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Vecchio 01-07-2010, 23:30   #1
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L'avatar di Troy
 

Non ho mai avuto difficoltà, nel virtuale, a raccontare di me; proverò a farlo nella maniera più chiara, sincera e semplice possibile, senza annoiare nessuno ma con desiderio di condividere la mia storia in una community che ritengo a dir poco superlativa. Qualora dovessi esaltare degli aspetti belli del mio passato non è affatto per vantarmi, ma solo per far capire come io sia letteralmente passato dalle stelle alle stalle; inoltre non mi piangerò addosso più del dovuto, quindi il racconto sarà fedele alla realtà che vivo.

Ho 25 anni, vivo a Roma, laureando in Economia; cresciuto in una splendida famiglia, coccolato, viziato. Fino all'età di 21 anni ho vissuto in maniera forte, piena, senza paure; di certo (col senno di poi) posso affermare che qualche vuoto nel corso della mia adolescenza l'ho sicuramente avuto, come anche qualche carenza affettiva. Da piccolo ero timidissimo, asociale, stavo chiuso in casa e non ho mai saputo cosa volesse dire avere un amico del cuore, partecipare ad una comitiva od organizzare un'uscita con altri amici. Allo stesso tempo, però, ho sempre avuto molta libertà da parte dei miei, forse anche troppa: nessun limite d'orario, motorino a 14 anni, macchina a 18, moto a 21. Spesso partivo da solo per dei posti isolati, a cercare me stesso, a godermi i paesaggi, a fare fotografie. La carriera universitaria era partita alla grande, e procedeva senza grandi intoppi. Sentimentalmente, non essendo un ragazzo brutto, ho avuto varie storie anche se ho vissuto sempre con una grande contraddizione: io, così dolce, tenero, buono, sensibile, ho invece sempre cercato l'apparenza nelle ragazze. Risultato? Storie travagliate, insoddisfazioni, poca stima reciproca con la partner di turno.

Perché sono qui? Un paio d'anni fa tornavo da un viaggio con un mio amico, era notte fonda, guidavo la mia automobile ed eravamo in una strada statale piena di buche e gallerie, completamente buia; si accende la spia della riserva ed entro nel panico! Mi sentivo soffocare! Non so perché, ma in quel momento ho desiderato essere a casa, con i miei genitori e nel mio letto caldo. A stento troviamo dopo tanti km un benzinaio, e solo per miracolo non rimaniamo a piedi. Ad ogni galleria, però, sentivo un senso di oppressione spaventoso.

Le settimane passano senza altri episodi simili, finché in estate (questa volta da passeggero) entriamo nuovamente in un tunnel e di nuovo mi sento soffocare...mai come allora la luce che si intravedeva in fondo era una manna dal cielo! Pian piano è stato un susseguirsi di episodi sempre più frequenti...adesso è inutile elencarli tutti, riempirei il topic di migliaia di parole noiose da leggere, stancherebbero e basta.

Per venire al punto, e cercare di far capire il mio problema, elencherò ciò che ora come ora mi terrorizza: gallerie, ascensori, traffico, discoteche affollate, allontanarmi troppo da casa, percorrere strade isolate, stare in grandi centri commerciali con uscite lontane, parcheggi sotterranei, stare in aereo (perché voglio scendere e mi sento chiuso, non perché ho paura che cada), andare in vacanza in posti troppo isolati o comunque sapere che il primo ospedale "utile" è lontano decine di km, paura di svenire col caldo di queste settimane.

In tutto questo una cura di Zoloft, poi Xanax, poi Ansiolin, poi Lexotan e una breve parentesi psichiatrica non hanno quasi minimamente placato i pensieri negativi. So che tutto sta nella maledetta ansia anticipatoria che ho fissa nel cervello, e che indubbiamente c'è qualcosa dentro di me da scovare e da lavorarci su, ma così non vivo più: lo studio è fermo (e mi manca un passo alla laurea), sto sempre più spesso in casa, rinuncio a numerose uscite che mi vengono proposte (soffrendo come un cane a dover dire di no), mi precludo tante strade, e la libertà di una volta me la sogno. Libertà di cose piccole: prendere la moto, allontanarmi un po' nonostante ne abbia il tempo e le possibilità, dedicarmi a cose utili e soddisfacenti...un miraggio oramai!

Ero un ragazzo brillante, ora sono un ammasso di paure, insicurezze, ansie. Ovviamente sono molto più nervoso e questo si ripercuote sugli affetti a me più cari. Non riesco a concentrarmi, sono insonne, mi sento fiacco, ho una depressione latente.

Consigli? Pareri? Consolazioni? Domande?

Grazie in anticipo a chi interverrà con un minimo di sincero interesse.

*D.*
Vecchio 01-07-2010, 23:45   #2
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è quasi la fotocopia della mia storia....
ti posso dire che a pochi esami dalla laurea nn sono riuscito a farcela, nn ti voglio scoraggiare, ma non demordere, prendi le medicine e laureati!
Vecchio 01-07-2010, 23:49   #3
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L'avatar di Troy
 

Ok! Cominciamo con le domande scontate e patetiche: quali medicine potrebbero essere efficaci?
Vecchio 01-07-2010, 23:52   #4
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Originariamente inviata da Troy Visualizza il messaggio
Ok! Cominciamo con le domande scontate e patetiche: quali medicine potrebbero essere efficaci?
continua la cura , cambia medico se non vedi risultati, e una volta trovata quella giusta non la mollare MAI, almeno fino alla laurea!
Vecchio 02-07-2010, 00:04   #5
Principiante
L'avatar di Troy
 

Lo psicologo l'ho mollato già mesi fa, ed ora prendo giusto un po' di Ansiolin prescritto dal medico di base...non vedo benefici!
Vecchio 02-07-2010, 00:04   #6
Esperto
L'avatar di Susy
 

In quello che scrivi rilevo difficoltà nel reagire alle frustrazioni, claustrofobia, ipocondrismo. Forse hai scoperto ora che siamo umani e non eterni. Stai superando una forma di onnipotenza adolescenziale. Fatti seguire anche da uno psicologo.
Vecchio 02-07-2010, 00:06   #7
Principiante
L'avatar di Troy
 

Quote:
Originariamente inviata da Susy Visualizza il messaggio
In quello che scrivi rilevo difficoltà nel reagire alle frustrazioni, claustrofobia, ipocondrismo. Forse hai scoperto ora che siamo umani e non eterni. Stai superando una forma di onnipotenza adolescenziale. Fatti seguire anche da uno psicologo.
Parole sagge, forse azzeccatissime...ma è questo il prezzo da pagare? Avere paura di un tunnel? Terrore di un'aula universitaria? Dovermi negare di andare a trovare un amico in ospedale perché situato al 9° piano e quindi con l'uscita lontana?
Vecchio 02-07-2010, 00:10   #8
Banned
 

lo psicologo non ti serve a NIENTE, serve solo a gonfiare il suo conto in banca, hai bisogno di uno psico-farmacologo o di un buon psichiatra!!!
Vecchio 02-07-2010, 00:15   #9
Principiante
L'avatar di Troy
 

Io mi rivolsi ad un grande centro privato qui a Roma; primo colloquio con uno psichiatra, dopodiché smistato ad una bravissima psicologa...mi è sembrato un passo naturale, suggerito da loro...che vantaggio ne ha tratto lo psichiatra? Posso io pretendere di andare in cura da uno psichiatra senza poi essere mandato dallo psicologo? E che figura è lo psico-farmacologico? Scusa le domande confuse ma non sono molto ferrato in materia ed ho bisogno di consigli utili da persone gentilissime come te!
Vecchio 02-07-2010, 11:19   #10
Banned
 

anche a me era successo che volevo qualche medici e questi psichiatri volevano perforza mandarmi da qualche psicologo... la triste verità è ch quella è gente con i soldi in testa in ogni cosa che fa, e trova tutti i modi per spuillare soldi e tempo, con terapie che non servono, con medicine che non fanno un cazzo , anzi peggiorano (s.s.r.i. come lo fu nel mio caso, io volevo solo un ansiolitico e lui mi dava un antidepressivo quando non ero depresso..)... il mio consiglio è rivolgiti a uno psichiatra pubblico, ad esempio al san giacomo di roma... la è piu' difficile che ti vogliano fregare dato che non paghi nulla, ma evita i privati
Vecchio 02-07-2010, 19:36   #11
Principiante
L'avatar di Troy
 

Interessante! Quindi io dovrei andare dal mio medico di base e farmi fare una prescrizione per una visita psichiatrica? O posso rivolgermi direttamente ad un centro pubblico? Ne conoscete qualcuno "buono" qui nella capitale?
Vecchio 02-07-2010, 20:48   #12
Esperto
L'avatar di Nick
 

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Originariamente inviata da Troy Visualizza il messaggio
Interessante! Quindi io dovrei andare dal mio medico di base e farmi fare una prescrizione per una visita psichiatrica? O posso rivolgermi direttamente ad un centro pubblico? Ne conoscete qualcuno "buono" qui nella capitale?
Nel mio csm(centro di sanità mentale) non serve alcuna impegnativa o prescrizione. Ho telefonato. Sono andato. Ho fissato un appuntamento con l'infermiera. E lo psichiatra mi ha preso in cura. Mi hanno smistato da uno psichiatra, visto che già andavo da uno privato e già prendevo farmaci, altrimenti avrei fatto la fila per uno psicologo.
La lista di attesa è lunga. Io ho dovuto aspettare un paio di mesi.

Il csm ha anche un'altra cosa di buono, che sei costretto a confrontarti con chi sta male veramente, che ha fatto decine di ricoveri spesso anche mal motivati e a ridimensionare un po' il proprio disagio.

Cmq privato o pubblico si va a culo, almeno nel pubblico si risparmiano i soldi.
Vecchio 03-07-2010, 01:31   #13
Principiante
L'avatar di Troy
 

In genere quali sono i farmaci più indicati per questo tipo di fobia?
Vecchio 05-07-2010, 00:32   #14
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L'avatar di Iason
 

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Originariamente inviata da ansiosissimo Visualizza il messaggio
lo psicologo non ti serve a NIENTE, serve solo a gonfiare il suo conto in banca, hai bisogno di uno psico-farmacologo o di un buon psichiatra!!!
I farmaci non servono senza il senso che gli dai. Come varie volte ho detto in chat e nel forum, non potete pensare che esista un interruttore dei vari sintomi da premere attraverso i farmaci. Quello basato sulle sostanze è un approccio sbagliato, che darà sempre e solo risultati, nella migliore delle ipotesi, di breve periodo e mai durevoli. Certo qualcuno potrebbe dire: "meglio di niente"... mah. Resta il fatto che non sono acqua fresca per l'organismo, e giocare con l'equilibrio chimico del cervello non è uno scherzo neanche per un bravo psichiatra... detto questo non voglio cominciare un dibattito qui perchè sarebbe off topic, con questo ho solo voluto dire la mia a Troy sull'argomento.
Vecchio 05-07-2010, 01:00   #15
Avanzato
L'avatar di Iason
 

Ciao Troy, ho letto con interesse la tua storia, e ti dico che sinceramente, leggendoti ho avuto la sensazione (malgrado il tuo modo di scrivere molto maturo e il fatto che tu sia più grande di me) che tu stia passando una fase di maturazione personale, per quanto magari lunga e travagliata. Spero tu non ti infastidisca a leggere questo, ma è la sensazione che ho avuto: come ha intuito anche Susy, secondo me ti è scattato qualcosa che ha a che vedere con una consapevolezza, qualcosa del quale devi ancora venire a capo e che si traduce con le ansie che hai (pesantissimo). Io ho un qudro clinico decisamente diverso dal tuo, che non sto a spiegarti qui, ma tutto sommato mi rivedo nella tua situazione, per certi versi. Credo che la tua ancor più della mia sia una situazione altamente transitoria, legata ad una dolorosa, faticosa maturazione personale che prima o poi si concluderà naturalmente, come naturalmente è cominciata. Quindi i miei consigli sono: tieni duro ; prendi farmaci ma nella misura in cui questi portino un beneficio immediato ed estemporaneo, eg un ansiolitico per andare a lezione, o per fare un orale; e cerca di pensare, di razionalizzare il più possibile le cose, per questo uno psicologo andrebbe bene, per poter parlare, fare il punto della situazione, analizzarti e conoscerti il più possibile per capire come poter "forzare" pian piano le cose, e così cerca giorno per giorno, rispettando i tuoi tempi, di vincere delle piccole sfide con te stesso, sforzandoti di fare cose che non riesci a fare gradualmente, senza mai fare il passo più lungo della gamba. Secondo me si tratta solo di recuperare una sicurezza, una "facilità", una brillantezza che prima ti veniva naturale, e ora che è per così dire consapevole, vale a dire che si trova bloccata tra una paura irrazionale (forse una forte aspettativa, e la conseguente paura di fallire?) ed una razionale (la coscienza del primo blocco, e della sua conseguenza nefasta sulla tua capacità di agire: una paura che si auto-realizza). E quindi, volendo espellere senza assimilare queste paure, le proietti in paure materiali, se pure irrazionali (i vari panico da tunnel, aereo, ospedale, essere vicno a casa eccetera). Ti ho solo descritto UN meccanismo, non dico ovviamente che sia il tuo, ma per scoprirlo ti consiglio autoanalisi, tranquillità e soprattutto tanta (ma, occhio, non passiva) accettazione: dei propri limiti, delle possibilità di fallire, o di non cogliere opportunità, in altre parole della propria vita.
Bene spero di non aver detto una marea di cazzate, che data l'ora potrebbe anche starci ciao ci vediamo qui, 'notte!

Ultima modifica di Iason; 05-07-2010 a 01:04.
Vecchio 05-07-2010, 10:07   #16
Esperto
L'avatar di Susy
 

Quote:
Secondo me si tratta solo di recuperare una sicurezza, una "facilità", una brillantezza che prima ti veniva naturale, e ora che è per così dire consapevole, vale a dire che si trova bloccata tra una paura irrazionale (forse una forte aspettativa, e la conseguente paura di fallire?) ed una razionale (la coscienza del primo blocco, e della sua conseguenza nefasta sulla tua capacità di agire: una paura che si auto-realizza
Standing ovation for Iason
Non ha più risposto forse è già guarito? Meglio così!
Vecchio 07-07-2010, 00:52   #17
Principiante
L'avatar di Troy
 

Sono a casa al mare con i miei, torno domenica, provo a godermi un po' il sole. Grazie di cuore a Iason (splendida disamina), Oceanus e Susy, ottime riflessioni, soprattutto sento vicinanza e un pizzico in meno di solitudine. Appena torno vi dico la mia per bene, non è nel mio stile essere così breve soprattutto di fronte a risposte così ampie ed articolate ma sono con la chiavetta ed è già un miracolo che prenda...grazie ancora veramente di cuore, un abbraccio virtuale a tutti. A prestissimo, aggiornerò il topic!
Vecchio 07-07-2010, 12:27   #18
Avanzato
L'avatar di Iason
 

Troppo buoni, ragazzi
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