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Vecchio 31-03-2016, 00:55   #1
Intermedio
L'avatar di HollywoodUndead
 

dopo 3 anni di vergognoso immobilismo mi sono deciso finalmente di iscrivermi all'università. Pensavo che avere un obiettivo mi avrebbe in qualche modo nobilitato, ero convinto di trovare facilmente gli stimoli necessari: povero stronzo . Dopo la prima fisiologica sfuriata fatta di abnegazione e buone intenzioni, diciamo da ottobre a natale, sono ovviamente caduto nel solito vortice di negligenza e apatia che conosco bene. Una parvenza di buona volontà ci sarebbe anche, associata però a una concentrazione imbarazzante: passo ore sulla stessa pagina senza neanche accorgermene, dopo due righe inizio a pensare a stronzate effimere, mi deconcentro e il resto vien da sé.


Continuo a fallire esami in serie, e a marzo mi ritrovo già con un considerevole ritardo nella tabella di marcia. Il fatto di non aver legato con nessuno poi non gioca certo a mio favore; ammetto infatti che l'ambiente, così giovane, è uno dei motivi che mi ha spinto verso questa scelta e il non aver trovato riscontro e approvazione nei miei quasi coetanei mi ha fatto star male. Probabilmente con qualche compagno di studio sarebbe andata (leggermente) meglio.


Adesso non so cosa fare: oggettivamente sarei da mandare in miniera a 50 centesimi l'ora, ciononostante mi dispiacerebbe dare l'ennesima delusione ai miei (che non sanno nulla di queste difficoltà, dissimulo molto bene), cui non pareva vero che per una volta il figlio avesse fatto una scelta all'apparenza lungimirante.

Aggiungo per completezza due informazioni: il corso mi piace e non sono più un ragazzino, ho 23 cazzo di anni
Vecchio 31-03-2016, 01:00   #2
Esperto
 

Dovresti focalizzarti su ciò che accade quando provi a studiare e ti blocchi

Su cosa accada esattamente dentro di te

Che significa negligenza ed apatia?

Ti blocchi perché pensi di essere stupido e non capire?
Ti blocchi perché hai fatto questa scelta per altri e non per te stesso?
Vecchio 31-03-2016, 01:26   #3
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da HollywoodUndead Visualizza il messaggio
dopo 3 anni di vergognoso immobilismo mi sono deciso finalmente di iscrivermi all'università.
Cosa ti ha portato a questo immobilismo ?
Quali sono le tue difficoltà e problemi ?

Per studiare in modo autonomo, come l'università richiede, serve prima di tutto una certa stabilità emotiva nella propria vita. Quella dettata dall'apatia non conta.
Poi ovviamente anche il reale interesse per la materia, impegno e pazienza (perché le rotture di coglioni, pure nel migliore dei casi, te le procura l'uni se non le hai di tuo prima).

Se ci sono altri aspetti della tua vita che presentano criticità irrisolte io ti consiglio di dedicarti prima ad essi e poi ai problemi inerenti lo studio universitario.
Per quanto mi riguarda i primi sono decisamente più importanti; se la situazione generale migliora può esser ti riesca anche più facile studiare di conseguenza. Senza doverti preoccupare direttamente di questo ora.
Poche sono le persone che riescono ad avere un'abnegazione tale da riversare tutte le speranze nello studio, ricavarne la motivazione per andare avanti e uscirne vincitori.
Ed in verità anche questa scelta mi pare tutto meno che ottimale : avrai la tua laurea alla fine, ma se hai rinunciato a tutto il resto nel frattempo i problemi ed il "peso" nella tua vita si faranno sentire in altro modo e forme più tardi.

Comunque nessuna pretesa che il mio pensiero sia corretto.
Parlo per quella che è la mia esperienza personale.
Per un po' sono anche riuscito a concentrarmi solo sullo studio indipendentemente dal resto ed in periodi dove il carico emotivo era enorme. Avevo pure ottimi risultati.
Non è durato, le emozioni e mancanze nella mia vita mi hanno chiesto il conto ed ora ho la consapevolezza che se in un determinato periodo non riesco a studiare, perché sono altri i problemi che ho in testa, la cosa giusta da fare è piuttosto cercare di risolvere almeno parzialmente quest'ultimi. Altrimenti non vado da nessuna parte (pure letteralmente).

La mia situazione universitaria presenta alcune analogie con la tua, ed io di anni ne ho 25 tra qualche mese. Due anni di studi universitari li ho pure pagati e buttati nel cesso, ed è quasi un anno che non riesco a dare seriamente esami.
23 anni non è troppo tardi per nulla. Né per l'università, né per tentare di rimettere insieme la tua vita.
Ringraziamenti da
Weltschmerz (31-03-2016)
Vecchio 31-03-2016, 01:46   #4
Intermedio
L'avatar di Barile
 

Purtroppo so benissimo come ci si sente visto che vivo la tua stessa situazione tuttavia hai scritto che sei riuscito a fare un esame, bene parti da questo e non abbatterti, un esame è sempre meglio di niente, se posso darti un consiglio cerca di frequentare il più possibile l'università, studia lì, cerca di stringere nuove amicizie e fregatene del fatto che hai 23 anni, non ne hai 40 ma 4 in più ad un diplomato senza considerare che di casi come il tuo ce ne sono diversi.
Vecchio 31-03-2016, 08:38   #5
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

vabbè ma tra l'università e la miniera c'è di mezzo un mondo eh -_-

io ai tempi mollai dopo qualche mese, quando mi resi conto che di studiare non avevo proprio voglia, affrontai la questione lavoro (per quanto terrorizzante fosse)
onestamente è stata una decisione tra le migliori mai prese
Ringraziamenti da
Hazel Grace (02-04-2016)
Vecchio 31-03-2016, 10:58   #6
Esperto
L'avatar di barrylyndon
 

Senza mille parole, ero in una situazione simile 3 anni fa. Oggi sono felicemente laureato in regola.
Vecchio 31-03-2016, 11:56   #7
Esperto
L'avatar di Boriss
 

mi trovo in una situazione simile alla tua...
il mio consiglio è: cerca di capire cosa ti piace fare, e cosa ti impedisce di farlo, se vedi che proprio non riesci ad ingranare con gli studi lascia perdere
Vecchio 31-03-2016, 12:15   #8
Principiante
L'avatar di Iuppiter
 

Ma dai, hai appena iniziato! È normale iniziare col freno a mano leggermente tirato, per poi ingranare man mano che si va avanti, progressivamente. Conosco numerosi casi di colleghi che sono partiti male e alla fine si sono laureati; un mio conoscente addirittura stava per mollare alla fine del primo semestre, perché aveva sostenuto un solo esame su quattro, con una voto molto basso (18). Lo convinsi a continuare e ci siamo laureati insieme.
Vecchio 31-03-2016, 12:21   #9
Intermedio
L'avatar di HollywoodUndead
 

Quote:
Originariamente inviata da Barile Visualizza il messaggio
fregatene del fatto che hai 23 anni, non ne hai 40 ma 4 in più ad un diplomato senza considerare che di casi come il tuo ce ne sono diversi.
Quello dell'età è il minore dei mali. Ovviamente soffro il confronto con quelli che alla mia età sono già laureati o sulla buona strada ma alla fine riesco a non farne un grosso problema

Quote:
Originariamente inviata da The_Sleeper Visualizza il messaggio
Per studiare in modo autonomo, come l'università richiede, serve prima di tutto una certa stabilità emotiva nella propria vita. Quella dettata dall'apatia non conta.

Se ci sono altri aspetti della tua vita che presentano criticità irrisolte io ti consiglio di dedicarti prima ad essi e poi ai problemi inerenti lo studio universitario.
Per quanto mi riguarda i primi sono decisamente più importanti; se la situazione generale migliora può esser ti riesca anche più facile studiare di conseguenza. Senza doverti preoccupare direttamente di questo ora.
Poche sono le persone che riescono ad avere un'abnegazione tale da riversare tutte le speranze nello studio, ricavarne la motivazione per andare avanti e uscirne vincitori.
Sì fondamentalmente credo che giri tutto attorno a questo punto. E' dura barcamenarsi in questa esperienza senza un solido substrato emotivo, come scrivi tu o si ha un'abnegazione fuori dall'ordinario o gli stimoli si esauriscono molto velocemente. La mia vita fa cagare per svariati motivi, quando non studio sollevo dischi di ghisa in palestra, non ho letteralmente altro, nessun affetto, niente di niente.
Volevo dare una scossa ma evidentemente ho sbagliato, se non si sta bene qualsiasi cosa dopo poco tempo inizia a pesare, nello studio come nel lavoro
Vecchio 02-04-2016, 00:44   #10
Banned
 

Ciao Holly,

mi sembra probabile che tu abbia scelto quella facoltà, senza sufficiente motivazione, come per metterti alla prova. Ma senza motivazione, neanche un genio riesce a far niente. Io vedo i miei studenti: quando sono demotivati, si stancano presto.
Quando ci areniamo, possiamo esplorare tutte le possibilità, tutte le alternative, oppure gli approcci che possiamo avere a una data cosa. Fossilizzarci su una cosa sola, ci paralizza. Cerchiamo invece la pluralità. Più idee sono, meglio è. Dopo che hai fatto la tua panoramica, forse è il caso di parlare con i genitori, che sono un aiuto prezioso per orientarti. Escluderli non mi sembra vantaggioso.
Vecchio 02-04-2016, 17:30   #11
Banned
 

Sono parzialmente d'accordo con The Sleeper, che sebbene non appoggio totalmente, ha il merito indiscusso di avere toccato parecchi punti salienti.

Il tuo discorso sull'età è un riflesso del substrato cognitivo di fondo che ti ha portato a trascrivere queste tue perplessità su te stesso: il confronto continuo con gli altri.

L'età non conta, non conta nemmeno aver fatto male (non "fallito", è una bruttissima parola questa) i primi esami.
Se ti può rincuorare, io mi sono iscritto all'università a quasi 23 anni e gli esami li davo con assoluta regolarità e con voti alti: i primi due anni e mezzo sono stati quasi perfetti.
Cosa mi aiutava? Una passione smisurata. Cosa mi ha bloccato?

1. Confronto con altre persone (ritenute migliori);

2. Sfiducia in sé stessi;

3. Instabilità emotiva dovuta a problemi impossibili da evitare.

Sono d'accordo con The Sleeper che sia importante avere una stabilità emotiva (che si potrebbe, personalmente parlando, tradurre con "clima famigliare sereno"), ma questo comunque non deve scoraggiarti e non devi considerarti inadatto o inadeguato.
Soprattutto se il corso di laurea che hai scelto ti piace e ti affascina.

Il mio consiglio è dunque di non guardare i risultati degli altri, l'età degli altri, il fare e il dire degli altri e tutto quello che "altri" fanno e sono, ma piuttosto guarda cosa vuoi tu, cosa ti piace, cosa ti realizza.
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