Ciao a tutti,
mi sono già presentata su questo forum, ora volevo raccontare meglio la mia storia, perchè magari qualcuno si rivede in determinati aspetti che vi racconterò.
Se penso ai miei genitori, durante la mia infanzia, ricordo un grande amore da parte loro: ero la loro prima figlia (ho un fratello ma più piccolo di me) e sicuramente ero molto desiderata. Ho vaghi ricordi, a cui però si aggiungono tanti album di foto che mi vengono in aiuto: tanti viaggi con i miei genitori, tante giornate assieme a loro, feste organizzate per i nostri compleanni, nessun litigio tra di loro e nessun atteggiamento negativo nei miei confronti... Ora fin qui può sembrare tutto bello, ma invece non è cosi.
Mio padre me lo ricordo in secondo piano rispetto alla figura di mia madre: lui piu silenzioso, aveva meno manifestazioni di affetto nei miei confronti, non voleva farmi uscire e mi avrebbe tenuto dentro una campana di vetro per paura che mi succedesse qualcosa. mia madre mostrava affetto e si interessava a quello che facevo, ma ora mi verrebbe da dire in maniera superficiale, senza cercare di capire cosa provavo dentro. Molto religiosa a differenza di mio padre, mi spingeva a fare tutte quelle attività della parrocchia, a partecipare ai gruppi (dove si parlava sia di religione, ma per la maggior parte del tempo si giocava) e a fare settimane intere in vacanza con tanti altri bambini. Insomma per chi l'ha fatto sa a cosa mi riferisco ma io lo odiavo e contavo i giorni e le ore che mancavano per tornare a casa.
Anche a scuola il mio atteggiamento era lo stesso: me ne stavo in un angolo quando gli altri bambini giocavano e facevo difficoltà a socializzare con gli altri. L'intervallo, che per tutti i bambini è il momento più bello della giornata scolastica, per me era la parte più brutta.
Spinta da mia madre, frequento questi gruppi parrocchiali, anche se controvoglia. Le 2 amiche delle medie che avevo (venivano a casa mia e ci uscivo al pomeriggio per fare un giro) si trasferiscono e le altre ragazze che conoscevo le perdo di vista quando alle superiori frequento una scuola diversa dalle loro. All'epoca non avevo neanche ancora il telefonino (14 anni il primo), non avevo internet, non avevo il motorino..insomma non avevo nulla che potesse aiutarmi ad aprirmi agli altri.
Quando avevo 16 anni mia madre viene a mancare. Io vivo la cosa con un senso di liberazione..ecco cercate di capire bene questa cosa: non è che ero contenta, sono stata male, e ha condizionato molto gli anni successivi della mia vita in modo negativo, ma li per li era come se mi fossi liberata da uno stato di malessere che vivevo negli ultimi periodi in cui sentivo che stava male.
Gli ultimi 2 anni del liceo vanno meglio dei primi..non vengo più derisa e isolata dagli altri..mi lego in particolar modo ad una ragazza con la quale poi passerò interi pomeriggi, e serate. Mio padre ha un atteggiamento sempre chiuso, e fosse per lui non mi farebbe mai uscire, ma alla fine mi fa fare quello che voglio. Lui non parla della sua vita e non si interessa della mia, se non in maniera superficiale..e questo vale allora come oggi.
A 16 anni, tramite internet conosco una persona. Preferisco non scendere in dettagli personali su di lui, mi limito a dire che con la mancanza di mia madre cercavo una persona che potesse ascoltarmi. Per una serie di circostanze (lontananza etc) ci vedevamo davvero poco ma passavamo ore al telefono ogni giorno, ma se ci penso ora non mi ricordo nulla di ciò che ci dicevamo.. La nostra storia l'ho tenuta nascosta praticamente a tutti perchè avevo paura del giudizio degli altri. Tre anni di tira e molla, in cui mi sono chiusa quasi totalmente al mondo esterno: come se avessi perso tre anni di vita di mio padre, di mio fratello e miei. Di loro in quegli anni non mi ricordo nulla..e di me so che con questa chiusura non ho passato quegli anni come una ragazza adolescente della mia età avrebbe dovuto fare.
Ho incontrato altre persone, anche persone in cui non vedevo la figura genitoriale, con nessuna delle quali sono riuscita ad avere un rapporto completo (con alcuni non c'è stato nulla, li ho solo incontrati e basta). Il non riuscire ad avere un rapporto completo non dipende da loro ma da me.
Certo è stato un periodo molto brutto della mia vita, in spesso non si è consapevoli delle proprie azioni. Ecco perchè ritengo sbagliato giudicare le persone che hanno avuto tanti rapporti sessuali senza sentimento (che non è il mio caso) come mi è capitato di leggere qu questo forum.
Sentivo l'esigenza di amare non a senso unico come mi era capitato fino ad allora, ma di amare ed essere amata ed essere come una ragazza "normale" mi dicevo allora. E sempre su internet, perchè mi riusciva e mi riesce difficile aprirmi agli altri, ho conosciuto lui,il miglior ragazzo che potevo aver la fortuna di conoscere! E' stupendo, a parte che è bellissimo, ma intelligente e comprensivo dei miei problemi. Mi sta vicino e grazie al fatto che andiamo tutti e 2 dallo stesso psicologo, ci miglioriamo e superiamo pian piano ogni problema che si può presentare dovuto dallo scontro delle nostre 2 storie. Ora conviviamo, e tra qualche anno quando sarò indipendente economicamente (ancora studio) ci sposeremo.
Ecco lui anche è su questo forum anzi devo ringraziare lui che me lo ha fatto conoscere.
Io credo che superare i propri problemi sia possibile: oltre al lato fisico io sono un po' chiusa nei confronti di tutti...non ho problemi a uscire ma faccio difficoltà ad esprimermi con gli altri..quindi sto spesso zitta perchè o non so cosa dire, o ho paura di essere giudicata, o perchè penso di dire cose stupide...ma sto cercando di cambiare!
un saluto a tutti, grazie a chi ha voluto leggere tutto