Non so come uscirne e ne sono a conoscenza del motivo. Mi sono sbandato...e non parlo di alcool,droga e via dicendo,ma parlo della mia voglia,del mio sorriso...cose andate perse e che ho avuto solo a tratti nella mia vita(22 anni oggi
).
Cerco di farla breve il più possibile: ho avuto un'infanzia molto bella e molto normale...insomma un'infanzia giusta. Ero divertente,solare,allegro,sociale.
Non avevo problemi...unico neo,intorno ai miei 10 anni,è accaduto un fatto,che oggi forse ha una spiegazione.
Giocavo con i miei amici a pallone,e per sbaglio calciai troppo forte la palla mandandola sul balcone di una casa. Quel pallone non ci venne mai più ridato,e il proprietario della palla(mio amico)mi venne a chiedere i soldi per il danno ricevuto...20000 lire mi chiese. Ovviamente non trovai giusto questo atteggiamento,e non raccontai nulla ai miei.
In quel momento nacque una paura forte,paura dovuta non so a cosa.
Ogni volta che ci vedevamo,mi chiedeva i soldi,e io puntualmente gli dicevo che mi ero dimenticato,e che glieli avrei dati il giorno dopo(non avevo il coraggio di dirgli che era un'ingiustizia,e che era giusto mettere un po a testa visto che giocavamo tutti con quella palla)...arrivavo al punto di evitarlo,cercando di nascondermi con degli amici non amici,smettendo di giocare a pallone,pur di non incontrarlo.
Questo era quello che accadeva in giro,a casa invece,avevo lo stomaco sotto sopra,ogni cosa che mangiavo,la rivomitavo subito.
I miei preoccupati(sono andato avanti per settimane) mi chiedevano che cosa avessi fatto,e alla fine raccontai loro tutto.
Pagarono il ragazzo,e quindi tutto risolto.
Ma io continuavo a mangiare e vomitare. Era una sensazione bruttissima...vedere i miei sconfitti,non sapendo più che fare...mi portarono da un dottore che ovviamente non trovò nulla a livello di salute che non andasse.
Questo malessere andò con il tempo a guarire da sè e la cosa passò in questa maniera.
A 13 anni ci trasferimmo in una nuova zona,e da quest'età io ho smesso di vivere totalmente.
Nella nuova zona,avevo fatto conoscenze,ma avvertivo che non riuscivo ad essere quello di prima,che faceva ridere e che rideva.
I ragazzi erano molto violenti,al paese e nella scuola. Mi davano addosso ogni volta che potevano,e io puntualmente non reagivo(odio molto la violenza,e anche se posso fare del male fisico,evito SEMPRE,e non per paura)...era una tortura e queste cose i miei non le hanno mai sapute,non mi sono mai lamentato con nessuno,sempre tutto dentro ho tenuto.
Iniziano le superiori,e anche li,stesso discorso. La classe mi puntava,perchè ero il pagliaccio della classe...facevo ridere tutti,e dovevo,a quanto pare,essere punito per questa cosa.
I primi 3 anni di superiori furono così: sfigurato,deriso,e catalogato come il pagliaccio che viene piacchiato.
Talmente amareggiato da questa inspiegabile violenza nei miei confronti,ruppi totalmente con tutti. Non avevo più amici...avevo me stesso,il mio odio e il mio metal.
Mi feci crescere i capelli e la barba e avevo anche acne(non esagerato)...tutto questo mi trasformò in sgorbutico e insicuro.
Non guardavo più le persone negli occhi,ma ero pieno di orgoglio per come ero diverso da tutti.
I sabati,le domeniche,l'estate,passate a casa con i nonni a giocare a carte,o ad ascoltare la mia musica.
Tranquillizzavo i miei,dicendo loro che io stavo bene da solo,che non avevo bisogno di nessuno.
Gli ultimi 2 anni di superiori,arrivò la maledetta consapevolezza di me,un ragazzo brutto,senza ragazza e senza amici.
Piangevo,piangevo...era una tortura andare a scuola il sabato e sentire i miei compagni parlare di quello che avrebbero fatto il pomeriggio e la sera,mentre io già sapevo quello che mi aspettava...la mia cameretta.
Ma stavo sempre con il sorriso finto,non volevo mostrare loro la mia situazione,anche se ne erano a conoscenza.
Sorrisi finti facevo e cercavo sempre di evadere da qualche possibile domanda che mi poteva essere rivolta.
Il lunedi altra tortura...tutti si riunivano e si raccontavano com'era andato il weekend...quanta amarezza nelle ossa,nel cervello...essere sconfitto in tutto.
Un giorno di quinto,venni invitato ad un compleanno di un ragazzo che non conoscevo...ormai avevo dei problemi ad uscire,ogni volta che capitava l'occasione,avevo il malessere che mi capitò a 10 anni. Non stavo bene,ed ero impaurito mancandomi casa mia.
A quel compleanno vidi una ragazza,e senza farla troppo lunga,mi colpì moltissimo.
Non ebbi coraggio di farmi avanti,e lascia morire la cosa così.
Il giorno dopo mi svegliai soffrendo,deluso,e triste per essermi fatto scappare l'occasione...mi piaceva molto.
Mi salì la consapevolezza che con la mia vita sociale,non l'avrei mai più rivista.
Ma mi feci coraggio,e chiesi informazioni ai miei compagni,e mi diedero il suo numero di cellulare.
Le mandai un sms con una paura infinita,e cominciammo a sentirci per circa un mese per sms.
Intanto mi andai a tagliare i capelli e la barba,e riscoprii il bel ragazzo che in fondo sono(a detta di tutti
).
Quando decidemmo di incontrarci,ebbi il panico e le solite forze di stomaco.
Io avevo 19 anni,lei 5 in meno!
So benissimo che sono tanti,ma mi piaceva veramente.
Ci frequentammo per un mese,poi il bacio,e poi quasi 2 anni di rapporto insieme.
2 anni passati con la mia paura e le mie forze di stomaco,sempre riuscito a camuffare nel migliore dei modi(lei e gli altri mai di niente si sono accorti).
Mi ero ricreato amici,il mio sorriso...io e lei non l'abbiamo mai fatto,comprendevo le sue paure e non ho mai forzato e tirato in ballo l'argomento.
L'ho lasciata sempre tranquilla sotto questo punto di vista. Lei mi dava la forza di combattere e soffrire per quelle crisi di panico che mi venivano ogni volta che dovevo andare da lei,e anche quando con lei.
Preferivo soffrire e stare male pur di stare con lei.
Poco prima che mi lasciasse,avevo avuto dei progressi con lei,ci eravamo spinti un pochetto,ma mai fino in fondo.
E insieme a quei progressi,erano sparite le mie forze di stomaco,le mie crisi...tutto. STAVO BENE.
Andavo lì,e non avevo più paura. Ero sicuro. Andavo a cena con lei,e stavo tranquillo di poter mangiare tutto quello che volevo. Era stupendo.
Poi lei,ironia della sorte,si bacia con un altro,e io ricado nel buio delle crisi.
E' passato più di un anno da quando mi ha mollato,e sto da capo a 12.
Ragazze che mi sono venute dietro ci sono state,tutte rifiutate.
So benissimo di non poter avere un rapporto,viste le mie difficoltà dovute alle mie paure e forze di stomaco.
Sarà ansia,sarà fobia sociale...questo non l'ho ben chiaro.
Ma ormai non vivo più...qualche amico ora ce l'ho,ma ogni volta che esco,quanto devo penare...quanto devo mascherare.
Ieri ho avuto una festa di compleanno,e sono stato male già dalla mattina avendo solo il pensiero di quello che dovevo fare la sera.
Volevo non andare,ma mi sono detto che questa non è la soluzione.
Ho pregato dio,di darmi solo per una serata,la mia tranquillità...e pare mi abbia ascoltato.
Non sono stato ok al 100%,avevo il senso di nausea a tratti,però ho reagito bene tutto sommato.
Un mio amico ora mi ha invitato per agosto a stare una settimana insieme ai suoi amici..figuratevi come posso stare all'idea di andare.
Sono indeciso se continuare a lottare o definitivamente abbandonare tutto.
I miei sono all'oscuro completo di tutto ciò...ho sofferto molto per la mia ex,ci tenevo tantissimo,e accettare una decisione altrui non è facile per niente.
Vorrei essere tranquillo,avere la libertà di poter vivere e decidere,di poter amare,e vivere un rapporto con un'altra persone senza essere soggetto alla paura con tutte le sue conseguenze.
Non so proprio dove mettere le mani