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Vecchio 30-07-2018, 15:19   #1
Intermedio
 

Un anno fa scrissi su questo forum della fine della mia prima relazione sentimentale dopo 27 anni di totale negazione dell'affettività e della sessualità. Oggi, a quasi a un anno di distanza,questo e ciò che è accaduto:

*attenzione: segue post sfogo/papiro*

La fine di quella relazione, durata all'incirca 7 mesi, è stata per me un punto di svolta non indifferente. Mi ricordo ancora quel giorno, anzi, il successivo: mia madre venne in visita nella città dove vivo, per coincidenza nel giorno più brutto per poterla accogliere. Stavo molto male, mia madre se ne accorse e la conseguenza fu che non solo le raccontai il motivo del mio malessere, ma feci pure coming out. Fu molto doloroso per me, lei non se lo aspettava. Fu altrettanto doloroso doverle parlare del mio disagio interiore che porto avanti da troppi anni, legato alla solitudine, alla scarsa autostima e a tutti i problemi correlati all'accettazione e all'ansia sociale. Fu allora che decisi, insieme a lei, di andare dalla pscicologa.

Un anno di sedute quasi tutte settimanali, nelle quali ho preso consapevolezza del problema. La terapia sostanzialmente si basava sulle esposizioni, di cui penso che molti qui sappiano di cosa stia parlando. Terapia che ho accantonato per circa quattro mesi complice l'interruzuione delle sedute per la sua maternità e per il fatto di aver conosciuto un'altra persona.

Il primo incontro è stato a metà gennaio. A casa sua, lui mi baciò. Non ci fu sesso, per la prima volta una persona voleva andarci piano con me. Lo sentivo interessato mentre io, pur stando al settimo cielo, avevo una paura matta. Al secondo o al terzo incontro, gli dissi dei miei problemi, della mia paura a iniziare qualcosa che mi avrebbe potuto far stare male. Gli dissi che andavo dalla psicologa. La sua intelligenza e maturità nell'apprendere queste cose e ad accettarle, mi impedì di negarmi una cosa così bella. Continuò così, a fine settimana alterni io da lui o lui da me. Ogni volta sapevo di aver trovato qualcuno con la testa, che mi voleva bene e mi apprezzava per come ero. Ero in una bolla. Una bolla dove però mancava qualcosa. Alcuni mesi più tardi lui iniziò a parlarmi delle sue incertezze legate alla nostra relazione e al fatto che lui aveva ricominciato a guardare le app di incontri. Ho iniziato a stare male, alcune notti non dormivo per la tachicardia e un forte dolore al petto. Piangevo. Tuttavia ho continuato quasi come se niente fosse, ero terrorizzato dall'idea di perderlo e di perdere questa routine che mi portava via dalla solitudine del weekend. Un sabato di maggio, tornammo sull'argomento, mi portò lui a farmi dire di chiudere questa frequentazione. Stetti male, ma le lacrime di fronte a lui non erano una novità. Ero consapevole del fatto che mancava lo slancio sentimentale e "quel qualcosa" che avrebbe fatto evolvere il nostro rapporto ma pur di avere l'illusione di stare bene io continuavo a pensare di voler andare avanti così. Quella sera non presi il treno per tornare a casa, lui mi invitò a restare come da programma per uscire con i suoi amici, che incotrai per la prima e unica volta. La notte nel suo letto non riuscivo a dormire. La mattina seguente, la botta: per vedere l'ora sul suo telefono, notai la notifica di un messaggio. Il mittente era un altro, proveniente dalle conoscenze tramite le app. Lui mi disse che ci stava chattando solo da alcuni giorni. Qualche ora più tardi, ci salutammo. Sul momento stavo talmente male che non riuscii a esprimere quella rabbia che una cosa del genere mi aveva provocato. Rabbia che si trasformò in frustazione nelle settimane seguenti. Un mese più tardi, per evitare di vederlo assieme al suddetto nuovo ragazzo a un evento a cui avrei presenziato dovetti chiamarlo e approfittai per dirgli come mi ero sentito: sostituito. Lui ammise di aver sbagliato e mi disse che era dispiaciuto. Si autodefinì deficiente. Ammise di nuovo i suoi problemi con le relazioni. Capì che ero incavolato con lui, anche se dentro di me gli volevo ancora bene. Mi propose di vederci prima del mio rientro a casa, nella regione da dove provengo (per problemi lavorativi non era scontato un mio ritorno a Bologna). Qualche giorno fa gli riscrissi per dirgli che avrei preferito vederlo a settembre, la conversazione fu però telegrafica. "sono contento che tu alla fine abbia deciso di scrivermi". Mi dovrà dire i giorni in cui non sarà in ferie.

So benissimo come stanno le cose:
- lui ha voltato pagina, non ci pensa, continua la sua vita di sempre, con lo stesso ragazzo con cui sono stato sostituito (forse) e i suoi amici.
- io continuo a pensarlo, a controllarlo ossessivamente sui social e a sognarlo la notte, oltre ad avere ancora pensieri sessuali su di lui. Sono ricaduto in uno stato depressivo, mi ritrovo spesso seduto sul divano a piangere con la testa tra le mani. Ho ricominciato a pensare ai miei difetti fisici e caratteriali. Ho incertezze per il lavoro e per il futuro generale.
- da un lato so di essere incavolato per questa sua "mossa sbagliata" di non avermi detto della sua nuova conoscenza, dall'altro non riesco a odiarlo e pensare a lui come a una cosa morta e seppellita. Il bene che c'è stato (almeno da parte mia) supera il rancore. Sono combattuto tra il voler superare la cosa e il voler avere ancora un rapporto di amicizia.

Sono stati 4 mesi di "non relazione" eppure mi hanno segnato molto.

Siete d'accordo se dico che le relazioni, per chi come noi non è felice o non vive bene con sé stesso è meglio evitarle?
Vecchio 30-07-2018, 15:30   #2
Banned
 

La fine di una relazione con una persona che si ama fa star male chiunque, ma poi si impara che passa, per questo non dovrebbero essere evitate

Io la prima volta sono caduta in depressione per due anni, adesso me la cavo in un paio di settimane...

(non quotate per favore)
Ringraziamenti da
fabfab90 (31-07-2018), Lory (30-07-2018), SingleHeroine (30-07-2018)
Vecchio 30-07-2018, 20:01   #3
Avanzato
L'avatar di SingleHeroine
 

Anche io ebbi una storia simile, alle superiori, con un ragazzo che veniva nella mia stessa scuola.
Solo che nel mio caso, non furono baci o carezze a farmi innamorare perdutamente di lui: ma il semplice fatto che mi cercava in continuazione, facendomi arrivare a credere che ci tenesse davvero a me.
Ci siamo frequentati (non nel senso romantico, ma in senso amicale) per diversi mesi, io con lui ero molto felice, ma accadde un giorno che lui smise del tutto di vedermi e di chiamarmi: ogni volta che gli inviavo messaggi per chiedergli spiegazioni, lui non rispondeva, visualizzava ma non rispondeva.
Sono andata avanti così per un po', poi ad un certo punto ho mollato.
A differenza tua, lui non mi aveva abbandonata per un'altra, anzi, a dir la verità non l'ho mai saputo il perché si sia comportato così con me; dato che, appunto, non mi ha mai dato punte spiegazioni.
Fatto sta che, da li in poi, sono caduta in una profonda depressione, che mi ha spinta ad andare dalla psico che frequento tutt'ora. Perciò capisco quello che provi.
L'unico consiglio che mi sento di dirti è, quando ti sarai destabilizzato e la tristezza ti sarà un po' scesa, di andare avanti e di non pensare più al passato. Quel che è stato e stato e non lo si può cambiare ma possiamo fare qualcosa ora, nel presente, per avere un futuro migliore.
Detto ciò, spero che ti riprenda al più presto e che tu possa trovare una persona migliore !

Ultima modifica di SingleHeroine; 30-07-2018 a 20:05.
Ringraziamenti da
fabfab90 (31-07-2018)
Vecchio 31-07-2018, 23:10   #4
Intermedio
 

Quote:
Originariamente inviata da SingleHeroine Visualizza il messaggio
Anche io ebbi una storia simile, alle superiori, con un ragazzo che veniva nella mia stessa scuola.
Sai, avrei voluto anch'io vivere queste esperienze alle superiori, forse oggi avrei affrontato la cosa in modo diverso. Ahimè anche questo aspetto fa parte delle tante cose che non ho avuto nella mia adolescenza perduta.


Quote:
Originariamente inviata da SingleHeroine Visualizza il messaggio
Detto ciò, spero che ti riprenda al più presto e che tu possa trovare una persona migliore !
Il punto è che io, nonostante tutto, nostante la sua mancanza di totale sincerità e di quella sorta di tradimento, non riesco a pensare a lui come una cattiva persona. Pensare di trovare una persona migliore di lui o come lui lo vedo difficile. L'ho idealizzato? Probabilmente. Nella relazione precedente avevo motivi per dire "dopotutto non faceva per me, era immaturo ecc". In questa avevo trovato il contrario. Ero sempre consapevole della mancanza di innamoramento reciproco ma, in fin dei conti, nemmeno sapevo cosa volesse dire essere innamorati.
So solo che stavo bene e sapevo di contare qualcosa.
Ho rischiato moltissimo a espormi con lui, è stata la prima persona con cui l'ho fatto in maniera così aperta. E mi chiedo come sia possibile stabilire un rapporto così intenso con una persona e poi vederla sfumare in un attimo. Ci sono persone che vedi da anni, ma che se sparissero non te ne importerebbe così tanto. Altre le conosci in poche settimane e investi sentimenti e emozioni come con nessun altro e non ti capaciti di come possano andarsene come se niente fosse.

Ora come ora mi sento solo incapace a iniziare un'altra frequentazione. Ho troppe falle da riempire nella mia esistenza e non posso rischiare di stare male di nuovo.
Vecchio 01-08-2018, 00:40   #5
Avanzato
L'avatar di SingleHeroine
 

Quote:
Originariamente inviata da fabfab90 Visualizza il messaggio
Il punto è che io, nonostante tutto, nostante la sua mancanza di totale sincerità e di quella sorta di tradimento, non riesco a pensare a lui come una cattiva persona. Pensare di trovare una persona migliore di lui o come lui lo vedo difficile. L'ho idealizzato? Probabilmente. Nella relazione precedente avevo motivi per dire "dopotutto non faceva per me, era immaturo ecc". In questa avevo trovato il contrario. Ero sempre consapevole della mancanza di innamoramento reciproco ma, in fin dei conti, nemmeno sapevo cosa volesse dire essere innamorati.
So solo che stavo bene e sapevo di contare qualcosa.
Ho rischiato moltissimo a espormi con lui, è stata la prima persona con cui l'ho fatto in maniera così aperta. E mi chiedo come sia possibile stabilire un rapporto così intenso con una persona e poi vederla sfumare in un attimo. Ci sono persone che vedi da anni, ma che se sparissero non te ne importerebbe così tanto. Altre le conosci in poche settimane e investi sentimenti e emozioni come con nessun altro e non ti capaciti di come possano andarsene come se niente fosse.

Ora come ora mi sento solo incapace a iniziare un'altra frequentazione. Ho troppe falle da riempire nella mia esistenza e non posso rischiare di stare male di nuovo.
Credimi, capisco benissimo anche questa cosa.
E' la stessa cosa che mi dicevo anche io, ogni volta che uscivo da un amore (non corrisposto), per poi puntualmente ricascare nella "trappola dell'amore", tornando a soffrire di nuovo ! Spero vivamente che non succeda anche a te.
Comunque, hai pienamente ragione a non volerti ributtare subito in una nuova frequentazione, al momento pensa solo a te e a volerti più bene .
Ringraziamenti da
fabfab90 (02-08-2018)
Vecchio 01-08-2018, 00:53   #6
Esperto
L'avatar di TãoSozinho
 

Caro, purtroppo nel ""nostro mondo"" (sai di cosa parlo) funziona proprio così. C'è qualcosa che fa in modo che le relazioni non evolvano mai. Magari continuano, ma c'è sempre aperta la possibilità di conoscere qualcuno di nuovo con estrema facilità.
Scusa la risposta poco elaborata, ma è l'ora. Ci sono passato più volte. Una volta un tizio con cui mi vedevo poi si mise con un mio ex amico, ovviamente all'oscuro di me. ci sono stato malissimo quando l'ho scoperto, tanto che avrei preferito non risvegliarmi mai quella notte. beh loro sono insieme da due anni, e almeno la loro sembrava essere una relazione normale..... però il bello è che qualche mese fa il tizio in questione contattò un mio amico sulle app... Ed è ancora sulle app, nonostante stia insieme al mio ex amico. Non è una frase fatta quella che ti sto per dire, è proprio così che funziona: non sei tu il problema.
Vecchio 02-08-2018, 18:40   #7
Intermedio
 

Quote:
Originariamente inviata da TãoSozinho Visualizza il messaggio
Caro, purtroppo nel ""nostro mondo"" (sai di cosa parlo) funziona proprio così. C'è qualcosa che fa in modo che le relazioni non evolvano mai. Magari continuano, ma c'è sempre aperta la possibilità di conoscere qualcuno di nuovo con estrema facilità.
Scusa la risposta poco elaborata, ma è l'ora. Ci sono passato più volte. Una volta un tizio con cui mi vedevo poi si mise con un mio ex amico, ovviamente all'oscuro di me. ci sono stato malissimo quando l'ho scoperto, tanto che avrei preferito non risvegliarmi mai quella notte. beh loro sono insieme da due anni, e almeno la loro sembrava essere una relazione normale..... però il bello è che qualche mese fa il tizio in questione contattò un mio amico sulle app... Ed è ancora sulle app, nonostante stia insieme al mio ex amico. Non è una frase fatta quella che ti sto per dire, è proprio così che funziona: non sei tu il problema.
Immagino che anche la tua esperienza non dev'essere stata facile.

Certo che è difficile accettare che il mondo delle relazioni (il nostro in particolare) vada così, soprattutto se uno ha voglia di pensare a un futuro sereno.
Ancora peggio quando ti illudi che per una volta sia diverso, per un motivo o per l'altro prendi sempre la mazzata nei denti.

Potessi chiuderla qui, dicendo "ciao per sempre" e dimenticando sarebbe tutto più facile, invece penso addirittura a un possibile incontro dopo l'estate (con tutto i rischi del caso) pur di togliermi quella sensazione di essere stato scaricato e sostituito (orgoglio e dignità ciao ciao)
Ancor più male mi fa pensare di farlo sapendo che starà ancora assieme al tipo. A sto punto preferirei vederlo sulle chat 24h su 24h o almeno assieme a un altro, ma non con la persona con cui si stava chattando mentre doveva ancora chiudere con me.
Il fatto è che per uno come me che ha sempre avuto il timore dell'esclusione è tutto ancora più complicato da digerire.
Vecchio 02-08-2018, 18:50   #8
Esperto
L'avatar di Silent Bob
 

Quote:
Originariamente inviata da fabfab90 Visualizza il messaggio
Siete d'accordo se dico che le relazioni, per chi come noi non è felice o non vive bene con sé stesso è meglio evitarle?
Sì, sono d'accordo.
Ringraziamenti da
fabfab90 (04-08-2018)
Vecchio 03-08-2018, 00:55   #9
Esperto
 

No, io non credo che sia meglio evitare le relazioni. Anzi, penso che possano aiutare a uscire dalla propria bolla di solitudine e insicurezza e a sentirsi più "normali". Sono esperienze che fa bene fare.

Il tuo malessere non mi sembra diverso da quello che potrebbe provare chiunque si trovi ad essere sostituito da qualcuno che ama.
A me è successo qualcosa di simile e me lo ricordo i pomeriggi a piangere sul pavimento del bagno e tutti i pensieri negativi riguardanti tutto il resto che si incollavano a questo e intensificavano il dolore

Penso che forse chi già di suo soffre possa essere in grado di sopportare meglio il dolore, perché ci è abituato.
Quello che abbiamo più difficoltà a fare però è superare la cosa che ci ha provocato quel dolore.
Mentre altri cercherebbero una nuova relazione subito, noi ci spaventiamo e ci chiudiamo.
Quello che bisognerebbe fare, forse, è darsi il tempo di guarire e poi uscire di nuovo dal guscio pian piano. Non pensare di essere spacciati.
Non è così.
E darsi il tempo vuol dire anche accettare di avere quei momenti in cui piangi con la testa tra le mani.

Detto ciò, ricordati che lui è quello che ti ha sostituito. Tienilo a mente. Penso che guardare il negativo possa essere un reminder per te, per quando ti manca tanto.
Cerca, se puoi, di non fossilizzarti. Esci con la gente. Frequenta altri ragazzi. Anche se così su due piedi pensi di non sentirtela. Il fatto è che hai bisogno di distrarti.

Ti auguro ogni bene. Forza, la supererai.
Ringraziamenti da
fabfab90 (04-08-2018)
Vecchio 03-08-2018, 21:45   #10
Principiante
 

Se può consolarti, anche io ho notato questa cosa. Tra due uomini sembra che sia difficilissima una lunga relazione stabile, mentre è molto più facile e frequente tra due donne. Io ormai sono convinto che sia una cosa biologica, e anche nei rapporti etero è la donna la base della stabilità e della permanenza. Questo è il mio piccolo e umile pensiero, con tutte le eccezioni che ci sono sempre, ovviamente.
Ringraziamenti da
fabfab90 (04-08-2018)
Vecchio 10-01-2019, 14:24   #11
Intermedio
 

Riprendo questo mio vecchio post per aggiornarlo.

Sono passati 8 mesi. Sto ancora male.

In questi mesi ho sentito il mio "ex" un paio di volte: a novembre, quando gli ho fatto gli auguri per il suo compleanno e mi ha ribadito che gli farebbe piacere incontrarci, confermandomi però la continuazione della relazione col tipo del messaggio e il 1 gennaio, quando è stato lui a mandarmi gli auguri di buon anno.

La cosa mi aveva fatto rasserenare perchè mi ha dato l'illusione di essere ancora qualcosa per lui o per lo meno di esistere.
Lo stesso giorno, vedo una foto di gruppo in cui il suo nuovo ragazzo è seduto sulle sue ginocchia. Ho una crisi, piango, sento il pavimento crollarmi sotto ai piedi. E mi capita ogni volta che penso a loro due insieme felici e contenti.

La sera di capodanno trovo in un locale i suoi amici, uno di questi (che non avevo conosciuto ma io tramite stalking sapevo chi era) mi contatta forse con l'intenzione di un approccio nei miei confronti.
Nonostante non mi interessasse a livello fisico inizio a chattarci, e gli dico di conoscere U, il mio ex, e suo caro amico. Tuttavia non indaga oltre.
Mi sento in colpa per averlo usato in quanto "amico suo", perchè ricercavo - in qualche modo- un contatto indiretto con U, ma anche per la mia strana volontà di far sapere a quelli che gli sono vicini chi sono io, cosa c'è stato e come sto. Lo so che non ha molto senso ma è forse il prodotto del mio vissuto di esclusione.
Così su consiglio di amici provo a ignorarlo, nonstante la conversazione via chat sia molto piacevole. Ora si è fatto risentire facendomi intuire di voler approffondire la conoscenza, ovviamente io ho dato risposte evasive e vaghe.
Inconsciamente ho ancora la volontà di dirgli tutto (anche se magari lo sa già anche lui) ma così passerei per stronzo, rovinando la bella impressione che gli ho fatto e rischiando che mi sputtani davanti a U.

Per il resto in questi ultimi tre mesi ho lavorato, saltuariamente e con uno stato d'animo abbastanza depresso, ora sono di nuovo a piedi e ho di nuovo la paura di non avere distrazioni. Ma il capitolo lavorativo è un'altra storia.

Ho conosciuto in amicizia un paio di nuove persone e quasi ogni settimana mi vedo con un gruppo di amici con cui andiamo nei locali, ma non basta a farmi sentire felice.
C'è sempre lo spettro della depressione che mi sta dietro, nonostante la mia psicologa non rintenga necessario intervenire coi farmaci.

Non lo so, non ho mai sofferto così tanto per una persona e per questo senso di abbandono e di esclusione.
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