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14-09-2013, 02:39
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#1
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Nord-est
Messaggi: 1,808
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... sono quasi le 3 e sto facendo roba per l'università... e come spesso mi capita quando mi prendo tardi con le cose mi metto a pensare a quanto siano diversi gli altri, gli universitari da cui sono circondato e io.
Loro si impegnano negli esami, io li vivo sempre con sofferenza.
Loro vanno in giro a fare gli erasmus, io sono arrivato al punto da pensare che l'erasmus è solo un modo per cercare di addolcire la fatica disumana dello studio (sì, dico proprio disumana e lo dico perché per me è così, mi sentirei meglio a lavorare in un supermercato e a spegnere il cervello)... perché io non sono ambizioso, non studio né per me stesso né per gli altri, non studio per nessuno, semplicemente mi sono sentito in dovere di continuare gli studi dopo il liceo classico....... vabbè che ve lo dico a fare... zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
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14-09-2013, 07:53
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#2
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Esperto
Qui dal: Jun 2013
Ubicazione: Philadelphia (Light)
Messaggi: 1,102
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Quote:
Originariamente inviata da BobbyJean90
... sono quasi le 3 e sto facendo roba per l'università... e come spesso mi capita quando mi prendo tardi con le cose mi metto a pensare a quanto siano diversi gli altri, gli universitari da cui sono circondato e io.
Loro si impegnano negli esami, io li vivo sempre con sofferenza.
Loro vanno in giro a fare gli erasmus, io sono arrivato al punto da pensare che l'erasmus è solo un modo per cercare di addolcire la fatica disumana dello studio (sì, dico proprio disumana e lo dico perché per me è così, mi sentirei meglio a lavorare in un supermercato e a spegnere il cervello)... perché io non sono ambizioso, non studio né per me stesso né per gli altri, non studio per nessuno, semplicemente mi sono sentito in dovere di continuare gli studi dopo il liceo classico....... vabbè che ve lo dico a fare... zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
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anche io sentivo di studiare così senza senso, per volontà divina o per un ordine superiore impartito dal comandante supremo nessuno
Poi solo ultimamente ho capito che studiavo perchè "sono una persona che ci tiene" in generale
E questo è importante anche nel lavoro, una persona che ci tiene a prescindere alle cose ha una marcia in più rispetto a un menefreghista
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14-09-2013, 08:32
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#3
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Banned
Qui dal: Jul 2013
Ubicazione: Torino
Messaggi: 1,455
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Beati (o dannati?) voi che ancora credete nella meritocrazia.
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Ultima modifica di Hal86; 14-09-2013 a 08:58.
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14-09-2013, 09:00
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#4
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 3,195
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Quote:
Originariamente inviata da Hal86
Vi racconto la favoletta allegorica della cicala e della formica ai giorni nostri.
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Quanto ho odiato questa favola da bambino!
Tipica favola falsa fin dal principio: La cicala maschio frinisce proprio per trovare la compagna per accoppiarsi, e dopo aver deposto le uova, la cicala muore (in compenso ha una vita molto lunga in quanto larva nel terreno, di diversi anni). Le formiche sono insetti sociali, con una vita di relazioni molto intensa. Chissà se esistono formiche sociofobiche
Soltanto uno che non conosceva i cicli biologici degli insetti, poteva inventarsi una storia simile per i babbioni suoi contemporanei...
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14-09-2013, 09:26
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#5
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Esperto
Qui dal: Jun 2013
Ubicazione: Philadelphia (Light)
Messaggi: 1,102
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Quote:
Originariamente inviata da Hal86
Beati (o dannati?) voi che ancora credete nella meritocrazia.
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bhè io parlo per esperienza diretta, non per credenze mitologiche
nella mia azienda ci stanno incontri semestrali di valutazione con i manager e il diretto superiore, e il feedback di quest'ultimo è importante, ed ovviamente un menefreghista che passa metà del tempo al telefono per i cazzi suoi non può sperare di ottenere le stesse valutazioni (si parla proprio di voti) in alcuni punti quali impegno o altro (Non ricordo esattamente le metriche di valutazione, ne ho fatto uno solo di questi colloqui)
Ah, e dall'esito del colloquio dipende l'ammontare del bonus annuo (vabbè poi dipende dall'andamento dell'azienda, tipo se ha ingenti perdite è quasi nullo )
poi sono d'accordo che da qualche parte non esisterà la meritocrazia, ma comunque non è neanche una leggenda
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14-09-2013, 09:37
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#6
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 1,573
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anche io mi sento diversa dagli altri universitari. io vado avanti per inerzia e ormai la situazione sta diventando imbarazzante. vorrei poter iniziare a lavorare dopo la prima laurea ma invece mi tocca continuare. e intanto vedo gli altri che vanno avanti sicuri e con una determinazione che mi spaventa, perché a me è sempre mancata.
anche io faccio una fatica mostruosa a studiare e le cose non fanno che peggiorare. posso studiare mesi per un certo esame, ma non riuscirò mai a ricordare bene tutto. è frustrante, in passato mi sono impegnata tanto ma non ho mai avuto nessuna soddisfazione nello studio.
fare erasmus o cose simili sarebbe fantastico anche perché mi allontanerei anche da casa e dalla mia famiglia per un po'. ma non ne ho il coraggio, al massimo ci fantastico su ma poi lascio perdere.
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14-09-2013, 09:58
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#7
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,845
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Anche io facevo così, infatti non riuscivo andare avanti per la pressione che mi mettevano
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14-09-2013, 13:16
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#8
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Messaggi: 1,068
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Lo studio non è per tutti, o meglio, non c'è la volontà da parte di tutti.
L'hai anche scritto, lo fai tanto per, non si tratta solo di fobia, ansie varie, non hai nessun obiettivo chiaro in testa, seppure minimo.
L'università, come anche molte altre cose nella vita, oltre all'aspetto interiore fondamentale che smuove ogni cosa (vedi la motivazione, ecc) è una questione molto pratica, organizzazione, fare fare e rifare. Molti non hanno voglia di studiare, io stessa in alcuni momenti non ho voglia, ma mi pongo dei paletti per rimanere entro certi limiti che mi permetteranno un giorno di realizzare il tassello di un disegno più grande.
Facile parlare per me che ho una forza di volontà più forte evidentemente, ma potresti avercela anche tu se non facessi le cose per inerzia o imposte dalla società. Se non consegui una laurea non sei un fallito, poni te stesso al primo posto dato che devi essere felice tu, non gli altri.
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14-09-2013, 14:14
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#9
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Esperto
Qui dal: Jan 2011
Messaggi: 1,140
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Se uno è piu propenso ai lavori pratici non dovrebbe studiare. Chi vi obbliga?
La società funziona grazie alla varietà delle occupazioni: non funzionerebbe mai una società fatta solo di medici, architetti, avvocati e psicologi!
Anzi per me un contadino è quasi più utile di tutti i sopradetti: senza il cibo non andremmo da nessuna parte.
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14-09-2013, 14:38
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#10
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Avanzato
Qui dal: Jul 2013
Ubicazione: MB
Messaggi: 413
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Quote:
Originariamente inviata da BobbyJean90
e mi sono sentito in dovere di continuare gli studi
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è stato cosi anche per me e alla fine ho solo buttato via parecchi anni visto che nn l'ho manco finita...
lasciare l'università è stata una liberazione
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14-09-2013, 15:19
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#11
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Principiante
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: firenze
Messaggi: 53
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che università fai?
io faccio fisica, sono al terz'anno, e anch'io ho un po' i tuoi stessi pensieri...
sono l'unico, insieme a una singola altra persona del mio corso, che si lamenti sempre, non mi piace l'università in generale, non mi piace la facoltà... eppure vado avanti, mi manca solo un esame del secondo anno, e vedo gente che si lascia dietro anni con spensieratezza e nessuna indecisione. Forse sono loro i veri vincenti, si laureranno in 7-8anni invece che 5, però si godono il presente. Mentre il mio unico pensiero è: "finiamola presto con questo schifo, perdere un anno vorrebbere dire far durare un anno di più questa situazione di merda"
e al contempo penso che l'università mi tolga la possibilità di fare qualcosa di importante adesso, fare dei piani per il presente, e non per il futuro.
Anche se quando ho finito di studiare per un esame, non so più cosa fare per impegnare il tempo, vabbhè...
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14-09-2013, 15:38
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#12
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Intermedio
Qui dal: Aug 2010
Messaggi: 191
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Nemmeno io non so se ho più la voglia di studiare... ma mi sono iscritto alla magistrale più come pretesto per andarmene fuori di casa e considerandola come una tappa per raggiungere i miei obiettivi futuri, che di fatto sono l'unica cosa che mi spinge ad andare avanti. Mi faccio molte illusioni, lo so, ma preferisco vivere di questo piuttosto che non far niente.
Se avessi cercato un lavoro adesso credo che sarebbe andata peggio: avrei lavorato le tot ore, sarei tornato a casa la sera e per il resto non sarebbe cambiato niente. Certo, le personi normali possono sopportare meglio queste situazioni perchè al di fuori dei contesti lavorativi poi hanno il modo di recuperare le eventuali frustazioni con amici e con una normale vita sociale.
Purtroppo io non vedo questa possibilità, e dunque mi lancio in situazioni che almeno POTREBBERO darmi qualche possibilità di cambiamento.
L'erasmus mi ha fatto capire che l'indipendenza è probabilmente il primo passo per far sì che le cose si smuovano un pò.
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