Oggi non so perché sono andato a rileggermi, sul mio vecchio manuale di sociologia, il capitolo dedicato all'istruzione. Con sorpresa ho ritrovato un bel paragrafo dedicato ad una teoria che, quando la scopersi, nel 2016 credo, cambiò davvero in me il modo di percepire l'istituzione scolastica.
La teoria di cui parlo è quella di Bowles e Gintis (espressa in un lavoro risalente al 1976, che non ho letto per intero perché introvabile); secondo tale teoria le scuole sarebbero sì agenti di socializzazione, ma solo nel senso che assolverebbero al compito di produrre il tipo di lavoratore voluto dalle imprese capitalistiche. Secondo gli autori i sistemi educativi non si limiterebbero a trasmettere informazioni utili al fine di svolgere una determinata attività lavorativa, ma plasmerebbero l'intera personalità del discente in funzione di ciò che le imprese richiedono.
"La struttura dei rapporti sociali a scuola non solo abitua lo studente alla disciplina del posto di lavoro, ma sviluppa quelle forme di comportamento personale, quei modi di presentarsi, quell'immagine di sé che costituiscono gli ingredienti fondamentali richiesti perché i singoli siano considerati adatti al lavoro. In particolare, i rapporti sociali nella scuola - tra amministratori e docenti, tra docenti e studenti, tra gli stessi studenti e tra gli studenti e il loro lavoro - riproducono la divisione gerarchica del lavoro." [Schooling in Capitalist America: Educational Reform and the Contradictions of Economic Life]
Questa tesi, di derivazione marxista, si basa sul principio di corrispondenza tra il modo in cui gli studenti devono svolgere il proprio lavoro, cioè i compiti, e il modo in cui i lavoratori dipendenti, nel mondo del lavoro, devono invece svolgere il loro; la scuola risulterebbe quindi come una specie di centro di addestramento per lavoratori dipendenti. Tale ipotesi può anche essere definita come
teoria del programma occulto; essa analizza infatti l'istruzione, non tanto dal punto di vista del
contenuto, ma dal punto di vista della
forma o
struttura (appunto il cosiddetto programma occulto, ossia un insegnamento che non viene impartito a livello cosciente, ma che risulta implicito nell'organizzazione e nelle procedure scolastiche). In altre parole non viene posto sotto analisi il pacchetto di informazioni che viene impartito (il contenuto), ma
il modo in cui quel pacchetto viene impartito (la forma). Il programma occulto (la forma) sarebbe quindi il mezzo traverso il quale gli scolari apprenderebbero ad accettare la disciplina, la gerarchia dell'ordine capitalistico e la passività verso lo status quo.
Quali sono le vostre opinioni in merito?