Salve a tutti,
sono iscritta su questo forum da anni, vi ho partecipato occasionalmente in base al mio stato mentale. Negli ultimi tempi la mia vita ha subito notevoli cambiamenti che mai avrei immaginato, eppure mi ritrovo qui ancora una volta. Questo vuole essere uno sfogo, ho bisogno di raccontare la mia esperienza a qualcuno che possa comprenderla e non vedo altra possibilità se non quella di scriverla in questo forum.
Breve sunto della mia vita: fobia sociale, depressione, da sempre.
Avvicinandomi verso i trenta, dopo una profonda crisi esistenziale (la seconda che mi ha portato al tentativo di uscire dal mio malessere) ne approfitto di determinate circostanze per trasferirmi all'estero ed iniziare un'esperienza professionale, la prima reale esperienza lavorativa.
Ora, considerate che uscivo raramente di casa, quasi sempre accompagnata e in preda al terrore di incontrare qualcuno che mi conoscesse. Questa era tutta la mia vita.
Crisi. Mi organizzo in breve tempo e parto all'estero: come punto di riferimento persone che non vedevo da oltre dieci anni. Non importa, ho paura ma allo stesso tempo entusiasmo.
Arrivata, mi rendo conto di essermi spinta troppo oltre: l'ambiente sociale era difficile (e non parlo di me, ma delle persone di cui ero circondata) ma ancora una volta mi dico di non avere alternative e di andare avanti.
Supero molte difficoltà: vivo con altre persone che sembrano non avere alcun concetto di privacy e degli spazi personali inviolabili. Whatever, si prosegue.
Flash-forward: nonostante tutto non solo riesco a resistere, ma sono felice, serena, contenta di svolgere finalmente una vita normale, da persona adulta quale sono, e di non sentirmi una bambina di dieci anni dipendente dalla famiglia. Comincio perfino ad approcciarmi alle persone per fare conoscenza, senza pretese. Insomma, tutto è perfetto.
Flash-forward x2: alcune circostanze (fattori esterni sui quali non avevo alcun potere, non riguardanti me direttamente) portano alla brusca interruzione di questa esperienza. Torno a casa, delusa ma apparentemente forte.
Tempo una settimana, una settimana. Tutto torna come prima. La determinazione è andata via insieme a quella sicurezza che solo una vita da individuo adulto e indipendente può dare. Siamo alle solite: esco di rado, evito i contatti sociali, sono di nuovo sulle spalle della mia famiglia... e il tempo trascorre velocemente mentre io sono ferma, non faccio un passo.
Quel che mi spaventa al momento è il fatto di essermi rassegnata dopo aver constatato che tutto va a pu***ne indipendentemente da me stessa. Così mi sono adagiata in questo limbo, sono stanca, non ho voglia né di morire né di vivere. E il tempo passa.
Quel che mi spaventa è lo stato di totale inerzia mentale, dato che i miei progressi (e anche i miei regressi) sono arrivati in seguito a stati di inquietudine che mi hanno fatto prendere delle decisioni. E, come dicevo, il tempo passa e le prospettive lavorative (già infime) sono ormai esaurite.