modo non verrà mai....Convincersi che spesso c'inventiamo delle scuse per non fare fronte alle nostre paure....ma poi con lo spirito giusto non sono poi così difficili da superare.