Ieri sera me ne stavo da solo nei giardini vicino alla stazione; dall'altra parte del viale c'erano tre prostitute, belle ragazzine giovani, piccoline, esili. Io ero lì per i fatti miei, abbastanza depresso come di solito. Ad un certo punto un fatto mi ha colpito. A una delle ragazze si è avvicinato uno straniero; ero lontano e non ho visto se fosse nero o magrebino; la ragazza gli ha girato le spalle e si è allontanata; lui le ha detto qualcosa, ma lei non l'ha nemmeno guardato, e si è allontanata ancora; e siccome quello non desisteva, lei si è avvicinata alle altre ragazze.
Io stavo pensando a cosa fare se il tizio avesse dato di matto. Far finta di non aver visto? Intervenire? Sìvabbè...chiamare il 113 ?
Naturalmente non è successo nulla e io ho ripreso la mia strada e pensavo: avevo sentito dire che le prostitute, pur quasi tutte straniere, vanno solo con gli italiani. Se mi fossi avvicinato io a quella ragazza, io bianco-italiano, lei mi avrebbe sorriso e mi avrebbe certamente degnato, diciamo così, di una certa attenzione. Eppure l'uomo, per quanto lontano e al buio, alla fine mi era sembrato un ragazzo alto e niente affatto sgradevole...
Io che penso sempre ai miei guai di italiano, pensavo alla vita degli stranieri e alle gerarchie sorprendenti che evidentemente ci sono anche tra di loro, mentre noi li vediamo, alla fine, tutti uguali.