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03-09-2024, 10:26
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#1
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Intermedio
Qui dal: Aug 2024
Ubicazione: Dove vivo
Messaggi: 228
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Il sociologo tedesco M.Weber scrisse a proposito dei calvinisti e dei lavoratori della sua epoca:"..loro volevano essere professionisti, noi dobbiamo esserlo". Oramai la spinta all'iperspecializzazione negli studi e nel lavoro è sempre più radicata ed aumenta vertiginosamente; tralasciando, a meno che voi non vogliate parlarne, ovviamente, le enormi problematiche sociologiche che ciò comporta, nel vostro microcosmo siete predisposti alla specializzazione? Terminate le medie o le superiori eravate felici di dedicarvi a scuole e lavori che amavate, trascurando il resto o, come me, non avendo idee chiara ed una tendenza alla multidisciplinarietà" e al "criticismo del generale", questo cambio di rotta imposto vi ha scombussolato? Pe me è stata una delle concause del mio crollo negli anni seguenti.
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03-09-2024, 11:05
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#2
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,300
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Svolgo un lavoro molto specializzato, ma purtroppo ho impiegato parecchio tempo per raggiungere un livello adeguato proprio perché tendo alla dispersività, mi stufo presto quando studio una cosa e provo l'impulso a rivolgermi a qualcos'altro. Saltabecco da una cosa all'altra senza troppa costanza. Anche questo è un motivo per cui ho finito l'università molto in ritardo. Mentre studiavo notavo miei compagni molto bravi che si concentravano unicamente e costantemente sugli argomenti di studio senza farsi distrarre: pensavo che avrei dovuto fare così anch'io, ma non ci sono mai riuscito tanto.
Sono curioso verso molte cose, che però alla fine si rivelano troppe, e così ho conoscenze su un po' di tutto, ma sono spesso vaghe e mi rendo conto che a conti fatti rimango quasi sempre alla superficie e sicuramente incapace di competere coi veri specialisti.
Parlando più in generale, la specializzazione crescente che c'è stata nei gruppi umani è stata indubbiamente un motore di sviluppo ed efficienza, rispetto ai tempi remoti in cui, nelle bande di cacciatori e raccoglitori, tutti sapevano fare tutto il necessario e non esistevano quasi i mestieri individuali, ma si ristagnava, i gruppi umani erano fragili e in balia dei capricci della natura. Le cose sono cambiate, ora siamo diventati molto interdipendenti e siamo finiti a vivere in società composte da milioni di individui, ognuno con la sua specializzazione, e con la conseguente stratificazione sociale e tutti i beni e i mali che ne sono derivati.
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03-09-2024, 19:22
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#3
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Avanzato
Qui dal: Oct 2022
Ubicazione: nel castello errante di Howl
Messaggi: 482
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{molto interessante, sarò breve, a seconda dei punti di vista, è forse anche confuso, ma ci tengo a dirti che poni degli interrogativi molto ampi e devo stare attento a non dare troppa corda al mio cervello o mi ritrovo a ruminare pensieri perdendo il senso del tempo e della misura, a parlare da solo senza mangiare e senza dormire, perché se gli lascio briglia sciolta rischio di non fermarmi nemmeno quando chiudo la discussione e spengo il pc e domani la sveglia è alle 6}
preferisco non parlare di me {la mia risposta potrebbe essere simile a quella di Hor e anzi Hor posso dirti che a volte quando ti leggo mi ricordi aspetti di me}
2000 anni fa o oggi il problema è sempre lo stesso, ed è un tema centrale, fondamentale:
un conto è voler essere, un conto è dover essere, e questo vale a 360 gradi nella vita di ogni individuo
se una cosa la scegli tu, e se la scelta è giusta per te, potrebbe essere la tua soddisfazione, la tua salvezza
se la stessa cosa la subisci come una imposizione dall'esterno allora ti renderà schiavo e potrebbe essere la tua rovina
tutto ciò che ci viene imposto dall'esterno o ci rende succubi e genera rassegnazione, quindi non la vivremo bene e non daremo mai il nostro meglio anche se potremmo comunque essere tecnicamente molto performanti, o crea una certa resistenza alla quale può conseguire rifiuto e ribellione che a loro volta possono condurre in diverse direzioni
la specializzazione è stata elevata all'ennesima potenza dalla tecnica, perché per sviluppare conoscenze e strumenti sempre più precisi occorre una suddivisione sempre più precisa in modo che ognuno si specializzi e come un meccanismo complesso è composto da tanti singoli elementi allo stesso modo succede a noi e questa è l'epoca della tecnica per eccellenza anche se il processo è iniziato prima
la tecnica* presa nell'età moderna-contemporanea, esisteva anche in epoche passate ma era calmierata da altri aspetti perché erano altri mondi, ha reso e sta rendendo le persone sempre più simili a delle macchine, e non è una bella cosa, l'essere umano ha bisogno anche di spiritualità, della dimensione interiore, e ci tengo a precisare che la spiritualità non ha nulla a che vedere con le religioni, con una organizzazione istituzionale di un culto e del relativo centro di potere che lo governa, la spiritualità è più antica di qualsiasi religione politeista o monoteista ed è connaturata all'essere umano, poi certo qualsiasi religione è stata costruita attraverso la spiritualità ma quest'ultima è molto più importante quando è vissuta in maniera consapevole perché riguarda il singolo individuo che compie una ricerca interiore e non una massa di credenti che attendono di essere imboccati da qualcuno che si trova in una posizione superiore rispetto alla loro, questa è una differenza fondamentale...
insomma così come il singolo essere umano è composto da una dimensione interiore e da una esteriore, allo stesso modo la società non può reggersi solo sulla dimensione esteriore e quindi solo sulla scienza e sulla tecnica, ecco perché man mano che la spiritualità e quindi la dimensione interiore ha perso terreno è stato sempre più necessario sviluppare anche la parte della scienza chiamata psicoanalisi e quindi psicologia, che non è quella che indaga il cervello in quanto tale in quanto corpo fisico all'interno del quale avvengono reazioni chimiche quella è la neuroscienza...ma prima o poi tutto verrà raccordato e convergerà, ne sono convinto è solo questione di tempo
*dall'illuminismo in poi la razionalità è stata scissa da tutto il resto e ha preso il sopravvento su tutto, e questa è stata una reazione a ciò che è esistito prima di esso, così come il romanticismo è stato una conseguenza dell'illuminismo...l'avvento dell'illuminismo e quindi l'accelerazione che ha generato ha portato anche cose buone ad esempio hanno smesso di bruciare le persone perché erano possedute dal demonio dato che vennero gettati i semi che condussero verso la psicoanalisi, le scienze e così la medicina si sono evolute molto e di conseguenza è stata spianata la strada verso ciò che è iniziato tra le fine del 1800 e l'inizio del 1900 ovvero l'idea che il solo vero "progresso" fosse quello materiale, concreto, dato appunto dalle scienze e dalla tecnica che stavano sezionando e imbrigliando il mondo, vedi la Fisica, come mai prima era successo, ma io credo che la scienza e la spiritualità prima o poi convergeranno perché hanno dei punti di contatto molto solidi e per capirlo basta leggersi le conversazioni che il Dalai Lama ha condotto nel corso del tempo con molti scienziati-ricercatori
p.s. non sono stato in grado di rileggere come si deve, correggere ed approfondire per il motivo esposto all'inizio, mi scuso per eventuali stronzate, devo lasciar andare ma grazie per avermi dato la possibilità di ragionare con voi
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Ultima modifica di insiemealvento; 03-09-2024 a 19:25.
Motivo: strafottuta ricerca della perfezione
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03-09-2024, 20:07
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#4
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Esperto
Qui dal: Jan 2020
Messaggi: 14,073
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Non lo so
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03-09-2024, 20:14
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#5
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Esperto
Qui dal: May 2022
Ubicazione: rete fognaria
Messaggi: 1,460
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A me non piace nulla che si possa convertire in lavoro. Quindi per me il lavoro dei sogni in cui specializzarsi non esiste a meno che non mi paghino per dormire, per stare su netflix o su youtube. Il lavoro di generico impiegato che ho adesso va bene perché sono vicino a casa, faccio 8 ore, sabato e domenica a casa, posso uscire prima quando ho psicoterapia.
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