Ciao Jupiter...
Ho letto con attenzione tutto il tuo topic e sono rimasto sconvolto dalle analogie che ho riscontrato con quella che è stata la mia vita e che in parte è tuttora...
E' sabato mattina e sono tremendamente stanco perdonami quindi se non riuscirò ad essere sufficientemente efficace nell'esposizione di quelle che sono le mie esperienze e i miei pensieri in proposito...
Vorrei cominciare a sviscerare pian pianino il tuo intervento pezzo per pezzo confrontando quelle che sono le mie esperienze con le tue arrivando alla fine a darti dei consigli che spero possano essere di tuo gradimento...
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Originariamente inviata da Jupiter
Cosa n° 1: Sentirsi brutta.
- Quando ero piccola non ero mai "carina" come le altre bambine... Loro tutte conciate coi vestitini del cavolo, io normale, tranquilla, intelligente, bei voti, invisibile, ma non brutta di certo... Loro a fare le civettine a scrivere le lettere d'amore e a stare al centro dell'attenzione.
E c'era qualche bambino che (se lo mettevano vicino a me) faceva "ma io non voooglio stare vicino a jupiteeeer"...
E io pensavo. Ma cos'ho che non va io?
-E ce ne sarebbero altri di esempi... Il punto è:
Tutti a dirmi di non sentirmi brutta, ma a giudicare dalle mie esperienze, posso dire che le prove per sentirmi brutta le avevo. Le ho avute sempre.
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Quando ero un adolescente brufoloso una carissima mia ex compagna di classe disse testualmente (fra il tripudio di tutta la classe) la seguente frase..
"Per certi casi estremi (di bruttezza) il suicidio è una soluzione da non disprezzare"... Il riferimento era diretto al sottoscritto...
E questo è solo un esempio te ne potrei citare altri...
Oggi come oggi gli andrei a spaccare un qualcosa di forte e contundente in testa allora aprii i rubinetti e piansi come una fontana...
Qual'è la differenza da allora ad adesso?
Ti risponderò alla fine....
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Originariamente inviata da Jupiter
Cosa n° 2: La superficie è tutto.
Nella mia vita ho sentito dire tante volte "Ma che brava ragazza che sei!"... riferito al fare l'università, all'avere buoni voti al liceo, a essere una tranquilla, che non combina mai casini... Amici dei miei genitori a tessere le mie lodi (e anche mio padre, quando io non sentivo, perchè lui di complimenti non me ne fa)... Amici dei miei genitori a dire "mio figlio invece è pigro, mio figlio non studia..."
Ma la gente ci vede? No. La gente vede la mia facciata.
La gente non vede la parte sofferente, non vede la parte reclusa.
Non vede me che piango di notte perchè soffro di solitudine.
Non vede me che tengo le cose dentro perchè ho paura dei rifiuti di genitori, ragazzi e vita in generale.
Non vede me che ho paura della morte e delle malattie. Di quelle che rovinano la vita ai miei parenti. Non vedono che soffro per loro. Non vedono che non faccio richieste per non dare fastidio.
Non vedono che il "sono brutta" non è esterno, ma viscerale.
Non vedono che l'università mi uccide. Non vedono che non so nemmeno se è quella giusta.
Non vedono che se sono a casa il sabato sera non ne sono felice.
Non vedono che sono apatica, che non sviluppo più le mie passioni.
Non vedono che ascolto musica metal perchè mi fa sentire bene.
Non vedono che non so cosa fare della mia vita.
Non vedono quante volte mi chiedo "come sarebbe se io non ci fossi"?
Non vedono che sono diffidente verso tutti.
Non vedono che... che non lo so. L'elenco potrebbe andare avanti all'infinito.
Magari la gente è davvero cieca. Alcuni di più, altri di meno.
Magari vedono, ma fanno finta di non vedere.Magari quando ti apri ti ridimensionano il problema perchè se la vogliono sbrigare. O perchè il dolore altrui li fa star male. Così lo evitano.
Ignorare protegge.E intanto io mi laureerò e sarò sempre più triste? Sì, ma chissene, avrò il pezzo di carta e potrò sfoggiarlo e fare finta di avere una bella vita ;D
(sarcasm, my love)
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Su questa parte riesco ad aiutarti poco se non a svelarti un segreto...
Ho sottolineato in grassetto la parte fondamentale che hai scritto poco sopra...
Alle persone che ti circondano in generale (genitori ed eventuale ragazzo a parte con le relative eccezioni) non gliene potrebbe fregar di meno di quelle che sono le tue sofferenze interiori ed esteriori..
Spesso è semplice egoismo ma altre volte è paura...
Una paura folle dell'altrui dolore che, in caso di piena consapevolezza, potrebbe arrivare ad insinuarsi nell'anima e a mettere in discussione delle certezze acquisite...
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Originariamente inviata da Jupiter
Cosa n° 3: Quand'è che te lo trovi un ragazzo?
Ho scritto sopra che non ero quella bella. Eppure qualcuno a venirmi dietro ogni tanto c'era. E io sono migliorata negli ultimi anni.
Mi è capitato che persone che prima mi vedevano insignificante, poi ci provassero con me dopo 10 anni. (vedi il bambino "io non voglio stare vicino a jupiter")
E io di fronte a sta gente vorrei mettermi a ridere. (penso "adesso ti attacchi")
Ma intanto io ormai ho i miei blocchi formati. Non riesco a scioglierli. Dico di no a tutti.
Ho la continua sensazione che se uno ci prova con me è perchè gli serve una ruota di scorta. (Che se ne rendano conto o meno)
Uno ci prova, io pianto in due di picche. Poi dopo poco è fidanzato. (Ma allora ti piacevo così tanto??)
Uno esce da una storia importante / ha dei casini sentimentali e trova me. Lì ad ascoltare e a fare la luce nel buio, a dire "mi dispiace", a confortare... E poi mi cade come una pera matura da un albero dicendo che gli piaccio. E io non riesco a convincermi che la cosa sia sincera, che se non stesse male sarebbe interessato a me lo stesso. E dico no.
Dissemino vittime e al contempo sto male.
Quando il suddetto tizio si ri-fidanza io mi arrabbio. Perchè ho perso l'occasione? Perchè è la prova che effettivamente ero una riserva?
Boh. Mi arrabbio. Mi deprimo.
Non posso continuare ad avere questa visione. Non posso essere sempre sbagliata io e non possono essere sempre sbagliati gli altri.
Devo cambiare qualche particolare d'insieme, sennò il quadro non si lega.
..Poi degli psicologi alle superiori "se continui con questo atteggiamento (chiuso) non lo trovi più uno!"... Era una frase sarcastica, detta in un gruppo di ragazzini durante un progetto... ma fece male comunque.
Io sono sempre jupiter, jupiter senza ragazzo, jupiter che non ti dice chi le piace, jupiter che fa solo pensieri puri (come no), una brava ragazza.
Praticamente sono una suora, no?
No. No no no. Ci penso da molto prima di altri probabilmente, a cose come l'amore e il sesso, e vi giuro, mai avrei pensato 10 anni fa di finire così.
Ma sapete come si dice no? Chi ci pensa, resta senza.
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Anche in questo caso ti capisco perfettamente ma ho una risposta che probabilmente ti stupirà e ti parrà masochistica...
Anch'io ero ingabbiato dalle mie paure ma con il tempo sono riuscito ad aprirmi al prossimo ma per ottenere cosa?
Derisione (da ambo i sessi) rifiuti schifati (dalle ragazze) e delusioni a manetta ma...
C'è un ma...
Sono felicissimo di essere comunque arrivato a questo punto!!!
Perchè mi sono messo in gioco perchè ho vissuto e sto continuando a vivere..
Perchè nonostante le tremende delusioni mi si sono aperti degli spiragli di luce e la mia quotidianità ha cominciato ad assumere delle tonalità diverse...
Perchè ogni mattina mi alzo ed affronto il mondo a denti stretti...
L'apatia è un lontano ricordo e sono felicissimo sia cosi..
Deve essere cosi!!!
Rispondendo poi all'interrogativo che ho posto in un mio frammento precedente d'intervento...
Sai a che punto sono arrivato dopo tutti i rifiuti e le umiliazioni?
A "vivere" attivamente in parte anche per ripicca di chi mi vuole male ingiustamente (solo perchè sono brutto e sfigato devo morire? Ma muori prima tu!!!) ed immeritatamente...
Quando ti senti alle strette pensaci...
"Io cosa ho fatto di male per essere trattata cosi? Niente? E allora che vadano tutti/e quanti al diavolo!!!"
In estrema sintesi...
Cerca di vivere la vita il più intensamente e il più emozionalmente possibile...
Non è mai sbagliato in nessun caso...