Ciao a tutti,sono un ragazzo di 19 anni e al momento non studio e non lavoro.
Di indole sono molto timido anche se una volta capito di essere stato accettato mi apro molto di piú,ho enormi difficoltá a socializzare con il sesso opposto.
Soffro di problemi cardiaci sin da bambino e questo ha giocato decisamente un ruolo importante sui miei problemi,penso di avere avuto il mio primo attacco di panico/crisi d'ansia sui 12 anni (anche se fin dall'asilo ho avuto grossi problemi d'ansia )risoltosi poi con la somministrazione di benzodiazepine in pronto soccorso.Da quel giorno a casa ho sempre avuto una boccietta di lexotan a portata di mano anche se comunque non l'ho quasi mai utilizzato.
Da li in poi ho avuto altri episodi di panico a volte risoltisi spontaneamente,a volte invece risoltisi in pronto soccorso,in quegli anni ho anche cominciato a sviluppare la paura nell'allontanarmi troppo da casa.
Tuttavia tutti questi episodi non li ho mai vissuti come troppo invalidanti e bene o male continuavo a vivere la mia vita abbastanza serenamente,almeno fino a circa un anno fa.
Da inizio giugno 2016 ho cominciato a uscire veramente pochissimo di casa finchè ad inizio settembre ho deciso di inizare un percorso con uno psicologo.
All'inizio ha deciso che era meglio lavorassimo sulla depressione che probabilmente si era instaurata dopo tutti quei mesi di solitudine,e poi succesivamente sulle fobie varie e l'ansia.
Abbiamo cominciato il percorso e sembrava andare tutto abbastanza bene senonché verso inizio dicembre ho avuto un pesante crollo psicologico,non riuscivo praticamente ad uscire piú di casa se non per brevissime distanze(500m. massimo),passavo intere giornate a fare ricerche su ogni psicosi esistente sulla faccia della terra e monitorare quasi costantemente la frequenza cardiaca e respiratoria,non riuscivo piú ad addormentarmi se non con la tv accesa perchè avevo il terrore di sentire delle voci,avevo pensieri veramente strani,ad esempio pensavo ci fossero microspie nascoste dietro i quadri,oppure ancora peggio avevo paura ci fosserò dei cadaveri dentro i muri di casa.
Perfortuna non ho mai perso completamente il contatto con la realtá e nel giro di un paio di mesi questi pensieri sono spariti spontaneamente.
Verso fine aprile cominciavo a stare un po meglio senonché il mio psicologo ha deciso che era meglio smetterla di rispondere al telefono e non farsi piú vivo da un momento all'altro.
Insomma ora come ora sono pressappòco allo stesso punto di un anno fa anche se comunque mi sento molto meglio.