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Vecchio 04-04-2013, 22:41   #1
Principiante
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Ciao a tutti,

questa qui sotto è la mia situazione che vorrei illustrare, sperando di trovare qui qualcuno gentile la punto da rispondermi dicendo ciò che pensa...è l'unico modo per confrontarmi con persone che credo possano comprendere la mia situazione, simili a me in qualche modo, per cui grazie.

Da un anno e mezzo ho deciso di reagire al mio disagio e così ho iniziato a rivolgermi ad un psichiatra per capire se fosse necessario iniziare una terapia farmacologica in parallelo mi sono messa in lista d'attesa (proprio così, lista d'attesa) al CSM della stessa zona territoriale.
Ci sono alcune cose, sia da parte dello psichiatra sia da parte del terapeuta che mi hanno fatto riconsiderare la fiducia (professionale) che avevo riposto in loro.
Prima di tutto lo psichiatra in questione non ha mai aperto una cartella a mio nome e non ha, di conseguenza, ma preso un appunto su ciò che gli raccontavo nè tanto meno sui farmaci che mi prescriveva: ero io che, alla visita successiva dovevo rispondere alle sue domande e al limite fare un sunto "delle puntate precedenti" dicendo anche che farmaco mi aveva prescritto, perchè, con che dosaggio e come mi trovavo.
- 1° domanda: E' normale una cosa del genere?
Per secondo viene lo psicoterapeuta che, anche lui, non ha mai preso un appunto su ciò che gli riferivo durante le nostre conversazioni, anche se nel corso del primo colloquio io ci avevo tenuto a dirgli quale era lo scopo primario con cui mi ero rivolta sia allo psichiatra che a lui in quanto terapeuta e che volevo focalizzarmi nella prima fase sulle cose, soprattutto su quelle cose, che di fatto mi impedivano di vivere una vita normale. cioè tamponare per poi approfondire e risolvere una volta per tutta. Ci sarebbe voluto del tempo? Ok, nessun problema. Lui mi ha detto che nell'arco delle prima sedute mi avrebbe chiesto molte cose anche diverse tra loro (avremmo toccato un po' tutti gli aspetti di me come persone e della mia vita) perchè lui doveva farsi un quadro completo. OK, mi sta bene. Però non si è mia preso un appunto. E infatti già dal secondo colloquio ha preso a farmi sempre le stesse domande (esattamente come lo psichiatra) perchè non si ricordava di cosa avevamo parlato e/o sviscerato la volta precedente. Una volta in particolare sono arrivata l colloquio molto nervosa, per via di una cosa che era successa ocn una collega di lavoro: mi fatto parlare di di ciò per tutta la durata del colloquio, suggerendomi anche modi con cui "render pan per focaccia" alla collega noiosa. (sic!). la volta successiva ho detto al terapeuta che riflettendoci mi sembrava di aver sprecato la seduta dell'ultima volta, parlando di un fatto non grave ma che mi aveva semplicemente innervosito (ultimamente sono molto suscettibile e basta poco ad infiammarmi), ma che forse era molto meglio focalizzarsi su cose più importanti... (per farla breve i colloqui mi sono sembrati diventati più uno sfogo tra amici che colloqui terapeutici, e se mi devo sfogare faccio una corsa o attività fisica, non ho bisogno di sfogarmi pagando qualcuno...).
Alla fine del 5° colloquio ho deciso che non sarei più andata da questo psicoterapeuta: mi sembrava una perdita di tempo.
Sono tornata dallo psichiatra per spiegare A: la situazione con il terapeuta; B: la mia intenzione di cambiare e farmi consigliare un altro/ un'altra più adatto alle mie esigenze (non mi andava di parlar male del terapeuta e così ho liquidato il problema con il solito pretesto del "non mi trovo bene"), e C: riferire la mia sensazione di disagio e di come da un anno e mezzo la mia situazione non si sia modificata di una virgola, nonostante il cambio di diversi tipi di farmaci e l'inizio di una terapia (non dico cambiamento radicale, ma almeno una lieve sensazione di sollievo).

Il comportamento di questi due professionisti è normale?
Esagero io? Devo iniziare a credere che sono una specie di ipocondriaca o che uso il mio "disagio" amplificandolo per creare un dramma che non c'è e che questi medici si comportano così perchè in realtà non c'è nulla da curare?

Al primo incontro lo psichiatra mi aveva diagnosticato (scrivendolo nero su bianco) sindrome depressiva e sospettava un processo di derealizzazione.
ovviamente all'incontro successivo si è quasi dimenticato di nominare la sindrome depressive e non ha più nominato il processo di derealizzazione, sicchè non so nemmeno esattamente definire in cosa consiste il mio "disagio" con esattezza. Nemmeno il terapeuta ha mai effettuato una diagnosi. So che 5 incontri sono pochi, ma mi aspettavo un minimo di feedback, ecco...

Boh.
Il 12 ho appuntamento con un altro medico: ricomincio tutto da capo, ma visti i precedenti sono non poco timorosa, per questo volevo confrontarmi qui con voi (che da ciò che leggo e dalla natura del forum siete in grado di comprendere di cosa sto parlando e ci siete passati), per capire se ho incontrato medici sbagliati, se esagero io e come pormi con questa nuova terapeuta.

Prima di rivolgermi a questa terapeuta in verità mi sono rivolta anche ad un altro psichiatra e l'incontro è stato davvero disastroso... anche lui al limite dell'indifferenza, mi ha prescritto non si sa perchè dello Xanax, dopo una visita di 10 minuti e mi ha liquidata così... non so più che pensare.

Grazie per chi leggerà e risponderà: vedo ora che il mio post è lunghissimo, abbiate pazienza e grazie del tempo che passerete a leggerlo.

Holden
Vecchio 04-04-2013, 23:03   #2
Esperto
L'avatar di Pablo's way
 

Non so leggendo in effetti mi vien da pensare che sei stata un po' sfortunata, voglio dire le diagnosi al primo incontro e il fatto di non ricordarsi dei tuoi problemi alla visita successiva sono esempi di scarsa professionalità a mio avviso.

Ammetto che il mio è sostanzialmente un pregiudizio perché basato su una sola esperienza e sul sentito dire ma le strutture pubbliche in questo campo mi sembrano carenti in termini di qualità, è la sensazione che ho...
Vecchio 05-04-2013, 13:55   #3
Principiante
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Originariamente inviata da Pablo's way Visualizza il messaggio
Non so leggendo in effetti mi vien da pensare che sei stata un po' sfortunata, voglio dire le diagnosi al primo incontro e il fatto di non ricordarsi dei tuoi problemi alla visita successiva sono esempi di scarsa professionalità a mio avviso.
Sì, anch'io l'ho pensato, spero non mi capiti di nuovo con la terapista che incontrerò tra qualche giorno. Forse accade tutto ciò perchè non riesco bene a spiegarmi o a focalizzare bene ciò di cui vorrei parlare...non so...

Quote:
Originariamente inviata da Pablo's way Visualizza il messaggio
Ammetto che il mio è sostanzialmente un pregiudizio perché basato su una sola esperienza e sul sentito dire ma le strutture pubbliche in questo campo mi sembrano carenti in termini di qualità, è la sensazione che ho...
Anche a me è venuto questo dubbio, molte volte. Poi parlando con conoscenti mi è capitato di sentire storie di terapeuti che hanno addirittura proposto un contratto di terapia per garantirsi almeno un anno di incontri (assurdo!), per cui a questo punto non so davvero ...

Grazie per la tua risposta Pablo
Vecchio 05-04-2013, 17:09   #4
Esperto
 

Capita di non trovare subito il giusto medico come il farmaco. Non e' necessario prendere appunti subito.Il mio medico tiene tutto a memoria non ti preoccuppare.
Vecchio 05-04-2013, 21:18   #5
Principiante
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Ok, grazie.
Non sapendo ed essendo le prime volte non ho un metro di misura, per cui volevo capire cosa aspettarmi e come comportarmi.
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