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12-07-2021, 09:13
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#1
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Intermedio
Qui dal: Jan 2019
Ubicazione: Roma
Messaggi: 119
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Purtroppo nessuno capisce che senso di rabbia e vuoto possano dare svariati anni di psicoterapie fallimentari.
Sono anni che tento, e non ho mai avuto nessun tipo di risultato concreto, non sono mai stato meglio. ho provato svariati terapeuti, ma alla fine non ho notato nessuna differenza: racconti della tua timidezza, della tua solitudine, della tua inabilità e disabilità con gli altri e sanno solo o ridacchiarti in faccia dicendoti non è vero (non in maniera reale ma sostanziale, riempiendoti di frasi fatte e false speranze che dopo starai meglio ecc.) oppure dicono di capirti e ti stanno vicini ma alla fine nella tua vita non cambia davvero nulla.
Provi a parlarne con qualcuno e alla fine ti becchi solo sputate addosso, colpevolizzandoti perchè non hai fiducia nella terapia, non sei ottimista ecc ma nessuno capisce che uno ha iniziato le terapie con le migliori intenzioni, e anni di delusioni ti portano proprio a essere così.
Capisco davvero chi non chiede aiuto e non ne parla. Io l'ho sempre fatto, ho conosciuto solo sputi addosso. Tanta gente che a chiacchiere dice di volerti bene ecc. ma alla fine, davvero, nessuno prova a immedesimarsi in un disgraziato che per anni tenta di star meglio e nessuno riesce ad aiutare.
Che schifo
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12-07-2021, 09:41
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#2
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,713
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Capisco... È dal 2015 che tento psicoterapie e non ho concluso quasi nulla. Tanti discorsi, ma alla fine la vita concreta resta la stessa
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12-07-2021, 10:23
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#3
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 13,523
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Mai parlato con nessuno dei miei problemi personali, al massimo ho esposto allo psichiatra difficoltà che avevo avuto nell'inserirmi in alcuni contesti lavorativi.
Ma l'ho fatto senza enfasi sentimentale, come se andassi dal gommista perché avevo forato. Infatti mi sono fatto dare il farmaco e l'ho sfanculato subito.
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12-07-2021, 10:34
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#4
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Esperto
Qui dal: Apr 2020
Ubicazione: A casa mia
Messaggi: 838
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Quote:
Originariamente inviata da Varano
Mai parlato con nessuno dei miei problemi personali, al massimo ho esposto allo psichiatra difficoltà che avevo avuto nell'inserirmi in alcuni contesti lavorativi.
Ma l'ho fatto senza enfasi sentimentale, come se andassi dal gommista perché avevo forato. Infatti mi sono fatto dare il farmaco e l'ho sfanculato subito.
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Ahahah 🤣🤣🤣 mica sei una macchina...
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12-07-2021, 10:41
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#5
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Esperto
Qui dal: Jan 2019
Ubicazione: Provincia di Bologna
Messaggi: 5,151
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Quote:
Originariamente inviata da Varano
Mai parlato con nessuno dei miei problemi personali, al massimo ho esposto allo psichiatra difficoltà che avevo avuto nell'inserirmi in alcuni contesti lavorativi.
Ma l'ho fatto senza enfasi sentimentale, come se andassi dal gommista perché avevo forato. Infatti mi sono fatto dare il farmaco e l'ho sfanculato subito.
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Insomma, hai passato la revisione della macchina e l'hai sfanculata spendendo tre lire 😀
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12-07-2021, 12:10
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#6
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Come spesso accade capisco molto bene. Penso che in situazioni come quelle che molti di noi condividono non ci sia molto da fare. Per quanto mi riguarda lascio scorrere il tempo, tanto...
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12-07-2021, 12:35
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#7
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,706
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La psicoterapia è inutile per definizione, spesso si hanno aspettative del tutto irrealistiche sui risultati. Non cambia la mente, al massimo porta ad un processo di accettazione di limiti che prima erano inaccettabili, ma non risolve nulla in concreto. L'accettazione di essere inferiori, reitti, inutili ecc... è una cosa che viene naturale ad un certo punto della vita. Non che faccia vivere meglio bensì ti fa accettare la morte rendendo più sopportabile il presente. Pensare di trasformare le propria vita tramite l'autostima e il miglioramento personale è possibile, se si parte da una base solida, quindi non è una trasformazione ma una evoluzione di qualcosa che di base c'era già. Se si parte da una base di rifiuto umano puoi al massimo imparare a sentirti a tua agio in quei panni, ma questo non ve lo diranno mai.
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12-07-2021, 14:55
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#8
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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Questo fa perdere davvero le speranze..se anche chi lo fa di lavoro non riesce a produrre risultati,pensi di essere alla fine..
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12-07-2021, 17:04
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#9
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Esperto
Qui dal: May 2021
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 604
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Mi spiace sentire la tua storia. La psicoterapia ha certamente dei limiti e la favola di un finale del vissero per sempre felici e contenti è un ideale spesso illusorio. Tuttavia, sei davvero sicuro che non hai imparato assolutamente nulla? Sebbene riferisci che i disagi fondamentali non siano stati risolti, pensi di aver almeno preso maggiore coscienza riguardo ai problemi che ti affliggono e di aver corretto, almeno in parte, dei pensieri nocivi che incrementano il tuo malessere?
Personalmente sostengo che la terapia cognitivo-comportamentale, se usata con serietà da un terapista competente e preparato, sia uno strumento molto utile a superare numerosi pensieri nocivi dai quali scaturiscono risposte emotive e comportamenti controproducenti (non è una panacea a tutti i mali, ma indubbiamente è in grado di dare benefici), specialmente nelle condizioni dei disturbi d’ansia e quelli depressivi. Sarei curioso di sapere l’orientamento terapeutico degli psicologi ai quali ti sei rivolto, e inoltre, se vuoi condividerlo, le diagnosi che hanno formulato nel tuo caso.
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12-07-2021, 19:54
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#10
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Dr. House
Sebbene riferisci che i disagi fondamentali non siano stati risolti, pensi di aver almeno preso maggiore coscienza riguardo ai problemi che ti affliggono
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Secondo me prendere coscienza di un problema senza possedere soluzioni efficaci da usare per risolverlo potrebbe anche far stare più male che bene.
Se fai diventare consapevole un tizio di una situazione di merda quando questo non ha gli strumenti per gestirla, questa cosa potrebbe danneggiare il tizio in questione ed essere iatrogena.
La psicoterapia non solo può essere inutile, ma addirittura dannosa se condotta male guidati dall'idea che l'equilibrio psicologico di molte persone sia basato sulla consapevolezza.
A me pare che molti se non coltivassero più certe illusioni che gli permettono di tirare avanti (magari non benissimo, ma di tirare avanti) cadrebbero nel vuoto.
In certi casi bisogna sedare la coscienza, metterla a riposo e basta, altro che consapevolezza.
Purtroppo una volta divenuti consapevoli è difficile tornare indietro, e quando non si possiedono certi strumenti è la fine.
I cosiddetti pensieri nocivi, se da un lato producono danni potrebbero servire da barriera per cose ben peggiori che la persona non sa gestire e se uno psicoterapeuta è incapace di analizzare il tutto può fare un mucchio di danni ed andare a smuovere anzitempo certi tasselli (che se non si acquisiscono certe cose non andrebbero smossi) facendo crollare tutto.
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Ultima modifica di XL; 12-07-2021 a 20:13.
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12-07-2021, 20:54
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#11
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Esperto
Qui dal: May 2021
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 604
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Secondo me prendere coscienza di un problema senza possedere soluzioni efficaci da usare per risolverlo potrebbe anche far stare più male che bene.
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Prendere coscienza di un problema psicologico significa comprenderne, coscientemente, i meccanismi disfunzionali che determinano o influenzano negativamente il disagio emotivo e comportamentale di cui una persona soffre. Senza una comprensione cosciente dei problemi, non si può fare neanche un passo in avanti verso la loro soluzione efficace. Fermo restando che stiamo parlando della stessa cosa, ovvero degli aspetti psicologici che determinano o influenzano la sofferenza emotiva e i comportamenti inadeguati. Sugli aspetti psicologici la psicoterapia può lavorare, su altri aspetti che causano la sofferenza non può (es. non avere un lavoro può essere una causa di forte sofferenza, ma che non dipende da aspetti psicologici, bensì da un fatto che va al di là della pertinenza della psicoterapia in questo caso si potrebbe "solo" lavorare sull'impatto che un fatto indipendente dalla psiche ha sulla psiche stessa - coll'eccezione che il fatto di non avere un lavoro non sia determinato a monte da disagi mentali e non semplicemente legati al mondo del lavoro ecc. -).
Ogni individuo ha la sua storia ed è una singolarità diversa dalle altre, così come le sofferenze mentali sono connotate diversamente da individuo a individuo, quindi è inappropriato fare discorsi troppo generali del tipo "se con me non ha funzionato allora non funzionerà con nessuno" e simili.
Ciò che conta è impegnarsi a usare tutte le armi e le munizioni che si hanno. Perché anche una sola possibilità su cui scommettere per poter star meglio è meglio di non fare nulla restando a zero possibilità.
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12-07-2021, 21:10
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#12
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Secondo me prendere coscienza di un problema senza possedere soluzioni efficaci da usare per risolverlo potrebbe anche far stare più male che bene.
Se fai diventare consapevole un tizio di una situazione di merda quando questo non ha gli strumenti per gestirla, questa cosa potrebbe danneggiare il tizio in questione ed essere iatrogena.
La psicoterapia non solo può essere inutile, ma addirittura dannosa se condotta male guidati dall'idea che l'equilibrio psicologico di molte persone sia basato sulla consapevolezza.
A me pare che molti se non coltivassero più certe illusioni che gli permettono di tirare avanti (magari non benissimo, ma di tirare avanti) cadrebbero nel vuoto.
In certi casi bisogna sedare la coscienza, metterla a riposo e basta, altro che consapevolezza.
Purtroppo una volta divenuti consapevoli è difficile tornare indietro, e quando non si possiedono certi strumenti è la fine.
I cosiddetti pensieri nocivi, se da un lato producono danni potrebbero servire da barriera per cose ben peggiori che la persona non sa gestire e se uno psicoterapeuta è incapace di analizzare il tutto può fare un mucchio di danni ed andare a smuovere anzitempo certi tasselli (che se non si acquisiscono certe cose non andrebbero smossi) facendo crollare tutto.
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La consapevolezza è il male..avere ben chiara la propria situazione può anche distruggere
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12-07-2021, 21:39
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#13
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Intermedio
Qui dal: Jan 2019
Ubicazione: Roma
Messaggi: 119
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Quote:
Originariamente inviata da Dr. House
Prendere coscienza di un problema psicologico significa comprenderne, coscientemente, i meccanismi disfunzionali che determinano o influenzano negativamente il disagio emotivo e comportamentale di cui una persona soffre. Senza una comprensione cosciente dei problemi, non si può fare neanche un passo in avanti verso la loro soluzione efficace. Fermo restando che stiamo parlando della stessa cosa, ovvero degli aspetti psicologici che determinano o influenzano la sofferenza emotiva e i comportamenti inadeguati. Sugli aspetti psicologici la psicoterapia può lavorare, su altri aspetti che causano la sofferenza non può (es. non avere un lavoro può essere una causa di forte sofferenza, ma che non dipende da aspetti psicologici, bensì da un fatto che va al di là della pertinenza della psicoterapia in questo caso si potrebbe "solo" lavorare sull'impatto che un fatto indipendente dalla psiche ha sulla psiche stessa - coll'eccezione che il fatto di non avere un lavoro non sia determinato a monte da disagi mentali e non semplicemente legati al mondo del lavoro ecc. -).
Ogni individuo ha la sua storia ed è una singolarità diversa dalle altre, così come le sofferenze mentali sono connotate diversamente da individuo a individuo, quindi è inappropriato fare discorsi troppo generali del tipo "se con me non ha funzionato allora non funzionerà con nessuno" e simili.
Ciò che conta è impegnarsi a usare tutte le armi e le munizioni che si hanno. Perché anche una sola possibilità su cui scommettere per poter star meglio è meglio di non fare nulla restando a zero possibilità.
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Tutto ciò che hai scritto è bellissimo, peccato che nella realtà, non funzioni così. Riflettiamoci un attimo: se ciò fosse vero, come mai chi ha questi problemi da anni continua a conviverci e a non uscirne, pur avendo la possibilità di essere seguiti dai migliori specialisti?
la realtà è che essere consapevoli di un problema è una cosa, ma arrivare a corregge quel tipo di mentalità è semplicemente impossibile. Non so da cosa dipenda, ma la realtà dei fatti è che chi ha questi problemi, tranne ovviamente quelle rare eccezzioni che per un motivo o per un altro ce l'hanno fatta, continua a soffrire di queste problematiche. Pur dopo tantissimi tentativi di esporsi, imparare le dinamiche sociali per non continuare a essere un reietto ecc. la verità è che queste abilità sono evidentemente innate o comunque si sviluppano per caso in un individuo, e cercare di ottenerle forzatamente nella maggior parte dei casi provoca soltano un fallimento, vuoi prima o vuoi dopo.
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12-07-2021, 22:22
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#14
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Esperto
Qui dal: May 2021
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 604
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Quote:
Originariamente inviata da Singer
Tutto ciò che hai scritto è bellissimo, peccato che nella realtà, non funzioni così.
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Non so che cosa, di ciò che ho scritto, non corrisponderebbe al modo in cui la realtà funziona. La sintesi del tuo pensiero è che, nel tuo specifico caso, la psicoterapia non ha funzionato. Non nego affatto che sia così, né che non possa accadere ad altri. Tra l'altro quello che ho scritto non è né bellissimo né brutto, è un puro constatare che la psicoterapia (per lo meno la terapia cognitiva che conosco) è una valida arma contro il nemico rappresentato dai disturbi mentali quali ansia e depressione. Come tutte le imprese umane, esiste il fallimento, ciò che conta nella vita è l'impegno che si pone nel superare i problemi; vincere o perdere è un altro paio di maniche.
Quote:
Originariamente inviata da Singer
Riflettiamoci un attimo: se ciò fosse vero, come mai chi ha questi problemi da anni continua a conviverci e a non uscirne, pur avendo la possibilità di essere seguiti dai migliori specialisti?
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Chi sono costoro? Hai nomi e cognomi magari scritti su un elenco? Guarda, una cosa che proprio non funziona e non collima con la realtà sono i discorsi ipergeneralizzanti su presunte masse di persone di cui ipotizziamo cosa accade o non accade loro.
Quote:
Originariamente inviata da Singer
la realtà è che essere consapevoli di un problema è una cosa, ma arrivare a corregge quel tipo di mentalità è semplicemente impossibile.
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Cosa intendi con "quel tipo di problemi"? Ma soprattutto, perché stabilisci a priori (sempre ipergeneralizzando) cosa è impossibile e cosa non lo è?
Un conto è la tua storia personale, un conto è la storia di altri di cui non puoi decretare a priori e universalmente che le cose sono impossibili.
Lasciamo perdere il termine consapevolezza che porta a equivoci, il nocciolo del discorso è che si tratta di indagare le cause della sofferenza. Se non so che cosa ho (=non sono consapevole) non posso nemmeno impostare una cura. Questo era il punto.
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12-07-2021, 22:47
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#15
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Esperto
Qui dal: Jul 2013
Messaggi: 911
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Il funzionamento della terapia purtroppo è strettamene correlato allle circostanze di vita del paziente.
Sicuramente quando si è in età avanzata, in un ambiente particolarmente negativo difficilmente può funzionare.
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12-07-2021, 23:22
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#16
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,614
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10 anni di terapie psicologiche e farmacologiche; cambiato psicofarmaci quasi ogni anno e mezzo; passato da psicoterapeuti e psichiatri privati, cambiandone 3 o 4, al CSM dell'ausl.
Alla fine mi ritrovo sempre al punto di partenza se non peggio; faccio mezzo passo avanti e due indietro.
Quando inizi a far uscire qualcosa all'infuori di quei contesti succede proprio quello che hai descritto tu:
Provi a parlarne con qualcuno e alla fine ti becchi solo sputate addosso, colpevolizzandoti perchè non hai fiducia nella terapia, non sei ottimista ecc ma nessuno capisce che uno ha iniziato le terapie con le migliori intenzioni, e anni di delusioni ti portano proprio a essere così.
Oppure, quando non riescono a trovare più nulla di sensato da dirti, cominciano a dirti che sei un frignone, che ci marci sopra e ti nascondi dietro la scusa delle patologie perché in realtà ti fa comodo stare così, isolato in casa, impossibilitato a vivere una vita normale come fanno le persone comuni.
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13-07-2021, 02:27
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#17
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Intermedio
Qui dal: Jan 2019
Ubicazione: Roma
Messaggi: 119
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Quote:
Originariamente inviata da Dr. House
Non so che cosa, di ciò che ho scritto, non corrisponderebbe al modo in cui la realtà funziona. La sintesi del tuo pensiero è che, nel tuo specifico caso, la psicoterapia non ha funzionato. Non nego affatto che sia così, né che non possa accadere ad altri. Tra l'altro quello che ho scritto non è né bellissimo né brutto, è un puro constatare che la psicoterapia (per lo meno la terapia cognitiva che conosco) è una valida arma contro il nemico rappresentato dai disturbi mentali quali ansia e depressione. Come tutte le imprese umane, esiste il fallimento, ciò che conta nella vita è l'impegno che si pone nel superare i problemi; vincere o perdere è un altro paio di maniche.
Chi sono costoro? Hai nomi e cognomi magari scritti su un elenco? Guarda, una cosa che proprio non funziona e non collima con la realtà sono i discorsi ipergeneralizzanti su presunte masse di persone di cui ipotizziamo cosa accade o non accade loro.
Cosa intendi con "quel tipo di problemi"? Ma soprattutto, perché stabilisci a priori (sempre ipergeneralizzando) cosa è impossibile e cosa non lo è?
Un conto è la tua storia personale, un conto è la storia di altri di cui non puoi decretare a priori e universalmente che le cose sono impossibili.
Lasciamo perdere il termine consapevolezza che porta a equivoci, il nocciolo del discorso è che si tratta di indagare le cause della sofferenza. Se non so che cosa ho (=non sono consapevole) non posso nemmeno impostare una cura. Questo era il punto.
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Vabbè, solita persona che fa discorsi strani e giri di peppe pur di negare la realtà. Solo qui nello stesso post ci sono almeno 5 persone che hanno riportato le mie stesse situazioni e mi vieni a dire che è solo il mio specifico caso ecc.
Stavi dicendo che hai detto che la cognitivo comportamentale è un ottimo strumento contro queste situazioni, per capire ed analizzare i disturbi ecc. e le stesse persone in questo post confermano che dopo tante terapie diverse stanno esattamente come me. Puoi analizzare quello che vuoi e capire quello che ti pare, il punto è che alla fine non cambia nulla.
Tu dici che se non sei consapevole di ciò che hai non puoi impostare una cura, e su questo sono d'accordo. Il punto però è che le numerose testimonianze di chi ha provato a sottoporsi a una psicoterapia (basta guardare questo stesso post) dimostrano che purtroppo anche comprendendo queste dinamiche, non le correggi in nessun modo.
Poi certo, ci saranno anche casi di qualcuno che è stato meglio, ma leggendo le loro storie ho la sensazione che alla fine guarisca solo chi magari ha avuto disturbi passeggeri, di qualche annetto o cose così. A me pare che per chi davvero ne ha bisogno, cioè un disturbo della socialità come noi che va avanti da una vita, davvero nulla cambi...
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Ultima modifica di Singer; 13-07-2021 a 02:30.
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13-07-2021, 07:50
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#18
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Dr. House
Prendere coscienza di un problema psicologico significa comprenderne, coscientemente, i meccanismi disfunzionali che determinano o influenzano negativamente il disagio emotivo e comportamentale di cui una persona soffre. Senza una comprensione cosciente dei problemi, non si può fare neanche un passo in avanti verso la loro soluzione efficace. Fermo restando che stiamo parlando della stessa cosa, ovvero degli aspetti psicologici che determinano o influenzano la sofferenza emotiva e i comportamenti inadeguati.
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Anche a questo livello qua si pone lo stesso problema.
Se io conosco certe cose, questa conoscenza, in base a come sono fatto, influenzerà il mio comportamento.
Nulla assicura che la mia conoscenza vera e reale di certi fatti sul mio stesso funzionamento mi spingerà verso il comportamento virtuoso desiderato.
Potrebbe essere vero il contrario che conoscere qualcosa di falso sul proprio funzionamento spinge verso un certo comportamento adattivo. Se divento consapevole di far qualcosa per i motivi veri che mi spingono a farla magari poi non la faccio più.
Se la metti sul piano: raccontarsi la storia adatta e riuscire a crederci affinché si funzioni in certi modi, siamo d'accordo, ma questa cosa c'entra ben poco con la consapevolezza, che per me è la conoscenza reale di certi fatti.
Conoscere certi aspetti psicologici relativi al proprio funzionamento non equivale poi ad esser capaci e ben disposti a tenere un comportamento adeguato per cambiare certe cose.
Se uno ti dice che è disfunzionale non lavare i denti, magari lo sai anche tu, ma non è che questa conoscenza da sola è sicuro che poi riesce a spingerti a lavarli.
Invece se qualcuno ti dice una scemenza che è stata usata spesso, che vai all'inferno magari, e tu ci credi a questa cosa, grazie a questa motivazione fasulla aggiuntiva poi li lavi.
Si può agire in modo virtuoso spinti da motivazioni fasulle. Può essere addirittura vero che conoscere in modo corretto perché si funziona male rappresenta un ostacolo e il blocco che impedisce di agire in maniera tale da funzionare bene.
Se si è invischiati nel processo questa cosa può capitare ed è stata spesso usata per generare dei simil paradossi e dimostrare certe cose.
Per questo uno psicoterapeuta che ha una visione più ampia deve valutare se sia opportuno o meno rendere consapevole il cosiddetto paziente di certe cose sul suo conto e il suo funzionamento a seconda dei casi, non è vero per me che la consapevolezza sulle vere cause della sofferenza spinge necessariamente verso comportamenti che diminuiscono la sofferenza.
Conoscere qualcosa in concreto è comunque un'azione cerebrale che a cascata ne causa tramite certi legami simbolici altre. Certe cose a livello conoscitivo secondo me possono confliggere poi con i comportamenti adattivi che diminuiscono la sofferenza.
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Ultima modifica di XL; 13-07-2021 a 09:20.
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13-07-2021, 09:31
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#19
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Intermedio
Qui dal: Jan 2019
Ubicazione: Roma
Messaggi: 119
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Alla fine, la piega che ha preso questa discussione fa vedere cosa succede molto bene quando si inizia una terapia. Tante discussioni astratte e basate su concetti psicologici, tante chiacchiere e pippe mentali su se il terapeuta fa questo o fa quello o sbaglia ecc ma alla fine, la nostra esistenza rimane su questo forum e non di certo fuori a godersi la vita.
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13-07-2021, 09:36
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#20
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Singer
Alla fine, la piega che ha preso questa discussione fa vedere cosa succede molto bene quando si inizia una terapia. Tante discussioni astratte e basate su concetti psicologici, tante chiacchiere e pippe mentali su se il terapeuta fa questo o fa quello o sbaglia ecc ma alla fine, la nostra esistenza rimane su questo forum e non di certo fuori a godersi la vita.
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Ma comunque semplificando se uno dice a un depresso certe cose vere in relazione sia a lui che ad altro può essere che provoca certi effetti negativi e non positivi.
Quel che volevo dire è che alcune cose (compresa la consapevolezza) possono anche far male e non soltanto essere inutili.
Tu di cosa pensi avresti bisogno?
Io mi sono fatto l'idea che ci vogliono interventi psico-sociali e non solo parole. A volte dicono che non bastano i farmaci e non basta la psicoterapia, secondo me non bastano nemmeno entrambe le cose, bisogna intervenire anche su altro.
Se uno è isolato bisogna creare ambienti appositi che aiutino la persona a relazionarsi visto che in quelli usuali a quanto pare fallisce.
Può essere che un po' alla volta qualcuno riesce ad adattarsi ad altro o no, ma almeno così si spezza l'isolamento.
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Ultima modifica di XL; 13-07-2021 a 09:46.
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