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PENSIONI: CGIA-MESTRE, SOLO 80, 9% SPESA COPERTA DA CONTRIBUTI
(AGI) - Roma, 29 mag. - Solo l'80,9% della spesa previdenziale e' "coperta" dai contributi versati dai lavoratori italiani (siano essi dipendenti o autonomi). Infatti, a fronte degli oltre 258,37 miliardi di euro di spesa, il gettito contributivo e' pari a 209,08 miliardi. In pratica, il deficit e' di 49,29 miliardi di euro. A livello regionale, solo la Lombardia e il Trentino Alto Adige registrano un saldo previdenziale positivo.
A sottolinearlo e' la Cgia di Mestre che ha messo a confronto, per ciascuna Regione, la spesa pensionistica e i relativi contributi versati dai lavoratori a tutti gli enti previdenziali (Inps, Inpdap, Enpals, Casse previdenziali dei liberi professionisti, etc.). I dati sono riferiti al primo gennaio 2008. Dal confronto tra le singole situazioni regionali emergono dei forti squilibri tra Nord e Sud del Paese. In particolare, solo la Lombardia (+ 2,65 miliardi di euro pari ad un tasso di copertura del 105,7%), ed il Trentino (+ 142,5 milioni di euro pari ad un tasso di copertura del 103,5%) hanno un saldo previdenziale positivo, il Lazio (95,4%) si conquista il gradino piu' basso del podio. Subito dietro, il Veneto (94,2%), la Valle d'Aosta (83,8%), l'Emilia Romagna (83,4%) e il Friuli Venezia Giulia (74,9%). Drammatica la situazione al Sud. Esclusa la Liguria (penultimo posto con una copertura del 56,4%) gli ultimi posti in classifica sono ad appannaggio delle regioni meridionali. Terzultimo posto alla Puglia (copertura del 58,9%) e, fanalino di coda, la Calabria (54,1%). Ma l'analisi della Cgia di Mestre e' andata oltre e ha analizzato anche l'incidenza del numero di pensioni sugli occupati di ogni singola Provincia. Ebbene, su 107 provincie monitorate ben 73 (pari al 68,2% del totale), presentano un numero di pensioni erogate superiori al numero di occupati presenti nel territorio. La provincia piu' "squilibrata" e' quella di La Spezia che presenta 149,3 pensioni ogni 100 occupati. Seguono Benevento (143,6 ogni 100 occupati), Reggio Calabria (141,4) e Lecce (140,2). La realta' territoriale piu' virtuosa, invece, e' Bolzano con solo 73,3 assegni pensionistici erogati ogni 100 occupati. Il dato medio nazionale, sempre al 1 gennaio 2008, ci evidenzia che ormai abbiamo raggiunto un rapporto "uno ad uno" tra numero di pensioni erogate e numero di occupati. Infine, dalla Cgia fanno notare che a fronte dei 258 mld circa di spesa complessiva, 23 mld di euro vanno spesi anche per l'assistenza (es. pensioni e indennita' ad invalidi civili, non vedenti e non udenti e da indennita' per maternita').
"Il divario esistente tra le regioni del Nord e quelle del Sud - commenta Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - e' dovuto principalmente a due fattori molto legati tra di loro. Il primo e' la grande dimensione del lavoro nero e di quello irregolare presente nel Mezzogiorno. Il secondo al basso tasso di occupazione e all'elevato livello di disoccupazione presente sempre nel Sud. La combinazione di questi due aspetti, purtroppo, condiziona negativamente le entrate contributive delle Regioni meridionali, facendo aumentare la disparita' con le realta' del Centro Nord. Solo una seria politica di emersione di queste sacche di illegalita' - prosegue Bortolussi - puo' contribuire a rimettere in equilibrio i flussi di entrata con quelli in uscita del nostro sistema pensionistico". "Pur con tutti i limiti che una riflessione del genere implica - conclude - anche nella previdenza dobbiamo cominciare a ragionare in chiave federalistica. Dove efficienza, responsabilita' e solidarieta' devono costituire le basi generali su cui appoggiare qualsiasi misura che vada a modificare il nostro sistema previdenziale".
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