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07-09-2024, 15:50
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#1
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Principiante
Qui dal: Nov 2018
Messaggi: 19
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Ciao a tutti, vorrei farvi presente una situazione che ho vissuto recentemente e che mi ha portato a delle amare riflessioni.
Ormai sono rimasto senza nessun amico e quindi nell'ultimo periodo ho cercato di partecipare a eventi organizzati in cui si riuniscono persone sconosciute, anche per il solo intento di migliorare le mie abilità sociali. Sono sempre stato un tipo piuttosto introverso, naturalmente più portato alla riflessione e all'ascolto che all'esposizione, non è un mistero quindi che in determinati contesti faccio fatica. Quello che però proprio non riesco a capire è l'atteggiamento di certe persone verso il mio modo di essere. Nonostante nei gruppi mi sforzi di parlare e partecipare il più possibile c'è sempre qualcuno che mi si rivolge con frasi del tipo "Ma tu sei timido vero?" "Tu sei uno che parla poco" "Non ti fai sentire". Queste frasi mi fanno male, mi fanno sentire sbagliato e inadatto, come se dovessi giustificarmi per quello che sono. Ho vissuto queste circostanze per tanto tempo durante l'adolescenza ma non pensavo che si ripetessero anche nell'età adulta, dove si presuppone che le persone siano più mature e in grado di cogliere determinate sfumature. A quanto pare mi sbagliavo.
Qualche settimana fa mi trovavo a uno di questi eventi, si trattava di una cena, io ero seduto accanto a una persona, di circa 15 anni più grande di me. Durante la serata abbiamo quella che a me sembra una piacevole conversazione, ci scambiamo pareri, l'ascolto, la faccio parlare delle sue passioni, alla fine mi dice che mi considera un tipo introverso ed equilibrato. Terminata la cena il gruppo si raccoglie per i saluti, questa persona che era seduta accanto a me saluta tutti uno per uno e quando è il mio turno se ne esce con "Salutiamo il muto". Una parte del gruppo ride di gusto a questa "battuta" e qualcun altro accompagna con frasi del tipo "E' vero, non ti abbiamo mai sentito". Io indosso un sorriso cercando di nascondere il mio disagio in questa circostanza. Piano piano ho cominciato a sentirmi l'anima che si disperdeva in mille pezzi. Sono tornato a casa, mi sono messo a letto e ho iniziato a piangere, lacrime che mi rigavano il volto e si infrangevano sul cuscino. Il mondo era ancora lì a ricordarmi che sono diverso, che avrei sempre fatto fatica a integrami nei contesti, non importava quanto mi sforzassi per venire incontro a determinate esigenze. Come faccio a ricostruirmi una vita da zero se nei circoli sociali finisco sempre per passare come lo "strano" di turno? Ho la sola colpa di essere quello che sono. Forse devo rassegnarmi, smettere di inseguire la serenità come un miraggio e limitarmi a cercare di essere meno triste. E' una situazione difficile da accettare, ma è l'unica che per il momento mi spetta.
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07-09-2024, 16:11
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#2
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Esperto
Qui dal: Aug 2024
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 630
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Quote:
Originariamente inviata da Escluso
Terminata la cena il gruppo si raccoglie per i saluti, questa persona che era seduta accanto a me saluta tutti uno per uno e quando è il mio turno se ne esce con "Salutiamo il muto". Una parte del gruppo ride di gusto a questa "battuta" e qualcun altro accompagna con frasi del tipo "E' vero, non ti abbiamo mai sentito". Io indosso un sorriso cercando di nascondere il mio disagio in questa circostanza. Piano piano ho cominciato a sentirmi l'anima che si disperdeva in mille pezzi. Sono tornato a casa, mi sono messo a letto e ho iniziato a piangere, lacrime che mi rigavano il volto e si infrangevano sul cuscino.
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Non mi ricordo un episodio cosi' esplicito e cosi' cattivo nei miei confronti come il tuo, ma la logica la conosco bene. Mi sforzo di apparire loquace e vengo punito. Mi sforzo di apparire socievole e resto escluso.
In realta' col tempo mi sono reso conto che non basta solo la loquacita' e le cose dette, ma conta anche il come, il quando, l'intonazione della voce, con chi parli e in che occasioni....senza contare tutto il linguaggio non verbale che nel nostro caso e' decisamente negativo.
E questo senza contare il fatto che oramai situazioni sociali come le tavolate, non le faccio piu', e diciamo che mi sono messo (quasi) il cuore in pace.
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07-09-2024, 16:13
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#3
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,737
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ti conviene fare uscite con persone che già conosci un po', tipo conosciute online.
Con sconosciuti totali possono capitare episodi spiacevoli come quello raccontato
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07-09-2024, 16:15
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#4
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Esperto
Qui dal: Aug 2024
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 630
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Quote:
Originariamente inviata da Escluso
"Salutiamo il muto". Una parte del gruppo ride di gusto a questa "battuta" e qualcun altro accompagna con frasi del tipo "E' vero, non ti abbiamo mai sentito".
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Credo che conti anche la tendenza odierna a considerare negativamente qualunque persona non si comporti sopra le righe. Potrebbe anche essere legato all'eccesso di competizione nella societa' contemporanea.
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07-09-2024, 16:22
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,105
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Quote:
Originariamente inviata da Escluso
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Aspetta, però in questo caso non hai nessuna colpa, hai semplicemente avuto a che fare con un coglione.
Anche per questo essendo anche io introverso cerco di non partecipare ad eventi in cui non conosco nessuno. Non dico che sia giusto come faccio io, anzi forse è sbagliato, però penso che per affrontare certe cose, fossero anche viaggi organizzati, gite organizzate, tutti eventi in cui non conosci nessuno.. bisogna avere un minimo di forza interiore, ed essere pronti ad affrontare il giudizio altrui.. cosa non facilissima per un fobico.
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07-09-2024, 16:38
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#6
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Quote:
Originariamente inviata da Escluso
Piano piano ho cominciato a sentirmi l'anima che si disperdeva in mille pezzi. Sono tornato a casa, mi sono messo a letto e ho iniziato a piangere, lacrime che mi rigavano il volto e si infrangevano sul cuscino. Il mondo era ancora lì a ricordarmi che sono diverso, che avrei sempre fatto fatica a integrami nei contesti, non importava quanto mi sforzassi per venire incontro a determinate esigenze. Come faccio a ricostruirmi una vita da zero se nei circoli sociali finisco sempre per passare come lo "strano" di turno? Ho la sola colpa di essere quello che sono. Forse devo rassegnarmi, smettere di inseguire la serenità come un miraggio e limitarmi a cercare di essere meno triste. E' una situazione difficile da accettare, ma è l'unica che per il momento mi spetta.
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Capitato lo stesso diversi anni fa. In realtà la dinamica fu apparentemente diversa. Mi trovai un posto a tavola e inizialmente mi venne chiesto di scambiarlo per fare stare due vicini. Già è una cosa che non si fa ed è una colossale maleducazione chiedere, ma a che sarebbe servito "imporre" la mia presenza? Non contenti di questo, alla conversazione si è aggiunta una terza persona in modo che avevo due tizi da un lato e il terzo tizio dall'altro. Non potendomelo chiedere una seconda volta (si vede che in faccia ho scritto "coglione" ma non "totalmente coglione" e nell'accettare la richiesta certamente non avevo sorriso di buon grado) hanno iniziato a spostare indietro le sedie in modo da non avermi in linea di vista, sentivo praticamente le voci alle mie spalle.
Mi pare anche che raccontai qui l'episodio e il post-ritorno a casa non fu tanto diverso dal tuo. Da quel momento ho troncato cene sociali e quant'altro e certamente non per questo non esco più ma sempre piccoli gruppi con persone che conosco. Ancora non mi sono ripreso da quella serata che credo risalga a una quindicina di anni fa, ma minimo dieci. Più che altro perché è solo il tassello di un mosaico di tristezza e inadeguatezza al mondo. E' stata un sintomo, non l'intero problema.
Per quanto riguarda me (ovvero: spero che a te vada diversamente) so che è una specie di destino, qualcosa con cui si nasce e che mi devo tenere perché per cambiare dovrei essere una persona diversa, un altro individuo cosa impossibile. Aspetto, conto i giorni e sicuramente tra 30 anni al massimo non esisterò quindi non soffrirò più.
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Ultima modifica di pokorny; 07-09-2024 a 16:48.
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07-09-2024, 16:53
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,105
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Quote:
Originariamente inviata da pokorny
Mi trovai un posto a tavola e inizialmente mi è stato chiesto di scambiarlo per fare stare due vicini. Già è una cosa che non si fa ed è una colossale maleducazione chiedere ma a che sarebbe servito "imporre" la mia presenza? Non contenti di questo, alla conversazione si è aggiunta una terza persona in modo che avevo due tizi da un lato e il terzo tizio dall'altro. Non potendomelo chiedere una seconda volta (si vede che in faccia ho scritto "coglione" ma non "totalmente coglione") hanno iniziato a spostare indietro le sedie in modo da non avermi in linea di vista, sentivo praticamente le voci alle mie spalle.
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Sono cose che potrebbero succedere a chiunque si trovi da estraneo fra persone che si conoscono tutte. Non è prerogativa dei fobici essere trattati così. Il problema è che il fobico/emarginato/solitario/etc. ci si trova più facilmente in quanto si tuffa in queste avventure sociali per cercare di uscire dalla solitudine. La persona integrata invece non ha bisogno di uscire con estranei in quanto avrà sempre i suoi gruppi.
Personalmente sto cercando di accettare il mio status, in modo da evitare avventure alla cieca.
Attenzione, non sono contrario in generale a queste iniziative, chi vuole e si sente di farlo può farlo, dico che per me è sconsigliabile.
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07-09-2024, 17:17
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#8
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Originariamente inviata da Keith
Sono cose che potrebbero succedere a chiunque si trovi da estraneo fra persone che si conoscono tutte. Non è prerogativa dei fobici essere trattati così. Il problema è che il fobico/emarginato/solitario/etc. ci si trova più facilmente in quanto si tuffa in queste avventure sociali per cercare di uscire dalla solitudine. La persona integrata invece non ha bisogno di uscire con estranei in quanto avrà sempre i suoi gruppi.
Personalmente sto cercando di accettare il mio status, in modo da evitare avventure alla cieca.
Attenzione, non sono contrario in generale a queste iniziative, chi vuole e si sente di farlo può farlo, dico che per me è sconsigliabile.
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In quel caso il livello di conoscenza reciproca era molto simile. Era una delle tante cene dei vari "canali" della banda dei 27 MHz (la cosiddetta CB) e si trattava sempre di dare volti alle voci. Chiaro, partivo svantaggiato perché in radio mi facevano parlare poco, invisibile anche vocalmente, ma grossomodo il livello di conoscenza reciproca era simile.
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07-09-2024, 17:29
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#9
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,418
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Non sapevo esistessero eventi per far incontrare sconosciuti.
Secondo me, come già hanno accennato altri utenti più sopra, il problema forse è proprio questo, ovvero che prendendo un gruppo di sconosciuti a caso diventa molto probabile che in mezzo ci siano i tipici individui propensi a fare gli "spiritosi" con chi si espone di meno.
Una soluzione può essere quella di passare da gruppi di sconosciuti casuali a in gruppi di persone con interessi affini, che quindi, in teoria, dovrebbero essere più simili e comprensive a noi.
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07-09-2024, 18:18
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#10
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,105
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Quote:
Originariamente inviata da pokorny
In quel caso il livello di conoscenza reciproca era molto simile. Era una delle tante cene dei vari "canali" della banda dei 27 MHz (la cosiddetta CB) e si trattava sempre di dare volti alle voci. Chiaro, partivo svantaggiato perché in radio mi facevano parlare poco, invisibile anche vocalmente, ma grossomodo il livello di conoscenza reciproca era simile.
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Ah ok, ora è più chiaro. Rimane il fatto che non si sono comportati bene.
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07-09-2024, 19:32
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#11
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Principiante
Qui dal: Nov 2018
Messaggi: 19
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Si, diciamo che è una cosa che va messa in conto quando ci si ritrova in una situazione tra sconosciuti che non sono uniti da niente. A prescindere da ciò però la cosa che mi stupisce è come queste situazioni si presentino anche con persone di età adulta, in una fase della vita in cui dovresti aver capito che ci sono vari tipi di caratteri e che ognuno ha il suo modo di socializzare e stare al mondo. Mi chiedo che senso abbia metterlo in evidenza e farlo in quel modo, prendendosene gioco. Praticamente questa persona ha aspettato che tutto il gruppo fosse riunito per fare questa sceneggiata mettendomi in imbarazzo e in ridicolo in mezzo agli altri, tra l'altro scoprendo che la maggior parte delle persone la pensava esattamente come lei. Che tristezza.
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07-09-2024, 19:47
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#12
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,105
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Quote:
Originariamente inviata da Escluso
Si, diciamo che è una cosa che va messa in conto quando ci si ritrova in una situazione tra sconosciuti che non sono uniti da niente. A prescindere da ciò però la cosa che mi stupisce è come queste situazioni si presentino anche con persone di età adulta, in una fase della vita in cui dovresti aver capito che ci sono vari tipi di caratteri e che ognuno ha il suo modo di socializzare e stare al mondo. Mi chiedo che senso abbia metterlo in evidenza e farlo in quel modo, prendendosene gioco. Praticamente questa persona ha aspettato che tutto il gruppo fosse riunito per fare questa sceneggiata mettendomi in imbarazzo e in ridicolo in mezzo agli altri, tra l'altro scoprendo che la maggior parte delle persone la pensava esattamente come lei. Che tristezza.
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Quando succede fra adulti è molto grave.
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07-09-2024, 19:59
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#13
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Esperto
Qui dal: Feb 2023
Messaggi: 1,330
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Bisognerebbe avere la prontezza di spirito di rispondere "di solito parlo un sacco, ma persone con argomenti più noiosi dei vostri non ne avevo mai incontrate" e poi andarsene senza voltarsi. Ah ah
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07-09-2024, 22:49
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#14
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,105
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Quote:
Originariamente inviata da Hassell
Bisognerebbe avere la prontezza di spirito di rispondere "di solito parlo un sacco, ma persone con argomenti più noiosi dei vostri non ne avevo mai incontrate" e poi andarsene senza voltarsi. Ah ah
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Magari. Se sapessimo rispondere così non saremmo persone con handicap della sfera sociale. E poi anche riuscendolo a dire nessuno ti starebbe a sentire perché si è già scatenata una fragorosa generale e tutta l'attenzione è verso il bullo.
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07-09-2024, 22:53
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#15
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Esperto
Qui dal: Feb 2023
Messaggi: 1,330
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Quote:
Originariamente inviata da Keith
Magari. Se sapessimo rispondere così non saremmo persone con handicap della sfera sociale. E poi anche riuscendolo a dire nessuno ti starebbe a sentire perché si è già scatenata una fragorosa generale e tutta l'attenzione è verso il bullo.
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Lo so lo so. Magari fossi riuscito a umiliare così certi miei interlocutori stronzi ah ah.
Di solito quando mi trattano male non me ne sto zitto ma non sono così arguto, rispondo mandando semplicemente a fan*ulo
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07-09-2024, 22:54
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#16
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,105
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Quote:
Originariamente inviata da Hassell
rispondo mandando semplicemente a fan*ulo
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e' già qualcosa
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08-09-2024, 00:12
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#17
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Intermedio
Qui dal: Feb 2020
Messaggi: 297
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Quote:
Originariamente inviata da Escluso
Ciao a tutti, vorrei farvi presente una situazione che ho vissuto recentemente e che mi ha portato a delle amare riflessioni.
Ormai sono rimasto senza nessun amico e quindi nell'ultimo periodo ho cercato di partecipare a eventi organizzati in cui si riuniscono persone sconosciute, anche per il solo intento di migliorare le mie abilità sociali. Sono sempre stato un tipo piuttosto introverso, naturalmente più portato alla riflessione e all'ascolto che all'esposizione, non è un mistero quindi che in determinati contesti faccio fatica. Quello che però proprio non riesco a capire è l'atteggiamento di certe persone verso il mio modo di essere. Nonostante nei gruppi mi sforzi di parlare e partecipare il più possibile c'è sempre qualcuno che mi si rivolge con frasi del tipo "Ma tu sei timido vero?" "Tu sei uno che parla poco" "Non ti fai sentire". Queste frasi mi fanno male, mi fanno sentire sbagliato e inadatto, come se dovessi giustificarmi per quello che sono. Ho vissuto queste circostanze per tanto tempo durante l'adolescenza ma non pensavo che si ripetessero anche nell'età adulta, dove si presuppone che le persone siano più mature e in grado di cogliere determinate sfumature. A quanto pare mi sbagliavo.
Qualche settimana fa mi trovavo a uno di questi eventi, si trattava di una cena, io ero seduto accanto a una persona, di circa 15 anni più grande di me. Durante la serata abbiamo quella che a me sembra una piacevole conversazione, ci scambiamo pareri, l'ascolto, la faccio parlare delle sue passioni, alla fine mi dice che mi considera un tipo introverso ed equilibrato. Terminata la cena il gruppo si raccoglie per i saluti, questa persona che era seduta accanto a me saluta tutti uno per uno e quando è il mio turno se ne esce con "Salutiamo il muto". Una parte del gruppo ride di gusto a questa "battuta" e qualcun altro accompagna con frasi del tipo "E' vero, non ti abbiamo mai sentito". Io indosso un sorriso cercando di nascondere il mio disagio in questa circostanza. Piano piano ho cominciato a sentirmi l'anima che si disperdeva in mille pezzi. Sono tornato a casa, mi sono messo a letto e ho iniziato a piangere, lacrime che mi rigavano il volto e si infrangevano sul cuscino. Il mondo era ancora lì a ricordarmi che sono diverso, che avrei sempre fatto fatica a integrami nei contesti, non importava quanto mi sforzassi per venire incontro a determinate esigenze. Come faccio a ricostruirmi una vita da zero se nei circoli sociali finisco sempre per passare come lo "strano" di turno? Ho la sola colpa di essere quello che sono. Forse devo rassegnarmi, smettere di inseguire la serenità come un miraggio e limitarmi a cercare di essere meno triste. E' una situazione difficile da accettare, ma è l'unica che per il momento mi spetta.
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Ciao Escluso ti capisco alla perfezione infatti il post potrei benissimo averlo scritto io, quello li poteva risparmiarsi quell uscita finale è stata veramente di cattivo gusto.
Anche a me purtroppo in varie situazioni durante le occasioni sociali come a te mi è stato fatto notare il fatto che non parlavo, non nego che anche a me ha fatto male ma ormai col tempo mi sono rassegnato.
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08-09-2024, 08:11
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#18
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Esperto
Qui dal: Aug 2018
Messaggi: 7,895
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Quote:
Originariamente inviata da Hassell
Bisognerebbe avere la prontezza di spirito di rispondere "di solito parlo un sacco, ma persone con argomenti più noiosi dei vostri non ne avevo mai incontrate" e poi andarsene senza voltarsi. Ah ah
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Poi però passi per quello molto permaloso e continuerebbero a parlare male di te. È sempre difficile capire quale sia la cosa giusta da fare in queste situazioni. Secondo me la cosa migliore è rispondere con una battuta ma senza far vedere di essersela presa come invece accade nel tuo esempio.
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08-09-2024, 08:44
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#19
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Quote:
Originariamente inviata da Crepuscolo
Poi però passi per quello molto permaloso e continuerebbero a parlare male di te. È sempre difficile capire quale sia la cosa giusta da fare in queste situazioni. Secondo me la cosa migliore è rispondere con una battuta ma senza far vedere di essersela presa come invece accade nel tuo esempio.
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A questo c'è rimedio. Diretto allo stronzo di turno: "forse non avrò parlato molto con te e da questa battuta stupida capisco di averci visto giusto, ma con gli altri ho avuto una conversazione assolutamente normale [non sarà stato vero ma intanto difficilmente faranno la brutta figura di dire che non è stato vero]".
Il problema è la prontezza di spirito. Da zero assoluto sono riuscito a svilupparla al 40% ma il minimo sindacale per vivere è 80% quindi sì, avrei sicuramente detto qualcosa del genere ma con zero arguzia e parole un po' contorte.
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Ultima modifica di pokorny; 08-09-2024 a 08:49.
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08-09-2024, 09:14
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#20
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Esperto
Qui dal: Aug 2020
Ubicazione: Verona
Messaggi: 6,224
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Quote:
Originariamente inviata da Escluso
Ciao a tutti, vorrei farvi presente una situazione che ho vissuto recentemente e che mi ha portato a delle amare riflessioni.
Ormai sono rimasto senza nessun amico e quindi nell'ultimo periodo ho cercato di partecipare a eventi organizzati in cui si riuniscono persone sconosciute, anche per il solo intento di migliorare le mie abilità sociali. Sono sempre stato un tipo piuttosto introverso, naturalmente più portato alla riflessione e all'ascolto che all'esposizione, non è un mistero quindi che in determinati contesti faccio fatica. Quello che però proprio non riesco a capire è l'atteggiamento di certe persone verso il mio modo di essere. Nonostante nei gruppi mi sforzi di parlare e partecipare il più possibile c'è sempre qualcuno che mi si rivolge con frasi del tipo "Ma tu sei timido vero?" "Tu sei uno che parla poco" "Non ti fai sentire". Queste frasi mi fanno male, mi fanno sentire sbagliato e inadatto, come se dovessi giustificarmi per quello che sono. Ho vissuto queste circostanze per tanto tempo durante l'adolescenza ma non pensavo che si ripetessero anche nell'età adulta, dove si presuppone che le persone siano più mature e in grado di cogliere determinate sfumature. A quanto pare mi sbagliavo.
Qualche settimana fa mi trovavo a uno di questi eventi, si trattava di una cena, io ero seduto accanto a una persona, di circa 15 anni più grande di me. Durante la serata abbiamo quella che a me sembra una piacevole conversazione, ci scambiamo pareri, l'ascolto, la faccio parlare delle sue passioni, alla fine mi dice che mi considera un tipo introverso ed equilibrato. Terminata la cena il gruppo si raccoglie per i saluti, questa persona che era seduta accanto a me saluta tutti uno per uno e quando è il mio turno se ne esce con "Salutiamo il muto". Una parte del gruppo ride di gusto a questa "battuta" e qualcun altro accompagna con frasi del tipo "E' vero, non ti abbiamo mai sentito". Io indosso un sorriso cercando di nascondere il mio disagio in questa circostanza. Piano piano ho cominciato a sentirmi l'anima che si disperdeva in mille pezzi. Sono tornato a casa, mi sono messo a letto e ho iniziato a piangere, lacrime che mi rigavano il volto e si infrangevano sul cuscino. Il mondo era ancora lì a ricordarmi che sono diverso, che avrei sempre fatto fatica a integrami nei contesti, non importava quanto mi sforzassi per venire incontro a determinate esigenze. Come faccio a ricostruirmi una vita da zero se nei circoli sociali finisco sempre per passare come lo "strano" di turno? Ho la sola colpa di essere quello che sono. Forse devo rassegnarmi, smettere di inseguire la serenità come un miraggio e limitarmi a cercare di essere meno triste. E' una situazione difficile da accettare, ma è l'unica che per il momento mi spetta.
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Quelli sono i commenti che la gente fa per fare un po' di baldoria, mi dispiace che ti abbia fatto sentire a disagio, avrebbe far stato male anche me, però cerca di vederlo nel contesto in cui eravate, una serata per socialoni che non si conoscono, è normale risultare un po' timidello in un contesto così, probabilmente in altri contesti più familiari riusciresti ad essere molto più spontaneo
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