Un saluto a tutto il forum
mi sono inscritto ora anche se è da qualche tempo (settimane) che vi leggo, scoprendo ogni volta sentimenti ed emozioni comuni al mio stato di vita attuale.
Ho 32 anni e vivo con i miei, con tutti i pro e i contro che questo comporta.
Attualmente lavoro in proprio nel campo della grafica ma il disagio perenne che si manifesta in me nei confronti del prossimo, rende quello che potrebbe essere un impiego appagante una delle molteplici fonti di frustrazione che non mi fanno vivere sereno. Ma per ora non mollo.
Non ho mai avuto una storia sentimentale, nemmeno breve o fugace che sia.
Il contatto più ravvicinato avuto con un essere umano di specie femminile risale a qualche anno fa, quando venni a sapere che un'amica di un mio amico era interessata al sottoscritto. L'interesse era ricambiato ma purtroppo non ci furono sviluppi, causa la mia incapacità di gestire la situazione, di farmi avanti, di esternare quello che provavo.
Nonostante ciò, questa cosa portò dei benefici, e di questo mi piacerebbe parlarne.
Suono in un gruppo che è anche il grosso della mia schiera di amici. Con loro rido scherzo mi incazzo ma nei momenti in cui è presente una persona estranea o che conosco da poco, mi chiudo risultando quasi come inesistente. Togliamo pure il quasi come se l'estraneo è donna.
Spesso penso molto prima di dire qualcosa, apparendo così freddo asettico e calcolatore.
Ultimamente mi riesce molto difficile stare in mezzo alla gente ed uscire per una birra in un locale è quasi un impresa; vedere gente che interagisce tra di loro più o meno spensieratamente mi da piacere e allo stesso tempo mi angoscia. In questa gara vince la seconda per netta superiorità numerica, quindi sapendo già come finisce la partita non la faccio nemmeno iniziare.
Qualche anno fa decisi di farmi aiutare e andai da una psicologa. Ma le sedute durarono meno di un anno, per vari motivi. Tra questi il fatto che mentre ero li tutto andava bene, riuscivo a parlare di me e delle mie paure come mai avevo fatto prima e senza grossi problemi, ma uscito dallo studio tutto era come prima, le paure e le paranoie di sempre tornavano ad abitare in me, come se nulla fosse successo. A questo c'era da aggiungere il costo elevato di ogni seduta, e così abbandonai.
Ora ho intenzione di ricominciare, ma ho dei dubbi sul tipo di terapia da affrontare (anche se non dovrei essere l'unico a decidere). Di sicuro mi appoggerò all'asl perchè ha dei costi accessibili, poi si vedrà.
Vorrei scrivere altro ma faccio fatica a riordinare i pensieri, e poi non vorrei annoiarvi troppo.
Un saluto