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16-07-2018, 06:53
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#1
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Ubicazione: Milano
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Ieri, mentre leggevo "sulla strada" di Jack Kerouac, sentendo narrare di un momento in cui, per 15 secondi, il protagonista si è scordato la propria identità, mi sono ricordato di un episodio analogo della mia vita che vorrei raccontarvi.
Ero in vacanza a Firenze con i miei genitori e i miei zii. Saranno state le 10 di sera neanche, e nessuno aveva voglia di passeggiare un po' prima di andare a dormire. Così ho deciso di uscire da solo. Avrò camminato per non più di due chilometri, prima di ritrovarmi in centro, davanti al battistero. Ad un certo punto ho cominciato a provare una sensazione di angoscia tremenda; in mezzo a tutta quella folla anonima e pullulante mi sono sentito solo, solo come un cane: stavo come soffocando; sembrava che stessi letteralmente affogando nella gente. Ho pensato allora di spostarmi sul marciapiede, in una posizione un po' più defilata, al riparo dal flusso di persone; mi sono girato, e affianco a me è passata una ragazza ubriaca fradicia, senza una scarpa, trascinata di peso da 3 o 4 extracomunitari. Insospettito dalla cosa, li ho seguiti per un po', come in trance. Pensavo sul serio che sarebbe successo qualcosa di orribile: ero terrorizzato; intanto che camminavo riflettevo su quello che avrei potuto fare qualora mi fossi trovato ad assistere al peggio. Ad un certo punto ho sentito, da dietro di me, le sirene di un'ambulanza; mi sono girato di colpo, e mi sono ritrovato fermo come un cretino, in mezzo ad una mandria di venditori abusivi che, impauriti dalle sirene, se la stavano squagliando (pensando fosse la polizia), passandomi a fianco da entrambi i lati e urtandomi con i loro enormi sacchi neri (quelli per l'esposizione e il trasporto della merce). Passati i venditori, mi sono rigirato, guardando nel punto esatto dove avevo perso di vista la ragazza ubriaca con gli extracomunitari, ma non ho visto più nessuno. A quel punto, come il protagonista del romanzo di Kerouac, ho come dimenticato la mia identità. Non sono più riuscito a capire con esattezza chi fossi e che cosa ci facessi da solo, in quel cazzo di posto, a fare il guardiano della notte di giovani pulzelle ubriache. Sono tornato di corsa in hotel, rintronato e confuso, e ho confessato per la prima volta a mia madre la mia depressione; abbiamo parlato un po', poi sono andato a coricarmi.
Secondo voi di cosa si è trattato? Un semplice attacco di panico con una lieve amnesia? Avete delle ipotesi? Vi è mai capitato qualcosa di simile?
Vi riporto anche il pezzo di "sulla strada", per farvi capire meglio di che cosa sto parlando:
"Mi svegliai che il sole stava diventando rosso; e quello fu l'unico preciso istante della mia vita, il più assurdo, in cui dimenticai chi ero - lontano da casa, stanco e stordito per il viaggio, in una povera stanza d'albergo che non avevo mai visto, col sibilo del vapore fuori, lo scricchiolio del legno vecchio degli impiantiti, i passi al piano di sopra e altri rumori tristi - e guardai il soffitto alto e screpolato e davvero non riuscii a ricordare chi ero per almeno quindici assurdi secondi."
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Ultima modifica di E. Scrooge; 16-07-2018 a 07:15.
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16-07-2018, 08:03
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#2
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
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Boh forse un episodio di derealizzazione?
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16-07-2018, 11:17
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#3
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,092
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Quote:
Originariamente inviata da Kitsune
Boh forse un episodio di derealizzazione?
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Ho cercato su wikipedia alla voce "derealizzazione"; seguendo i link mi sono ritrovato nella pagina che parla della "depersonalizzazione", potrebbe essere quella... Adesso provo ad informarmi un pochino meglio...
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16-07-2018, 12:49
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#4
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Esperto
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Stato crepuscolare.
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