Salve a tutti, sono Carlo. La fobia sociale ha messo a dura prova la mia vita sociale e la mia stabilità mentale, anche se non è mai arrivata a livelli di cui purtroppo leggo qui con rammarico. Ho sofferto tantissimo, non capivo cosa c'era di male in me, il peso dell'incomprensione era un macigno, finchè grazie ad Internet ho scoperto l'esistenza di questo disturbo e da allora ho cambiato prospettiva. Ho compreso che non era colpa mia e che non aveva nulla a che fare con la mia vera personalità e questo mi ha dato una grande forza. Il problema è che questo però non viene compreso nè da chi è estraneao al disturbo e da quanto ho letto qui nemmeno da molti fobici.
Mi spiego: un non fobico non è in grado di capire i meccanismi della mente di un fobico e non è interessato a farlo (come dargli torto?), quindi esso viene catalogato come una persona "uscita male", mutilata di qualcosa non fisicamente ma psicologicamente. E ci sono tanti fobici che o per ignoranza (non il caso di chi sta su questo forum), o per altri motivi che si convince della stessa cosa, dividendo le persone in categorie e disprezzando quelle a cui secondo loro non appartengono. E' questa cosa assurda che vi rende davvero diversi, ma non è vera.
Io ho capito che invece la fobia sociale è come una gamba rotta, una cosa che si viene a creare nel tempo a causa di qualcosa d'esterno (una frattura), magari ci può essere una predisposizione maggiore per qualcuno (fragilità ossea), ma la frattura si può guarire, si può ritornare a camminare e a fare ciò che si vuole con la gamba, questa è la cosa più importante da capire.
Io da quando ho acquisito questa consapevolezza ho fatto passi da gigante, mi sento molto meglio. Certo non è una passeggiata, la mancanza di social skill adeguate si fa sentire, ma quelle si possono sempre acquisire e vi assicuro che una volta presa coscienza della verità si può risolvere tutto, sena bisogno di farmaci o strizzacervelli.