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28-11-2013, 15:42
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#1
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Avanzato
Qui dal: Nov 2013
Messaggi: 407
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Mi sento emarginato, fuori dal Mondo e ignorato.... brutalmente ignorato.
Odio i miei coetanei troppo ignoranti e troppo poco educati...
Vorrei avere una vita come tutti, amici, fidanzata, uscite, divertimento ecc.
Io sono diverso, sono timido, impacciato, diffidente e troppo sensibile.
Non mi sento parte di niente...
I miei famigliari, ogni tanto, mi chiedono: Chi ti piace della tua classe? C'è qualcuna che ti piace? Come mai non vai in discoteca? e così via... dicono che non sto conducendo la vita che dovrei condurre normalmente, sto in casa al pc, ascolto musica, guardo cinema, ogni tanto faccio compiti e studio, ma soprattutto leggo libri. Penso che dovrei presentarmi da uno psicologo, ma mi vergogno...
In classe sto sempre zitto, per qualsiasi cosa, anche se so la risposta non la dico oppure se so l'approfondimento di qualche argomento rimango in silenzio... l'ambiente scolastico non mi aiuta, anzi, ha distrutto quel briciolo che rimaneva della mia autostima, ormai a pezzi.
Mi sento sempre preso in giro, ogni sguardo, ogni risata, ogni cosa, che percepisco come offensiva, in più sono negativo, nel senso che quando penso che una cosa mi possa andare male, questa puntualmente segue il mio pensiero...
0 baci da ragazze, sono vergine, mentre la maggior parte di quelli normali hanno avuto chissà quale incontro con l'altro sesso.
A volte mi chiedo: Avrò mai una ragazza? Farò mai quello che davvero voglio fare? Riuscirò mai a sconfiggere il mio più grande nemico, cioè me stesso?
Ho pensato molte volte alla morte, alla mia o a quella degli altri, non potete immaginare, o forse sì, l'entità di quei pensieri... mi viene ancora la pelle d'oca..
Vi lascio dicendo: Ho quasi 18 anni, faccio la quarta liceo (che spero di finire in fretta) e che, non so come, vorrei dare una svolta alla mia deprimente esistenza
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28-11-2013, 15:46
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#2
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Esperto
Qui dal: Jul 2013
Ubicazione: Provincia di Milano
Messaggi: 4,734
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piu o meno sn come te tranne alcune cose, io aspetto con ansia la fine. è quello che si può fare è questo. lascia perdere gli psicologi. (sicuramente ci sarà qualcuno che controbbatterà questo post, ma il mio consiglio è questo).
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28-11-2013, 16:55
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#3
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Messaggi: 1,881
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Quando avevo la tua eta' ero timida e non parlavo mai...in classe ero muta proprio come te...e poi dopo un po' di tempo ho cominciato a cambiare: si cresce e si cambia. A 22 anni ero in grado di chiacchierare e essere simpatica. Quelli che ti giudicano per come sei ora, sono un po' sciocchi perché non si puo' dare un giudizio su una persona che sta ancora crescendo,cambiando...!! Quindi cerca di non ascoltarli,di non fartene un problema e di non forzare troppo te stesso a fare le cose. Io per esempio la prima volta che sono uscita con un ragazzo avevo 24 anni...Ora cerca solo di andare a qualche gita oppure,se proprio ti senti a disagio coi compagni,va a qualche raduno qui del forum. Anche a me i parenti rompevano e sai che facevo? Andavo in un parco e li' leggevo e scrivevo quanto mi pareva..poi quando tornavo a casa dicevo che ero stata con un'amica
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28-11-2013, 17:00
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#4
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Avanzato
Qui dal: Jul 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 390
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cacchio hai 18 anni
beh anche io a 18 facevo gli stessi discorsi ma sai cos'e' il preoccupante che ne ho 30 e non e' cambiato nulla.
quindi datti da fare prima di arrivare a 30 anni come me in questa situazione.
si non e' facile ma cosa ci vuoi fare...
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28-11-2013, 17:58
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#5
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Intermedio
Qui dal: Jul 2013
Messaggi: 155
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Di dove sei, ragazzo?
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28-11-2013, 18:02
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#6
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 3,934
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Goditi il Liceo... sarà una frase da vecchietti ma quando ci sei ti sembra un'odissea... quando ne esci lo rimpiangi.
Goditi questo periodo
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28-11-2013, 18:02
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#7
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 1,112
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Aveva ragione un mio amico che era messo come (forse peggio di) me: noi non siamo esseri umani...
Siamo alieni venuti da chi sa dove. E' la sola spiegazione.
Dovremmo trovare quelli che appartengono alla nostra razza e andarcene per i fatti nostri nel nostro mondo. Soltanto così le cose cambieranno in meglio...
Certamente non è vero...
Ma a crederci... Basta poco.
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28-11-2013, 18:15
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#8
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Avanzato
Qui dal: Nov 2013
Messaggi: 407
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Quote:
Originariamente inviata da aixanom29394
Di dove sei, ragazzo?
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Se vuoi parliamo in chat
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28-11-2013, 18:16
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#9
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Avanzato
Qui dal: Nov 2013
Messaggi: 407
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Quote:
Originariamente inviata da Demiurgo
Goditi il Liceo... sarà una frase da vecchietti ma quando ci sei ti sembra un'odissea... quando ne esci lo rimpiangi.
Goditi questo periodo
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Invece non vedo l'ora che tutto finisca...
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28-11-2013, 18:19
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#10
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 1,112
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Quote:
Originariamente inviata da Tom Dickens
Invece non vedo l'ora che tutto finisca...
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Fidati di quello che dice, invece. Se allora avessi saputo quello che avrei passato anni dopo, avrei fatto in modo di ritardare l'inevitabile. O almeno mi sarei preparato psicologicamente.
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29-11-2013, 02:03
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#11
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Messaggi: 568
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Tom Dickens il tuo è un bel post....Scommetto che hai scelto il tuo nome in onore a Charles Dickens, che anche io ho letto molto quando ero bambino e che ho molto apprezzato, soprattutto David Copperfield e Cantico di Natale, nella storia dei tre fantasmi... Io ho 22 anni e condividiamo la passione per la letteratura...Io scrivo anche, e un giorno non mi dispiacerebbe pubblicare un libro, anche se in Italia è difficile anche sei hai talento...Ti dico una cosa...Io a 18 anni ero messo peggio di te, nel senso che non frequentavo il Liceo e non potevo uscire da questa situazione...O forse potevo, ma sarebbe stato più difficile, e adesso è addirittura scottante la situazione...Tu fai il liceo...Cambia tutto Tom Dickens, domani vai a scuola e provaci con le ragazze; sperimenta nuove cose, infrangi il vetro...Vedrai che non te ne pentirai...Il tempo corre...Sarà domani che avrai vent'anni...Solo con le nostre scelte del presente creiamo il futuro...
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29-11-2013, 04:23
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#12
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Principiante
Qui dal: Jan 2013
Messaggi: 15
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secondo me partiamo tutti piu' o meno cosi' ...siamo esseri umani...piu' o meno sensibili...il mio consiglio trovati interessi nei quali eccelli tanto il percorso è lungo ed è meglio aggirarlo...ciaoo
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29-11-2013, 16:18
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#13
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Avanzato
Qui dal: Nov 2013
Messaggi: 407
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Quote:
Originariamente inviata da mike21
Tom Dickens il tuo è un bel post....Scommetto che hai scelto il tuo nome in onore a Charles Dickens, che anche io ho letto molto quando ero bambino e che ho molto apprezzato, soprattutto David Copperfield e Cantico di Natale, nella storia dei tre fantasmi... Io ho 22 anni e condividiamo la passione per la letteratura...Io scrivo anche, e un giorno non mi dispiacerebbe pubblicare un libro, anche se in Italia è difficile anche sei hai talento...Ti dico una cosa...Io a 18 anni ero messo peggio di te, nel senso che non frequentavo il Liceo e non potevo uscire da questa situazione...O forse potevo, ma sarebbe stato più difficile, e adesso è addirittura scottante la situazione...Tu fai il liceo...Cambia tutto Tom Dickens, domani vai a scuola e provaci con le ragazze; sperimenta nuove cose, infrangi il vetro...Vedrai che non te ne pentirai...Il tempo corre...Sarà domani che avrai vent'anni...Solo con le nostre scelte del presente creiamo il futuro...
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Sì! Proprio così
Be', spero che vada tutto per il meglio, anche se sono piuttosto giù in questi giorni...
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29-11-2013, 22:46
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#14
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Esperto
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 1,302
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Sei giovanissimo.
L'adolescenza è drammatica per moltissime persone, per altri è incredibilmente il momento migliore della vita, però, al 100%, non sarà la tua vita, in ogni caso.
Non è possibile neanche determinare la tua vita dall'analisi che puoi fare oggi.
Io penso che la cosa importate alla tua età sia finire gli studi, trovare interessi (per es. leggere e cinema come giustamente citavi) e pensare al futuro.
Le ragazze arriveranno, magari all'Università o quando è il momento.
Per le persone sensibili il mondo è duro, lo è sempre stato e sempre lo sarà, ma il fatto è che se si è sensibili si è anche intelligenti e onestamente io credo possa essere un prezzo da pagare equo per vederla in maniera un po' fantasiosa.
Bisogna sempre stare attenti a non cadere nel vittimismo: le cose che ci capitano, capitano perchè lo vogliamo in qualche modo.
Se tu senti l'esigenza di essere introverso, inadatto a vivere i costumi di tutti gli altri, fallo, ma fallo con personalità, a testa alta, devi sentirla come una scelta di vita, e difenderla.
Ci sono tante persone come te, e queste potranno essere un giorno i tuoi amici, la tua fidanzata, tua moglie, etc... c'è anche gente al mondo che non ha sentito affatto il bisogno di tutto questo, l'importante è stare bene.
Se invece ti accorgi che quel che vorresti è assomigliare di più agli altri, non c'è nulla di male e si può rimediare, un percorso terapeutico può andare bene per capire cosa si sbaglia, come fare attività di gruppo o sport che ti mettono in contatto con altre persone.
Se a scuola va male può essere sfortuna, si può tentare altrove: quando c'è qualcosa di pratico che lega il gruppo di persone è più facile interagire e instaurare rapporti che hanno una base comune.
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30-11-2013, 13:33
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#15
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Avanzato
Qui dal: Nov 2013
Messaggi: 407
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Quote:
Originariamente inviata da ANTIMATERIA
Sei giovanissimo.
L'adolescenza è drammatica per moltissime persone, per altri è incredibilmente il momento migliore della vita, però, al 100%, non sarà la tua vita, in ogni caso.
Non è possibile neanche determinare la tua vita dall'analisi che puoi fare oggi.
Io penso che la cosa importate alla tua età sia finire gli studi, trovare interessi (per es. leggere e cinema come giustamente citavi) e pensare al futuro.
Le ragazze arriveranno, magari all'Università o quando è il momento.
Per le persone sensibili il mondo è duro, lo è sempre stato e sempre lo sarà, ma il fatto è che se si è sensibili si è anche intelligenti e onestamente io credo possa essere un prezzo da pagare equo per vederla in maniera un po' fantasiosa.
Bisogna sempre stare attenti a non cadere nel vittimismo: le cose che ci capitano, capitano perchè lo vogliamo in qualche modo.
Se tu senti l'esigenza di essere introverso, inadatto a vivere i costumi di tutti gli altri, fallo, ma fallo con personalità, a testa alta, devi sentirla come una scelta di vita, e difenderla.
Ci sono tante persone come te, e queste potranno essere un giorno i tuoi amici, la tua fidanzata, tua moglie, etc... c'è anche gente al mondo che non ha sentito affatto il bisogno di tutto questo, l'importante è stare bene.
Se invece ti accorgi che quel che vorresti è assomigliare di più agli altri, non c'è nulla di male e si può rimediare, un percorso terapeutico può andare bene per capire cosa si sbaglia, come fare attività di gruppo o sport che ti mettono in contatto con altre persone.
Se a scuola va male può essere sfortuna, si può tentare altrove: quando c'è qualcosa di pratico che lega il gruppo di persone è più facile interagire e instaurare rapporti che hanno una base comune.
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Sì, le tue parole almeno mi danno conforto e sono consigli molto utili, spero di riuscire a fare la cosa più difficile.... metterlo in pratica.
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30-11-2013, 16:38
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#16
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Esperto
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 1,302
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Quote:
Originariamente inviata da Tom Dickens
Sì, le tue parole almeno mi danno conforto e sono consigli molto utili, spero di riuscire a fare la cosa più difficile.... metterlo in pratica.
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Ai miei tempi, quando ero adolescente io, molti amici sono morti alla tua età o si sono rovinati perchè si drogavano e cose del genere.
Ogni tanto ci penso e mi domando se potevo fare qualcosa per loro.
Già non avere avuto questi problemi, è una ottima cosa per te.
Che ti è successo in fondo?
Stai cominciando la tua vita, stai studiando, stai capendo come funziona il mondo.
Tutte cose positive.
C'è un errore di fondo che è pensare che la vita sia facile.
Non lo è, per nessuno tutto sommato.
La gente nemmeno è particolarmente simpatica e accomodante: fa a spallate, è arrogante, menefreghista.
Ci si deve adattare, perchè non si può cambiare il mondo come lo vorremmo, ci sono persone come noi, persone simili a noi e persone diverse da noi.
Credo ci sia spazio per tutti, quell che fanno gli altri e il loro giudizio non ti deve creare pensieri, non significa nulla, tu vai per la tua strada.
Per ora non sei stato fortunato, ma la fortuna gira.
Allo stesso tempo, ci devi andare preparato: quando hai l'occasione che sia nel lavoro, in amore, in amicizia, la paura, il timore non ti deve frenare e non ti frena se hai degli obiettivi da perseguire più forti di questa paura.
Piccole cose che ti prefiguri e che porti a termine.
Questa è l'autostima.
Non è una cosa che piove dall'alto, o genetica di serie A, è qualcosa che costruisci dimostrando a te stesso che puoi raggiungere i tuoi obiettivi, te la devi guadagnare con il sangue.
Ogni giorno devi andare a letto soddisfatto di avere impiegato bene il tempo e realizzato le tue cose, se stai male è perchè hai sprecato la tua giornata, non perchè gli altri non hanno apprezzato quello che hai fatto.
In quanto è il bambino che c'è in noi che ha bisogno della carezza e dell'approvazione della madre e dei suoi surrogati metafisici, l'adulto costruisce, crea, progetta, elabora, pensa, e di madri non ne trova più nella vita, solo adulti che provano a vivere (o sopravvivere) dignitosamente esattamente come lui.
Le persone e anche le donne, sono affascinate da una personalità che ha le idee chiare su cosa vuole essere e che lavora per migliorarsi ogni giorno.
Questo non vuol dire che devi avere successo, come in questi stupidi modelli del grande fratello, vuol dire che devi avere una destinazione, qualsaisi sia, un percorso che ti illumina letteralmente.
E' la mancanza di una metà che crea l'infelicità e lo smarrimento della coscienza.
In fondo la felicità credo sia sempre qualcosa di idealizzato e rimandato ad un futuro prossimo che non arriva mai: si tende a confondere il diritto che abbiamo di tendervi intellettualmente, con quella sorta di percezione aleatoria che essa sia qualcosa che si possa acquistare in un supermarket o detenere per nascita e casualità fortuita.
I greci avevano forse un rapporto più sereno con la propria natura, e avevano in stima soprattutto la forza che l'uomo deve avere nelle avversità che inevitabilmente appartengopno al ciclo del divenire.
Parafrasando Cioran, la nascita stessa è una piccola tragedia, accettare la vita in tutti i suoi aspetti, fare il massimo che ci è possbile, è proprio quello che caratterizza l'essere umano nelle sue vette più alte.
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Ultima modifica di ANTIMATERIA; 30-11-2013 a 16:40.
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30-11-2013, 17:04
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#17
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Avanzato
Qui dal: Nov 2013
Messaggi: 407
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Quote:
Originariamente inviata da ANTIMATERIA
Ai miei tempi, quando ero adolescente io, molti amici sono morti alla tua età o si sono rovinati perchè si drogavano e cose del genere.
Ogni tanto ci penso e mi domando se potevo fare qualcosa per loro.
Già non avere avuto questi problemi, è una ottima cosa per te.
Che ti è successo in fondo?
Stai cominciando la tua vita, stai studiando, stai capendo come funziona il mondo.
Tutte cose positive.
C'è un errore di fondo che è pensare che la vita sia facile.
Non lo è, per nessuno tutto sommato.
La gente nemmeno è particolarmente simpatica e accomodante: fa a spallate, è arrogante, menefreghista.
Ci si deve adattare, perchè non si può cambiare il mondo come lo vorremmo, ci sono persone come noi, persone simili a noi e persone diverse da noi.
Credo ci sia spazio per tutti, quell che fanno gli altri e il loro giudizio non ti deve creare pensieri, non significa nulla, tu vai per la tua strada.
Per ora non sei stato fortunato, ma la fortuna gira.
Allo stesso tempo, ci devi andare preparato: quando hai l'occasione che sia nel lavoro, in amore, in amicizia, la paura, il timore non ti deve frenare e non ti frena se hai degli obiettivi da perseguire più forti di questa paura.
Piccole cose che ti prefiguri e che porti a termine.
Questa è l'autostima.
Non è una cosa che piove dall'alto, o genetica di serie A, è qualcosa che costruisci dimostrando a te stesso che puoi raggiungere i tuoi obiettivi, te la devi guadagnare con il sangue.
Ogni giorno devi andare a letto soddisfatto di avere impiegato bene il tempo e realizzato le tue cose, se stai male è perchè hai sprecato la tua giornata, non perchè gli altri non hanno apprezzato quello che hai fatto.
In quanto è il bambino che c'è in noi che ha bisogno della carezza e dell'approvazione della madre e dei suoi surrogati metafisici, l'adulto costruisce, crea, progetta, elabora, pensa, e di madri non ne trova più nella vita, solo adulti che provano a vivere (o sopravvivere) dignitosamente esattamente come lui.
Le persone e anche le donne, sono affascinate da una personalità che ha le idee chiare su cosa vuole essere e che lavora per migliorarsi ogni giorno.
Questo non vuol dire che devi avere successo, come in questi stupidi modelli del grande fratello, vuol dire che devi avere una destinazione, qualsaisi sia, un percorso che ti illumina letteralmente.
E' la mancanza di una metà che crea l'infelicità e lo smarrimento della coscienza.
In fondo la felicità credo sia sempre qualcosa di idealizzato e rimandato ad un futuro prossimo che non arriva mai: si tende a confondere il diritto che abbiamo di tendervi intellettualmente, con quella sorta di percezione aleatoria che essa sia qualcosa che si possa acquistare in un supermarket o detenere per nascita e casualità fortuita.
I greci avevano forse un rapporto più sereno con la propria natura, e avevano in stima soprattutto la forza che l'uomo deve avere nelle avversità che inevitabilmente appartengopno al ciclo del divenire.
Parafrasando Cioran, la nascita stessa è una piccola tragedia, accettare la vita in tutti i suoi aspetti, fare il massimo che ci è possbile, è proprio quello che caratterizza l'essere umano nelle sue vette più alte.
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Su tutto questo c'è bisogno di un grande lavoro e devo assolutamente sconfiggere tutti i miei mostri mentali e non, che mi impediscono di fare ed essere quello che sento davvero, prima di tutto, devo sconfiggere il mio più grande nemico... me stesso.
A parole è facile, ma con i fatti ci si scontra con un muro quasi indistruttibile... per questo penso di aver bisogno di uno psicologo.
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