e sono tanto malato. Me ne compaccio. Ancora... sempre di più...seduta dopo seduta.
Prova a nascondermi dietro una maschera ma forse quel che celo sono solo emozioni. E' solo la parte che uccide e fa vivere. "Che vuoi che sia,pesco" come tre cucchiaini di zucchero sono amari, ma un caffè la mattina non puoi non berlo. Serve benzina per il tuo corpo.
E allora me ne parto e faccio di testa mia. Il resto è noia, quella che ti schiaccia e ti lascia fuori sul balcone a tremare in una scorza di limone e di inespressività lancinante.
Faccio domande. Parlo liberamente a voi. Come vorrei che mi odiaste.
Questo stronzo che non sa scrivere e non si fa capire.
Questo coglione che torna come nuovo dopo una iniezione di testosterone.
Vi scriverei la mia ricetta ma gli ingredienti sono segreti anche a me. E poi non è felicità se torno qui a scrivere. L'animo è inquieto, ma
un fiore cresciuto tra due righe di asfalto è già tanto.
I petali delicati, così come le parole che seguono, vorrebbero dire....
vorrebbero ascoltare....
ma alla prima pioggia si piegano su se stessi
io sono un po' stronzo.