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Vecchio 14-02-2015, 20:59   #1
Avanzato
L'avatar di Ashe
 

Niente, insomma, ehi, era tanto che non scrivevo. Ho cercato di impegnarmi in alcune cose e di concludere qualcosa, quindi sono stata occupata. Ma recentemente mi rendo conto che lo stress è sempre più pesante e non riesco a ottenere nulla nonostante ogni sforzo (parlo in particolare dell'università e delle relazioni interpersonali). Ho l'impressione di snaturarmi e di fingere.
Ci ho riflettuto, e ho avuto un sacco di tempo da passare con me stessa per potermi analizzare: sostanzialmente credo che ci sia qualcosa di troppo, o qualcosa di meno, insomma in ogni caso qualcosa in me che non va, così che non riesca a condurre una vita normale. Anzi, che mi impedisce di apprezzare la vita in generale. Non so gestire le emozioni quando le provo e ne vengo sommersa, ho sbalzi d'umore tutti i giorni e sono capace di destabilizzarmi anche solo per un pensiero negativo. Un attimo prima stimo tantissimo una persona e un attimo dopo non sopporto di vederla. Ho iniziato a pensare che magari sia qualcosa di biologico; non voglio usarla come giustificazione però, sia chiaro.
Comunque, il punto della riflessione è che ho paura ci siano dei limiti intrinseci che impediscono a me, come forse a molti altri, di costruirsi una routine, una vita tranquilla senza star depressi ogni tre giorni e via dicendo.
E' una questione di natura e sono sicura che, oltre a non poterla reggere, non sarei soddisfatta da un tipo di vita troppo comune. Per fare un esempio, adesso una ragazza che un tempo vedevo spesso ha postato su fb un sacco di foto della cena con il suo ragazzo, della bigiotteria orribile che le ha regalato, oltre ovviamente ad un set fotografico completo della coppietta. E niente, l'ho invidiata ma non so neppure perchè. In una situazione del genere io non sarei stata felice affatto, anzi mi sarei solo stressata perchè avrei dovuto fingere di essere felice. Altrimenti sai cheppalle, lui si sarebbe incazzato dicendo "OH, ho fatto tutto questo per te e non sei felice? Perchè cavolo non sei felice? Che vuoi di più?"
Ma il punto è che non so nè perchè l'ho invidiata, nè cos'altro avrei voluto. Forse invidiavo la semplicità con cui riusciva ad essere felice, boh. Poi credo che non avrei voluto nient'altro (giusto per chiarire che non mi interessa dei regali e delle cene importanti), ma lo dico solo perchè non so neanch'io cosa voglio o cosa mi renda felice. Spesso NON sono felice, anche nei pochi momenti in cui avrei ragione d'esserlo. Non riesco a cambiare il fatto che la mia personalità punti sempre verso pensieri distruttivi. E' come avere un'incudine legata alla caviglia.
Ho scritto un po' di fretta, spero comunque di aver comunicato quel che sento in modo leggibile.
Vecchio 14-02-2015, 23:32   #2
Principiante
L'avatar di camilla86
 

Mi ritrovo in qualche frase che hai scritto.
Io so quello che potrebbe rendermi felice ma lo vedo così lontano...quasi irraggiungibile. Certi giorni mi sembra di fare piccoli passi in avanti e altri di tornare inesorabilmente indietro.
È in questi ultimi momenti che penso che alcuni aspetti di me resteranno sempre lì radicati.
Vecchio 15-02-2015, 10:32   #3
Esperto
L'avatar di linea77
 

Quote:
Originariamente inviata da Ashe Visualizza il messaggio
Niente, insomma, ehi, era tanto che non scrivevo. Ho cercato di impegnarmi in alcune cose e di concludere qualcosa, quindi sono stata occupata. Ma recentemente mi rendo conto che lo stress è sempre più pesante e non riesco a ottenere nulla nonostante ogni sforzo (parlo in particolare dell'università e delle relazioni interpersonali). Ho l'impressione di snaturarmi e di fingere.
Ci ho riflettuto, e ho avuto un sacco di tempo da passare con me stessa per potermi analizzare: sostanzialmente credo che ci sia qualcosa di troppo, o qualcosa di meno, insomma in ogni caso qualcosa in me che non va, così che non riesca a condurre una vita normale. Anzi, che mi impedisce di apprezzare la vita in generale. Non so gestire le emozioni quando le provo e ne vengo sommersa, ho sbalzi d'umore tutti i giorni e sono capace di destabilizzarmi anche solo per un pensiero negativo. Un attimo prima stimo tantissimo una persona e un attimo dopo non sopporto di vederla. Ho iniziato a pensare che magari sia qualcosa di biologico; non voglio usarla come giustificazione però, sia chiaro.
Comunque, il punto della riflessione è che ho paura ci siano dei limiti intrinseci che impediscono a me, come forse a molti altri, di costruirsi una routine, una vita tranquilla senza star depressi ogni tre giorni e via dicendo.
E' una questione di natura e sono sicura che, oltre a non poterla reggere, non sarei soddisfatta da un tipo di vita troppo comune. Per fare un esempio, adesso una ragazza che un tempo vedevo spesso ha postato su fb un sacco di foto della cena con il suo ragazzo, della bigiotteria orribile che le ha regalato, oltre ovviamente ad un set fotografico completo della coppietta. E niente, l'ho invidiata ma non so neppure perchè. In una situazione del genere io non sarei stata felice affatto, anzi mi sarei solo stressata perchè avrei dovuto fingere di essere felice. Altrimenti sai cheppalle, lui si sarebbe incazzato dicendo "OH, ho fatto tutto questo per te e non sei felice? Perchè cavolo non sei felice? Che vuoi di più?"
Ma il punto è che non so nè perchè l'ho invidiata, nè cos'altro avrei voluto. Forse invidiavo la semplicità con cui riusciva ad essere felice, boh. Poi credo che non avrei voluto nient'altro (giusto per chiarire che non mi interessa dei regali e delle cene importanti), ma lo dico solo perchè non so neanch'io cosa voglio o cosa mi renda felice. Spesso NON sono felice, anche nei pochi momenti in cui avrei ragione d'esserlo. Non riesco a cambiare il fatto che la mia personalità punti sempre verso pensieri distruttivi. E' come avere un'incudine legata alla caviglia.
Ho scritto un po' di fretta, spero comunque di aver comunicato quel che sento in modo leggibile.
ma non dice bullshit
Vecchio 15-02-2015, 15:47   #4
Principiante
L'avatar di scrivipiano
 

Forse non è giusto cambiare radicalmente ciò che si è, forse sarebbe più giusto cercare di accettarci. Alla fine abbiamo modi diversi nel recepire le cose, una specie di realtà aumentata, ma non è detto che le cose che sentiamo siano sbagliate.
La tua invidia verso di lei magari nasce dal suo sentirsi in qualche modo soddisfatta per quello che ha e per quanto, da ciò che scrivi, questa soddisfazione possa apparire fatua, è comunque una situazione invidiabile.
Se la prima volta che mi leggi mi odi, prova a rileggermi ancora, magari mi sorridi (non prendertela, capita anche a me, anche con me stesso).
S.
Vecchio 16-02-2015, 18:27   #5
Avanzato
L'avatar di Ashe
 

Quote:
Originariamente inviata da scrivipiano Visualizza il messaggio
Se la prima volta che mi leggi mi odi, prova a rileggermi ancora, magari mi sorridi (non prendertela, capita anche a me, anche con me stesso).
S.
No, perchè dovrei prendermela?
Comunque ci ho pensato anch'io al fatto che forse certe modalità relazionali non mi sembrano desiderabili perchè sono cresciuta in una situazione diversa dal comune. Alla fine vorrei solo fidarmi delle persone e non vedere sempre malvagità in tutto ciò che fanno o dicono, però appunto non sono sicura che sia solo colpa di un fattore ambientale.
Vecchio 16-02-2015, 19:15   #6
Principiante
L'avatar di Vision
 

E un discorso che vale anche per me e quello che penso è questo:
Se sei su questo forum probabilmente hai problemi relazionali, io si e grossi.. avere amici, uscire, divertirsi, fare ESPERIENZE, sono cose fondamentali, scontate e semplici per la maggior parte, ma non per me... quindi se sai di non aver vissuto la tua vita a causa di questi problemi, non te ne fai proprio niente di un principe azzurro che ti tratta come una principessa... ci vogliono esperienze, per scoprire se stessi, a quel punto in pace con se stessi ci si può godere ogni secondo della propria vita... più o meno è quello che penso...
Vecchio 16-02-2015, 19:55   #7
Esperto
L'avatar di dotrue
 

Quote:
Originariamente inviata da Ashe Visualizza il messaggio
Ci ho riflettuto, e ho avuto un sacco di tempo da passare con me stessa per potermi analizzare: sostanzialmente credo che ci sia qualcosa di troppo, o qualcosa di meno, insomma in ogni caso qualcosa in me che non va, così che non riesca a condurre una vita normale. Anzi, che mi impedisce di apprezzare la vita in generale. Non so gestire le emozioni quando le provo e ne vengo sommersa, ho sbalzi d'umore tutti i giorni e sono capace di destabilizzarmi anche solo per un pensiero negativo. Un attimo prima stimo tantissimo una persona e un attimo dopo non sopporto di vederla. Ho iniziato a pensare che magari sia qualcosa di biologico; non voglio usarla come giustificazione però, sia chiaro.
Comunque, il punto della riflessione è che ho paura ci siano dei limiti intrinseci che impediscono a me, come forse a molti altri, di costruirsi una routine, una vita tranquilla senza star depressi ogni tre giorni e via dicendo.
E' una questione di natura e sono sicura che, oltre a non poterla reggere, non sarei soddisfatta da un tipo di vita troppo comune.
Quanto mi rivedo in quello che hai scritto...In quanto al fattore biologico io e la mia psichiatra ci scontriamo sempre, io lo ritengo fondamentale, lei punta molto sul fattore psicologico. Mi ricordo che una volta in proposito le ho chiesto:"come mai le persone che soffrono di depressione hanno gli stessi sintomi nonostante abbiano storie, vita, esperienze, pensieri e quindi psicologia diverse?" Solo che non mi ricordo più la risposta...
Forse non era molto convincente
Vecchio 16-02-2015, 20:26   #8
Intermedio
L'avatar di qwerty93
 

Io credo che la felicità non venga da un momento all'altro. A mio parere c'è bisogno di un certo grado di predisposizione, che col tempo può essere ridotto o accentuato. Insomma, bisogna essere abituati ad essere felici. Magari la maggior parte della gente lì fuori non ne ha bisogno o non se ne accorge (perché ha già naturalmente una certa predisposizione, frutto di esperienze e situazioni positive nel corso della vita), ma per gli utenti del forum me compreso la mano deve essere un po' forzata per raggiungere la felicità. Ovviamente è possibile raggiungerla per tutti, ma ad alcuni serve più lavoro che ad altri.
La biologia di certo ha un ruolo in tutto questo, ma secondo me è molto, ma molto meno importante di quello che si crede. L'autoconvincimento e la forza di volontà la fanno da padroni, e nelle giuste occasioni e con gli giusti stimoli tutti sono in grado di farne buon uso. L'invidia che hai descritto è particolarmente bastarda, perché oltre ad invidiare una situazione di un'altra persona non sai bene come fare a raggiungerla (proprio perché non ci si è abituati), e una volta raggiunta questa situazione non sai mai se effettivamente è quella giusta per te.

P.S. da quanto tempo!
Vecchio 16-02-2015, 22:32   #9
Esperto
L'avatar di Demiurgo
 

Anche io mi rivedo in quello che scrivi e in come ti descrivi.

Siamo quello che siamo... con le nostre paure, le nostre idiosincrasie.
I personaggi che riescono a scrollarsi di dosso i loro fardelli per me esistono solo nei film.

E pensando alla tua amica... forse anche tu desideri provare quella felicità, la felicità di una cosa semplice come avere una persona cara al proprio fianco, anche se ovviamente non la desideri nella modalità di rapporto che hanno lei e il suo ragazzo.
E' un piacere che tante persone al mondo sembrano avere ma che a me sembra precluso e irraggiungibile.
Vecchio 06-03-2015, 21:16   #10
Banned
 

Mi sento esattamente come. Alcune volte mi sento davvero inerme, mi sento di non poter far nulla nonostante gli sforzi (e penso di aver fatto tanto) e credo di aver bisogno di un maggior aiuto e supporto dalle persone a me vicine, aiuto che purtroppo non arriva mai. Mi sento sola con tutti i miei problemi irrisolvibili. Anch'io penso che sia una cosa chimica nel cervello che m'impedisce di essere come gli altri... non so più davvero cosa fare, sono rassegnata ormai a vivere il resto della mia vita in questo modo.

Ultima modifica di Norah; 06-03-2015 a 21:21.
Vecchio 06-03-2015, 22:37   #11
Esperto
L'avatar di Keith
 

è veramente difficile cambiare, anzi a me sembra anche di peggiorare. Vi viene da essere sempre scostante e poco presente, anche empaticamente, sono freddo anche con chi mi vuole bene.. non mi piace più parlare..boh.. una caduta libera verso la misantropia, che poi è una condizione che non mi piace, ma mi sembra l'unica possibile per me.
Mi piace la solitudine, ma non vorrei perseguirla in modo estremo, perchè ritengo sia dannoso, ma non saprei proprio che altro fare
Vecchio 06-03-2015, 23:44   #12
Esperto
 

Mi sento esattamente come te, impotente dinnanzì a tutto ciò.
Forse l'unica salvezza sarebbe andarsene da qui; Penso che rimanendo in questo paese non cambierà mai niente, non uscirò mai da questo tunnel. Sono esausto...davvero. Avvolte penso di impazzire,la solitudine mi sta facendo davvero tanto male.
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