Ciao a tutti, sono in un periodo un po' strano della mia vita e vorrei provare a capirlo con voi prima di rivolgermi da uno psicologo.
Sono sempre stato quello preso di mira a scuola e per fuggire da questa realtà mi sono messo a giocare al computer ad un gioco per 3 anni parlando con persone sconosciute e disprezzando sempre di più il mondo reale.
Guardandolo oggi, penso che questo gioco mi abbia insegnato la vita in fin dei conti: impegnarti per raggiungere gli obiettivi, anche se dai il massimo non sempre otterrai quello che vuoi e il rispetto per quelli più grandi di te; solo un piccolo problema, quando sbagliavi qualcosa (come in tutti i giochi) bastava premere un tasto per ricominciare da capo. Mi sentivo meglio su quel gioco e chiedevo sempre più soldi a mia mamma che me li dava, convinta che mi facesse "meglio" (glielo chiedevo con aggressività), tenendo ovviamente tutto nascosto a mio padre e quando lo scoprì mi tento di picchiare ma mia madre mi difese. Periodo 14-17 anni.
Un giorno decisi di eliminare il gioco perchè ho avuto la "sfortuna" che il mio gruppo si era sciolto e non ho avuto difficoltà a staccarmi.
Ovviamente vedendo la realtà mi sono spaventato per quanto fosse diversa dal gioco e ho iniziato una terapia sull'ansia con una psicoterapeuta (amica di famiglia) dove sono andato avanti 2 anni ma non l'ho mai affrontata seriamente...
Ho iniziato a frequentare chat online per conoscere ragazze, beccandomi parecchi rifiuti dopo un solo appuntamento (se mi andava di fortuna che la ragazza era curiosa di conoscermi dal vivo), finchè (sempre online) ne ho conosciuta una a 350 km da me, al primo appuntamento ho avuto un colpo di fulmine e volevo baciarla ma ho avuto paura e ho preferito parlargliene.. insomma per farvela breve, totalmente dipendente da lei e dopo 2 mesi (ci siamo visti 3 volte) abbiamo chiuso perchè stavo troppo male perchè non voleva innamorarsi di me.
Periodo orribile (da febbraio), attacchi di panico, pianti a non finire e mi sono rimesso a cercare online e questa volta mi è andata bene con una ragazza vicino a me.
Lei mi ha detto che si stava già frequentando con uno e da me voleva solo amicizia, io ovviamente gli ho detto che mi andava bene ma dentro di me non volevo assolutamente amicizia quindi al nostro primo appuntamento (siamo andati a pattinare e siamo stati tutto il tempo mano nella mano), ci ho provato spudoratamente, lei ovviamente freddissima.
Qualche giorno dopo mi sono scusato per averci provato ma ovviamente scuse finte.
Dopo mie autocommiserazioni sono riuscito a uscire di nuovo con lei, mi sono divertito tantissimo ma quando, una settimana dopo, le ho richiesto e lei mi ha detto che doveva studiare, di nuovo autocommiserazioni e mi sono beccato un blocco da tutti i social (lei però ha chiuso con un discorso davvero ammirevole per il mio bene probabilmente perchè comunque ci teneva ma grazie a questo mio modo di comportarmi, è giustamente scappata).
Questa è la mia storia, spiegata malissimo ovviamente ed ora passiamo al movente di tutto questo.
Sono sempre stato modellato secondo gli schemi degli altri, per esempio se un mio amico mi diceva "prima di cercare una ragazza devi scoprire chi sei" e allora io ricercavo affannosamente la mia identità. Se una ragazza mi diceva che ero egoista, io non è che pensavo che magari non lo fossi, ovviamente no! Io sono egoista e mi autoconvincevo di esserlo. Provo un enorme disprezzo per questa società e non aver mai baciato una ragazza, se prima lo vedevo come una mancanza, ora ne vado fiero e mi sento superiore agli altri: un amico di famiglia mi ha regalato un libro sulla società appunto e sul narcisismo/sentimento di sè e da qualche giorno mi sto autoconvincendo di essere narcisista ma un narcisismo diverso (pensate un po'), un narcisismo quasi depressivo.
Ho eliminato tutto quello che facevo prima nella mia vita, palestra, hobby (quei pochi che avevo oltre al computer) e da una settimana non sto andando più a lavoro inventandomi scuse tipo febbre o altro e più mi dicono "se non vai a lavoro ti licenzieranno" più io invece di capire la situazione, continuo a non andare, come se volessi dimostrarmi che sono superiore a loro, infatti ora gli sto dicendo, "guarda piuttosto non dirmi niente se no mi metti in testa cose e io, essendo un anarchico, faccio esattamente il contrario"
La questione è che non sono mai stato così e vorrei capire cosa succede e se magari voi ci siete passati e sapreste darmi qualche consiglio su come superare questa cosa, se no penso che sarò costretto ad andare da uno psicologo e l'idea, ad essere sincero, mi spaventa anche un po'.
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