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Vecchio 14-08-2014, 20:33   #21
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Non sono contraria al doppiaggio, basta che sia fatto da professionisti (in Italia abbiamo i migliori) e non da vipsss cazzari che doppiano i cartoni animati quando non sanno fare nemmeno il loro lavoro...
Kubrik lo curava personalmente. Woody Allen quando è morto Oreste Lionello ha detto che il suo doppiaggio migliorava la sua recitazione.
Muccino tra i """registi""" (tra mille virgolette) è contrario al doppiaggio, forse perché servirebbe a lui per capire quello che dice

Ritornando IT: anch'io mi faccio mille blocchi per parlare le lingue straniere tranne in casi di emergenza come quella volta in Francia quando ho incarnato un marmocchio che molestava le anatre al laghetto.
Vecchio 14-08-2014, 22:58   #22
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L'avatar di muttley
 

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Originariamente inviata da Tararabbumbieee Visualizza il messaggio
Dopo questo excursus sulle ragioni storico-sociali che hanno portato in Italia allo sviluppo della pratica del doppiaggio cinematografico, mi sembra ancora più fuorviante l'uso della tua espressione "aberrazione culturale".
E' evidente infatti che, date le premesse da te stesso enunciate, nella diffusione del fenomeno nel nostro Paese non c'è stato proprio nulla di aberrante o di anormale, essendosi anzi il tutto sviluppato come logica conseguenza dello stato di analfabetismo allora dilagante (e a dire il vero ancor oggi tutt'altro che superato).
E' aberrante il fatto che un fenomeno continui senza che sussistano più i presupposti che l'hanno generato

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Originariamente inviata da Tararabbumbieee Visualizza il messaggio
in primo luogo, la qualità con cui il doppiaggio in lingua italiana risulta spesso effettuato (non a caso il nostro Paese viene riconosciuto come un esempio di eccellenza in tal campo - il che non toglie che vi possano essere, e vi siano, anche numerosi esempi di segno contrario) è tale da rendere la tecnica stessa del doppiaggio un'espressione artistica meritevole di una considerazione a sé stante e di essere goduta pienamente dallo spettatore.
Tua considerazione personale, dal mio punto di vista non è così.

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Originariamente inviata da Tararabbumbieee Visualizza il messaggio
In secondo luogo, la possibilità di divulgare maggiormente un'opera, dato che ancora oggi in Italia pochi conoscono sufficientemente le lingue straniere ed inoltre non tutti sono disposti a seguire un prodotto audiovisivo coi sottotitoli (cosa che a me personalmente non hai mai dato fastidio, l'ho fatto spesso e continuerò certamente a farlo, ciò non toglie tuttavia che molte persone lo trovino scomodo).
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Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio
Ma noi siamo la periferia dell'Europa esattamente come lo eravamo in passato. Semplicemente la richiesta minima di alfabetizzazione di base europea è la propria lingua e almeno l'inglese, e mutatis mutandis non siamo granché cambiati.
Raggruppo le due considerazioni perché i paiono il frutto della stessa scarsa considerazione per l'evoluzione culturale del paese: visto che negli ultimi decenni siamo stati la "periferia" culturale d'Europa, è giusto continuare ad esserlo? Non sarebbe il caso di dare una spinta all'evoluzione linguistica di questo paese? Ammirevole in tal senso è stata la decisione del Politecnico di Milano di cominciare a svolgere alcuni corsi in lingua inglese.

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Originariamente inviata da Tararabbumbieee Visualizza il messaggio
In terzo luogo, la possibilità di resistere all'imperialismo culturale di matrice anglosassone ed in particolare statunitense (motivo per cui chi preferisce potrà assistere alla visione del prodotto nella propria lingua, mentre chi predilige l'originale potrà fare diversamente, senza che nessuna delle due categorie possa impedire all'altra di compiere la propria legittima scelta)
Io direi che sarebbe più il caso di importare prodotti provenienti da altri paesi o culture al massimo o, meglio ancora, incoraggiare la produzione di film nostrani, invece di tagliare i fondi alla cinematografia e alle produzioni artistiche in generale. Continuare a importare prodotti dall'America con adattamenti rimaneggiati e discutibili, è proprio il metodo meno adatto.
Vecchio 14-08-2014, 23:30   #23
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L'avatar di Tararabbumbieee
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
E' aberrante il fatto che un fenomeno continui senza che sussistano più i presupposti che l'hanno generato
Che i presupposti non sussistano più sei tu a dirlo.

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Tua considerazione personale, dal mio punto di vista non è così.
Esattamente. Le due considerazioni che abbiamo esposto in merito valgono entrambe nell'ambito delle nostre rispettive soggettività. Si pongono sullo stesso piano, senza che l'una possa pretendere di prevalere sull'altra.
Con un'unica, fondamentale differenza: mentre proseguire nell'impiego del doppiaggio in italiano non toglierebbe il gusto a chi, come te, preferisce gustarsi il prodotto in lingua originale, al contrario se si eliminasse il doppiaggio come dici tu ciò rappresenterebbe un danno ed una privazione di libertà per chi invece mostra di apprezzare il lavoro dei doppiatori nostrani.
La regola della reciprocità è importante, bisogna sempre tenerla da conto.

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Raggruppo le due considerazioni perché i paiono il frutto della stessa scarsa considerazione per l'evoluzione culturale del paese: visto che negli ultimi decenni siamo stati la "periferia" culturale d'Europa, è giusto continuare ad esserlo? Non sarebbe il caso di dare una spinta all'evoluzione linguistica di questo paese?
Come al solito, hai completamente sbagliato il tuo esercizio di mind reading: quando mai avrei detto che non è il caso di sostenere l'evoluzione culturale del Paese? Sono parole che hai pronunciato soltanto tu.
Ben altra cosa, piuttosto, è far notare come l'evoluzione linguistica del Paese mostri ancora numerose falle che richiedono di essere colmate. E la terapia d'urto non necessariamente è quella migliore per procedere su questa via (anzi, raramente dimostra di esserlo).

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Ammirevole in tal senso è stata la decisione del Politecnico di Milano di cominciare a svolgere alcuni corsi in lingua inglese.
Decisione che non implica l'arrogante definizione di "aberrazione culturale" per tutte le università che continuano ad impartire i loro insegnamenti in italiano. Un conto è decidere di seguire la propria strada nella consapevolezza di stare facendo qualcosa di buono per sé stessi e gli altri, un conto è criticare (come invece hai fatto tu) quella degli altri e deprecarne pure la sussistenza. Ma chi ti credi di essere.

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Io direi che sarebbe più il caso di importare prodotti provenienti da altri paesi o culture al massimo o, meglio ancora, incoraggiare la produzione di film nostrani, invece di tagliare i fondi alla cinematografia e alle produzioni artistiche in generale. Continuare a importare prodotti dall'America con adattamenti rimaneggiati e discutibili, è proprio il metodo meno adatto.
Tutto questo non c'entra nulla col discorso che stavamo facendo in precedenza. Importare film di altri Paesi, incoraggiare la produzione di pellicole italiane, evitare i tagli alla cultura, sono com'è evidente delle decisioni sane e doverose sebbene purtroppo non reperite dalle classi dirigenti (che continuano a tagliare, tagliare, tagliare, in ossequio a quella concezione assassina neoliberista oggi imperante tanto negli Usa quanto nell'Ue), ma questo, appunto, è un altro discorso, e costituisce solo l'ennesimo tentativo di svicolamento elusivo dal tema centrale della discussione, ovvero quello del doppiaggio italiano da te apostrofato (in maniera del tutto fuorviante sia dal punto di vista della logica interna formale della frase, sia dal punto di vista della corrispondenza alla realtà osservabile dei fatti) come "aberrazione culturale".
Vecchio 14-08-2014, 23:55   #24
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Originariamente inviata da Tararabbumbieee Visualizza il messaggio
Che i presupposti non sussistano più sei tu a dirlo.
Nel 1930, durante i primi anni della diffusione del cinema sonoro, il tasso di analfabetismo in Italia sia aggirava intorno al 20%, ovvero un quinto della popolazione, oggi si attesta intorno all'1%, vedi un po' tu...


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Originariamente inviata da Tararabbumbieee Visualizza il messaggio
se si eliminasse il doppiaggio come dici tu ciò rappresenterebbe un danno ed una privazione di libertà per chi invece mostra di apprezzare il lavoro dei doppiatori nostrani.
Ecco un vero esempio fallmentare di mind-reading: dove avrei scritto che bisogna eliminare il doppiaggio? Non mi piace il fatto che questo paese conservi una tale abitudine ma non ho affermato che dovrebbero essere imposte misure restrittive, semmai un cambio di rotta culturale, quello si.


Quote:
Originariamente inviata da Tararabbumbieee Visualizza il messaggio
quando mai avrei detto che non è il caso di sostenere l'evoluzione culturale del Paese?
La mia era una domanda (non un'accusa) rivolta a te e pokorny: visto che siamo stati per lungo tempo un paese bloccato nel ristagno culturale, è giusto continuare a rimanere in tale stato? Consigliata visita dall'oculista.


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Originariamente inviata da Tararabbumbieee Visualizza il messaggio
Decisione che non implica l'arrogante definizione di "aberrazione culturale" per tutte le università che continuano ad impartire i loro insegnamenti in italiano. Un conto è decidere di seguire la propria strada nella consapevolezza di stare facendo qualcosa di buono per sé stessi e gli altri, un conto è criticare (come invece hai fatto tu) quella degli altri e deprecarne pure la sussistenza. Ma chi ti credi di essere.
Anche qui consigliata altra visitina dall'oculista: ho soltanto espresso un apprezzamento per chi ha avviato certe nuove procedure, auspicando che siano in grado di fare proseliti, simple as that, nessuna accusa o "arrogante definizione" rivolta a chicchessia.


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Originariamente inviata da Tararabbumbieee Visualizza il messaggio
Tutto questo non c'entra nulla col discorso che stavamo facendo in precedenza. Importare film di altri Paesi, incoraggiare la produzione di pellicole italiane, evitare i tagli alla cultura, sono com'è evidente delle decisioni sane e doverose sebbene purtroppo non reperite dalle classi dirigenti (che continuano a tagliare, tagliare, tagliare, in ossequio a quella concezione assassina neoliberista oggi imperante tanto negli Usa quanto nell'Ue), ma questo, appunto, è un altro discorso, e costituisce solo l'ennesimo tentativo di svicolamento elusivo dal tema centrale della discussione, ovvero quello del doppiaggio italiano da te apostrofato (in maniera del tutto fuorviante sia dal punto di vista della logica interna formale della frase, sia dal punto di vista della corrispondenza alla realtà osservabile dei fatti) come "aberrazione culturale".

Tu hai scritto qualcosa riassumibile nell'asserzione che il doppiaggio possa arginare l'egemonia culturale di matrice anglosassone: bene io mi chiedo se questa colonizzazione culturale non sia "scongiurabile" promuovendo i prodotti locali o di provenienza non anglosassone. Si arginerebbe questa cosiddetta egemonia culturale presentando determinati prodotti nella propria lingua? Mi sembra deboluccia come contromisura...
Vecchio 15-08-2014, 00:28   #25
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il doppiaggio è come una barriera di vetro che impedisce di sentire un film... una tradizione barbara-
Vecchio 15-08-2014, 06:23   #26
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L'avatar di pokorny
 

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[...] Raggruppo le due considerazioni perché i paiono il frutto della stessa scarsa considerazione per l'evoluzione culturale del paese: visto che negli ultimi decenni siamo stati la "periferia" culturale d'Europa, è giusto continuare ad esserlo? Non sarebbe il caso di dare una spinta all'evoluzione linguistica di questo paese? Ammirevole in tal senso è stata la decisione del Politecnico di Milano di cominciare a svolgere alcuni corsi in lingua inglese.
Certo. Non è giusto continuare a essere un paese culturalmente periferico allo stesso modo in cui non è "giusto" che lo sia economicamente, che ci sia la mafia e che ci siano quei centomila problemi che ci affliggono.

Se una comunità è malata e non ha nessuna voglia di prendere coscienza dei propri problemi e affrontarli ho paura che ci sia poco da fare. Basta vedere come va in politica e tenere conto che l'arretratezza culturale ne è causa e conseguenza.

A meno che qualcuno abbia capacità e coraggio di imporre scelte simili a quelle del politecnico, ma il pubblico le accetterebbe? Io ho paura di no, e il discorso si sposta dalla giustizia in senso astratto (i.e., non è "giusto" che vada così) a quello che molto più biecamente la gente vuole fare del proprio cervello.
Vecchio 15-08-2014, 09:53   #27
Esperto
L'avatar di zoe666
 

Io son ormai abbastanza contraria al doppiaggio.
A parte che il doppiaggio italiano era magnifico un tempo, quando se lo gestivano amendola e le izzo ad esempio.
Ora di buono chi c'è? il migliore credo sia oddio mi sfugge il nome, il baffone di boris . Ma mi capita molto più spesso di prima di sentir doppiaggi fatti male, monocordi, inadatti ai personaggi, insomma, c'è più approsimazione rispetto a un tempo.
Poi una cosa che non sopporto è il non limitarsi a doppiare, ma cambiare proprio le storie. Cioè a parte il cambiar titoli dei film che trovo una tradizione davvero pecorara ed ignorante ( che cazzo, Eternal sunshine of a spotless mind me lo trasformi in se mi lasci ti cancello, sei davvero un idiota ), ma proprio cambiare le storie?
tutto perchè il pubblico italiano vuole le cose facili a cui potersi affezionare, ma casi come La tata che la mia generazione è cresciuta pensando fosse italiana nata in ciociaria e invece quella era ebrea e con l'italia non c'entrava un cazzo.
Cioè è intollerabile cambiar nazionalità a un personaggio perchè :"facciamola italiana che così l'italiota lo guarda più facilmente!".
E i casi sono milioni, che capisco l'adattamento al doppiaggio, ma questo è proprio cambiar la storia.

Allo stesso modo, avrei preferito in italia non fosse proprio esistito il doppiaggio. Io da quando ho scoperto i sottotitoli e la visione dei film in lingua originale ho trovato un mondo nuovo. Ho apprezzato maggior mente la recitazione degli attori, ho migliorato il mio inglese, etc.
Ammetto però che vedere e leggere contemporaneamente non è da tutti.
In questo sono fortunata, leggo alla velocità della luce e riesco quindi a guardare ogni singolo fotogramma un secondo dopo aver letto le battute sottotitolate.
Ma immagino sia difficile per molte persone.
Vecchio 15-08-2014, 10:06   #28
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non condivido affatto guardare un film ben doppiato
(e i ns doppiatori sono fantastici ) è molto più gradevole
di vedere uno in lingua originale coi sottotitoli , dovrebbero dare la possibilità
a quei pochi che lo vogliono di 'gustarsi ' un film in lingua , sono gli altri paesi
che sbagliano , e poi c'è una grande maggioranza di persone che le lingue non le conoscono ..si devono sorbire un film in lingua originale naaaaaa!
Vecchio 17-08-2014, 16:19   #29
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L'avatar di Tararabbumbieee
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Nel 1930, durante i primi anni della diffusione del cinema sonoro, il tasso di analfabetismo in Italia sia aggirava intorno al 20%, ovvero un quinto della popolazione, oggi si attesta intorno all'1%, vedi un po' tu...
Di quale analfabetismo stiamo parlando?
Questi dati, ammesso che siano veritieri (voglio fidarmi anche se, sai com'è, aiuterebbe non poco la credibilità del discorso specificare la fonte cui si è fatto riferimento), non possono che riguardare il livello di alfabetizzazione relativo alla lingua italiana, mentre la questione del doppiaggio investe evidentemente il grado di comprensione di lingue diverse da quella nazionale. Per cui, di cosa stai parlando?

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Ecco un vero esempio fallmentare di mind-reading: dove avrei scritto che bisogna eliminare il doppiaggio? Non mi piace il fatto che questo paese conservi una tale abitudine ma non ho affermato che dovrebbero essere imposte misure restrittive, semmai un cambio di rotta culturale, quello si.
Vatti a rileggere il tuo primo post: prima hai usato il termine "aberrazione", attribuendo al fenomeno un'accezione chiaramente negativa e deprecabile; subito dopo hai aggiunto che "le cose dovrebbero cambiare"; infine, nel tuo ultimo post, hai scritto di nuovo che "non ti piace il fatto che questo paese conservi una tale abitudine".
Sono espressioni che lasciano ben poco spazio al dubbio per quanto riguarda il rigore e l'intento soffocante della posizione dispregiativa da te sostenuta nei confronti di un fenomeno che a te personalmente potrà anche non piacere (e hai tutto il diritto di non fartelo piacere, se non ti aggrada), ma che non per questo merita di nel vedersi gettare addosso chili di sterco indistintamente (finendo bollato in blocco come "aberrazione") né tantomeno di essere represso a detrimento di chi invece per motivi diversi riesce ad apprezzarlo.
Tanto più che mentre il mantenimento del doppiaggio nulla toglierebbe a chi preferisce godersi i film in lingua originale, al contrario un "cambio di rotta culturale" (meglio sorvolare sull'utilizzo di questa espressione a tal punto vaga e fumosa da meritarsi di venire utilizzata in un qualsiasi spot elettorale) nei termini e nel tono da te proposti finirebbe inesorabilmente col togliere molto (se non tutto) alla libertà e al piacere di chi la pensa in maniera differente.
Ribadisco che la regola del rispetto e della libertà reciproci è f-o-n-d-a-m-e-n-t-a-l-e. Non si può pretendere che gli altri rispettino le proprie posizioni se si trattano in maniera superficiale e irriguardosa quelle altrui.
Poi è ovvio, se il senso del discorso è solo quello di fare clamore e attirare attenzione sparando la solita "mattata a là mattli", allora la storia è decisamente un'altra...

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
La mia era una domanda (non un'accusa) rivolta a te e pokorny: visto che siamo stati per lungo tempo un paese bloccato nel ristagno culturale, è giusto continuare a rimanere in tale stato? Consigliata visita dall'oculista.
Anche la mia era una risposta. E pure abbastanza chiara. Chi è che dovrebbe andare dall'oculista?

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Tu hai scritto qualcosa riassumibile nell'asserzione che il doppiaggio possa arginare l'egemonia culturale di matrice anglosassone: bene io mi chiedo se questa colonizzazione culturale non sia "scongiurabile" promuovendo i prodotti locali o di provenienza non anglosassone. Si arginerebbe questa cosiddetta egemonia culturale presentando determinati prodotti nella propria lingua? Mi sembra deboluccia come contromisura...
Ma infatti tra i due tipi di strategie non esiste mica un aut aut. Sei soltanto tu che continui a concepirle come se fossero escludentisi a vicenda, per chissà quale strano motivo...
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