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Vecchio 25-03-2012, 13:16   #1
Intermedio
L'avatar di ThinkHappy
 

Ciao a tutti ragazzi,
vorrei raccontare un po' cosa mi sta capitando in questo periodo.

Sono all'ultimo anno del liceo, tra simulazioni d'esame, tesina e cose varie sono già abbastanza in ansia. Al pensiero che tra 3 mesi concluderò il mio percorso scolastico durato 13 anni mi fa sentire persa. Non so cosa farò dopo. Vorrei andare all'università ma non ho la minima idea di che facoltà scegliere.

Tutta la mia vita ruota intorno alla scuola e questo mi spaventa e mi disgusta allo stesso tempo. Se non vado a scuola, se non ho niente da studiare, finisco per annoiarmi. I professori sono le sole figure adulte a cui guardo (i miei genitori sono degli idioti) senza riuscire però a parlare loro.

Una mia prof ha scoperto che mi taglio. Mentre le parlavo le ho confessato tutto: la terapia con psicologo e psichiatra, gli antidepressivi, l'autolesionismo. Ovviamente non sono scesa nei dettagli, anzi è stato tutto molto superficiale (la conversazione sarà durata 1 minuto). Questa mia prof mi ha fornito il numero di uno psicologo.
Inutile dire che tutte le volte che ho lezione con lei non riesco a guardarla negli occhi.
Ieri l'ho vista per caso in giro per il centro, non me l'aspettavo. Ecco che non riesco a respirare, mi si annebbia la vista, vado in panico.
Tuttavia devo confessare che ho fatto di tutto perché lei capisse come sto, ho voluto che lei capisse. Un paio di mesi fa mi ha detto che avrebbe voluto che io le parlassi. La settimana dopo l'ho incontrata per un corridoio e le ho detto che mi sarebbe piaciuto parlarle due giorni dopo. Non avevo intenzione di dirle nulla in particolare. Passati quei due giorni di attesa lei se n'è dimenticata e io non ho avuto il coraggio di avvicinarla. Ricompare in classe dopo 4 ore e frettolosamente mi chiede che cosa dovevo dirle. Io le dico solo che lei non deve preoccuparsi per me, che non c'è nulla di cui preoccuparsi. Lei mi sfiora la guancia con un dito, mi sorride e se ne va. Era un sabato. Ho passato il weekend più brutto della mia vita. Ero sull'orlo del suicidio. A nessuno importava di me, di come stessi e questa ne era l'ennesima prova.


La vita non ha senso. Non ho nessuno vicino a me. Ho qualche "amico", una che conosco da 8 anni, ma a cui non ho confessato nulla della mia condizione. Nulla. Solo mia sorella mi conosce più a fondo, ma sono riluttante a parlare con lei perché non voglio che soffra. Ha solo un anno in meno di me, ma a me sembra ancora la sorellina che dovevo proteggere quando ero piccola. Non ho parlato a nessuno dei miei pensieri suicidi, dell'inutilità della vita e in genere di tutto quello che di spaventoso mi passa per la testa. Solo sola in un mondo che sembra calpestare i più deboli o semplicemente ignorarli. Non credo più negli psicologi, cosa vuoi che interessi loro se sto male? E' il loro lavoro, sono solo l'ennesima ragazzina che vedono.


Forse dovrei solo spegnere il cervello e vivere come un automa. Volere quello che vogliono tutti, fare quello che fanno tutti. Finire la scuola, trovare un posto fisso, passare 40 anni a digitare dati su una tastiera, andare in pensione, vedere chi mi circonda invecchiare e morire e infine morire io stessa.


Le giornate si alternano tra dolorose, con picchi di pensieri suicidi, a giornate "normali" in cui la felicità sta nell'andare a scuola e passare il pomeriggio a casa a studiare. Forse la felicità è quella sensazione che si ha quando sia va a letto stanchi alla sera. Non importa se quello che abbiamo fatto durante la giornata non ha il minimo valore, perché nessuno sembra accorgersene. Ma io sì e non sono mai in pace.

Non ricordo di essere mai stata felice.
Vecchio 25-03-2012, 13:23   #2
Esperto
L'avatar di Pietro
 

il suicidio è tentazione troppo forte anche per me..ho solo paura del dolore,non della morte..tieni duro,resisti,ti voglio bene..io non so cosa farò e come farò..
Vecchio 25-03-2012, 14:23   #3
Esperto
L'avatar di Otago
 

Quote:
Originariamente inviata da ThinkHappy Visualizza il messaggio
Una mia prof ha scoperto che mi taglio. Mentre le parlavo le ho confessato tutto: la terapia con psicologo e psichiatra, gli antidepressivi, l'autolesionismo. Ovviamente non sono scesa nei dettagli, anzi è stato tutto molto superficiale (la conversazione sarà durata 1 minuto). Questa mia prof mi ha fornito il numero di uno psicologo.
Inutile dire che tutte le volte che ho lezione con lei non riesco a guardarla negli occhi.
Ieri l'ho vista per caso in giro per il centro, non me l'aspettavo. Ecco che non riesco a respirare, mi si annebbia la vista, vado in panico.
Tuttavia devo confessare che ho fatto di tutto perché lei capisse come sto, ho voluto che lei capisse. Un paio di mesi fa mi ha detto che avrebbe voluto che io le parlassi. La settimana dopo l'ho incontrata per un corridoio e le ho detto che mi sarebbe piaciuto parlarle due giorni dopo. Non avevo intenzione di dirle nulla in particolare. Passati quei due giorni di attesa lei se n'è dimenticata e io non ho avuto il coraggio di avvicinarla. Ricompare in classe dopo 4 ore e frettolosamente mi chiede che cosa dovevo dirle. Io le dico solo che lei non deve preoccuparsi per me, che non c'è nulla di cui preoccuparsi. Lei mi sfiora la guancia con un dito, mi sorride e se ne va. Era un sabato. Ho passato il weekend più brutto della mia vita. Ero sull'orlo del suicidio. A nessuno importava di me, di come stessi e questa ne era l'ennesima prova.
Da esterno alla vicenda mi sembra che questa tua prof sia una persona abbastanza empatica. M'ha molto colpito il gesto di sfiorarti la guancia con un dito, alla fine quella era una carezza. Secondo me, ovviamente per quello che te la senti, potresti aprirti un po' di più con questa tua prof.
Vecchio 25-03-2012, 14:39   #4
Banned
 

Ti pesa di più la mancanza di qualcuno o la monotonia della vita?
Vecchio 25-03-2012, 15:13   #5
Esperto
L'avatar di unmalatodicuore
 

Che dire? Tieni duro, sei giovanissima. Non ti fissare, non catatonizzarti. Cerca di pensare che non merito la situazione che vivi. Vivi per te stessa e probabilmente starai meglio in futuro.
Vecchio 25-03-2012, 15:36   #6
Avanzato
L'avatar di Keaton
 

Abbi il coraggio di aprirti,parlare davvero alle persone e dire quello che pensi: la tua amica e questa professoressa con cui hai cominciato ad avere un rapporto.
Andando avanti così non reggerai, anch'io ero andato troppo avanti con l'idea del suicidio, ti è necessario rompere questa catena.
Io non te lo dico per dire, è quello che ho fatto io, io sto su questo sito perché mi interessa il problema, ma sto molto meglio di prima.
Ho 20 anni,mi sono ribellato alla mia famiglia, sono andato da una psicologa, mi sono aperto con un amico che conosco da una vita ma di cui non mi fidavo ( chissà perché) e incredibilmente mi ha capito e adesso il mio rapporto è assolutamente migliore anche con mia madre ed ho ricominciato ad avere una vita sociale e per la prima volta si muove anche qualcosa con le ragazze.
So che dovrei aprire un post per spiegare un po' quello che ho passato e sto passando io per dare un po' di speranza soprattutto per noi più giovani, dato che in quella che consideriamo "fobia sociale" in realtà rientrano persone di diversa età con problemi vari.
La vita non è tutta merda, piccoli momenti di felicità ci possono essere, il fatto è vedere se si ha la forza di conquistarli, ma sei talmente giovane (quanto me) che tu non puoi che voler vivere e farla pagare magari anche ai tuoi genitori che non ti capiscono vivendo a modo tuo, no ?
Anche se è molto faticoso, lo so.
Vecchio 25-03-2012, 15:52   #7
Banned
 

Ti capisco.
Ma non arrenderti, non dare per scontata la tristezza che provi. I pensieri che hai sono diretta conseguenza del tuo ambiente, interno e esterno, che non è assolutamente detto non cambi in futuro.
Ricordo che quando dovevo diplomarmi mi sentivo perso come te. Da un lato l'ansia (terribile) dello studio(, ma soprattutto della prova orale in se), e dall'altra l'indecisione per il post-diploma. Ma ti assicuro ch'è un momento. Una volta superato non ti sembrerà più chissacchè..Se posso dari un consiglio, per il momento cerca di non pensarci troppo.

Per quanto riguarda gli psicologi, è vero che per loro è un lavoro e tu sei l'ennesima ragazza che vedono, ma nulla toglie che quello psicologo abbia un genuino interesse nei confronti dei propri pazienti, e voglia realmente aiutarli.
Come per i medici, c'è chi lo fa per soldi, e chi per passioneCi sono cattivi psicologi come ci sono bravi psicologi..

comunque, per quanto mi riguarda non penso al suicidio da un po di tempo ormai. non farla diventare una fissazione e fatti forza. questo è il mio consiglio.

Ultima modifica di Moloch; 25-03-2012 a 16:26.
Vecchio 25-03-2012, 16:45   #8
Intermedio
L'avatar di ThinkHappy
 

Quote:
Originariamente inviata da Otago Visualizza il messaggio
Da esterno alla vicenda mi sembra che questa tua prof sia una persona abbastanza empatica. M'ha molto colpito il gesto di sfiorarti la guancia con un dito, alla fine quella era una carezza. Secondo me, ovviamente per quello che te la senti, potresti aprirti un po' di più con questa tua prof.
Anche io l'ho percepita come una carezza, ma sono stata malissimo per il suo comportamento. Avevo deciso di aprirmi leggermente, di parlare (così come lei stessa mi aveva pregato di fare) e lei se n'è dimenticata.

Quote:
Originariamente inviata da Kavin Casey Visualizza il messaggio
Ti pesa di più la mancanza di qualcuno o la monotonia della vita?
Amo la routine, pensa che quando finisce la scuola e iniziavano i 3 mesi di vacanze estive per me era doloroso perché rompeva le abitudini di 9 mesi di scuola. Probabilmente sento la mancanza di un legame con qualcuno. Credo di essere molto sola. Credo che se ne abbia la prova nel momento di panico che ho avuto nel vedere inaspettatamente la mia prof, l'unica persona che sa qualcosa di me.

Quote:
Originariamente inviata da Keaton Visualizza il messaggio
Abbi il coraggio di aprirti,parlare davvero alle persone e dire quello che pensi: la tua amica e questa professoressa con cui hai cominciato ad avere un rapporto.
Andando avanti così non reggerai, anch'io ero andato troppo avanti con l'idea del suicidio, ti è necessario rompere questa catena.
Io non te lo dico per dire, è quello che ho fatto io, io sto su questo sito perché mi interessa il problema, ma sto molto meglio di prima.
Ho 20 anni,mi sono ribellato alla mia famiglia, sono andato da una psicologa, mi sono aperto con un amico che conosco da una vita ma di cui non mi fidavo ( chissà perché) e incredibilmente mi ha capito e adesso il mio rapporto è assolutamente migliore anche con mia madre ed ho ricominciato ad avere una vita sociale e per la prima volta si muove anche qualcosa con le ragazze.
So che dovrei aprire un post per spiegare un po' quello che ho passato e sto passando io per dare un po' di speranza soprattutto per noi più giovani, dato che in quella che consideriamo "fobia sociale" in realtà rientrano persone di diversa età con problemi vari.
La vita non è tutta merda, piccoli momenti di felicità ci possono essere, il fatto è vedere se si ha la forza di conquistarli, ma sei talmente giovane (quanto me) che tu non puoi che voler vivere e farla pagare magari anche ai tuoi genitori che non ti capiscono vivendo a modo tuo, no ?
Anche se è molto faticoso, lo so.
La tua storia dà sicuramente molta speranza e sono felice per te. Io non credo di riuscire a stabilire dei legami forti con le altre persone, mi spaventa.
Per esempio l'idea di fare un viaggio con qualcuno che non siano i miei genitori e mia sorella mi paralizza. Non so spiegarmelo. Forse è perché durante un viaggio si rafforzano e si approfondiscono i legami con gli altri e io ne sono terrorizzata. Non ho mai viaggiato con degli amici, niente gite scolastiche, e niente viaggio della maturità.
Vecchio 25-03-2012, 17:05   #9
Avanzato
L'avatar di Keaton
 

Quote:
Originariamente inviata da ThinkHappy Visualizza il messaggio
La tua storia dà sicuramente molta speranza e sono felice per te. Io non credo di riuscire a stabilire dei legami forti con le altre persone, mi spaventa.
Per esempio l'idea di fare un viaggio con qualcuno che non siano i miei genitori e mia sorella mi paralizza. Non so spiegarmelo. Forse è perché durante un viaggio si rafforzano e si approfondiscono i legami con gli altri e io ne sono terrorizzata. Non ho mai viaggiato con degli amici, niente gite scolastiche, e niente viaggio della maturità.
Perché a me non spaventa(va) ? non spaventa mettersi in gioco davvero ?
Per quel che riguarda i viaggi, guarda questo ero io http://www.fobiasociale.com/ho-vogli...gognare-24709/

Tu sei ultraconvinta che nessuno ti possa capire ed accettare per quello che sei e questo è falso, ma questo è perché sei la prima a non volerti accettare per quella che sei con tutte le debolezze e piccole vergogne connesse. Hai costruito un muro invalicabile e ti sfoghi su internet potendo essere anonima e anche andare dallo psicologo può essere una gran cosa ( a me è servito tantissimo) ma quello è un ambiente protetto, non è la stessa cosa.
Trova il coraggio di volerti bene, devi avere il coraggio di uscire da quell' ambiente di casa che ti sta uccidendo, tu anche quando esci di casa in verità mentalmente non ci esci mai. Però con calma, una cosa per volta.
Guarda che ti capisco, davvero, non ti conosco, i tuoi problemi cambieranno nelle sfumature o per maggiore o minore intensità in certe cose rispetto a me, ma il fulcro è quello: tu non ti fidi delle persone e non ti piaci. Quella professoressa è stata una stronza a dimenticarsi di parlare con te, ma non ci pensare, io ci riparlerei, cominciando a dirgli proprio quanto male ti ha fatto quella volta. Mandare dei segnali purtroppo a volte non basta, bisogna sforzarsi di chiedere aiuto davvero.
Vecchio 25-03-2012, 18:19   #10
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Originariamente inviata da ThinkHappy Visualizza il messaggio
Amo la routine, pensa che quando finisce la scuola e iniziavano i 3 mesi di vacanze estive per me era doloroso perché rompeva le abitudini di 9 mesi di scuola. Probabilmente sento la mancanza di un legame con qualcuno. Credo di essere molto sola. Credo che se ne abbia la prova nel momento di panico che ho avuto nel vedere inaspettatamente la mia prof, l'unica persona che sa qualcosa di me.
Comprendo benissimo ciò che provi, la voglia di avere legami con qualcuno unita alla paura di ciò. Lo comprendo perchè in parte ci sono.
Anche a me non piacciono le vacanze estive, non tanto per la fine della scuola ma perchè mi lascia "a spasso" e possono esserci giorni in cui faccio ben poco o non esco mentre gli altri sono fuori a fare chissà cosa...e fa male.
Io credo che tu debba stringere i denti e combattere, come? Aumentando la possibilità di contatti sociali: Trova qualcosa che ti possa realmente interessare (uno sport, suonare uno strumento, teatro, lotte clandestine tra polli) e partecipa, costringiti nelle relazioni sociali e vedi che succede, conosci gente.
Non supererai la cosa stando ferma, questo è sicuro.
Vecchio 25-03-2012, 22:05   #11
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Ciao a tutti ragazzi,
vorrei raccontare un po' cosa mi sta capitando in questo periodo.

Sono all'ultimo anno del liceo, tra simulazioni d'esame, tesina e cose varie sono già abbastanza in ansia. Al pensiero che tra 3 mesi concluderò il mio percorso scolastico durato 13 anni mi fa sentire persa. Non so cosa farò dopo. Vorrei andare all'università ma non ho la minima idea di che facoltà scegliere.

Tutta la mia vita ruota intorno alla scuola e questo mi spaventa e mi disgusta allo stesso tempo. Se non vado a scuola, se non ho niente da studiare, finisco per annoiarmi. I professori sono le sole figure adulte a cui guardo (i miei genitori sono degli idioti) senza riuscire però a parlare loro.

Una mia prof ha scoperto che mi taglio. Mentre le parlavo le ho confessato tutto: la terapia con psicologo e psichiatra, gli antidepressivi, l'autolesionismo. Ovviamente non sono scesa nei dettagli, anzi è stato tutto molto superficiale (la conversazione sarà durata 1 minuto). Questa mia prof mi ha fornito il numero di uno psicologo.
Inutile dire che tutte le volte che ho lezione con lei non riesco a guardarla negli occhi.
Ieri l'ho vista per caso in giro per il centro, non me l'aspettavo. Ecco che non riesco a respirare, mi si annebbia la vista, vado in panico.
Tuttavia devo confessare che ho fatto di tutto perché lei capisse come sto, ho voluto che lei capisse. Un paio di mesi fa mi ha detto che avrebbe voluto che io le parlassi. La settimana dopo l'ho incontrata per un corridoio e le ho detto che mi sarebbe piaciuto parlarle due giorni dopo. Non avevo intenzione di dirle nulla in particolare. Passati quei due giorni di attesa lei se n'è dimenticata e io non ho avuto il coraggio di avvicinarla. Ricompare in classe dopo 4 ore e frettolosamente mi chiede che cosa dovevo dirle. Io le dico solo che lei non deve preoccuparsi per me, che non c'è nulla di cui preoccuparsi. Lei mi sfiora la guancia con un dito, mi sorride e se ne va. Era un sabato. Ho passato il weekend più brutto della mia vita. Ero sull'orlo del suicidio. A nessuno importava di me, di come stessi e questa ne era l'ennesima prova.


La vita non ha senso. Non ho nessuno vicino a me. Ho qualche "amico", una che conosco da 8 anni, ma a cui non ho confessato nulla della mia condizione. Nulla. Solo mia sorella mi conosce più a fondo, ma sono riluttante a parlare con lei perché non voglio che soffra. Ha solo un anno in meno di me, ma a me sembra ancora la sorellina che dovevo proteggere quando ero piccola. Non ho parlato a nessuno dei miei pensieri suicidi, dell'inutilità della vita e in genere di tutto quello che di spaventoso mi passa per la testa. Solo sola in un mondo che sembra calpestare i più deboli o semplicemente ignorarli. Non credo più negli psicologi, cosa vuoi che interessi loro se sto male? E' il loro lavoro, sono solo l'ennesima ragazzina che vedono.


Forse dovrei solo spegnere il cervello e vivere come un automa. Volere quello che vogliono tutti, fare quello che fanno tutti. Finire la scuola, trovare un posto fisso, passare 40 anni a digitare dati su una tastiera, andare in pensione, vedere chi mi circonda invecchiare e morire e infine morire io stessa.


Le giornate si alternano tra dolorose, con picchi di pensieri suicidi, a giornate "normali" in cui la felicità sta nell'andare a scuola e passare il pomeriggio a casa a studiare. Forse la felicità è quella sensazione che si ha quando sia va a letto stanchi alla sera. Non importa se quello che abbiamo fatto durante la giornata non ha il minimo valore, perché nessuno sembra accorgersene. Ma io sì e non sono mai in pace.

Non ricordo di essere mai stata felice.
Quanto mi dispiace per la tua situazione, sei ancora così giovane,
prova a pensare alle cose positive, prova a parlare con il tuo amico
ti conosce e sicuramente ti saprà aiutare e vedrai che poi tutto si sistemerà.
Vecchio 25-03-2012, 22:45   #12
Intermedio
L'avatar di Francesco94
 

E menomale che il tuo nick è ThinkHappy (Pensiero felice)..
Dal tuo nick mi aspettavo una persona non solare, ma almeno qualcuna che sapesse come farci con la vita..
Tranquilla che la vita è breve per non stare con gli amici. Non hai una vita sociale ?
Tuttavia anche io volli suicidarmi ma oramai è questione di un mese fa, e per colpa di un coglione di amico che ha tradito la mia fiducia e ora l'ho mandato a spasso...
Ora non ho più problemi con nessuno e ti assicuro che basta parlare anche con uno scrittore, non per forza con uno psicologo, ti schiarirà le idee. Te lo dico per esperienza e se pensi intensamente al suicidio fidati che ne hai davvero bisogno.
Vecchio 25-03-2012, 22:47   #13
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Francesco94 Visualizza il messaggio
E menomale che il tuo nick è ThinkHappy (Pensiero felice)..
Dal tuo nick mi aspettavo una persona non solare, ma almeno qualcuna che sapesse come farci con la vita..
Tranquilla che la vita è breve per non stare con gli amici. Non hai una vita sociale ?
Tuttavia anche io volli suicidarmi ma oramai è questione di un mese fa, e per colpa di un coglione di amico che ha tradito la mia fiducia e ora l'ho mandato a spasso...
Ora non ho più problemi con nessuno e ti assicuro che basta parlare anche con uno scrittore, non per forza con uno psicologo, ti schiarirà le idee. Te lo dico per esperienza e se pensi intensamente al suicidio fidati che ne hai davvero bisogno.
Vecchio 25-03-2012, 23:02   #14
Intermedio
 

Ciao think happy.
Ho letto l'ultima parte del tuo post.
Se ti fa piacere aggiungimi agli amici.
Se sei triste per natura e non è solo un periodo molto negativo, io ti consiglio di non rivolgerti a psicologi.
Se prendi psicofarmaci vai pure ogni tanto dallo psichiatra, ma non ci andare mai per parlare, io sono contrario a parlare con i medici per anni e anni in maniera assidua.
Ti ritrovi uguale a prima e più povera.
Ciao.
Vecchio 26-03-2012, 14:37   #15
Esperto
L'avatar di Otago
 

Quote:
Originariamente inviata da ThinkHappy Visualizza il messaggio
Anche io l'ho percepita come una carezza, ma sono stata malissimo per il suo comportamento. Avevo deciso di aprirmi leggermente, di parlare (così come lei stessa mi aveva pregato di fare) e lei se n'è dimenticata.
Non penso l'abbia fatto apposta, quando una persona magari ha diversi impegni sono cose che possono capitare, focalizzati sul fatto che quando gli è tornato in mente che volevi parlargli è venuta a cercarti.
Se ti ispira fiducia apriti un po' con lei. Avrei voluto anch'io avere dei prof così.


Quote:
Amo la routine, pensa che quando finisce la scuola e iniziavano i 3 mesi di vacanze estive per me era doloroso perché rompeva le abitudini di 9 mesi di scuola. Probabilmente sento la mancanza di un legame con qualcuno. Credo di essere molto sola. Credo che se ne abbia la prova nel momento di panico che ho avuto nel vedere inaspettatamente la mia prof, l'unica persona che sa qualcosa di me.
Come ti capisco.
Vecchio 26-03-2012, 16:35   #16
Intermedio
L'avatar di ThinkHappy
 

Quote:
Originariamente inviata da Keaton Visualizza il messaggio
Perché a me non spaventa(va) ? non spaventa mettersi in gioco davvero ?
Per quel che riguarda i viaggi, guarda questo ero io http://www.fobiasociale.com/ho-vogli...gognare-24709/

Tu sei ultraconvinta che nessuno ti possa capire ed accettare per quello che sei e questo è falso, ma questo è perché sei la prima a non volerti accettare per quella che sei con tutte le debolezze e piccole vergogne connesse. Hai costruito un muro invalicabile e ti sfoghi su internet potendo essere anonima e anche andare dallo psicologo può essere una gran cosa ( a me è servito tantissimo) ma quello è un ambiente protetto, non è la stessa cosa.
Trova il coraggio di volerti bene, devi avere il coraggio di uscire da quell' ambiente di casa che ti sta uccidendo, tu anche quando esci di casa in verità mentalmente non ci esci mai. Però con calma, una cosa per volta.
Guarda che ti capisco, davvero, non ti conosco, i tuoi problemi cambieranno nelle sfumature o per maggiore o minore intensità in certe cose rispetto a me, ma il fulcro è quello: tu non ti fidi delle persone e non ti piaci. Quella professoressa è stata una stronza a dimenticarsi di parlare con te, ma non ci pensare, io ci riparlerei, cominciando a dirgli proprio quanto male ti ha fatto quella volta. Mandare dei segnali purtroppo a volte non basta, bisogna sforzarsi di chiedere aiuto davvero.
Hai perfettamente ragione. Anche il mio ex-psicologo mi diceva che io ho un atteggiamento passivo nei confronti della vita: non prendo iniziative e spero che magicamente un giorno tutto cambi. E' un atteggiamento infantile, lo so. Ma ne sono spaventata a morte.
Hai presente quella sensazione di profonda angoscia che si ha quando si sta facendo qualcosa che spaventa? Quella sensazione di essere completamente vulnerabili, indifesi, circondati da gente che non ci vuole bene, sapendo di dover affrontare una prova a cui non si è all'altezza? A me una volta è capitato e non ricordo bene nemmeno in che occasione. Ricordo solo la sensazione. E' stata l'emozione più brutta della mia vita, peggio degli attacchi d'ansia. Non so cosa farei se mi spingessi fino a quel punto. E basterebbe dover andare in gita per 2 giorni per mettermi in quella situazione.

Quote:
Originariamente inviata da Kavin Casey Visualizza il messaggio
Trova qualcosa che ti possa realmente interessare (uno sport, suonare uno strumento, teatro, lotte clandestine tra polli) e partecipa, costringiti nelle relazioni sociali e vedi che succede, conosci gente.
Non supererai la cosa stando ferma, questo è sicuro.
Magari una lotta clandestina di polli è una buona occasione per conoscere gente interessante in prigione


Quote:
Originariamente inviata da Francesco94 Visualizza il messaggio
E menomale che il tuo nick è ThinkHappy (Pensiero felice)..
Dal tuo nick mi aspettavo una persona non solare, ma almeno qualcuna che sapesse come farci con la vita..
Tranquilla che la vita è breve per non stare con gli amici. Non hai una vita sociale ?
Tuttavia anche io volli suicidarmi ma oramai è questione di un mese fa, e per colpa di un coglione di amico che ha tradito la mia fiducia e ora l'ho mandato a spasso...
Ora non ho più problemi con nessuno e ti assicuro che basta parlare anche con uno scrittore, non per forza con uno psicologo, ti schiarirà le idee. Te lo dico per esperienza e se pensi intensamente al suicidio fidati che ne hai davvero bisogno.
Il mio problema non sono gli altri, sono io.


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Originariamente inviata da Otago Visualizza il messaggio
Non penso l'abbia fatto apposta, quando una persona magari ha diversi impegni sono cose che possono capitare, focalizzati sul fatto che quando gli è tornato in mente che volevi parlargli è venuta a cercarti.
Se ti ispira fiducia apriti un po' con lei. Avrei voluto anch'io avere dei prof così.




Come ti capisco.
Ogni tanto si ha la fortuna di incontrare qualcuno di umano, mi dispiace che nessuno dei tuoi prof sia stato almeno un minimo comprensivo.
Vecchio 27-03-2012, 10:56   #17
Esperto
L'avatar di Otago
 

Quote:
Originariamente inviata da ThinkHappy Visualizza il messaggio
Ogni tanto si ha la fortuna di incontrare qualcuno di umano, mi dispiace che nessuno dei tuoi prof sia stato almeno un minimo comprensivo.
C'è da dire che sono bravissimo a nascondermi dietro una maschera di durezza, in più all'epoca nemmeno io comprendevo i miei problemi.
Il "vantaggio" tuo (magari il termine non è propriamente corretto), è che hai la consapevolezza dei tuoi problemi, e questa cosa non è da poco.
Vecchio 27-03-2012, 22:43   #18
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da ThinkHappy Visualizza il messaggio

Magari una lotta clandestina di polli è una buona occasione per conoscere gente interessante in prigione
E' li che ho conosciuto la mia ex ragazza...non dimenticherò mai il suo becco...

Giuro che la smetto, scusatemi, è stato più forte di me
Vecchio 10-04-2012, 18:07   #19
Avanzato
L'avatar di Deidara93
 

Sei nella mia stessa situazione, sono arrivato anche io all'ultimo anno di superiori e non ne ho la minima idea di cosa fare della mia vita...sono svogliato nn ho voglia di fare niente. Ho scelto una scuola che può darmi anche uno sbocco lavorativo appena uscito ma nn mi piace fare neanche quello...quindi se ti può far sentire meglio siamo nella stessa barca...oltretutto l'idea dell'esame e le tensioni che mi si accumuleranno mi fa venire male allo stomaco
Vecchio 10-04-2012, 18:53   #20
kiu
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da ThinkHappy Visualizza il messaggio
Ciao a tutti ragazzi,
vorrei raccontare un po' cosa mi sta capitando in questo periodo.

Sono all'ultimo anno del liceo, tra simulazioni d'esame, tesina e cose varie sono già abbastanza in ansia. Al pensiero che tra 3 mesi concluderò il mio percorso scolastico durato 13 anni mi fa sentire persa. Non so cosa farò dopo. Vorrei andare all'università ma non ho la minima idea di che facoltà scegliere.

Tutta la mia vita ruota intorno alla scuola e questo mi spaventa e mi disgusta allo stesso tempo. Se non vado a scuola, se non ho niente da studiare, finisco per annoiarmi. I professori sono le sole figure adulte a cui guardo (i miei genitori sono degli idioti) senza riuscire però a parlare loro.

Una mia prof ha scoperto che mi taglio. Mentre le parlavo le ho confessato tutto: la terapia con psicologo e psichiatra, gli antidepressivi, l'autolesionismo. Ovviamente non sono scesa nei dettagli, anzi è stato tutto molto superficiale (la conversazione sarà durata 1 minuto). Questa mia prof mi ha fornito il numero di uno psicologo.
Inutile dire che tutte le volte che ho lezione con lei non riesco a guardarla negli occhi.
Ieri l'ho vista per caso in giro per il centro, non me l'aspettavo. Ecco che non riesco a respirare, mi si annebbia la vista, vado in panico.
Tuttavia devo confessare che ho fatto di tutto perché lei capisse come sto, ho voluto che lei capisse. Un paio di mesi fa mi ha detto che avrebbe voluto che io le parlassi. La settimana dopo l'ho incontrata per un corridoio e le ho detto che mi sarebbe piaciuto parlarle due giorni dopo. Non avevo intenzione di dirle nulla in particolare. Passati quei due giorni di attesa lei se n'è dimenticata e io non ho avuto il coraggio di avvicinarla. Ricompare in classe dopo 4 ore e frettolosamente mi chiede che cosa dovevo dirle. Io le dico solo che lei non deve preoccuparsi per me, che non c'è nulla di cui preoccuparsi. Lei mi sfiora la guancia con un dito, mi sorride e se ne va. Era un sabato. Ho passato il weekend più brutto della mia vita. Ero sull'orlo del suicidio. A nessuno importava di me, di come stessi e questa ne era l'ennesima prova.


La vita non ha senso. Non ho nessuno vicino a me. Ho qualche "amico", una che conosco da 8 anni, ma a cui non ho confessato nulla della mia condizione. Nulla. Solo mia sorella mi conosce più a fondo, ma sono riluttante a parlare con lei perché non voglio che soffra. Ha solo un anno in meno di me, ma a me sembra ancora la sorellina che dovevo proteggere quando ero piccola. Non ho parlato a nessuno dei miei pensieri suicidi, dell'inutilità della vita e in genere di tutto quello che di spaventoso mi passa per la testa. Solo sola in un mondo che sembra calpestare i più deboli o semplicemente ignorarli. Non credo più negli psicologi, cosa vuoi che interessi loro se sto male? E' il loro lavoro, sono solo l'ennesima ragazzina che vedono.


Forse dovrei solo spegnere il cervello e vivere come un automa. Volere quello che vogliono tutti, fare quello che fanno tutti. Finire la scuola, trovare un posto fisso, passare 40 anni a digitare dati su una tastiera, andare in pensione, vedere chi mi circonda invecchiare e morire e infine morire io stessa.


Le giornate si alternano tra dolorose, con picchi di pensieri suicidi, a giornate "normali" in cui la felicità sta nell'andare a scuola e passare il pomeriggio a casa a studiare. Forse la felicità è quella sensazione che si ha quando sia va a letto stanchi alla sera. Non importa se quello che abbiamo fatto durante la giornata non ha il minimo valore, perché nessuno sembra accorgersene. Ma io sì e non sono mai in pace.

Non ricordo di essere mai stata felice.
dovresti capire i motivi per cui sei così giù e perkè pensi tanto al suicidio...
non mollare...
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