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Originariamente inviata da muttley
E se cambiassimo prospettiva e la definissimo una semplice preferenza invece di una comodità? Un po' come agli uomini (la quasi totalità) a cui piacciono le donne giovani: perché in questo caso deve essere vista come una preferenza e non come una comodità? Perché se una cosa non ci avvantaggia, coloro che la praticano debbono essere considerati/e malfidati/e e scorretti/e?
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Perchè diviene difficile accettare che il sesso e le relazioni si basano su di una logica fortemente discriminatoria, dove contano solo i gusti personali e le necessità che si vogliono soddisfare. Non c'è nessun particolare merito morale, diritto acquisito o altro a regolare il tutto.
Questo per una persona tendenzialmente insicura e/o orgogliosa diviene una ferita nella sua autostima ( o orgoglio), a nessuno in fondo piace essere " misurato" e trovato mancante, inadatto.
Le preferenze nei gusti sessuali alla fine sono esercitate allo stesso modo delle preferenze su oggetti o per un lavoro (volontariamente o meno, ma va bene così), quindi ci si può sentire trattati alla pari di oggetti. Giudicati solo oggettivamente in funzione di alcune caratteristiche necessarie per l'altro/a, senza che la nostra persona venga valutata nella sua interezza.
Non trovo questo errato, in fondo non desidero nessuna meritocrazia o " legge" a regolare le cose, solo che è evidente come questo sistema ( se così vogliamo chiamarlo) determini per forza di cose discriminazioni ed infelicità in alcuni individui.
Poi come dice WLM la nostra è una società sessocratica, dove un individuo è ancora fortemente giudicato in base alla sua capacità di avere rapporti e relazioni. Il sesso e tutto ciò che ci gira intorno hanno ancora un'imprtanza schiacciante nel definire gran parte delle dinamiche sociali.
Sul solito discorso uomini timidi, donne & società :
Si vuole dire che verosimilmente, a parità di altre condizioni, un uomo timido è fortemente svantaggiato rispetto ad una donna timida in ambito relazionale ?
Probabilmente è vero, non è difficile da verificare.
Si vuole dire che le donne in ambito relazionale (
più che altro per rapporti sessuali direi) hanno un forte vantaggio rispetto agli uomini nel vedere soddisfatte alcune loro necessità ? Che devono esporsi di meno, c'è un minore rischio/investimento emotivo ?
Probabilmente sì.
Questo però non vedo come possa essere un attacco alla categoria femminile. SE si dicono queste cose al solo fine di descrivere una situazione, senza fare inutili attacchi ad un sesso e contestare a morte ogni singola eccezzione che viene mostrata.
Personalmente non ritengo nemmeno la " più difficile" condizione maschile nell'ambito relazionale frutto di una società o pensiero femminista o una forma di sfruttamento inconscio femminile ( si può obbiettare che i rapporti nascono dallo sfruttamento reciproco a fini riproduttivi nella loro origine " naturale", in quel caso ok, potrei concordare).
Al contrario mi pare che ciò che danneggia di più gli uomini è un pensiero maschilista.
Dove per maschilista intendo un insieme di stereotipi/ idee/" leggi sociali" create da pochi uomini per mantenere il loro status quo sociale ai danni altrui.
Questo naturalmentee più o meno inconsciamente, nessun grido al gombl8 !11!.
Il maschio alpha, leader, vincente, lover , come lo volete chiamare insomma, una volta ottenuta la propria posizione di supremazia sugli altri, da che Mondo è Mondo, farà sempre in modo di fare tutto il possibile per rafforzarla ed imporla agli altri maschi.
Così tra animali, così tra umani.
Chi è al vertice crea un'immagine che convalidi il proprio starci e spinga gli altri ad uniformarsi al suo pensiero. La Storia viene scritta dai vincitori [cit].
Accade così che, nel tentativo di divenire anche noi " vincenti" ci si adatti a usare ( e far usare su di noi) i criteri che hanno permesso all'altro di raggiungere la sua posizione. Indirettamente quindi si costruisce una struttura sociale per cui si convalida e legittima la situazione che si è venuta a creare.
Anche qui sul forum spesso e volentieri chi è stato " scartato" non fa altro che esprimere la propria rabbia perchè cela il desiderio di poter essere come chi lui identifica come " vincente". Non è che si miri spesso a distaccarsi da certe dinamiche, si reclama solo la propria fetta della torta. Si vorrebbe essere ciò che si odia, solo perchè non si riesce ad esserlo.
In origine ci sarano stati tutti crismi della selezione naturale perchè certi criteri si mantenessero ai fini di permettere la riproduzione della specie nel miglior modo possibile.
Oggi certi stereotipi e requisiti sono fondalmentalmente stronzate : non è che la massa muscolare serva realmente a qualcosa ad un uomo nella società moderna ( se non a guadagnare altra massa muscolare, logic) o che determinate caratteristiche siano realmente utili.
Solo che si assiste alla corsa da parte di molti uomini al raggiungere questi modelli. Tutto questo null'altro fa che rafforzare l'idea che siano validi, che chi ad essi si adegua è chi merita di più.
Se poi tutta questa situazione maschile determina un vantaggio indiretto e considerevole per le donne si pianga allora noi stessi.
Ci sono molti altri campi dove la situazione è invertita, quello delle relazioni è solo uno dei tanti ( seppure particolarmente dolente)
Piuttosto idiota aspettare e chiedere che chi ha un vantaggio rinunci a quest'ultimo, è contro natura, difficilmente qualcuno si priva di un benefit solo per avere una maggiore equità generale.
Se gli uomini si ritrovano fottuti dalle stesse "leggi di mercato " che hanno creato allora che le rifiutino, inizino ad applicare a loro volta una certa selettività schiacciante ed opprimente. Se sperano di far cambaire la situazione.
Se invece vince la spinta biologica, il testosterone regola tutto [cit] e per vedere appagato un desiderio sessuale la maggioranza degli uomini è disposta ad adattarsi a certi canoni, accettare certe discriminazion etc etc allora significa che, per ora, l'equilibrio di questo pseudo-mercato è raggiunto in queste condizioni.
Quando passerà la voglia di sottoporsi a questo" test" continuo per ottenere del sesso e si reclamerà una sorta di orgoglio maschile generale, non di pochi, allora forse le condizioni di mercato cambieranno.
Fino ad allora che continuino a metterselo in quel posto da soli, un po' se lo meritano.
Io a questo mercato non mi ci adatto comunque, cerco donne che non ragionino sulla base di quei criteri come consigliato da altri e con queste, se riesco, costruisco le mie relazioni.
In fondo non è che sia felice della condizione maschile in generale, ma nemmeno ho il minimo desiderio di conformarmi al canone di riferimento per ottenere ( forse) una relazione o del sesso. Non è un bisogno che avverto.
Per il sesso alla peggio ci sarebbero prostitute ed escort.
Per le relazioni una creata sottostando a certi criteri mi porta solo a stare con una persona che probabilmente non stimo e con cui condivido poco, quindi tanto vale. Non avrei comunque ciò che cerco.