Voglio riportare anche tra queste pagine il testo di una lettera che ho pubblicato tempo fa su un'altro sito dedicato alle confessioni, personali ed anonime, di chi ha bisogno di sfogarsi. Questa lettera l'ho intitolata "la mia vita in ritardo" e vuole essere uno sfogo nei confronti della mia vita che, nel suo complesso, è stata vissuta in netto ritardo. Anni trascorsi a correre dietro ai problemi, nei quali ho cercato di barcamenarmi alla bene e meglio. I problemi non se ne sono mai andati, questo è sottinteso... Tuttavia con la crescita fisica anche la mia mente è diventata più grande. E allora ho iniziato a sopportare, più o meno pazientemente, tutto ciò, anche se i momenti di scoramento sono tanti e anche troppi. Ora ad esempio stò scrivendo col cuore in gola. Col cuore in gola perchè, anche se sembro padrone della situazione, basta un nulla per far crollare tutte le mie poche certezze... E per farmi sentire tremendamente solo e diverso da tutti. Diverso perchè non ho vissuto appieno la mia vita e perchè ho voluto farmi carico dei problemi di tutti mentre oggi l'egoismo domina. Mi sento tremendamente confuso. Forse anche ciò che stò scrivendo ne risentirà. Per cui perdonatemi per eventuali errori. Però è così, sono molto confuso e non vedo punti di riferimento a cui aggrapparmi. Vedo solo tanti problemi da risolvere, molti dei quali li subisco più o meno passivamente. Uno per tutti mio padre e il suo maledetto carattere. Non lo sopporto proprio e non ho voglia di litigarci, sarebbe tempo sprecato. Eppure qualcuno asserisce che quella sia l'unica strada percorribile. Ma io non sono ovviamente d'accordo. Che confusione mamma mia! Non sopporto più tutto ciò: la mia mente reclama pietà!
Ok... fatto tale preambolo, un preambolo abbastanza lungo e spero non altrettanto noioso, passiamo al testo della lettera pubblicata su quel sito:
Ciao a tutti! Si, il titolo della mia lettera esprime chiaramente e in maniera azzeccata il mio disagio. Parlo di vita in ritardo perché oggi, a 23 anni, mi sento come un bambino, inesperto, privo di determinate istruzioni che possono essere un perno decisivo nella crescita emozionale di ciascun essere umano. Fin da piccolo ho iniziato a soffrire di problemi agli arti inferiori. Questi mi hanno portato per oltre 20 volte in sala operatoria. Il tutto negli anni più belli della vita di un bambino prima e di un adolescente poi. Mentre i miei coetanei crescevano sereni e facendo ogni tipo di esperienza io giravo di medico in medico. E ho saltato a piedi pari, è il caso di dirlo, un periodo troppo importante. Soffrendo peraltro di una sofferenza che i miei coetanei hanno sperimentato in pochi (nessuno tra coloro che io conosco) . Ebbene, inutile dire che tutto ciò, misto all'apprensività dei miei genitori e a vari altri problemi che a quanto pare nelle famiglie sono routine (ma non so fino a che punto poi lo siano) , mi ha regalato un carattere abbastanza chiuso e timido, che solo con gli anni è migliorato un po', ma poco. Per il resto i miei problemi fisici ho imparato, con gli anni, ad accettarli anche grazie alla Fede cristiana in me fortemente radicata. Prima ero molto più risentito nei confronti di Dio. Ora però ho iniziato a farmene una ragione... anche perché non è che qualcosa cambia stando col broncio, anzi... Però caratterialmente sono insicuro, ho sempre paura di sbagliare, mi ossessiona qualsiasi cosa... Vero è che tanti traguardi li ho raggiunti grazie al mio impegno e alla mia forza di volontà... Però è altrettanto vero che spesso mi fermo a guardare me stesso e il mio passato... e mi accorgo di sentirmi tremendamente in ritardo su tantissimi aspetti, e di non rispecchiare lo standard di un 23enne di oggi, e sinceramente ho paura di ciò... così come ho paura di non riuscire a colmare del tutto questo ritardo, con conseguente ripercussione sulla qualità della mia vita futura e presente, che fino a oggi non è stata proprio il top.
Ho paura di tutto questo ritardo che si è accumulato. E' inutile nasconderlo, è una situazione abbastanza difficile e mi mette tremendamente a disagio. E' impossibile non fare i paragoni col mondo intero. Ed è altrettanto impossibile non sentirsi strani di fronte a tutto ciò. Non so veramente come fare. Avrei bisogno di una soluzione decisiva, ma chi me la da? Vorrei tanto poter vivere bene, più sereno. Tante paranoie verrebbero meno, ne sono sicuro... eppure non è possibile. Ma come devo fare?
Ringrazio tutti per avermi ascoltato. Stò passando un periodo nero e quindi avevo bisogno di sfogarmi, dato che nella vita reale tutti sono impegnati a tener dietro ai fatti loro e al loro immenso egoismo, quindi non pensano minimamente che io posso avere bisogno di qualcuno che mi dedichi un minutino del suo tempo o una parolina gentile... a differenza di ciò che faccio io sempre. Esistono solo ed esclusivamente loro. Vabbè! Maledetto egoismo. O forse dovrei dire maledetto altruismo, il mio altruismo. Un altruismo che ogni volta mi spinge a pormi, disinteressatamente, a disposizione di tutti. Salvo poi essere ripagato in questo modo. Mi chiedo che razza di mondo è questo. E dire che non mi pare nemmeno di chiedere troppo. Vorrei solo un po’ di comprensione, un po’ di ascolto, un po’ di vicinanza in più. Ma a quanto pare i primi nemici si trovano proprio tra le persone a te care. E io non voglio capirlo. O forse, pur sapendolo, voglio continuare a vivere nell’illusione di un mondo migliore, più bello e più sereno. In cui non ci siano più battibecchi per le stupidaggini e litigi vari. Si, deve essere proprio così: sono un povero illuso. Chissà se un giorno capirò il mio errore madornale? Tutto può essere. Una cosa è certa: mi stò disilludendo e disamorando su tante cose. Magari è solo un momento... che passerà. Però boh!