Una persona timida, fobica o evitante per forza di cose deve condividere i tratti relativi all'solamento e all'inespressività di quel che pensa e prova in contesti sociali e così via con lo schizoide, il punto è che lo fa per motivi diversi dall'individuo schizoide.
Pare che quest'ultimo risulta a monte disinteressato ad esprimersi e condividere, mentre il primo tipo di persona vorrebbe ma non riesce, ha paura di risultare inadeguata e inadatta (e a mio parere può anche essere vero che lo è inadatta questo tipo di persona nei confronti delle aspettative sociali).
Pare che uno schizoide non se lo pone nemmeno il problema, non afferra nemmeno questa forma di conflitto, è insignificante per lo schizoide.
Secondo me risultare opachi agli altri e a se stessi sono due cose che vanno distinte per bene, ma ho osservato che anche gli psicologi del cazzo tendono a sovrapporle supponendo che se una persona è reticente nel parlare di sé in automatico risulterebbe opaca anche a se stessa confondendo una difficoltà che si esplica nel sociale con una difficoltà cognitiva ben più grave.
Un tizio che sa costruire mentalmente espressioni corrette ma non parla (e ce ne sono di persone così) andrebbe distinto da un tizio che non parla perché non le sa costruire direttamente a monte queste espressioni.
In un ipotetico test linguistico saranno reticenti entrambi i tipi di persone e quindi il test non riuscirà a cogliere questa differenza.
Se una persona non si esprime socialmente in termini autobiografici non significa che della sua autobiografia non ne sa nulla.
Se una persona non condivide quel che pensa di sé o degli altri per difesa non significa in automatico che non pensa niente di sé o degli altri, ma in termini sociali risulterà indistinguibile su questo versante rispetto al tizio che non si esprime perché non pensa nulla.
A me questo test ricorda un po' il funzionamento dell'oroscopo per cui se dici una cosa abbastanza generica un bel po' di gente penserà che si riferisce a loro.