Salve a tutti,ho scoperto questo forum durante le mie ricerche su internet e, essendo convinta che il parere di chi è dalla parte della barricata senza una cartella clinica in mano, spesso ti dia una vera idea di come stanno le cose, vorrei chiedere la vostra opinione. La madre del mio fidanzato, da quando era ragazza, (ora ha sui 46 anni) viene colpita, per un periodo che solitamente è di circa un anno e mezzo, da una sorta di insicurezza cronica; può essere triste, depressa, ma principalmente ha paura. Paura di sbagliare, di non fare le cose giuste, di essere giudicata…Per questo il suo carattere cambia e diventa molto più timido, incerto e insicuro di quanto non lo sia normalmente. Nei momenti peggiori, tutto ciò la porta a non essere in grado di prendere nessuna decisione se i suoi non gliela suggeriscono. A volte si trova “disorientata”, lei stessa dice “Non so cosa devo fare”. Sono i suoi figli, o suo marito che devono ricordarle “Questa è l’ora di lavarsi”, “Ora devi vestirsi per uscire”…E lei ci riesce perfettamente, è in grado di fare tutto, ma ha bisogno che le venga detto. Inoltre, ha la "classica" ansia all'idea di dover ricevere persone, anche amici o parenti, di doverci parlare.
Sta seguendo da molto tempo una terapia sia farmacologica che psicoterapeutica. Ora, io non posso dirvi né le medicine che prende, né che tipo di terapia segua, però vorrei condividere le mie perplessità con qualcuno che magari, ha familiarità con questi problemi. Ho cominciato a fare ricerche per conto mio, non sono certa che si tratti di fobia sociale, ma ne presenta almeno qualche tratto e, ho letto che purtroppo a volte potrebbe essere giudicata “cronica” ma, non si può definire una persona malata cronica se per periodi lunghissimi è se stessa, vive serenamente la sua vita ed è felice. So che sicuramente voi mi direte “Magari finge” “La sua famiglia non se ne accorge”, ma vi chiedo di escludere questa ipotesi. L’anamnesi familiare della sua famiglia di origine forse non è positivissima, ma, la famiglia che si è creata, suo marito, i suoi figli, la amano tantissimo. Sono loro, prima di chiunque altro, compreso il suo medico, ad accorgersi di cambiamenti anche minimi nel suo carattere che potrebbero preludere al ritorno della malattia. Suo marito si prende cura di lei in maniera ammirabile e, ora che i figli sono grandi, insieme hanno deciso di aiutarla a guarire in casa e non in ospedale dove in passato era stata costretta a ricoverarsi. Ogni mattina prima di andare a lavoro si siede con lei, un’ora, un’ora e mezza, per organizzare la giornata in modo che si senta più tranquilla. Ma mi sto dilungando troppo, scusatemi; sto facendo queste ricerche perché ho l’impressione che il suo medico si sia leggermente “cristallizzato” sulla sua terapia. Però a pensarci bene, il fatto che queste crisi prima o poi se ne vadano come sono arrivate, non mi sembra un grande successo dal punto di vista medico! Non voglio sentire altri medici, voglio le opinioni di chi ci è già passato, di chi ha preso le medicine, provato le terapie, qualunque cosa pensiate possa essere attinente, studi recenti sull’argomento, nomi di qualche professore a cui possa rivolgermi, insomma, qualunque cosa possa aiutarmi a continuare la mia ricerca. Vorrei solo provare altre “piste” tutto qui. Perdonate il post così lungo, ma, tengo davvero molto a questa persona e vorrei fare qualcosa. Grazie tante in anticipo!!!