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Vecchio 15-01-2008, 01:51   #21
Principiante
L'avatar di Inattesadirinascerefenice
 

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Originariamente inviata da Gabriele57
... Chi si suicida è per svariati motivi e a volte del tutto misteriosi. Non facciamo diventare il suicidio una specie di senso di colpa in chi ha il pensiero o a chi ha tentato o verso chi si è tolto la vita davvero. Siamo nel 2008 e ancora oggi si rischia di non affrontare l'argomento perchè si percepisce che è un tema al di fuori di noi? C'è un libro nuovo che gira su internet di cui pare non facciano nemmeno la presentazione per via dell'argomento. Questo mi è stato riferito da un mio amico. Che assurdo eh?
Quoto pienamente il tuo discorso, per curiosità, mi diresti dove posso trovare quel testo? Così gli do una piccola mano per dargli maggiore visibilità?... :lol:
Vecchio 15-01-2008, 02:48   #22
Esperto
L'avatar di HurryUp
 

Quote:
Originariamente inviata da Gabriele57
Non so, credo che forse bisognava presentarsi da qualche parte, ma non sono riuscito a fare da spettatore di fronte a questa immagine negativa della visione sul suicidio scritta da Mau. Cioè, non è personale nei tuoi confronti, ma la codardia è un'altra cosa. Per me è un segno di codardia essere in vita e fare del male agli altri con atteggiamenti egoistici. Per me è più codardo fare violenza sui bambini e farsi chiamare papà o mamma. Per me è più codardo essere un politico con la maschera del potere e far cadere le due Torri... Chi si suicida è per svariati motivi e a volte del tutto misteriosi. Non facciamo diventare il suicidio una specie di senso di colpa in chi ha il pensiero o a chi ha tentato o verso chi si è tolto la vita davvero. Siamo nel 2008 e ancora oggi si rischia di non affrontare l'argomento perchè si percepisce che è un tema al di fuori di noi? C'è un libro nuovo che gira su internet di cui pare non facciano nemmeno la presentazione per via dell'argomento. Questo mi è stato riferito da un mio amico. Che assurdo eh?
Condivido le tue critiche al giudizio di codardia nei confronti del suicidio, ma non penso che l'oscurantismo sull'argomento suicidio sia assurdo.
Questo oscurantismo è causato dalla debolezza di un modello etico dominante della società, che postula che la natura sia regolata dal caso, e quindi indifferente, in ultima analisi, ingiusta (la natura matrigna).
Con una simile generalizzazione non si può far altro che proporre la rassegnazione come consolazione, o come argomento per convincere il suicida a non suicidarsi.
E' solo congetturando che la natura sia giusta che si può affermare con argomenti forti l'irragionevolezza del suicidio, e non far perdere la speranza a chi matura propositi suicidi.
L'oscurantismo nei confronti dell'argomento, la generalizzazione che il suicidio sia un atto di codardia è una conseguenza del punto debole di quell'etica dominante: non possono trovare argomenti migliori, inoltre è un ottimo modo per eludere il problema non facendo autocritica.
Finchè la concezione dominante della realtà proposta sarà questa non mi meraviglia l'oscurantismo
Vecchio 15-01-2008, 08:39   #23
LH
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da RagionierFantozzi
Andiamo ragazzi il suicidio è un atto di immensa stupidità e codardia...
No...no...no...assolutamente no.
Il suicidio non rappresenta una scelta...nel momento in cui, una persona, si toglie la vita, a mio parere, essa non riesce a veder alcuna altra scelta...si sente costretta a farlo.
Codardia?
Al contrario...penso richieda molto coraggio.
Come scrivevo, non molto tempo fa, in un mio post...il coraggio non è sinonimo di impavidità: impavido è chi non ha paura...coraggioso è chi ne ha, anche molta...forse moltissima ma, tuttavia, per un motivo o per l'altro, affronta il pericolo.
Scommetterei che, chi si è ucciso, al momento del farlo aveva una paura tremenda...eppure, la sofferenza, è stata forte al punto tale da consentire loro di travalicarla.
Altro che codardia...il dolore dev'essere tale da infondere un coraggio immenso...normalmente almeno.
Personalmente ammiro moltissimo chi compie questo, estremo, gesto...potrei tentare di spiegare perchè, ma non ho voglia di scatenare infuocate discussioni o le, implacabili, argomentazioni di HurryUp.
Dio ce ne scampi...

Quote:
Originariamente inviata da RagionierFantozzi
Fare della violenza agli altri è male ma farlo a se stessi è ancora più da deficienti...non a caso chi si suicida per il cattolicesimo è destinato all'inferno senza possibilità di pentimento e assoluzione.
Da deficienti è suicidarsi o farlo credendo di finire, poi, all'inferno?
Comunque sia...mi pare evidente che, certe persone, non le puoi capire.
Al che mi potresti, sensatamente, chiedere: <<Perchè? Tu sì invece?>>.
No...e ne è prova il fatto che sono ancora vivo...però penso d'esserci andato vicino.

Quote:
Originariamente inviata da RagionierFantozzi
Ma se uno dopo si suicida, dopo non sa nemmeno a cosa va incontro...magari gli aspetta qualcosa di brutto senza contare che fin quando si è in vita c'è sempre la speranza che le cose migliorino.
C'è anche la possibilità che accada il contrario...
Inoltre...la speranza che le cose possano migliorare, chi si uccide, non credo proprio riesca a percepirla...anche se c'è.
Vecchio 15-01-2008, 09:59   #24
Intermedio
L'avatar di ilfede
 

Il suicidio è sempre esistito........ha fatto sempre parte nel modo di uscire da sto mondo da millenni.........

Credo che nessuno , anche scrivendo libri su libri, potrà mai dire se è corretto o sbagliato....

In un periodo terrificante della mia vita ci pensavo sempre e continuamente, ma a differenza di chi poi lo fa , dentro di me non avevo paura perchè non lo avrei mai fatto....... posso stare male,soffrire o quello che volete ma dentro di me c'è una parte così positiva così solare che annienta tutto il male che mi fa "morire" dentro.

La questione sociale non conta nulla quando lo fai....madri/padri che sterminano la famiglia e poi si impiccano, ragazzi/ragazze per mille motivi... personalmente credo che per farlo o passi un attimo di totale follia oppure hai 2 palle così.....

Cmq molte persone che lo fanno si sentono costrette a vivere/fare qualcosa che non vogliono..... sai quanti magari lo fanno perchè volevano fare qualcosa e non ci riescono oppure perchè qualcuno li blocca.. mi viene sempre in mente anche il fattore sessuale .... sapete quanti gay/lesbiche si ammazzano per la paura di rivelarlo ai genitori e non aver la forza di affrontarlo...???

Tutto questo per dire che nessuno potrà mai dire bravo o cattivo ad un tale comportamento....perchè alla fin fine la vita nessuno la può comprendere a pieno......

Voglio regalarvi un msg datomi da un mio amico che mi aiuta molto ad andare avanti.... lui da piccolo ha perso la madre di tumore e 1 anno fa anche il padre è morto x lo stesso male... a 25 anni è senza padre ne madre(la nonna grazie a dio vive e gli fa da serva praticamente) deve controllare la sorella 18enne che sta crescendo ...

Eppure vive sempre , fa tutto continuamente senza paure , un giorno parlando mi disse che ormai non credeva + perchè secondo lui tutto questo non aveva senso ( ma neanche morire a 10 anni lo ha oppure morire esploso mentre vai a fare la spesa ......cmq...) ..... allora parlando della vita e paradiso mi disse:

La vita è una non credere a tutte quelle cazzate, vivila e fai tutto.....il dopo non esiste.......il dopo è adesso.

OT: sulla questione chiesa non mi esprimo... odio la chiesa ma dentro di me credo.... ma sparare quelle cazzate sul suicidio è contro l'essere umano...visto che se dici mi pento anche un pedofilo serial killer dovrebbe andare in paradiso.........
Vecchio 15-01-2008, 10:47   #25
LH
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da ilfede
In un periodo terrificante della mia vita ci pensavo sempre e continuamente
Io ci penso, continuamente, da anni...a differenza di te, però, ritengo estremamente probabile che, la mia vita, finirà con il mio suicidio...è solo questione di tempo (...almeno che, per mia "fortuna", non m'imbatterò in qualcosa che mi ucciderà prima che riuscirò a farlo io...chi lo sa? Magari, fra pochi mesi, mi verrà diagnosticata una "bella" meningite...e, dopo pochi giorni, sarò finalmente defunto).
Mi sarebbe impossibile spiegare perchè...è un'emozione decisamente ineffabile, quella che mi spinge a vedere tanto negativamente la vita...per cui mi asterrò dal provarci (...mi dispiace HurryUp).
Dico solo che, a mio avviso, tutto scaturisce dal mio (...orribile) passato...

Quote:
Originariamente inviata da ilfede
...personalmente credo che per farlo o passi un attimo di totale follia oppure hai 2 palle così.....
Io direi entrambe le cose...

Quote:
Originariamente inviata da ilfede
...perchè alla fin fine la vita nessuno la può comprendere a pieno......
Su questo concordo perfettamente...penso sia impossibile poter capire, davvero, un persona...al massimo ci si può provare per arrivare, poi, fino ad un certo punto...ma mai fino in fondo.
Nessuno ha mai, veramente, capito qualcun'altro...e nessuno ha mai, completamente, compreso se stesso.
Vecchio 15-01-2008, 12:43   #26
Mau
Avanzato
L'avatar di Mau
 

volevo chiarire che il mio giudizio sul suicidio nn è che sia un atto di codardia...ho solo detto cosa avevo sentito in quella trasmissione...io considero il suicidio come il culmine di una fase così brutta che uno nn riesce a vedere iin prospettiva...x questo mi incazzo quando dicono s'è ammazzato per la pagella o cazzate simili..se uno si ammazza ha motivi più validi di una stupida pagella o della macchina del babbo distrutta....c'è dietro una sofferenza profonda e radicata e quantomeno mai espressa con nessuno...
Vecchio 15-01-2008, 13:18   #27
LH
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da Mau
...x questo mi incazzo quando dicono s'è ammazzato per la pagella o cazzate simili..se uno si ammazza ha motivi più validi di una stupida pagella o della macchina del babbo distrutta....c'è dietro una sofferenza profonda e radicata e quantomeno mai espressa con nessuno...
Questo lo penso anch'io...ogni volta che sento parlare di un suicidio e, i giornalisti, sminuiscono e super-semplificano la questione dicendo che, ad esempio, il suicida si è tolto la vita a causa di una delusione amorosa...di un atto di bullismo...di una, qualche, punizione subita...eccetera...allora penso che, molto probabilmente, la stupidaggine che, i mass media, fanno, solitamente, passare come motivo all'origine del, tragico, gesto...dev'essere stata solo la goccia (...l'ultima) che ha fatto traboccare il vaso.
Penso che, di solito, se una persona si uccide allora, probabilmente, soffre molto già da molto tempo...e quel che porta al gesto estremo, più che il dolore, consiste nella convinzione, maturata in quel tempo, dell'impossibilità di aver modo, in futuro, di attenuarlo.
Per questo dicevo che, nel mio caso, è solo questione di tempo...perchè, ormai, sopporto da tanti anni e, in tanti anni, nulla è mai cambiato (...se non in modo lieve e, sostanzialmente, irrilevante).
Purtroppo nemmeno la psicoterapia, abbinata all'uso di farmaci, pare dare dei miglioramenti significativi...il che non fa altro che aumentare la, mia, fiducia nell'ipotesi che, il mio destino, sia, ormai, definitivamente segnato.
Non mi spaventa la morte...quello che mi fa paura è la possibilità che, dopo di essa, continuerò, in qualche modo, ad esistere (...forse c'è, questo aldilà...oltretomba...paradiso...inferno...chiamat elo come volete)...perchè ciò che, più di ogni altra cosa al mondo, mi interessa è il morire completamente e definitivamente...ho bisogno di tornare ad essere quel che ero prima di nascere...cioè niente...nada...0.
Speriamo...
Vecchio 15-01-2008, 13:43   #28
Principiante
L'avatar di CrazyHorse
 

[quote="LH"]
Quote:
Originariamente inviata da RagionierFantozzi
Andiamo ragazzi il suicidio è un atto di immensa stupidità e codardia...
No...no...no...assolutamente no.
Il suicidio non rappresenta una scelta...nel momento in cui, una persona, si toglie la vita, a mio parere, essa non riesce a veder alcuna altra scelta...si sente costretta a farlo.
Codardia?
Al contrario...penso richieda molto coraggio.
Come scrivevo, non molto tempo fa, in un mio post...il coraggio non è sinonimo di impavidità: impavido è chi non ha paura...coraggioso è chi ne ha, anche molta...forse moltissima ma, tuttavia, per un motivo o per l'altro, affronta il pericolo.
Scommetterei che, chi si è ucciso, al momento del farlo aveva una paura tremenda...eppure, la sofferenza, è stata forte al punto tale da consentire loro di travalicarla.
Altro che codardia...il dolore dev'essere tale da infondere un coraggio immenso...normalmente almeno.
Personalmente ammiro moltissimo chi compie questo, estremo, gesto...potrei tentare di spiegare perchè, ma non ho voglia di scatenare infuocate discussioni o le, implacabili, argomentazioni di HurryUp.
Dio ce ne scampi...

Sono daccordo quasi su tutto anche se non ammiro chi lo fa.

le, implacabili, argomentazioni di HurryUp.
Dio ce ne scampi...

Approvo! qui ognuno è libero di scrivere ma anche di non rispondere; già il tono saccente da professorino mi disturba quindi non accettate provocazioni.
Ti avrei accolto a braccia aperte se tu più umanamente ci avesi parlato dei tuoi problemi magari chiesto qualche suggerimento ma a quanto vedo non vuoi imparare solo insegnare.

[
Vecchio 15-01-2008, 14:53   #29
Intermedio
L'avatar di ilfede
 

Cmq l'unica cosa appurata negli anni.... che la quasi totalità dei suicidi avviene dopo molto tempo e ripensamenti... quelli che lo fanno di botto sono veramente pochissimi........... pertanto in questo attimo la mente è lucida e come........


Lh leggo con attenzione quello che hai scritto ....in alcune righe riconosco alcuni pensieri che avevo anche io....... ma sopratutto avverto una similitudine in alcune parte del tuo carattere........ perchè hai ca certezza di quella fine? anche io ormai mi sto rassegnando al mio carattere ma qualche speranza ancora ce l'ho.........
Vecchio 15-01-2008, 15:14   #30
Principiante
L'avatar di LH_2
 

Quote:
Originariamente inviata da ilfede
che la quasi totalità dei suicidi avviene dopo molto tempo e ripensamenti...
Sono d'accordo...e ti posso garantire che, io, di ripensamenti ne ho fatti in quantità inimmaginabile.
In certi giorni non ho pensato ad altro...da mattina a sera.
Poi...ultimamente ho ricominciato, anche, a far i, necessari, "preparativi"...sto studiacchiando vari metodi...
Quote:
Originariamente inviata da ilfede
perchè hai ca certezza di quella fine?
Naturalmente non posso averne proprio la certezza...del futur, certezza, non v'è...però la mia voglia è talmente forte, che lo considero quasi sicuro.
Vecchio 15-01-2008, 15:43   #31
Esperto
L'avatar di Vento_del_Sud
 

Quote:
Originariamente inviata da pure_truth
Quote:
Originariamente inviata da RagionierFantozzi
Andiamo ragazzi il suicidio è un atto di immensa stupidità e codardia...ammetto di più una persona che ha fatto del male ma paga per ciò che ha commesso e si pente. Fare della violenza agli altri è male ma farlo a se stessi è ancora più da deficienti...non a caso chi si suicida per il cattolicesimo è destinato all'inferno senza possibilità di pentimento e assoluzione. Ma se uno dopo si suicida, dopo non sa nemmeno a cosa va incontro...magari gli aspetta qualcosa di brutto senza contare che fin quando si è in vita c'è sempre la speranza che le cose migliorino. Scusate per la brutalità ma spero che chiunque di voi abbia qualche fantasia del genere la faccia restare come tale.
Prima sperimenta la Depressione maggiore, la fame,la guerra, il carcere, la disperazione, la morte di un tuo caro vicinissimo,una malattia incurabile....e poi potrai forse parlare del suicidio...
Quando una nazione è in guerra i tassi di suicidio normalmente registrati diminuiscono notevolmente, perchè a quanto pare la popolazione tende a ricompattarsi e a far fronte contro un nemico comune :wink:
Vecchio 15-01-2008, 15:53   #32
Esperto
L'avatar di pure_truth2
 

Quote:
Originariamente inviata da Vento_del_Sud
Quote:
Originariamente inviata da pure_truth
Quote:
Originariamente inviata da RagionierFantozzi
Andiamo ragazzi il suicidio è un atto di immensa stupidità e codardia...ammetto di più una persona che ha fatto del male ma paga per ciò che ha commesso e si pente. Fare della violenza agli altri è male ma farlo a se stessi è ancora più da deficienti...non a caso chi si suicida per il cattolicesimo è destinato all'inferno senza possibilità di pentimento e assoluzione. Ma se uno dopo si suicida, dopo non sa nemmeno a cosa va incontro...magari gli aspetta qualcosa di brutto senza contare che fin quando si è in vita c'è sempre la speranza che le cose migliorino. Scusate per la brutalità ma spero che chiunque di voi abbia qualche fantasia del genere la faccia restare come tale.
Prima sperimenta la Depressione maggiore, la fame,la guerra, il carcere, la disperazione, la morte di un tuo caro vicinissimo,una malattia incurabile....e poi potrai forse parlare del suicidio...
Quando una nazione è in guerra i tassi di suicidio normalmente registrati diminuiscono notevolmente, perchè a quanto pare la popolazione tende a ricompattarsi e a far fronte contro un nemico comune :wink:
Allora il Post-guerra....vedi Primo Levi :wink:
Vecchio 15-01-2008, 16:31   #33
Avanzato
L'avatar di RagionierFantozzi
 

Ragazzi mi spiego meglio, il mio non era un discorso religioso ho fatto quell'esempio(sbagliato) sul suicidio solo per dare forza alla mia argomentazione( ma chi sono harry up?). Sono d'accordissimo con voi che l'omicidio è cattivissimo e sbagliatissimo e le due cose non sono sullo stesso piano. Però io ritengo che il suicidio sia molto negativo e immorale, la vita per me a prescindere da ciò che pensa la chiesa è un dono, un'opportunità che abbiamo per provare felicità e anche tristezza ma soprattutto per rendere felice gli altri, quindi essa va difesa sempre e comunque. Io non suppongo che sia un atto di coraggio, perchè impavido è appunto chi affronta la paura e cerca di abbatterla, no chi la sfugge; oltre questo il suicidio è un'azione molto egoistica perchè non si pensa agli altri che ci vogliono bene e che si dispererebbero per la nostra scomparsa; ma anche quando tutto è nero c'è sempre un'altra possibilità, un'altra scelta, una tenue speranza a cui aggrapparsi per continuare a vivere. Detto questo credo che chiunque abbia peccato debba essere perdonato da dio e aiutato a ritrovare l'amore perduto.
Vecchio 15-01-2008, 17:09   #34
Principiante
L'avatar di Gabriele57
 

Quote:
Quoto pienamente il tuo discorso, per curiosità, mi diresti dove posso trovare quel testo? Così gli do una piccola mano per dargli maggiore visibilità?... :lol:
Si trova in varie librerie virtuali. Io l'ho trovato qui http://libri.dvd.it/societa-politica...io/id-1043297/
Vecchio 15-01-2008, 18:12   #35
K
Intermedio
L'avatar di K
 

Quote:
Originariamente inviata da LH
il coraggio non è sinonimo di impavidità: impavido è chi non ha paura...coraggioso è chi ne ha, anche molta...forse moltissima ma, tuttavia, per un motivo o per l'altro, affronta il pericolo.
Scommetterei che, chi si è ucciso, al momento del farlo aveva una paura tremenda...eppure, la sofferenza, è stata forte al punto tale da consentire loro di travalicarla.
Altro che codardia...il dolore dev'essere tale da infondere un coraggio immenso...normalmente almeno.
Ma allora, stando a questo tuo ragionamento, non dovrebbe essere molto più coraggioso scegliere di raccogliere le proprie armi e affrontare il mondo e la vita, anche nei suoi periodi più neri, per quanto terribili e spaventosi possano essere ?

Quote:
Originariamente inviata da LH
Personalmente ammiro moltissimo chi compie questo, estremo, gesto...
Io no.
Ammiro molto di più chi ha il coraggio di guardare in faccia se stesso, il mondo e la vita in generale. Chi ha il coraggio e la forza di tirare avanti, di lottare fino all'ultimo e di uscire a testa alta.

Non posso ammirare invece chi si suicida, al massimo (in casi estremi) posso arrivare a comprenderlo.
Vecchio 15-01-2008, 18:14   #36
K
Intermedio
L'avatar di K
 

Quote:
Originariamente inviata da RagionierFantozzi
la vita per me a prescindere da ciò che pensa la chiesa è un dono, un'opportunità che abbiamo per provare felicità e anche tristezza ma soprattutto per rendere felice gli altri, quindi essa va difesa sempre e comunque. Io non suppongo che sia un atto di coraggio, perchè impavido è appunto chi affronta la paura e cerca di abbatterla, no chi la sfugge; oltre questo il suicidio è un'azione molto egoistica perchè non si pensa agli altri che ci vogliono bene e che si dispererebbero per la nostra scomparsa; ma anche quando tutto è nero c'è sempre un'altra possibilità, un'altra scelta, una tenue speranza a cui aggrapparsi per continuare a vivere.
Quoto al 101% .
Vecchio 15-01-2008, 19:01   #37
Intermedio
 

--.
Vecchio 15-01-2008, 19:23   #38
Intermedio
L'avatar di lalla
 

nn fate cazzate ragazzi per piacere..io stavo per farlo..è bruttissimo..viva la vita..e tutto quello ke comporta..sofferenza..dolore gioia..felicità se mai esiste..
Vecchio 15-01-2008, 21:46   #39
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da LH
Non mi spaventa la morte...quello che mi fa paura è la possibilità che, dopo di essa, continuerò, in qualche modo, ad esistere (...forse c'è, questo aldilà...oltretomba...paradiso...inferno...chiamat elo come volete)...perchè ciò che, più di ogni altra cosa al mondo, mi interessa è il morire completamente e definitivamente...ho bisogno di tornare ad essere quel che ero prima di nascere...cioè niente...nada...0.
Speriamo...
Secondo me non è questo che ti spaventa, quello che crea disagio è solo la proiezione della nostra identità in un'altra dimensione, non la paura di continuare a esistere.
Se io non proietto la mia identità in una dimensione metafisica, io non provo disagio, anche se sapessi che continuerei ad esistere.
D'altra parte, essendo logico, proverei disagio a credere a qualcosa di illogico, come ad esempio che una cosa che esiste cessa di esistere, perchè questo violerebbe il principio di conservazione dell'energia.
La soluzione non è sperare di non esistere più, ma semplicemente smetterla di proiettare il nostro io in un dopo-morte, perchè questa proiezione stressa il cervello.
Però, da qui a sostenere e diffondere nel mondo che la coscienza sia destinata a trasformarsi nel nulla, si compierebbe un atto di presunzione, nonchè un'affermazione illogica.
Inoltre, mi piacerebbe sapere, nel caso che tu postulassi che la coscienza è destinata a diventare nulla, quali argomenti avresti per confutare la vendetta, il suicidio, il crimine. Ne deduco che tu, pur di non affrontare una questione filosofica scomoda per la tua mente, sei disposto addirittura a eliminare il fondamento ontologico dell'etica, dando così fondamento logico a tutto ciò che è anti-etico: pur di non affrontare un problema scomodo, tu vorresti proporre al mondo un modello della realtà desolante e beffardo per ogni forma di speranza... non ti ripugna una simile prospettiva?
Vecchio 15-01-2008, 22:31   #40
Esperto
L'avatar di valmor
 

Quote:
Originariamente inviata da HurryUp2
Quote:
Originariamente inviata da LH
Non mi spaventa la morte...quello che mi fa paura è la possibilità che, dopo di essa, continuerò, in qualche modo, ad esistere (...forse c'è, questo aldilà...oltretomba...paradiso...inferno...chiamat elo come volete)...perchè ciò che, più di ogni altra cosa al mondo, mi interessa è il morire completamente e definitivamente...ho bisogno di tornare ad essere quel che ero prima di nascere...cioè niente...nada...0.
Speriamo...
Secondo me non è questo che ti spaventa, quello che crea disagio è solo la proiezione della nostra identità in un'altra dimensione, non la paura di continuare a esistere.
Se io non proietto la mia identità in una dimensione metafisica, io non provo disagio, anche se sapessi che continuerei ad esistere.
D'altra parte, essendo logico, proverei disagio a credere a qualcosa di illogico, come ad esempio che una cosa che esiste cessa di esistere, perchè questo violerebbe il principio di conservazione dell'energia.
La soluzione non è sperare di non esistere più, ma semplicemente smetterla di proiettare il nostro io in un dopo-morte, perchè questa proiezione stressa il cervello.
Però, da qui a sostenere e diffondere nel mondo che la coscienza sia destinata a trasformarsi nel nulla, si compierebbe un atto di presunzione, nonchè un'affermazione illogica.
Inoltre, mi piacerebbe sapere, nel caso che tu postulassi che la coscienza è destinata a diventare nulla, quali argomenti avresti per confutare la vendetta, il suicidio, il crimine. Ne deduco che tu, pur di non affrontare una questione filosofica scomoda per la tua mente, sei disposto addirittura a eliminare il fondamento ontologico dell'etica, dando così fondamento logico a tutto ciò che è anti-etico: pur di non affrontare un problema scomodo, tu vorresti proporre al mondo un modello della realtà desolante e beffardo per ogni forma di speranza... non ti ripugna una simile prospettiva?
A quanto ne so ci sono molte teorie su cosa sia e come si origini la coscienza.

Per qualcuno esiste oggettivamente e indipendentemente dalla persona, o comunque ha base metafisica, per altri è un prodotto soggettivo del proprio cervello, e non esiste al di fuori di questo e della singola persona.

Se concordiamo con questa tesi, penso sia corretto dire che quando il cervello si spegne (morte) e non esiste più come tale - esistono i suoi atomi in forma disordinata nella cenere o nel terreno - non esiste più nemmeno la coscienza che lui produceva, e la persona che la viveva.

Questo è un punto di vista, ovviamente, però credo che a seconda di come si vede la coscienza cambia tutto.
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