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Vecchio 19-03-2016, 08:31   #1
Esperto
L'avatar di Boriss
 

mi sento in trappola...
so quello che devo fare, ossia tagliare di netto con tutto ciò che ha a che fare con il mio passato, ma non ci riesco e continuo a fare sempre gli stessi errori, quindi mi ritrovo sistematicamente in questa condizione di merda.
il non agire comporta dei costi maggiori dell'agire, anche se dilazionati nel tempo, e maggiormente si sprofonda nell'inattività e nell'accidia tanto peggiori saranno i sacrifici e gli sforzi per uscirne.... ma rinvio sempre il cambiamento perché nell'immediato mi sembra l'opzione più comoda
Vecchio 19-03-2016, 09:42   #2
Esperto
L'avatar di feaanor
 

Capisco appieno quello che provi, perchè è lo stesso meccanismo che agisce spesso in me sia sulle piccole che sulle grandi cose.

Per esperienza diretta, quando capita e capiamo che da soli non riusciamo ad uscirne, una cosa che si può fare è mettersi volontariamente in una situazione che ci obblighi ad agire/cambiare/metterci alla prova, anche se lì per lì abbiamo la sensazione che la cosa è più grande di noi o non ne siamo capaci.

Ad esempio io in passato avevo problemi di balbuzie, con tutto ciò che ne consegue. Fu fondamentale per me mettermi alla prova accettando, due o tre volte, di parlare in pubblico per dimostrare a me stesso di esserne capace. Ovviamente non fu facile, perchè vissi mesi di continua angoscia e quasi terrore nell'attesa di quegli eventi. E inoltre non fu il fatto di aver parlato due-tre volte in pubblico a risolvere la balbuzie, ma fu una grande spinta per agire. Altrettanto ovviamente, non è detto che questo risolva tutti i problemi, però anche tu sei consapevole che dilazionare nel tempo è più comodo solo nell'immediato, alla lunga costa di più.
Ringraziamenti da
Mr.Ripley (19-03-2016)
Vecchio 19-03-2016, 10:26   #3
Esperto
L'avatar di Blue Sky
 

Quote:
Originariamente inviata da feaanor Visualizza il messaggio
Capisco appieno quello che provi, perchè è lo stesso meccanismo che agisce spesso in me sia sulle piccole che sulle grandi cose.

Per esperienza diretta, quando capita e capiamo che da soli non riusciamo ad uscirne, una cosa che si può fare è mettersi volontariamente in una situazione che ci obblighi ad agire/cambiare/metterci alla prova, anche se lì per lì abbiamo la sensazione che la cosa è più grande di noi o non ne siamo capaci.

Ad esempio io in passato avevo problemi di balbuzie, con tutto ciò che ne consegue. Fu fondamentale per me mettermi alla prova accettando, due o tre volte, di parlare in pubblico per dimostrare a me stesso di esserne capace. Ovviamente non fu facile, perchè vissi mesi di continua angoscia e quasi terrore nell'attesa di quegli eventi. E inoltre non fu il fatto di aver parlato due-tre volte in pubblico a risolvere la balbuzie, ma fu una grande spinta per agire. Altrettanto ovviamente, non è detto che questo risolva tutti i problemi, però anche tu sei consapevole che dilazionare nel tempo è più comodo solo nell'immediato, alla lunga costa di più.
Anch'io ho riscontrato questo meccanismo, e in alcuni casi l'ho messo in atto e mi ha dato miglioramenti.
Sostanzialmente mettersi in situazioni che, non oggi ma domani, sicuramente ti porteranno ad affrontare alcune cose che temi. Quando arriverai al momento della "sfida" la vivrai come inevitabile, e in qualche modo ci sarai preparato.
Poi detto questo, io potrei scrivere un libro su come evitare di fare le cose, quindi ho pochi consigli da dare sul non evitarle
Vecchio 19-03-2016, 11:17   #4
Esperto
L'avatar di Boriss
 

Quote:
Originariamente inviata da feaanor Visualizza il messaggio
Per esperienza diretta, quando capita e capiamo che da soli non riusciamo ad uscirne, una cosa che si può fare è mettersi volontariamente in una situazione che ci obblighi ad agire/cambiare/metterci alla prova, anche se lì per lì abbiamo la sensazione che la cosa è più grande di noi o non ne siamo capaci.
il problema è che il modo di agire da te proposto richiede una certa dose di buona volontà e motivazione che a me mancano totalmente, come anche manca la capacità di reagire... le batoste invece che scuotermi, attivarmi, mi deprimono e paralizzano sempre di più creando una sorta di circolo vizioso dal quale non riesco a vederne una via d'uscita
Ringraziamenti da
Mr.Ripley (19-03-2016)
Vecchio 19-03-2016, 12:20   #5
Esperto
L'avatar di feaanor
 

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Originariamente inviata da Boriss Visualizza il messaggio
il problema è che il modo di agire da te proposto richiede una certa dose di buona volontà e motivazione che a me mancano totalmente, come anche manca la capacità di reagire... le batoste invece che scuotermi, attivarmi, mi deprimono e paralizzano sempre di più creando una sorta di circolo vizioso dal quale non riesco a vederne una via d'uscita
Ti capisco, ora che mi ci fai pensare la motivazione è molto molto importante.

Facendo riferimento al mio caso di sopra (balbuzie e parlare in pubblico), percepivo in maniera netta una spinta a provarci e buttarmi perchè incosciamente sapevo di avere "qualcosa da dire" in pubblico, e sapevo che era la balbuzie ad impedirlo, quindi sapevo interiormente che se avessi superato il problema sarei riuscito a dare un contributo, a fare qualcosa di positivo insomma.

Per altre cose, invece, in cui so di non avere niente da dare o dubito delle mie qualità, il meccanismo che dici agisce anche con me. Mi è capitato anche di recente e ho provato la stessa sensazione di circolo vizioso. Forse tutto il discorso è legato a qualche forma di consapevolezza interiore
Ringraziamenti da
Boriss (19-03-2016)
Vecchio 20-03-2016, 12:17   #6
Principiante
 

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Originariamente inviata da matriX85 Visualizza il messaggio
Io pure mi ritrovo molto in questo comportamento, anche se ora molto meno, ma specie in passato non affrontavo quelle situazioni che mi facevano star male, e con il tempo poi sono peggiorato ancora di piu, infatti avevo lasciato la scuola perchè non mi trovavo bene con i miei compagni di allora, subivo delle derisioni, un po' di bullismo da quelli piu grandi, da allora mi è cominciata a venire l'ansia nello stare in mezzo agli altri.
Ma facendo cosi, quell'anno lo persi e pensavo vabbè e solo un'anno, cambio classe e cosi ci riprovero' l'anno prossimo, successe che l'ansia mi veniva ancora piu di prima, e se riusci per miracolo nonostante le numerose assenze ad essere promosso.
Gli anni successivi non sarei piu stato promosso, e mi chiusi sempre piu in me stesso, e anche fuori dalla scuola la situazione era la stessa, avevo persino paura anche di uscire a comprare un giornale.
Ora con tanta fatica riesco almeno a fare delle cose, seppure delle volte con molta ansia, altre meno o poca, mi viene da prendermi a schiaffi perchè non le feci prima, non mi resi conto che sbagliavo, anche se la mia famiglia seppur con i toni aggressivi e non adeguatamente cercava di spronarmi, ma la colpa maggiormente con il tempo ho capito che era mia.
MatriX85,non so quale sia stato il tuo percorso di vita,ma..ammiro la consapevolezza che hai ora.
Io ho vissuto una situazione simile a quella che hai descritto tu. Forse anche i miei più grossi problemi aono iniziati evitando la scuola dopo vari atti di bullismo. Ma...mi fai riflettere. Perchè nonostante sia consapevole anche io che sia stato il mio modo di reagire a ridurmi così,spesso...sento ancora molto astio nei confronti del mondo esterno e di quelle che sono state le persone nel mio passato.
A volte mi chiedo ancora se senza di loro sarei stata una persona "psicologicamente sana".

Detto ciò.
Anche io ho appurato che a volte ritrovarsi "per forza" in situazioni di disagio aiuta.
E anche io purtroppo non riesco a trovare quel pizzico di non so che per fare il primo passo e uscire da questo circolo. E anche a me le battoste sembrano buttarmi giù invece che rinforzarmi. SEMBRANO. Perchè in realtá...a furia di averne alcune hanno pure aiutato!
La mia psicologa un giorno mi disse che il problema è che io mi illudevo del fatto che una situazione deve per forza andare del tutto bene o del tutto male...e quindi quando arriva la realtá non sono pronta ad affrontarla...e a reagire nel modo giusto. E quindi,quando qualcosa di "brutto" accade,ne vengo fuori distrutta.
Non so se questo possa essere un punto di riflessione per qualcuno.
Io,nonostante ciò,non ho ancora capito come affrontare la vita.
Vecchio 21-03-2016, 14:48   #7
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da matriX85 Visualizza il messaggio
Ma gia con il tempo ho visto che tanti ex compagni, vedendomi cambiato cioè piu pronto a reagire e a sapermi difendere sia con parole che in altro modo, ci hanno pensato piu di una volta ad affrontarmi come facevano prima.....
Forse è qui che toppo io. Non credo di aver mai riaffrontato un contesto simile a quello che mi ha fatto tanto male,quindi non ho potuto rendermi conto che ora sono un persona diversa. E anzi,a volte mi pare di essere persino la stessa ragazzina bullata che ero allora.
Ma forse dovrei solo buttarmi a piccoli passi in situazioni che mi permettano di rendermi conto che sono cresciuta e.....poi riaffrontare la famosa situazione che mi ha creato tanti problemi!?!
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