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19-04-2009, 08:53
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#21
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Banned
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: in un cespuglio vicino al mare
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non potrei mai ballare il tango ( probabilmente anche pochi altri balli , se non proforma ) , se non con qualcuno con cui ho avuto prima rapporti sessuali .... che dice questa mia caratteristica ?
male eh :roll: ?
PS : ma come te la cavi con lo sguardo ?
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19-04-2009, 09:16
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#22
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Intermedio
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 113
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Quote:
Originariamente inviata da aisljng
PS : ma come te la cavi con lo sguardo ?
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Cabeceo? Piuttosto maluccio.
Io, la guardo. Lei, mi guarda. Io mi alzo e vado verso di lei. lei si alza e viene verso ... ... il tipo cher stava alle mie spalle!
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19-04-2009, 09:25
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#23
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Banned
Qui dal: Sep 2008
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.....
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19-04-2009, 09:26
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#24
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Qui dal: Sep 2008
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non ho capito* ...
cmq dicevo lo sguardo durante il ballo, non prima
*correggo : ho letto il cabeceo
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19-04-2009, 10:10
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#25
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
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io ho provato vari tipi di balli ed il tango mi è sembrato il piu' complicato di tutti perchè è molto piu' profondo nei gesti e nei movimenti...poi io ho un problema a guardare negli occhi le donne :lol:
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19-04-2009, 10:54
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#26
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Intermedio
Qui dal: Aug 2008
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Ooops, quello di cui alludevo è il “cabeceo” o “mirada”, un forma di invito molto tradizionale in cui l’uomo sceglie la propria partner semplicemente con un gioco di sguardi. Non è molto praticato in Italia e richiede una sensibilità raffinatissima. Altrimenti, come è successo a me, solenni cantonate!
Guardare uan donna negli occhi? Eccome che era un grosso problema! Per mesi ho ballato guardando in basso. Un po’ perché i miei piedi non sapevano ancora bene dove andare (e di solito andavano sempre nel posto sbagliato, sulle scarpe della mia partner) un po’ perché all’epoca incrociare lo sguardo non era per me una cosa così scontata! Imbarazzo, smorfiette nervose, piccoli tic, gambe mollicce e così via.
E’ stata una bellissima vittoria quando un po’ alla volta siamo finalmente riusciti a ballare senza staccare gli occhi l’uno dall’altro: sono momenti di un’intensità fortissima e pare letteralmente che il mondo intorno sparisca. Può accadere di sorridersi l’un l’altro, se ad esempio un passaggio riesce benissimo, o si percepisce la fiducia reciproca, ma anche qui non c’è nulla di seduttivo, solo il piacere di scoprire di come si possa comunicare senza parole fra due persone, semplicemente usando e leggendo il linguaggio del corpo. E proprio di quello avevo disperato bisogno! Si crea un’espressività straordinaria, anche se fra noi c’è abbastanza spazio ed il contatto è al massimo solo al livello di vestiti.
Se si balla davvero chiuso non è proprio possibile guardarsi: se lei è più bassa di me, posso vedere il collo ed un pezzo di schiena, ma sicuramente non il volto. Se siamo grossomodo della stessa statura posso guardare avanti e basta.
Ecco, ballo a parte, questo è un esempio di quel travaso di cui ho parlato altrove. Ero terrorizzato dall’idea di guardare un donna negli occhi nella vita reale, ma in questo modo sono riuscito a farcela un po’ alla volta, in un ambiente “protetto” dove potevo sperimentare gradualmente senza mettere in gioco troppo emozioni e rischiare eccessivamente. Poi, quando la cosa è diventata naturale, ho applicato tutto nella vita reale colmando pezzo dopo pezzo delle lacune di inesperienza che mi sembravano insormontabili.
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20-04-2009, 08:16
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#27
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Qui dal: Sep 2008
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...
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20-04-2009, 08:17
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#28
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Qui dal: Sep 2008
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@ esposizione : abbraccio
@ Clark_Kent scrive ".......... Ecco, ballo a parte, questo è un esempio di quel travaso di cui ho parlato altrove. Ero terrorizzato dall’idea di guardare un donna negli occhi nella vita reale, ma in questo modo sono riuscito a farcela un po’ alla volta, in un ambiente “protetto” dove potevo sperimentare gradualmente senza mettere in gioco troppo emozioni e rischiare eccessivamente. Poi, quando la cosa è diventata naturale, ho applicato tutto nella vita reale colmando pezzo dopo pezzo delle lacune di inesperienza che mi sembravano insormontabili. "
grazie per la risposta molto chiara
a me un avvicinamento del genere, lento, con margini di ambiguità, con passi da ricordare , su una pista ... insomma innervosirebbe parecchio, non a caso sono molto diretta in ehmmm , ogni campo
però mi ha colpito il tuo percorso, in effetti penso potrebbe essere validissimo per molte persone
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20-04-2009, 14:34
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#29
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Banned
Qui dal: Apr 2009
Messaggi: 436
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lomarcan77 pero' ha detto che pure ai corsi nn si rimorchia nessuna perchè ci vanno coppie già formate.
bho a chi bisogna credere a esposizione o lomarcan77? :roll:
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20-04-2009, 14:36
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#30
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Qui dal: Apr 2009
Messaggi: 436
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Quote:
Originariamente inviata da Miky
ah..interessante questo tanga argentino
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miky andiamo pure noi ai corsi di ballo per rimorchiare?!
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22-04-2009, 14:09
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#31
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Intermedio
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 113
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Quote:
Originariamente inviata da aisljng
non potrei mai ballare il tango ( probabilmente anche pochi altri balli , se non proforma ) , se non con qualcuno con cui ho avuto prima rapporti sessuali .... che dice questa mia caratteristica ?
male eh :roll: ?
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dice semplicemente che il ballo di coppia è l’espressione verticale di un desiderio orizzontale.
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22-04-2009, 14:13
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#32
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Intermedio
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 113
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Quote:
Originariamente inviata da bellissimo
lomarcan77 pero' ha detto che pure ai corsi nn si rimorchia nessuna perchè ci vanno coppie già formate.
bho a chi bisogna credere a esposizione o lomarcan77? :roll:
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Probabilmente hanno ragione tutti e due. La maggior parte delle persone trovano di solito grandi soddisfazioni, ma io stesso ho conosciuto qualche deluso che non si era trovato bene. Questa è un po’ anche la mia esperienza: nella scuola dove ho cominciato io mi sono trovato splendidamente (tanta gente, grande giro, età simile, quasi tutti non in coppia) ma ciò non toglie che non abbia vuto la curiosità di cercare altrove. Ebbene, per ogni posto che ispirava c’è n’erano almeno tre che non mi persuadevano affatto, perché erano frequentati da mummie, perché l’atmosfera non era quella giusta o perché semplicemente il gruppo non "funzionava".
Per la mia personale esperienza, mi sembra che l’approccio giusto sia abbandonare ogni forma di rigidità, di schematizzazioni e di assoluti per usare invece flessibilità e pragmatismo , che per altro sono stati due utilissimi “sottoprodotti” dal lavoro di terapia.
Non mi piace una situazione? Certo altrove. Intorno a me non c’è nulla che mi soddisfa? Provo a guardare un po’ oltre il mio piccolo orizzonte. Non sono persuaso se una cosa possa andare bene o no per me? Provo. Finché non lo sperimento personalmente e mi metto in gioco non lo saprò mai.
Attenzione poi che quello che ho vissuto io è forse un po’ diverso dalla media. Sudamericani ed i caraibici sono quasi fenomeni di massa mentre il tango argentino è qualcosa più di nicchia, che si muove senza tanti clamori in un circuito molto più discreto, quasi esclusivo. I posti per ballare non sono tantissimi, quindi occorre muoversi, il che vuol dire occasioni per fare il viaggio in compagnia, conoscersi e fare gruppo. Ci si sposta, si esce insieme, si va a seminari, magari a lezione con un maestro famoso in un’altra città, tutte cose che permettono facilmente di legare e di creare relazioni. Poiché inoltre non è un ballo semplice occorre provare e praticare molto, anche al di la delle lezioni, quindi tante occasioni per stare insieme e conoscersi.
Inoltre, la parte dell’uomo è tecnicamente molto più complessa di quella della donna. Risultato: quella che si chiama scherzosamente la “mortalità maschile”, e cioè un gran numero di uomini che abbandonano nelle prime settimane o mesi.
Ma sempre per tornare su flessibilità e pragmatismo. E’ un problema questo? Dipende! Semmai, è il classico caso del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Bisogna non scoraggiarsi, tenere duro, e saper far fronte alle inevitabili difficoltà ed alla voglia di mollare tutto per ritornare in un universo di cose consuete. Se però non si molla, arrivano le sorprese.
A me, dopo un paio di mesi, la scuola a chiesto ad esempio se volevo fare gratis altri corsi per ballare con delle ragazze che erano rimaste senza compagno e non me lo sono fatto dire due volte. Invece di starmene a casa a piangere sulle mie miserie ero sempre in mezzo alla gente e quindi gli effetti positivi si sono moltiplicati da soli. Più stavo in mezzo a persone più lasciavo da parte i miei problemi ed il lavoro di terapia funzionava bene, questo tuttavia mi rendeva ancora più sicuro di me (come ballerino, perché facevo un sacco di esercizio, e come persona, perché risolvevo una alla volta tutti i miei vari guai) e quindi ancora più adatto a conoscere altra gente. Insomma, una bella spirale positiva che si autoalimentava.
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22-04-2009, 14:18
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#33
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Qui dal: Sep 2008
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Quote:
Originariamente inviata da Clark_Kent
Quote:
Originariamente inviata da aisljng
non potrei mai ballare il tango ( probabilmente anche pochi altri balli , se non proforma ) , se non con qualcuno con cui ho avuto prima rapporti sessuali .... che dice questa mia caratteristica ?
male eh :roll: ?
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dice semplicemente che il ballo di coppia è l’espressione verticale di un desiderio orizzontale.
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giusto !! ... è per questo che non farei mai il rapporto verticale con chi non avessi già accettato per l' orizzontale . Mi sentirei ... non dico violentata eh!!! ...però qualcosa di simile, anche se molto meno grave
ma di me che dice ? che non capisco il tango ?
che non colgo o distorco qualcosa ?
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22-04-2009, 14:32
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#34
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Banned
Qui dal: Sep 2008
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in ogni caso ... un omaggio al tango per chi lo vive
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24-04-2009, 14:01
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#35
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Intermedio
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 113
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Quote:
Originariamente inviata da mezzelf
Superman, tu dici che le donne erano in sovranummero rispetto ai maschi e ti dovevano pregare. Lomarcan scrive che a un corso di balli latino-americani/caraibici che ha frequentato erano i maschi in sovrapiù e quelle poche donne erano accompagnate dal fidanzato. Dai non mettiamo in giro false illusioni che poi qualcuno ci rimane deluso.
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Non mi sembra che sia una contraddizione. Semplicemente ci sono tanti posti diversi, tanta gente che li frequenta e tante situazioni una più varia dell’altra: le combinazioni possono essere tantissime, quindi mi sembra naturale che ognuno possa vivere esperienze anche opposte.
Inoltre io stesso posso passare da un estremo all'altro, proprio perché alcune situazioni hanno una componente fortissima di casualità, in cui il mio valore personale non c'entra nulla. Esempio.
Due settimane fa sono andato in un locale dove ho passato una serata bellissima. C’erano moltissime ragazze senza partner, le quali non aspettavano altro che qualcuno andasse da loro per invitarle. A notte fonda, quando ormai ero li da ore ed ore, c’è n’era ancora qualcuna che mi avvicinava chiedendomi “Ti va di ballare con me?", "Spero che non sarà l'ultima" ecc. Ieri sera ci sono ritornato speranzoso, ma ho incassato solo rifiuti o indifferenza, mi sono sentito un idiota, prendendo infine la via di casa con le palline un po’ peste e lo sguardo da cane bastonato.
Non ci sono quindi ricette facili, né soluzioni buone per tutti. Se quello di ieri sera fosse stato il primo impatto, ne avrei concluso che non c’era nulla da fare e che l’unica cosa che mi restava per dare un senso alla vita era darmi alla pastorizia o la vita religiosa... Penso sia importante semmai mettersi in gioco, provare, sperimentare, non accontentarsi della prima impressione e semplicemente accettare che la vita non è perfetta e che certe cose vengono un po’come vengono, senza prendere un “no” come un verdetto senza appello.
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24-04-2009, 14:10
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#36
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Banned
Qui dal: Sep 2008
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X Clark_Kent : le mie domande le hai saltate a piedi pari ? :cry:
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24-04-2009, 15:47
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#37
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Esperto
Qui dal: Jan 2009
Messaggi: 780
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Quote:
Originariamente inviata da Clark_Kent
Ieri sera ci sono ritornato speranzoso, ma ho incassato solo rifiuti o indifferenza, mi sono sentito un idiota, prendendo infine la via di casa con le palline un po’ peste e lo sguardo da cane bastonato.
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Superman, scusa non per farmi gli affari tuoi ma solo per capire,
ma non ti eri fidanzato dopo la guarigione? Oppps...vabbé :roll:
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24-04-2009, 23:39
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#38
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Intermedio
Qui dal: Aug 2008
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Quote:
Originariamente inviata da claudioqq
Quote:
Originariamente inviata da Clark_Kent
Ieri sera ci sono ritornato speranzoso, ma ho incassato solo rifiuti o indifferenza, mi sono sentito un idiota, prendendo infine la via di casa con le palline un po’ peste e lo sguardo da cane bastonato.
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Superman, scusa non per farmi gli affari tuoi ma solo per capire,
ma non ti eri fidanzato dopo la guarigione? Oppps...vabbé :roll:
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Domanda legittima.
Si, esatto. Ma purtroppo la storia non è durata, proprio per un motivo legato alla vicenda che ho raccontato qui sul forum.
La cosa andò in questo modo. Ci conoscemmo a lezione di tango (ma l’avreste mai detto?) quando una sera mi chiamarono dalla scuola per dirmi che una ragazza era rimasta senza partner, chiedendomi quindi se volevo fare una sostituzione. Dissi di sì e da li cominciò tutto.
All’epoca io ero single per motivi che ormai conoscono anche i gatti, ma lei aveva avuto una vicenda diversa. Il suo sentimento prevalente era la disillusione ed il disincanto: con un grande amore finito alle spalle, e ormai passata la trentina, aveva lasciato da parte ogni velleità, chiudendo quel capitolo della vita con un ragionamento più o meno di questo tipo “Gli uomini sono infallibilmente degli stronzi, non credo più all’amore, io basto a me stessa, posso essere felice da sola, non voglio dipendere da nessuno, men che meno da un ragazzo”.
Effettivamente il ritratto era calzante. Sì bellissima, ma anche molto indurita nei sentimenti, il ritratto quasi della donna in carriera tutta successo, lavoro e obiettivi semestrali, piena di soldi, macchinone, una lista impressionante di vacanze nei posti più esotici del mondo. A volte però una certa inquietudine esistenziale, un senso di vuoto interiore, il rimpianto di anni diversi, la nostalgia delle emozioni dell’infanzia, il desiderio struggente di cose autentiche e umane.
Ne uscii una storia bellissima, con degli aspetti quasi adolescenziali che a me ricordavano “Il tempo delle mele“. Lasciavamo da parte la sua Mercedes e ce ne andavamo a scorazzare su e giù per le colline con la moto, magari solo per fare capriole sull’erba, guardare le forme nelle nuvole o fare spuntini sotto gli alberi. Anche i nostri momenti di tenerezza avevano un profumo particolare, tutto molto delicato, fra pudori e ritrosie reciproche, confidenze e segreti. Insomma, cominciò ad innamorasi di me come io mi stavo innamorando di lei.
La cosa cominciò a guastarsi proprio quando le cose stavano andando bene. Ciò che successe me lo confidò lei stessa più tardi, quando ci fu un onesto chiarimento fra noi due, ed io sono ragionevolmente certo che non mi abbia mentito.
Dunque. Lei si era organizzata la vita in modo da evitarsi i qualsiasi sorpresa, mettendosi al riparo da situazioni potenzialmente dolorose (la sofferenza per amore, il dolore del distacco, la perdita ecc.). Allo stesso tempo, aveva inseguito carriera, potere, denaro e successo per avere una ragione per cui vivere, colmando il suo bisogno di amore con surrogati di vario tipo, ad esempio un animale domestico che lei trattava come se fosse un essere umano.
Nel momento in cui io arrivai nella sua vita (per caso, non cercato e completamente inatteso) tutta questa costruzione un po’artificiosa cominciò a scricchiolare. Lei cominciò a sentire la mia presenza come qualcosa di destabilizzante, soprattutto perché mettevo in crisi le sue idee, le sue conclusioni, il suoi modelli assoluti e rassicuranti, ed implicitamente toglievo validità alle scelte di vita che aveva fatto sulla base di quelle.
Perché ad esempio nel propormi a lei giocavo sulla spontaneità, sulla naturalezza e sulla condivisione di emozioni positive, e quindi portava alla sua luce un bisogno di dolcezza e di cose naturali che lei soffocava nella vita di ogni giorni. Perché inoltre non riusciva a capire come fossi incredibilmente felice e sereno sebbene non facessi una vita assai frugale e semplice confronto alla sua, ed io ad esempio mi divertivo ad andarla a prendere con il mio fordino di colore improbabile, con il contachilometri che ha già fatto il giro due volte.
Risultato: evitare assolutamente le situazioni che danno dolore, relativa autodifesa per non soffrire e fuga precipitosa, il tutto condito con la sua memorabile frase “Sento che sei una persona meravigliosa e mi sto innamorando di te. Quindi ti lascio”.
Ecco tutto. Come l’ho presa io? Ci rimasi male per diverso tempo, ma un po’ alla volta cominciai a risollevarmi prendendo mano a mano consapevolezza di tutti gli aspetti postivi. L’aspetto più bello è che per la prima volta ero riuscito ad agire nel mondo. Non c’era più una bolla fra me e la realtà esterna, ma riuscivo a creare ed a vivere le situazioni che desideravo per me. Non ero più in balia del caso, ma potevo finalmente agire e vedere i primi risultati. La domanda “ma cosa potrò mai dare ad una donna” aveva finalmente avuto una risposta così luminosa da essere incontestabile, proprio perché tutte le qualità che avevano alimentato fino ad allora il mondo interiore diventavano improvvisamente utilissime, ed anzi servivano proprio per dare felicità e gioia ad un’altra persona. Non è andata bene? Andrà la prossima, e se non sarà quella, sarà quella dopo ancora.
Non le serbo rancore ora come non ne avevo al momento del distacco. I sui meccanismi di difesa, le sue fughe, le sue paure, ma soprattutto la sua negazione a priori di tutto quello che mette in discussione una visione rigida del mondo erano gli stessi che avevo io, ed essendomene appena liberato li coglievo con incredibile chiarezza negli altri. Mi resta la nostalgia ed il ricordo, ma con un sentimento di affettuosa comprensione per la fragilità e l’imperfezione di entrambi.
Non so nemmeno che fine abbia fatto. Dopo che ci fummo abbondantemente parlati, lei sparii dalla circolazione e non riuscii più a rivederla, né mai rispose più alle mie telefonate. Uscì anche dall’ambiente di tango.
A volte mi chiedo ancora che cosa ne è stato di lei, se quel piccolo spiraglio nella sua crosta dura e scostante si sia richiuso subito dopo, o se invece no. Chissà se si ricorda delle capriole sull’erba falciata di maggio?
Sii felice! Addio, addio, addio!
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25-04-2009, 03:21
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#39
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Intermedio
Qui dal: Aug 2008
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"Tutto molto bello!" come diceva il buon Bruno Pizzul.
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25-04-2009, 07:00
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#40
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Qui dal: Sep 2008
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vorrei solo chiarire che le mie domande non intendevano assolutamente essere una provocazione, nè mi sembravano illlegittime ... mah !
grazie comunque, ciao
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