Su ispirazione di William Gibson, per me padre indiscusso del Cyberpunk, ecco una visione di futuro che ho avuto questa notte, non mentre dormivo.
Se qualcuno volesse utilizzare questo testo può disporne come vuole, basta che si ricordi dove l'ha preso.
Se qualcuno volesse giocare scrivendo altro io gli andrò dietro.
Shiza sentiva le tempie pulsare insieme alle gambe, ondate vibranti le attraversavano rendendo i colori del Triangolo acidi e intermittenti sotto le sue immense cupole metalliche che avevano l'aspetto di pezzi di cielo crollato e poi riassemblato in un ordine geometrico contro il caos.
Rallentò il passo, sembrava di camminare attraverso spessi strati di colloide che si appiccicavano filamentosi, trattenendo suole, aggrovigliando polpacci. Il piede scavalcò a fatica un gradino inesistente e subito prima di trovare il contatto con il suolo eseguì una leggera rotazione, Shiza sbandò ritrovandosi con i sottili gomiti puntati contro il parapetto trasparente in polimeri e titanio, le gambe sembravano avere nuove articolazioni e lei molleggiando oscillava come una delle insegne con pupazzi meccanici presenti in zona.
Gettò gli occhi dentro il Pozzo, il livello verticale lungo oltre un chilometro che collega gli Esagoni e il Triangolo, strutture alveari dove vivono milioni di persone.
Riusciva a mantenersi in piedi solo grazie al corrimano, la testa ciondolava simile a una vite a cui mancano poche rotazioni per cadere giù, un sorriso liquido le increspava le labbra tatuate e per sentirsi più leggera lasciò scivolare uno sputo. La saliva assunse innumerevoli sfumature mentre cadeva attraverso il Pozzo e la sua intricata selva di luci vorticanti e ologrammi animati, schermi pubblicitari grandi decine di metri, sogni elettronici passioni violente e stati di alterazione indotta.
Sarebbe bastato così poco...
-è vietato sporgersi puttana- quella voce le graffiò le orecchie come una scarica elettrica, distorta dagli alto parlanti integrati nel casco del SOC*. L'esoscheletro era alto oltre due metri e lo superava di svariati centimetri la lancia nera, dotata di fucile al plasma integrato, che teneva impugnata davanti a sé con entrambe le mani, la base poggiata contro la strada, mentre intorno bot grandi come cani bippavano eseguendo i loro ciechi eterni programmi, divorando cumuli di spazzatura tossica, schede madri bruciate, cavi di ogni forma e dimensione, silicio fuso e frammenti di innesti bioenergetici venduti nelle sconfinate aree commerciali divenute nel corso del tempo piazze di spaccio affollate intorno gli ingressi blindati delle Arcologie**, sistemi del tutto indipendenti dagli altri sistemi economici e sociali, dotate in certi casi di un proprio esercito privato, di leggi e moneta che, tramite accordi pressioni e prepotenze, potevano estendersi anche oltre le Corporazioni che vivevano al loro interno.
-Dico a te tossica del cazzo, che ti sei sparata, eh, Bluelizard, Dismeril, Lacrime Nere, Ricordi surrogati?-
Le parole erano insetti che ronzavano intorno ai padiglioni auricolari senza mai entrare, si posavano solo per un attimo prima di andare sbattere contro qualche vetrata infrangibile, fritte da scariche elettriche cadevano negli angoli formando minuscoli agglomerati, nutrimento per batteri digitali e randagi biomeccanici in agguato nei centinaia di livelli che si estendono a perdita d'occhio in qualsiasi direzione si guardi.
Provò a muoversi ma le gambe non collaboravano, la sensazione che i piedi fossero imbullonati sul manto stradale
-fati i cassi tuvuoi- le parole aderivano sul palato, contro i denti, incespicavano nelle labbra rotolando fuori a fatica, schiantate come uccelli morti in un mondo dove gli uccelli non esistevano più da secoli
-è quello che faccio, mi pagano per evitare che teste di cazzo come te creino problemi, magari gettandosi nel Pozzo-
I primi anni di vita non esistono più, i bambini biologici sono estremamente rari, considerati roba da eccentrici o da pazzi, la maggior parte sono adulti dentro corpi artificiali.
L'infanzia, decretata un processo troppo lungo e difficoltoso, venne cancellata dell'ingegneria genetica, i parti naturali completamente sostituiti da feti artificiali creati dentro gli Ovulatori: dopo un mese di incubazione possono uscirne fuori bambini di qualsiasi età, a seconda delle esigenze del cliente.
Le nano macchine collegate alla Rete dei Geni Terminali*** vengono introdotte durante l'incubazione e una volta attivate contribuiscono a strutturare la coscienza del soggetto, l'equivalente di un ragazzo o di un giovane adulto, anche in questo caso è il cliente a scegliere la fascia d'età.
Bambini che ti fissano con sguardi gelidi, di chi non è mai stato figlio né bambino.
Non puoi mai essere sicuro di chi hai davanti, vedi una ragazzina di quattordici anni ma potrebbe nascondere un vecchio Corporativo in circolazione da secoli.
L'inizio e la fine della vita sono diventati indesiderabili, poco commerciali, e di conseguenza sono stati eliminati come qualsiasi altro elemento obsoleto e non performante.
La maternità, l'infanzia, la vecchiaia, la malattia, la morte, non sono più temi dominanti, connaturati all'esistenza di ogni essere vivente: ormai è roba da poveri.
Se questo povero scemo sapesse allora si accortoccerebbe ai miei piedi prima di strisciare uggiolando come un cucciolo pronto a pisciarsi sotto, questo pensiero la divertiva e l'espressione divertita non contribuì a distendere la situazione.
-Le soluzioni sono due: o ti levi dalle palle o ti becchi il collare di contenimento, e i nuovi modelli hanno anche il soppressore vocale. Non ti conviene lo sai.-
Shiza sollevò il dito medio fissandolo con fare curioso, come se non fosse convinta che si trattasse del dito giusto e non appena il SOC protese l'arto biomeccanico per afferrarla percepì come uno spostamento d'aria seguito da una sottile increspatura che lo attraversava dall'alto verso il basso, e negli attimi successivi, quando il sistema dell'esoscheletro rilevo danni permanenti, la confusione aumentò.
L'arto precipitò al suolo con uno stridio ferroso e nello stesso tempo, a causa delle ossa e dei tessuti all'interno, gorgogliante, il taglio era stato così veloce e preciso che le parti metalliche recise mostravano bagliori rossastri dovuti al rapidissimo innalzamento della temperatura, mentre tutta la materia organica che proteggeva era stata cauterizzata. Il SOC non sanguinò e nemmeno fece in tempo a urlare dato che il segnale elettrico venne bloccato prima di arrivare al cervello: quel modello di esoscheletri inibivano il dolore. Incredulo fissava il proprio arto amputato poco sopra il gomito poi il pezzo per terra e di nuovo tornava all'inizio, una sorta di loop causato dallo shock, dalla mancanza di elementi adatti a ricostruire una sequenza logica dell'accaduto. Troppo rapido anche per la percezione sensoriale aumentata dal circuito dell'esoscheletro.
Nemmeno Shiza fece in tempo a capire cosa stesse succedendo ma non appena il tizio in piena furia le puntò conto la lancia, pronto a colpirla con il plasma, in rapida successione venne tagliata insieme al casco corazzato, a quel punto il colosso oscillo per pochi secondi e si spense cadendo in mezzo a un mucchio di rifiuti sintetici marchiati con ideogrammi e loghi pubblicitari fluorescenti.
-Andiamo a casa- nonostante fosse ancora in piena botta e le endorfine ballavano come i morti nelle miniature medievali, quella voce inconfondibile riuscì a strapparle di dosso il vacuo sorriso che ancora aleggiava su quei lineamenti da sedicenne dopo l'abbattimento del SOC.
Non le era chiaro da dove provenisse la voce perché la tecnologia bellica impiantata nel corpo del suo Ghost**** impediva la localizzazione e sembrava che arrivasse da ovunque, e lui non disattivò nemmeno la rifrazione della luce che lo rendeva invisibile al resto del mondo.
-Wu...- fu tutto quello che riuscì a dire, poi una scarica di colori le annebbio la vista e...cazzo, quella roba era veramente buona.
Note:
*Servizio Ordine Corazzato
** le Arcologie nel Cyberpunk sono in linea generale dei "micromondi" autarchici, indipendenti dall'ambiente che le circonda e in alcuni casi possono avere anche un proprio clima, una propria atmosfera grazie a sistemi di pressurizzazione e tecnologie varie, luoghi che possono ospitare anche migliaia o milioni di persone unite sotto vari tipi di Corporazioni pubbliche o private
*** termine preso dal manga BLAME!, i Geni Terminali permettono, ad ogni individuo autorizzato, di collegare la propria matrice genetica, oltre alla propria mente, alla Rete e così entrare in essa ad un livello ora inimmaginabile perché la Rete ormai non è più definita virtuale ma viene considerata solo un differente tipo di realtà, spesso più complessa e impattante del mondo che ora definiamo reale
**** persone particolarmente ricche e/o importanti possono disporre di particolari guardie del corpo, chiamate Ghost, che costano cifre astronomiche anche per via degli impianti tecnologici che li rendono ormai lontani dagli esseri umani