lowman's

Avoglia, soprattutto alle donne.

XL

Io più che odiato percepisco che vengo disprezzato.
Per odiare un altro in genere quest'altro dovrebbe aver commesso qualcosa contro chi odia mentre per disprezzare qualcuno o qualcosa questo non è necessario.

Ad esempio in diverse occasioni in certi negozi servono prima altri e solo dopo me, anche quando nessuno dice nulla.
Un po' l aspetto un po' l abbigliamento un po altre cose io vengo davvero percepito così, non sono paranoie, spesso per ottenere lo stesso trattamento devo aprire bocca e dire "guardi che c'ero prima io" o "io sto aspettando" e altre battute ed essendo comunque timido devo sforzarmi il doppio.

A me fa un po' innervosire chi nega cose del genere quando magari il tizio in questione non le ha mai vissute.

D'altra parte se in un negozio entro io insieme ad un barbone daranno retta in genere prima a me. Allo stesso modo il barbone non è che risulta paranoico nel percepire forme di disprezzo e svalorizzazione sociali più elevate, viene trattato davvero peggio e con meno riguardo.

Comunque talvolta può capitare che se protesto nel pretendere un trattamento più equo certi altri si incazzano e iniziano a provare forme di odio, anche se lievi, e anche qua non è paranoia.

Teach83

Non credo di risultare antipatico (almeno alla stragrande maggioranza).
Il problema centrale dei rapporti col prossimo viene da me medesimo e da come mi percepisco IO.

Per aprirmi bene alla gente la devo prima studiare ed analizzare, come farebbe uno scienziato che studia una nuova specie.

Solo allora, quando mi sento in zona confort, apro la fessura dell'uscio.
Però la zona confort non arriva quasi mai.... e così si rimane ai rapporti superficiali.

Aggiungiamoci una certa ansia per l'evento sociale o mondano in sé. Alla fine mi defilo, risulto sfuggente e incostante... forse inaffidabile, immaturo.
Non è il massimo, anche solo per costruire un amicizia degna di questo nome.

Preferirei essere un Dottor House stronzo, ma almeno con la capacità di avere qualche amico decente... un povero Wilson che riesca a starmi dietro insomma. 😄
In quel caso subentra però pure il fattore carismatico, che credo di non possedere....

edward00767

A me dicevano che ero strano e quindi stavo antipatico.

Abe's Oddysee

Tipo come interpretate il fatto che nelle cerimonie la gente fa finta di non riconoscerti o lle sei tu a dover andare da loro? Alche il classico "ho non ti avevo visto/riconosciuto". Cazzate ovviamente

Stan Kezza

Non so se sto sul cazzo a qualcuno. Di sicuro sono repulsivo, non ispiro voglia di conoscermi, perché essendo chiuso e non comunicativo, in certe circostanze posso apparire perfino scortese, altezzoso, superbo. Quindi sì, alla fine potrei star sulle balle a qualcuno.

cuginosmorfio

Grazie a dio non frequento cerimonie di nessun genere.

muttley

Anch'io pensavo di stare sul kaiser a tutti, poi ho riveduto le mie percezioni e le ho sottoposte al vaglio di un approccio più ponderato e razionale e ho capito che probabilmente sto sul cazzo ad alcuni, a talaltri sto simpatico, ma alla maggioranza della gente sto indifferente, fintanto che non provo a farmi conoscere o comunque a far emergere parti della mia personalità.

Varano

ai bambini e agli adolescenti piaccio, ma con gli adulti sento spesso questa sensazione. anche con i cani mi capita lo stesso.
per questo mi piace il mio lavoro

Varano

io lavoro a contatto con il pubblico e vedo la differenza quando si interfacciano con me adulti estranei, sembrano sempre a disagio, forse nel vedere un ragazzo giovane con un look alla moda vanno in confusione.
se ci siamo io e un'altra collega vanno da lei anche se faccio loro cenno di venire da me a parlare.

CongaBlicoti_96

Dipende dai contesti. Diciamo che se sto sul cazzo a qualcuno , normalmente quella persona me lo fa capire esplicitamente e nella maggior parte dei casi il sentimento e reciproco. Normalmente in quei casi non c'è proprio un confronto, ci si ignora. Mi è capitato sul luogo di lavoro di dovermi confrontare con colleghi a cui non andavo particolarmente a genio è l'atteggiamento da parte mia era molto diplomatico : Stai nel tuo ,che io sto nel mio.

Varano

invece a me capita di rispondere con cortesia e apertura a persone chiaramente prevenute nei miei confronti, difatti io non ho nulla nei loro confronti.
saluto sempre tutti con il sorriso, ma c'è gente che non ti guarda neanche in faccia...a volte faccio di proposito saluti falsi come le banconote da due euro, per vedere se me li riesco ad arruffianare ma è difficile che cambino opinione.
però mi sento nel giusto, io sono educato, gentile e non ho fatto nulla di male a quella gente. la loro è solo maleducazione, per non dire peggio.

sparatemi

potrei averli scritti io questi pensieri e ovvviamente presente nella categoria, penso che le persone abbiano una sorta di pregiudizio nei nostri confronti, probabilmente non essendo sciolti come le persone normali (che poi spesso fingono con le maschere) esse non riescono a interpretarci e da li nasce tutto

Giovedì

Io ho capito di stare antipatica ad alcuni che si sentono inferiori a me per qualche verso (quindi pochi negli ultimi anni) quando faccio un discorso intelligente o simpatico.
Per lo più vengo catalogata come strana e poco sveglia (si sbagliano) e quindi al netto sto indifferente ai più. Indifferente nel senso che se un gruppo di un contesto di cui faccio e o ho fatto parte organizza un'uscita per ricordare i vecchi tempi o socializzare, a me mi escludono o volontariamente o si scordano proprio di chiamarmi.
Ultimamente è successo spesso (Le cose in un modo o nell'altro si vengono a sapere) in me stanno crescendo sensazioni di rifiuto veramente molto forti.
Ed è anche così che ho smesso di fare parte di gruppi in cui mi ero inserita anche per anni, piano piano mi escludevano. Sempre stata la persona che se c'è o non c'è non fa differenza, anzi con il tempo sono diventata quella da evitare...

Giovedì

Può essere, devo ammettere però che io in certi contesti (ad esempio lavoro/hobby) non ho notato che chi stava sulle sue veniva escluso dalle proposte di cene o simili, ho notato che era più (come me) chi risultava strano o veniva bollato dagli altri per qualche modo di fare ritenuto fiori dalla norma.
Io d'ora in poi punto a essere anonima, penso che la gente smetterebbe di escludermi. Più si è anonimi meno si accorgono che si è sfigati, no?

Chamomile

Le persone hanno nei miei confronti la stessa reazione che provano anche davanti a una cacca di cane sul marciapiede: non odio, perché la considerano troppo poco importante per suscitare un simile sentimento, ma voglia di allontanarsi ed averci a che fare il meno possibile, un certo disgusto e fastidio per averla incontrata sulla propria strada.

dystopia

Ormai riesco a fregarmene ma so che a volte risulto snob, perché non sono sorridente e tendo a stare sulle mie, quindi le persone si fanno un'idea sbagliata. Probabilmente è perché parlo e scrivo molto, ma l'effetto non è voluto. Tendo a raccontare le cose molto in dettaglio e vedo che a volte le persone si sentono a disagio.