Ho pensato che forse esiste un valido strumento per combattere la timidezza: l'indignazione.
In realtà questa mia idea è ancora ad una fase "sperimentale" e non so quanto possa essere valida.
L'idea è quella di sostituire, ogniqualvolta la situazione lo richieda, il disagio con l'indignazione verso ciò che provoca il disagio.
Per esempio: sull'autobus uno scorbutico mi offende perchè l'ho inavvertitamente spinto o per qualche altra cazzata; invece di sprofondare nella vergogna proverò a pensare "ma guarda questo! Io non ho nemmeno il coraggio di chiedere alla mia vicina di banco che ora è, mentre questo non ha nessun problema a trattarmi come se fossi un cane randagio." Insomma quasi incolparlo del mio handicap, "è colpa di gente come questo se io oggi ho problemi a relazionarmi con la gente".
Chissà se dalla rabbia non riesca addirittura a rispondere...
Altro caso: mi capita di parlare davanti ad un gruppetto di sette o otto persone... puntualmente arrossisco visibilmente. Allora penso: "E che cazzo. Non è giusto. Sto dicendo cose importanti, cose intelligenti. Altrimenti perchè mi starebbero ad ascoltare. Perchè devo rovinare tutto solo perchè per qualche assurda disfunzione chimica del mio cervello adesso i capillari del mio viso sono 4 volte più larghi del normale. Non me ne fotte niente se sto arrossendo, se loro se ne sono accorti e se ce anche chi sorride, io vado avanti."
L'indignazione manda un segnale chiaro che ce qualcosa che non va e che occorre cambiare a tutti i costi, è un forte stimolo al miglioramento.
Voi che ne pensate?