In questo ultimo mese mi sono accorto che sto cambiando, sotto vari punti di vista.
Non so se sia dovuto alle esperienze negarive della mia vita, ma sto cambiando.
Fino a qualche tempo fa ero un tipo molto aperto all'altro, empatico, docile, buonista, sensibile e premuroso.
Adesso, mi sento quasi aggressivo verbalmente, più schietto, più ostile. Mi sono reso conto che il buonismo e l'atteggiamento docile, quieto, e sensibile non porta a niente. O meglio, so con assoluta fermezza che bisognerebbe essere ciò che sono stato fino a ora in questo mondo, ma evidentemente le esperienze negative mi stanno facendo cambiare. Ho capito che non c'é spazio per il buonismo in questa societá, perché ci sará sempre qualcuno/a che si approfitterà della tua bontá e che presto o tardi ti considererá troppo scontato e dunque ti abbandonerá: la cruda e dura realtá é questa, inutile girarci intorno.
Mi sono accorto di essere cambiato anche sul lato sentimentale e amoroso: fino a una settimana fa uscivo con una ragazza con cui sono stato molto bene, e con cui gomavuto dei rapporti sessuali molto belli, personalmente parlando.
Tuttavia, dopo che ci siamo lasciati, non sentivo niente. Non mi mancava, non l'ho più cercata, non mi ha più trasmesso niente. Eppure, il mio vecchio me avrebbe cercato di risolvere le cose, di tornare insieme a tutti i costi, di cercarla per poterla ancora sentire. Ecco, tutto questo é sparito in me, non so se sia un bene o un male. Sento che le esperienze negative si stanno prendendo tutto di me, silenziosamente e pian piano: mi prosciugheranno, ci posso scommettere.
Io non so se questo cambiamento sia positivo o negativo, non riesco a classificarlo ancora. É come se ad una parte di me piacesse restare da solo, in casa, tutto il giorno; mentre un'altra parte di me vorrebbe uscire, avere relazioni interpersonali, una partner che mi emozioni e da amare,essere estroverso e viaggiare. Per ora sta vincendo la prima parte, non so se rappresenti il mio vero me o il mio falso me. Sono un'incognita.
Chissá, magari sono destinato per l'eternitá a restare nella condizione di non sapere, ed essere dannato in questa solitudine per la paura.
Fatto sta che io, mi sento cambiato.