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25-08-2008, 23:47
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#41
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Avanzato
Qui dal: Mar 2008
Messaggi: 333
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Schopenhauer propone come prima via per liberarsi dal dolore e dalla noia il suicidio. Tuttavia l'efficacia di tale metodo viene confutata, in quanto il suicida decide di porre termine alla sua vita, non perchè sia giunto a non volerla, ma proprio perchè la vuole e la vorrebbe migliore di quanto non sia. Secondo me ha ragione......
Resto comunque dell'idea che chi si suicida non sia un vigliacco. Ricordatevi: ci vuole molto più coraggio a uccidersi.
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25-08-2008, 23:58
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#42
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Intermedio
Qui dal: Jul 2008
Ubicazione: Montesilvano (PE)
Messaggi: 239
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Quote:
Originariamente inviata da AlfonsoNitti
Schopenhauer propone come prima via per liberarsi dal dolore e dalla noia il suicidio. Tuttavia l'efficacia di tale metodo viene confutata, in quanto il suicida decide di porre termine alla sua vita, non perchè sia giunto a non volerla, ma proprio perchè la vuole e la vorrebbe migliore di quanto non sia. Secondo me ha ragione......
Resto comunque dell'idea che chi si suicida non sia un vigliacco. Ricordatevi: ci vuole molto più coraggio a uccidersi.
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Ottimo intervento!
E' proprio così: secondo Schopenhauer, il suicida in realtà è una persona che vuole la vita, che è fortemente attaccato alla vita....semplicemente è insoddisfatto delle condizioni che gli sono capitate. Se gli venisse offerta una nuova possibilità, cioè una vita in una situazione più favorevole, accetterebbe senz'altro di continuare a vivere.
Perciò il suicidio, lungi dall'essere un tentativo di liberarsi della Volontà di Vivere (Wille zum Leben), è un atto di forte affermazione di questa volontà.
A parte Schopenhauer, comunque, io ho sempre pensato che il suicida non sia magari un vigliacco, ma piuttosto un egoista. Innanzitutto perché non tiene nel minimo conto il dolore che provocherà agli altri con il suo gesto. Il suicida è un individuo fortemente centrato su se stesso: è convinto che il mondo debba girare attorno a lui, che la vita stessa debba "adeguarsi" alle sue preferenze ed alle sue aspirazioni.
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26-08-2008, 03:27
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#43
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Avanzato
Qui dal: Feb 2008
Ubicazione: un'eiaculazione
Messaggi: 404
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Quote:
Originariamente inviata da la saggezza popolare
la vita è bella quando dura poco
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26-08-2008, 04:40
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#44
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Esperto
Qui dal: Jun 2007
Ubicazione: in una Galassia lontana lontana...
Messaggi: 668
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Fear :delusione! Non è affatto così facile con quello che menzioni né dà sicurezza di riuscita
Ludwig: ascolta Schopenauer e NightVision che ha un'idea più reale della tua...
Io non ci scherzo su quest'argomento,almeno oggi di sicuro perchè è stata una giornata di m****.
Se volete informazioni non mi faccio problemi: io sono già morta più di una volta e non per dar dolore ad altri ma esattamente per farli felici perchè bisogna vedere cosa hai passato e chi hai vicino.
Mi apro perchè come ho conosciuto chi ci ha provato ci sono passata tempo dopo io stessa e non l'avrei mai immaginato nella mia vita ma piuttosto che farmi uccidere da altri avevo raggiunto il limite del piuttosto lo faccio io e può acccadere di reazione(la "goccia")del quale dopo ti penti o per lenta agonia dove speri solo di annullarti e non sentire più quel dolore che chi non lo prova non può lontanamente immaginare i livelli che raggiunge a livello psichico che batte il fisico...anniluce. Se non ti vogliono ti rimandano indietro, puoi recuperare consapevolezza che è 1opzione,ma si può riprovare a rivivere se hai un minimo di aiuto dopo e poi diventa parte di te e se non perdi il corpo fisico come è successo a me altrimenti non potrei scrivervi(chissà magari un giorno potrà succedere da una come me e non spaventatevi)ma ora cerco di lottare con unghie e denti per sopravvivere a quello di cui sono circondata ma nessuno può prevedere cosa gli riserva la vita.E non è né coraggio né egoismo né vigliaccheria.Nessuno si conosce fin dove può arrivare se non quando ci cade,sprofonda ed è inutile scavare,per rispondere ad un altro ragazzo perchè non c'é fine e perdi ancora più energia.E ogni modalità racconta di dove era stata ferita di più quella persona.Che voleva VIVERE ma con dignità sua e basta perdere un attimo il riuscire ad ascoltare la vocina interiore che esiste per far un gesto del qual pentirsi dopo per molti se si ritorna."Rapida scende la notte " è un libro fantastico per capire di più.Devo tanto a quel libro scritto da Kay Jamison che dopo essere passata pure lei da tirocinante in psichiatria è diventata il più grande riferimento americano scrivendo un trattato ed occupandosi della sua patologia."Toccato dal fuoco" è un altro suo libro dove prende ad esempio i più grandi geni nella musica ,pittura,poesia e altro che si sono suicidati.Io ve li consiglio comunque...
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26-08-2008, 10:17
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#45
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Ubicazione: Fuori dal tunnel
Messaggi: 535
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[quote="Swathi"]Fear :delusione! Non è affatto così facile con quello che menzioni né dà sicurezza di riuscita
quote]
Sono sommerso da apprezzamenti tipo "delusione" "non me lo aspettavo da te" sono scoraggiato quasi quasi mi suicido
Quello che menziono funziona al 100% e tecnicamente è maledettamente facile da fare anche con farmaci da banco.
Pensa che l'eutanasia è in genere ottenuta sedando il paziente ed iniettandogli una mega dose di morfina.
Poi se torniamo sul tecnico bisogna aggiungere che l'addizione di alcool potenzia sinergicamente le capacità depressive anche oltre il 50 %.
Purtroppo parlo per fatti provati essendo stato rianimato dopo tre "overdosi".
Comunque questo è un post del cavolo, avrei evitato di scriverlo se non mi avessi tirato in bando.
bye :wink:
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26-08-2008, 10:34
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#46
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Ubicazione: Fuori dal tunnel
Messaggi: 535
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Quote:
Originariamente inviata da Ludwig
Quote:
Originariamente inviata da AlfonsoNitti
Schopenhauer propone come prima via per liberarsi dal dolore e dalla noia il suicidio. Tuttavia l'efficacia di tale metodo viene confutata, in quanto il suicida decide di porre termine alla sua vita, non perchè sia giunto a non volerla, ma proprio perchè la vuole e la vorrebbe migliore di quanto non sia. Secondo me ha ragione......
Resto comunque dell'idea che chi si suicida non sia un vigliacco. Ricordatevi: ci vuole molto più coraggio a uccidersi.
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Ottimo intervento!
E' proprio così: secondo Schopenhauer, il suicida in realtà è una persona che vuole la vita, che è fortemente attaccato alla vita....semplicemente è insoddisfatto delle condizioni che gli sono capitate. Se gli venisse offerta una nuova possibilità, cioè una vita in una situazione più favorevole, accetterebbe senz'altro di continuare a vivere.
Perciò il suicidio, lungi dall'essere un tentativo di liberarsi della Volontà di Vivere (Wille zum Leben), è un atto di forte affermazione di questa volontà.
A parte Schopenhauer, comunque, io ho sempre pensato che il suicida non sia magari un vigliacco, ma piuttosto un egoista. Innanzitutto perché non tiene nel minimo conto il dolore che provocherà agli altri con il suo gesto. Il suicida è un individuo fortemente centrato su se stesso: è convinto che il mondo debba girare attorno a lui, che la vita stessa debba "adeguarsi" alle sue preferenze ed alle sue aspirazioni.
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Egoista..forse, però non va dimenticato che il dolore che prova deriva anche dalle persone e dalle situazioni in cui è immerso.
Concordo altresi sul fatto che se una persona avesse gli spazi per esprimersi e fare qualcosa di costruttivo/creativo abbandonerebbe ogni idea di morte a favore del vivere.
Anch'io penso che l'aspirante suicida è una persona che ama profondamente la vita, desidera ardentemente di parteciparvi ma per
vari motivi ne è tagliato fuori.
Non bisogna dimenticare che il modello di vita verso cui stiamo andando
il produci(lavora)-consuma -muori è estremamente deleterio e quando penso ai milioni di persone che la sera se ne stanno narcotizzate a guardare reality (che di reale non hanno niente) o quiz demenziali, invece
di cercare eventi di socializzazione o interscambio mi assale una profonda tristezza.
La direzione autoritaria verso cui la società italiana è indirizzata lascerà sempre meno spazio all'espressione,aprendo vasti baratri di solitudine ed isolamento.
bye :wink:
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26-08-2008, 13:58
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#47
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,411
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Se il quesito che spinge al suicidio è "Che senso ha continuare a vivere?", suicidarsi significa dare una risposta esterna al contesto della domanda. Il non trovare risposte viene equiparato ad una risposta negativa: "Continuare a vivere non ha senso". Questo passaggio finale è però il frutto di una identificazione totale della sofferenza con la vita nella sua interezza.
Concludere che la non esistenza sia meglio di un'esistenza fatta di sofferenza, dato che non conosciamo la non esistenza e non può essere quindi fino in fondo un soppesare i pro e i contro, è sempre e comunque una valutazione che si fa riguardo alla sofferenza e al ruolo che essa ha nella propria vita. Una valutazione di tipo prospettico: è tale sofferenza profonda tanto da invadere ogni cosa fino ad identificarsi con la vita stessa?
Se la sofferenza è solo un fardello che schiaccia ogni altro aspetto dell'esistenza, il suicidio viene visto come l'unico modo per liberarsene, rinunciando a ciò che permette al dolore di esistere: la vita.
Il suicida è colui a cui manca una prospettiva ampia del proprio dolore, tale da permettergli di valutarne la reale portata in proporzione al tutto che è la vita. Se la vita è tutto, il suicida sceglie di morire perchè reputa la propria sofferenza analoga a questo tutto, finisce per identificarla con la vita stessa. Le argomentazioni contro il suicidio mirano sempre a demolire questa identificazione della vita col dolore, a separare le due cose mostrando parti della vita per le quali, secondo chi argomenta, l'aspirante suicida non potrebbe far valere la sua identificazione. Si tratta quindi di un aiuto razionale, un cercare di convincere che ha scarsa presa sulla mente dell'aspirante suicida, proprio perchè ciò che manca a quest'ultimo è l'energia razionale che permette di mettere la vita e la sofferenza a confronto, con le giuste proporzioni.
Il ragionamento logico è questo: la felicità può esistere solo nella vita, a meno di non credere in mondi ultraterreni, e suicidarsi significa rinunciare alla possibilità di trovarla, perchè si considera tale possibilità inesistente. La valutazione che si fa di questa possibilità deriva dalla mancanza di una giusta prospettiva. La mancanza di una giusta prospettiva deriva dalla sofferenza presente, come chi si fa male nell'istante del dolore non vede altro.
Non sono molto d'accordo con chi ha detto che il suicida è attaccato alla vita e si uccide perchè ne desidera una migliore: è semplicemente concludere che una vita felice per lui non è possibile, che la vita per lui significa solo sofferenza.
La depressione, la solitudine, gli eventi tragici, sono tutte cose che fanno perdere la giusta prospettiva. Fra queste cause, la depressione è la più pesante, perchè toglie le energie che permetterebbero di ampliare la propria prospettiva, di elaborare la propria sofferenza e di uscire dal meccanismo dell'identificazione.
Ampliare la propria prospettiva, considerare le cose in maniera più vasta, guardare sé stessi e la propria vita dall'alto, vedersi immersi in un contesto più grande e non individuale, dare un senso al proprio dolore...questi sono i pensieri a mio avviso migliori per scacciare l'idea del suicidio. Non sempre si riesce a metterli in atto, il più delle volte per la mancanza cronica di energie, tipica della depressione.
Cercare di sostituire la domanda "Vivere ha senso?", con "Come posso dare un senso alla vita?".
La depressione e gli scompensi biochimici, gli eventi tragici, il passato e le paure limitanti sono eventi scatenanti, i pensieri disfunzionali fanno il resto. Cercare di organizzare il proprio pensiero e di combattere tali meccanismi è l'arma da usare, unita a tutto ciò che combatte le cause, se esse sono persistenti.
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26-08-2008, 14:31
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#48
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Intermedio
Qui dal: May 2008
Ubicazione: Viareggio
Messaggi: 132
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Quote:
Originariamente inviata da bardamu
La depressione e gli scompensi biochimici, gli eventi tragici, il passato e le paure limitanti sono eventi scatenanti, i pensieri disfunzionali fanno il resto. Cercare di organizzare il proprio pensiero e di combattere tali meccanismi è l'arma da usare, unita a tutto ciò che combatte le cause, se esse sono persistenti.
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Se pensi che un depresso, possa cercare di organizzare il proprio pensiero, significa che fortunatamente per te non hai conosciuto la depressione.
La depressione annulla la volontà, riduce la capacità di raziocinio e l'unica ancora di salvezza sono i familiari o qualcuno a cui appoggiarsi per limitare i danni
Tutto ciò che un depresso riesce a pensare è il modo di sfuggire al dolore,
all'angoscia di affrontare una nuova giornata.
bye :wink:
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26-08-2008, 15:26
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#49
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,411
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Quote:
Originariamente inviata da NoFear
Quote:
Originariamente inviata da bardamu
La depressione e gli scompensi biochimici, gli eventi tragici, il passato e le paure limitanti sono eventi scatenanti, i pensieri disfunzionali fanno il resto. Cercare di organizzare il proprio pensiero e di combattere tali meccanismi è l'arma da usare, unita a tutto ciò che combatte le cause, se esse sono persistenti.
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Se pensi che un depresso, possa cercare di organizzare il proprio pensiero, significa che fortunatamente per te non hai conosciuto la depressione.
La depressione annulla la volontà, riduce la capacità di raziocinio e l'unica ancora di salvezza sono i familiari o qualcuno a cui appoggiarsi per limitare i danni
Tutto ciò che un depresso riesce a pensare è il modo di sfuggire al dolore,
all'angoscia di affrontare una nuova giornata.
bye :wink:
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Beh si, ma ho scritto appunto "unita a tutto ciò che combatte le cause"...nel caso di depressioni pesanti un'adeguata terapia farmacologica. La depressione è probabilmente il gorgo che più di tutti ti risucchia a fondo, perchè ti toglie l'energia necessaria a risollevarti. Ho conosciuto persone depresse in passato e se non posso dire per mia fortuna di averla vissuta sulla mia pelle, so quali sono gli effetti.
Qui però si parlava di suicidio, e non solo chi soffre di depressione maggiore, concedimelo, ci pensa.
Volevo solo sottolineare quanto dietro a certi gesti, unita sicuramente a cause maggiori e meno controllabili (se non appunto, farmacologicamente), ci sia tutta una serie di pensieri che contribuisce ad affossarti. Su questi pensieri abbiamo sicuramente più controllo.
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26-08-2008, 15:50
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#50
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Esperto
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 4,864
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Ho avuto un periodo circa un mese fa che ero ossessionata dall idea del suicidio...era diventato un chiodo fisso...come una luce in mezzo a tanto buio...che mi attirava a sè...La forza di volontà viene completamente annullata...e con essa anche la sopravvivenza....quando di mezzo cè una forte depressione..che poi purtroppo si esapande anche a livello fisico e tutto diventa maggiormente complicato...Alla farmacologia non mi sono mai appoggiata...perchè son dell idea che il dolore dell anima non possa trovare soluzione attraverso uno strumento chimico....La psicoterapia non so quanto possa far miracoli quando la situazione diventa grave e cosi debilitante...Sinceramente non saprei ...profferire nessun pensiero... ognuno di questo mi sembra che sia sempre troppo effimero se paragonato a una sofferenza tale...MIa cugina si è impiccata qualche anno fà..senza lasciare nemmeno una spiegazione...e ancora ora non mi sento in grado di dire che la sua scelta sia stata egoistica,stupida o dettata dalla speranza che nell aldilà ci sia qualcosa di meglio che ci aspetta...
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26-08-2008, 16:02
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#51
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Intermedio
Qui dal: May 2008
Ubicazione: Sezione Baretti
Messaggi: 169
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Potremmo tutti rifugiarci in una fattoria in Barbagia e suicidarci cantando inni fobici.
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26-08-2008, 16:27
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#52
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Banned
Qui dal: Oct 2006
Ubicazione: Falerone (Fm)
Messaggi: 1,462
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Se devo suicidarmi coloro che mi hanno ridotto in questo stato li porterò con me....cosi nel caso ci sia l'aldilà e una seconda vita sarò io a trattarli come delle merde visto che è questo che sono,e di certo li non saranno appoggiati dalla societa dell'immagine dove vince il piu figo....
Cmq sia voi finirete nel girone dei lussoriosi o degli invidiosi e avrete gli occhi cuciti per aver invidiato la felicità altrui e per aver desiderato portarvi a letto le donne degli altri...
:wink:
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26-08-2008, 20:35
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#53
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Esperto
Qui dal: Jun 2007
Ubicazione: in una Galassia lontana lontana...
Messaggi: 668
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FEAR:te lo scrivo qui,ma ALTRO NON SCRIVERO' se non MP CON CHIUNQUE: ma hai LETTO BENE COSA HO SCRITTO?Secondo te e proprio te parlò tanto per parlare,ma hai capito che non è teoria la mia e non ho bisogno di scrivere "parlo per esperienza vissuta" perchè penso che molti altri hanno capito benissimo che se ho esternato(e di getto)questo è perchè ci sono passata?E ...anche se non è giusto qui in pubblico per vari motivi credo di aver ben superato quello fatto da te.Se vuoi ce le raccontiamo ma io ora non le espongo qui.
Mezzoelfo : lo vieni dire a me che parla del Disturbo Bipolare?Credi non lo sappia?Credi che non ne ho parlato per questo?Non hai capito un tubo... e per tua informazione,in sintesi,nella Dep.Bipolare la fase Depressiva è esattamente UGUALE(lo dico per semplicità,te lo devo aggiungere) a quella Unipolare!!! Se avessi letto alcuni miei post sapresti che di Disturbi dell'Umore me ne intendo sin troppo bene e se ti interessa VERAMENTE SERIAMENTE saperne ti posso consigliare anche i migliori testi in circolazione professionali!! E ultima cosa i suicidi avvengono per lo più quando ti ritorna un minimo di energia per riuscire a far quello oltretutto che riesci e non quello che nella fase depressiva dove vagano interrottamente i pensieri di morte(che sono tipici ma che non indicano affatto una probabilità certa di attuazione) e magari fantastichi sul tuo modo preferito di attuarlo perchè quando scatta l'energia e la "goccia fatidica" puoi farlo nel modo più semplice e a portata di mano!!! Parlando di SUICIDIO prova a leggere "Rapida scende la notte che non è stato scritto SOLO per i Bipolari,soprattutto per loro perchè sono i più a rischio di suicidio!!!Ma chi vuole capire i meccanismi leggerà anche questo testo.Poi si potrebbe divagare su tanti altri metodi di suicidio,ma lento,come nell'Anoressia,nel lasciarsi morire per "crepacuore" come si diceva una volta ma che esiste e la Tossicodipendenza che credi che sia?Sballo?E non ti parlo perchè, sembra te lo debba spiegare della pasticchetta o della tiratina.... che comunque DICONO "qualcosa"... Scusa se sembra sia dura con te.E' che son molto stanca di sentire parlare a vanvera di cose sulle quali che qui ho trovato meglio in chi sdrammatizza come hanno fatto molti in questo post o dice la propria modalità di concepire la cosa o se si va sul tecnico che parli chi ne sa veramente qualcosa!Perchè sia per questo sia perchè ci sono dentro fa arrabbiare enormemente,ma se tu conoscessi i Bipolari sapresti che d'Estate hanno più crisi "agitate"(uso questo termine perchè non voglio spiegare tutte le varianti)perchè non esiste un tipo unico e la Unipolare nei giovani e giovanissimi è praticamente sempre indicazione di un esordio in Bipolarismo dopo.La Depressione in fase anziana è tutta un'altra faccenda.
Mi sono "r**** più di te Fear perchè l'ho DETTO subito ieri che parlavo di ciò perchè era un momento da SCHIFO.E infatti capisco finalmente il tuo commento sul TUO post aggiunto del cavolo qui a me.Fallo in privato o con chi vuoi che è meglio per entrambi e per la propria salute.
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26-08-2008, 21:28
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#54
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Esperto
Qui dal: Jun 2007
Ubicazione: in una Galassia lontana lontana...
Messaggi: 668
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NON E' COSI' TE LO ASSICURO:Nel tipo 1 forse per certi ma vai "fuori" e puoi fare cose tipo tentar di uccidere la moglie per un litigio(un mio amico) o andare a 200 km orari con l'auto avanti ed indietro da casello Milano a casello Genova sino allo sfinimento incurante del pericolo per gli altri oltre che per se stessi con esaltazione addosso che non è stare da dio ma frenesia(dolore più rabbia e grande agitazione) dopo una grande fregatura subita da un amico(un altro uomo conosciuto). Possono esserci momenti deliranti ed attacchi psicotici.
Nel tipo 2 non esiste nemmeno la possibilità di sentirsi felici perchè sei disforico al massimo(puoi illuderti di stare da dio anche lì in modo più attenuato ma esagerare lo stesso in tutto,poi variante in cui ci si sente irritabile e depresso nello stesso tempo se sei nella fase detta "MISTA" che è la più rischiosa e col più alto tasso di suicidi.Scusatemi per prima ma io sto veramente MALE e tra poco sarò ricoverata ancora.Questo per DP, mista,FB e fisicamente a pezzi per lo stress che sto subendo da mesi,anni ed ennesima delusione da persone credute amiche.
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27-08-2008, 15:53
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#55
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Principiante
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 1
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io soffro in generale di ansia e fobia sociale. però talvolta ho anche dei momenti di profonda depressione perchè l'esistenza alla fine si conclude con la morte. con il niente. quindi è la possibilità di morire che mi crea paura e depressione. perchè concludendosi con la morte la vita mi sembra inutile ed un po' uno spreco. chiaramente il suicidio non è la soluzione per me. tutto sommato amo la vita e le mie ansie vengono dalla paura di morire e dall'ossessione di non viverla abbastanza o di non fare abbastanza e per il tempo che passa veloce.
boh, io tra la vita ed il niente comunque preferisco la vita. Il niente mi terrorizza, il non poter dire più "io", il non poter più pensare, soffrire, gioire. no, preferisco la vita con tutto quello che comporta.
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27-08-2008, 19:45
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#56
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Ubicazione: Domodossola
Messaggi: 641
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al prossimo raduno facciamo come i giapponesi?
suicidio di massa 8)
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01-09-2008, 19:02
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#57
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 624
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Quote:
Originariamente inviata da -Lilly-
Se qualcuno vuole farlo con me..
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Con te vorrei sorridere sempre,non pensare a suicidarmi
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02-09-2008, 11:51
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#58
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Principiante
Qui dal: Sep 2008
Messaggi: 9
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un topic troppo lungo e non posso leggerlo...
però so che la mia opinione potrà sembrare molto stupida, ma a cosa serve uccidersi? che cambia?
il consiglio che posso dare a queste persone è quello di porre fine a questa vita e di iniziarne un'altra, in un luogo in cui la nostra timidezza, le nostre fobie non conteranno più, ma dove la nostra bontà d'animo diverrà la nostra fiducia.
Vi sembra una cattiva idea quella di iniziare una nuova vita in Paese che ha serio bisogno di voi? chissà forse cominciare a dedicare la vita ai poveri potrebbe aiutare molto...
forse sono stupido, non so...
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02-09-2008, 12:09
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#59
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Ubicazione: Fuori dal tunnel
Messaggi: 535
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Quote:
Originariamente inviata da Swathi
FEAR:te lo scrivo qui,ma ALTRO NON SCRIVERO' se non MP CON CHIUNQUE: ma hai LETTO BENE COSA HO SCRITTO?Secondo te e proprio te parlò tanto per parlare,ma hai capito che non è teoria la mia e non ho bisogno di scrivere "parlo per esperienza vissuta" perchè penso che molti altri hanno capito benissimo che se ho esternato(e di getto)questo è perchè ci sono passata?E ...anche se non è giusto qui in pubblico per vari motivi credo di aver ben superato quello fatto da te.Se vuoi ce le raccontiamo ma io ora non le espongo qui.
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Guarda che non serve farsi prendere da inutili isterismi.
Non ci tengo a fare delle puerili sfide (io sono più di te), non scrivo per avere il consenso degli altri, se mi hai superato continua ad andare avanti io non voglio seguirti.
E poi vorrei sapere perchè mi hai preso di mira, tutto qua solo per curiosità.
bye :wink:
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03-09-2008, 01:27
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#60
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Esperto
Qui dal: Jun 2007
Ubicazione: in una Galassia lontana lontana...
Messaggi: 668
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Assolutamente hai capito male ...io non ce l'ho con te e nemmeno è come hai pensato su di me. Non sono una che si mette in competizione,lascio perdere non sai quante risposte ,quel giorno lì hai detto tu una cosa che se per mp vuoi parlarne capirai ,ma puoi già cominciare ora o credevo dalla mia risposta che se ti ho risposto in un certo modo e come hanno capito(e a me può scocciare e non far bene per altri)tanti altri non coinvolti che non sparavo nemmeno io a teoria!!!Hai ed abbiamo fatto bene noi a mollare quel Topic..ad un certo punto.E a differenza di quel che pensi su di me ho letto uno dei tuoi ultimi post dove parlavi in altro modo e ti ho apprezzato molto.Avanti mai voluto essere a nessuno perchè c'è sempre da imparare per me. E se mai mi avessi letto tempo fa non ero una che scriveva molti post e quando intervenivo era su cose diverse e teoriche ,poi lì sì che ho trovato gente che vuole credere di sapere ,altri che sanno per studi ma con teorie diverse e già lì può venir fuori casinoe chi infarinatura o più ne ha abbastanza veramente si riconosce comunque dopo un pò.Ho lasciato la "palla"come si dice e non sono stata l'unica perchè qui arriva sempre quello che "spara" e c'è già chi risponde (alcuni anche bene)mentre con altri nemmeno un muro li farebbe ragionare o provar a pensare perchè ti arriva una risposta diversa.Io devo conservare le mie energie come forse anche tu...non perdiamoci nel dito d'acqua ma se hai energie da dare dalle ad alcuni nuovi che stanno "sparando" a più non posso e non mi smuovo io per quelli...mi sono smossa per te perchè hai dato come percentuale esatta e sicura una cosa che non lo è e se siamo qui io e TE a discuterne come fai a darmi torto? 100% ??? Potrei in mp dirti ancora di più per farti comprendere ancora meglio dato che abbiamo esperienze in comune.E pesanti..molto anche le mie,chissà forse di più in questo e lì ironizzando potrei essere avanti a te.
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