PrincessGinevra

ciao a tutti,
che idea vi fate di una persona che sta sulla difensiva, e che a detta degli altri tende sempre a giustificare quello che fa?

Blue Sky

La descrizione è molto generica quindi non voglio dare una risposta secca.

Una cosa che posso dire è che apprezzo l'autocritica (essendone un grande praticante purtroppo....) e mi infastidisce quando le persone ostinatamente negano i propri errori, quando anche ammettendoli non crollerebbe il mondo.

claire

Che è mia sorella gemella

PrincessGinevra

grazie intanto per le risposte.
molto spesso mi interrogo sul mio comportamento, o dovrei dire, su quello che percepiscono gli altri di me.
mi è stato fatto notare più volte che ho un brutto modo di rispondere, non tanto sfacciato, quanto invece pungente. in passato sono sempre stata una che ogni volta che mi veniva fatta una critica pesante o una "predica" su qualcosa che non andava, non dicevo mai nulla, me la mettevo via e ci rimanevo male prendendola molto sul personale, il che ha abbassato molto la mia autostima.
ad un certo punto nel tempo il mio atteggiamento nei confronti di questa cosa è cambiato, forse stanca di ricevere continuamente commenti negativi, anche sul mio modo di essere (i bulletti non mancano mai). siccome non mi ritengo una sprovveduta, anzi, le volte in cui commetto un errore (nel lavoro, ad esempio) e mi viene fatto notare magari con un rimprovero, non dico che mi giustifico, ma spiego il motivo delle mie azioni, cerco sempre di essere il più educata possibile, altrimenti pare che io faccia le cose a "ca..".
ecco, questa cosa viene percepita in modo negativo, mi dicono che più che permalosa sono sulla difensiva..
a me dispiace dare questa impressione, sarà l'effetto di una serie di critiche e pregiudizi che ho ricevuto nel tempo che, come dicevo, oltre ad aver aumentato la mia insicurezza, hanno anche influito sulla diffidenza che ho negli altri.

alien boy

È una cosa buona saper accettare le critiche e mettere gli altri in condizioni di essere sinceri nei nostri confronti, allo stesso tempo è giusto poter spiegare le proprie ragioni senza dover incorrere nel nervosismo degli altri.
Quello che si può percepire come negativo non è tanto il fatto che si è evidenziato una propria presunta mancanza ma il modo in cui viene veicolata la critica, che fa percepire una certa incapacità di accettare che una persona possa non rispecchiare le aspettative spesso ingiustificate di chi si altera rimproverando. Il fatto poi che uno pretenda che l'altro non possa spiegare le sue ragioni lo pone in una posizione un po' particolare, perché vorrebbe dire o che crede che è lui/lei ad avere la verità e la ragione dalla sua parte a prescindere e non tollera il fatto che lo si metta in dubbio oppure che non accetta il fatto che l'altro possa in qualche modo sottrarsi da una sorta di condizione subordinata o comunque controllata nella quale proverebbe a tenerlo riversandogli in maniera forte la sua accusa addosso per colpirlo e trasmettergli una certa tensione per far in modo, secondo il pensiero di chi attacca, che l'altro sia ben motivato a non sbagliare e a non mettere in dubbio cosa e come è giusto fare, ma specialmente chi ha ragione e potere sugli altri a prescindere. E magari dopo esserti difeso o aver tentato di farlo, ti senti pure in colpa.
Vabbé comunque in certi casi è inutile e controproducente tentare a tutti costi di difendersi, perché l'altro è in una condizione tale in cui risulta più forte, allora a quel punto tanto vale lasciarsi scivolare le cose addosso ed eventualmente prenderlo per i fondelli lasciandogli credere che si è imparata la lezione.