Quote:
Originariamente inviata da bardamu2
Non era un invito ad abbandonare le tue idee. Il senso della parola "apparentemente" era proprio quello di invitarti a sospendere temporaneamente la divulgazione (non certo a rinnegare le tue idee) per far conoscere un po' l'altra parte di te e "guadagnarti l'interesse" di chi sta qua. Non vuol dire certo rinnegare la forma logica, significa solo utilizzare temporaneamente un'altra forma a seconda del fine. Ti ho proposto di farlo qui perchè come ben sai è un ambiente virtuale in cui è molto più semplice parlare dei propri problemi.
|
Tutto chiaro, ma non è solo la volontà di divulgare a spingermi a parlare di filosofia, è anche la mia necessità psicologica di giustizia. E' come se nella mia logica, se la realtà fosse come gli uomini se la immaginano e la divulgano, in ultima analisi, sarebbe riprovevolmente parziale e ingiusta, e l'unico fondamento logico dell'etica sarebbe la necessità di sopportare una prova dolorosa imposta dal destino per un fine che neanche si può conoscere (quindi non solo il danno, ma anche la beffa di non poter sapere perchè si subisce il danno), non una reale giustificazione logica e morale del perchè le cose sono come sono, di conseguenza l'etica avrebbe un sostegno logico pari, forse, al 90%, e l'immoralità avrebbe tipo un 10% di giustificabilità.
Ecco perchè sento intolleranza verso le morali egoistiche, perchè nel contesto sociale danno una quota di giustificabilità all'immoralità.
Questo sentimento mi provoca una sorta di solidarietà nei confronti degli insoddisfatti che vengono rimproverati dagli uomini perchè invocano una giustizia superiore, anche se quella che loro sentono come ingiustizia non è, effettivamente, un'ingiustizia.