ciao a tutti sono un ragazzo di 22 anni e il mio problema è che spesso in molte situazioni mostro una chiusura verso il mondo esterno, un pò per il mio carattere che talvolta risulta particolarmente antipatico per la mia scarsa vena di espormi, fare battute o stronzate. Ho sentito spesso dire che sono stato sempre un ragazzo troppo impostato e rigido, ma non per colpa mia ...forse per un'educazione troppo rigida ma anche per alcune delusioni che ho ricevuto dalla vita. La mia situazione familiare particolare mi ha impedito di frequentare amici o presunti tali, tanto che io fino ai 18 anni sono rimasto sempre chiuso in casa, anche perchè l'ambiente dove abitavo di certo non è stato di nessun aiuto. Ma la verità è che in me si è pian piano accresciuto un certo disinteresse che mi ha non solo allontanato dagli altri, ma anche fatto soffrire molto. In realtà io non ho veramente potuto fidarmi nemmeno dei parenti più stretti tanto che i ricordi che ho delle festività (Natale, capodanno, pasqua) vissuti fino ad oggi sono sempre accompagnati dall' immagine di me, mio padre e mia madre che sono state le uniche persone di cui io mi sono potuto fidare, e nient' altro.
La verità è che io ho abitato in un posto abbastanza isolato dove le uniche persone a cui ti potevi appoggiare erano i parenti, ma io non ho avuto affetto nemmeno da loro. E quando sento parlare la gente di aver trascorso delle vacanze meravigliose, io dentro di me mi incazzo come una bestia, e penso che sarebbe imbarazzante raccontare che io le ho trascorse solo e soltanto con mamma e papà.
c' è stato un momento della mia vita che ho avuto anche degli attacchi di panico e ho dovuto ricorrere ad ausilii esterni per risolverli.
A un certo punto però ho capito che così non potevo andare avanti anche perchè non avendo nessuno parlavo molto poco e quando capitavano quelle poche volte che avevo occasione di parlare in un gruppo , rimanevo per la maggior parte del tempo sulle mie. quindi ho deciso di trasferirmi da solo in un altrà città e studiare all'università. anche qui è capitato che i coinquilini con cui ho convissuto per 8 mesi erano dei delinquenti, spacciavano in casa, non mi sopportavano e io non potevo nemmeno aprire la porta della mia stanza per non vedere tutte le schifezze che combinavano, per non parlare del fatto che sono arrivati persino a derubarmi. A quel punto anche considerando che all 'università le cose mi andavano male ho deciso di ritornare in paese
Da questo momento è cominciato il mio calvario. Ho cambiato ben 2 università e in nessuna di queste sono riuscito a coltivare rapporti di amicizia degni di questo nome. Ed in più per il mio carattere introverso non sono risultato simpatico nemmeno ai nuovi coinquilini per via di alcuni miei atteggiamenti di inrapportabilità anche per via delle esperienze negative precedenti. Io riesco a capirmi a causa del mio vissuto difficile e del fatto che per troppo tempo sono stato solo senza avere rapporti con gli altri e ne sono consapevole. ma gli altri o perlomeno quelli che ho incontrato finora non lo riescono a capire.