Quote:
Originariamente inviata da Alice74
Mmmh, quindi li riporta a galla...
Un po' è questo che mi angoscia ma preferisco saperlo e buttarmi tra i miei piranja con casapevolezza piuttosto che a occhi chiusi pensando a un mare caraibico
|
Sono sempre presenti, il cervello prova a rimuoverli, ma ti condizionano.
Riportarli a galla ti permette di superarli.
Poi non tutti i traumi devono essere per forza ripescati, sarà a discrezione tua e del tuo psicologo decidere che percorso fare.
Poi l'EMDR non dovrebbe essere fatto subito e per forza ogni seduta.
Quote:
Originariamente inviata da Noriko
Infatti mi sembrano, le tecniche generalmente usate in psicoterapie per affrontare dei traumi un po' azzardate (qualsiasi psicoterapia in special modo la psicoanalisi). Proprio per il motivo descritto da Alice74.
Va bene l'elaborazione ma comunque un trauma è sempre un trauma anche se lo spieghi o lo vedi in maniera diversa.
|
Ti assicuro che vederlo in maniera diversa cambia moltissimo.
Premettendo che
qualunque episodio può essere un trauma: basta che "produca nell'individuo un'esperienza vissuta come "critica", eccedente cioè l'ambito delle esperienze normalmente da lui prevedibili e gestibili" (cit. wikipedia).
Si varia da, chessò, esempio "soft" (anche se può essere motivo di sofferenza): da bambini cade il gelato e i genitori ti ridono dietro, ad un esempio più estremo: uno stupro.
Ci sono molti metodi diversi per vivere un'esperienza e i pensieri condizionano inevitabilmente il modo di elaborarla.
Continuando con l'esempio più grave di sopra, rielaborarlo può trasformare un vissuto di vergogna e di colpa: "me la sono cercata vestendomi in quel modo", "tutti mi evitano, sembra quasi che sia stata colpa mia e sia diventata una persona disgustosa", "nascondiamo il fatto che sia avvenuto", ecc in -> "è colpa di quella bestia, non mia", "non sono una persona disgustosa", "c'è qualcuno disposto ad ascoltarmi".
Questo certamente non toglie completamente il vissuto di dolore, ma dà i mezzi per mantenere intatto il senso di sé e vivere meglio.
I traumi vissuti da bambini poi hanno un'interpretazione del tutto diversa da quella di un adulto:
il bambino tende a colpevolizzarsi invece di riconoscere che un eventuale maltrattamento subìto dai genitori sia dovuto ai problemi/disattenzione/altro dei genitori stessi.
Seguendo l'esempio sopra del gelato: il bambino potrebbe pensare "ecco sono un incapace, che vergogna", mentre una volta cresciuto potrebbe riconoscere che "è stato solo un incidente, i genitori non ridevano di me, ma dell'imprevisto".
p.s. Mi sa che la psicoanalisi non è una psicoterapia