Buonasera cari navigatori.. Torno qui dopo tanto tempo che non scrivo (e leggo poco) per fare il punto della situazione. Sono passati più o meno due anni da quando i miei attacchi di panico hanno iniziato a diventare più frequenti (prima si può dire che, anche se c'erano episodi di timidezza, non avevano questa forza) e sono due anni che lotto, nel verissimo senso della parola, con il mio disturbo.
Tra alti e bassi, affiancato da uno psicologo e tra periodi in cui i miei stati d'animo mutavano tra forza d'animo, depressione, voglia di uscirne, rassegnazione, voglia di scappare e via dicendo siamo ad oggi.
Alcune situazioni le ho superate. Ma non è mai detta l'ultima parola. Saprete che anche entrare in un negozio per provare qualcosa, rivedere un vecchio amico, situazioni a stretto contatto con l'altro sesso o esprimere una propria idea non condivisa può essere terribile per chi ha questo disagio. Più si cerca di capirlo, più non ci si capisce niente.
Ad oggi non saprei sinceramente fare il punto della situazione. Ho come l'idea che a volte riesce difficile fare un confronto tra cosa pensavo prima, in alcune situazioni, e cosa provo ora. Ho ancora a volte ansia anticipatoria, a volte no. Certe volte basterebbe che i miei disagi non venissero notati, altre volte vorrei semplicemente evitare anche che sparissero i sintomi meno evidenti (tremori e batticuore) e godermi il momento.
Nel corso degli anni mi sono andato a cercare le situazioni di disagio, per affrontarle. Altrimenti, ci sarebbe stato un continuo evitamento.
Ad oggi ho capito una cosa: il mio psicologo ha ragione a parlare di autostima principalmente, ma a volte questa parola mi risulta davvero vuota.. Io lotto contro il mio disagio, ma non so nemmeno perchè, alla fine... E penso: non è che ognuno di noi deve trovare il suo modo di uscirne? Voi come lo cercate, OGGI mentre affrontate il vostro disagio questo modo? Alla fine i trucchetti sulla respirazione e i calmanti servono se nn affrontiamo interiormente questo problema? E quanta forza e sacrifici ci vogliono per farlo?
Evitate o cercate di capire se il disagio che vi assale ha qualche motivazione interiore che va capita e affrontata?
Io ho recentemente capito che non posso ignorarlo o convivere con questo disagio. Non posso "accettarlo" come propongono alcune scuole di pensiero del settore. Ma capire come andare avanti e come buttare il cuore oltre l'ostacolo è davvero difficile. Voi cosa fate giorno per giorno, per capirvi? Provate a farlo?
Spero che le domande non vi sovrastino come stanno facendo con me...
a voi la parola.