Perdonate il titolo ma non ho resistito
Avevo voglia di raccontarmi un poco e di buttare giù qualcosa approposito della mia situazione attuale.
Non che abbia una grande rilevanza o interesse...
Inutili premesse a parte, credo di aver raggiunto uno stato mentale a suo modo particolare. Una sorta di estraniazione dal mondo mista ad una forte apatia.
Parlo, mi muovo, studio, faccio, apprendo, cresco, ma nulla di ciò ha senso, tutto mi scivola addosso e mi pare terribilmente monotono e ripetitivo, noioso.
Perchè muoversi? Perchè fare? Perchè apprendere e crescere e darsi da fare e migliorare la propria vita? Perchè intrattenersi e parlare e ascoltare gente che non mi interessa dire cose insignificanti?
Passo molto più tempo a casa, o per meglio dire, passo il tempo a casa quanto prima, solo che il tempo speso facendo nulla non mi pesa per nulla.
Un tempo mi deprimevo e mi dicevo "sto buttando la mia vita, che ne sarà di me? la fuori c'è gente che parla ride e si gode il mondo tu stai buttando la tua vita" mentre ora tutto è fermo, nulla mi pesa, tutto mi scivola addosso e rimane
statico.
E allora Statico, è questa la parola che mi pare essere più simile al mio attuale periodo e forse alla vita tutta.
E mai poter bere alla coppa d'un fiato ma a piccoli sorsi interrotti.
Due opere mi hanno particolarmente colpito e mi ci sono immedesimato.
La prima è 1984, trovo la storia di Winston Smith molto simile alla mia (in una sorta di assurda analogia), e lo stato in cui mi trovo ora è lo stato di apparente calma che il personaggio ha alla fine del libro, una sorta di morte interiore che ti lascia scivolare tutto addosso, ti svuota della forza e della voglia di combattere o far qualunque cosa.
Il secondo, sebbene l'opera non mi sia particolarmente piaciuta, è il protagonista di Fight Club. Solo, apatico, estraniato da un mondo vuoto. Credo che l'unione di questi due personaggi rappresenti bene la mia staticità.
Il tempo passa, le cose passano. Forse anche io passerò, ho avuto frequenti pensieri
di brutta natura (chi vuole intendere intenda) qualche mese fa ma non ne ho mai avuta la forza, probabilmente non ho nemmeno mai realmente voluto nulla di simile. E si raggiunge la staticità anche li, nel renderti conto che non arriverai mai a spingerti troppo oltre.
E allora ti arrendi, ti arrendi al mondo e alle cose, ti arrendi al fatto che sembra di essere entrati in un vicolo cieco, ti arrendi alla gente che sembra tutta insensata, ti arrendi all'ipocrisia della società, alla vuotezza della gente, ai balli, al non pensare, al cercare qualcosa che forse non avrai mai, ti arrendi ad essere inglobato in un sistema di consumismo, alle diete ipocaloriche, al fatto che non riesci a muoverti e che è inutile muoversi, perchè tanto il banco vince, ti arrendi a quelli che ti dicono, evidentemente non conoscendo nè la tua storia nè comprendendo il tuo attuale modo di vedere le cose, che bisogna muoversi e migliorarsi e fare e devi essere TU a prendere in mano il tuo destino perchè le cose non arrivano se non ti muovi e i politici sono tutti ladri e non esistono più le mezze stagioni e che insomma, infondo Mussolini ha fatto anche delle cose buone...