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08-08-2012, 15:55
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#1
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Intermedio
Qui dal: Jun 2011
Messaggi: 103
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Ciao a tutti. E' da tempo che non scrivo e, se mi sono convinto a rifarlo, è perchè sto raschiando il barile, anzi, direi che è finito il fondo.
La sofferenza mi sta trucidando ormai non solo più l'anima, ma anche il fisico. Somatizzo tutto e la mia condizione complessiva si avvicina sempre più all'invalidità vitale. Non mi soffermo più di tanto sulle caratteristiche del mio male e la sua evoluzione, praticamente assommo fs, doc, depressione ecc...Ho 25 anni e, per quanto riguarda il mio passato, posso tranquillamente dire di aver vissuto solo quando ho assunto sporadicamente antidepressivi. Per il resto vuoto, buio...insomma tutto ciò che già sapete e che non c'è bisogno di ribadire. Adesso è ora che, una volta per tutte e per tutti quelli che versano in queste nefaste condizioni, chi di competenza si dia una mossa decisa e categorica. La categoria degli psichiatri deve chiarire definitivamente se una persona socio fobica può effettivamente e fisicamente sostenere una vita intera con antidepressivi in corpo(pressochè unica situazione che consente di vivere una vita degna di essere definita tale) e quali conseguenze questo comporta nel lungo termine, senza vaghezza. La categoria degli psicologi, invece che lucrare egoisticamente sui nostri rigidi circuiti mentali con terapie di sempre più dubbia e concreta efficacia(oltre che tendenzialmente improponibili a livello economico per una famiglia di classe media, soprattutto in questo periodo), dovrebbe farsi promotrice di un' iniziativa pubblica, a sfondo socio-sanitario, volta a far riconoscere la fs come patologia invalidante, con la previsione di opportuni sussidi per chi ne soffre. Non è più il tempo delle ambiguità, delle diverse teorie, del libertinaggio di opinione(vedi Grillo che cita il British Medical Journal che elenca la fs come una delle non-malattie). Il mondo va avanti con degli schemi precisi e risoluti e c'è sempre meno spazio per la nostra sensibilità da fobici nella vita reale. Siamo tagliati fuori perchè è la nostra stessa patologia che ci impedisce di entrarvi a far parte. Noi questo mondo qui con la sua frenesia e arroganza non l'accettiamo e più ci sforziamo da soli di farne parte e più lediamo la nostra anima. Sarà il mondo a doverci accettare e farci integrare, attraverso la formalizzazione, l'ufficialità e il riconoscimento, senza pregiudizi popolari, della fs e degli opportuni trattamenti.
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08-08-2012, 15:59
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#2
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Banned
Qui dal: Oct 2011
Ubicazione: Florentia
Messaggi: 1,368
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Mi hanno invitato a rispondere: ok.
Perciò... hai ragione.
Su tutto.
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22-11-2016, 21:23
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#3
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Concordo pienamente.
Noi fobici (quelli veri) stiamo in un limbo di incertezza e spesso siamo i primi a minimizzare i nostri problemi perchè il mondo non li riconosce,così rifiutiamo farmaci e cure,facciamo terapie sbagliate,cerchiamo di vivere come i normali con fatiche immense e inutili.
Essere riconosciuti invalidi non è bello per nessuno ma almeno è utile a livello economico vista la fatica a lavorare,e soprattutto socialmente non dovremmo più nasconderci per la vergogna della vergogna.
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22-11-2016, 21:50
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#4
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Messaggi: 1,001
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Il brutto è che andrà sempre peggio,ci sarà sempre più competizione: nel lavoro come nella ricerca di un partner,tutti a sgomitare e calpestarsi e chi non ce la fa imbottito di schifezze.
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22-11-2016, 21:56
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#5
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Banned
Qui dal: Dec 2015
Messaggi: 1,327
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Quote:
Originariamente inviata da Centauro
Il brutto è che andrà sempre peggio,ci sarà sempre più competizione: nel lavoro come nella ricerca di un partner,tutti a sgomitare e calpestarsi e chi non ce la fa imbottito di schifezze.
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Vero niente cambierà fino a quando non saranno in troppi a non avere niente e allora salterà tutto il giochino...
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22-11-2016, 22:19
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#6
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Intermedio
Qui dal: Jun 2011
Messaggi: 103
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Che dire...mi emoziona veder riesumato dopo più di 4 anni uno dei miei sparutissimi interventi. Entrando nel merito, è passato del tempo e con esso anche le mie irrevocabili convinzioni. Forse si cambia con l'età e con i diversi (intesi in senso puramente soggettivo) decorsi vitali. Sta di fatto che, dovendo fare una valutazione essenzialmente oggettiva come nel post originario, credo che la questione sia più sfumata. Io dico che la Fs e affini sono delle sindromi, che fluttuano in relazione a tanti fattori che influenzano la nostra vita oggigiorno. Catalogarla ed etichettarla a priori mi sembra eccessivo. Certo che è penalizzante e provoca, talvolta, pesante sofferenza, così come è ovvio che siamo tutti diversi soprattutto per natura. Ma ripeto, ci sono tante variabili che possono portare, magari in modo del tutto inaspettato, a delle transitorie soddisfazioni e/o miglioramenti, più o meno duraturi. Non dico che in questi 4 anni ho avuto una vita meravigliosa e sono diventato quello che non sono, anzi...quotidianamente mi ripeto che la vita è una merda e che ho vissuto, di fondo, una giovinezza che avrebbe dovuto essere ben altro. Quello che è cambiato è che vedo le dinamiche generali in termini diversi, nel senso che me ne frego di più di tante cose e anche perché vedo il crescente merdaio in termini di indifferenza, lassismo, derelizione con cui la società si sta identificando..Ecco, forse ciò che è cambiato da 4 anni fa è proprio il rapporto fra la fs, intesa quale presunto deficit, e la società all'esterno. Non so voi, ma io rispetto a 4 anni fa vedo una società pesantemente alla deriva, in confusione, con tanti soggetti che annaspano e non solo per motivi economici, ma proprio perché non riconoscono più un senso di fondo alla loro vita e all'esistenza in generale, e buona parte di questi sono quelli che proprio 4 anni fa erano i cosiddetti estroversoni che detenevano in mano il convinto pallino della società aperta e pronta a qualsiasi esperienza...Adesso saranno ancora estroversoni, ma lo palesano di meno...quindi forse proprio su questo punto la fs, intesa quale presunto handicap sociale, può essere meno invalidante..
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22-11-2016, 23:21
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,044
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Quote:
Originariamente inviata da Centauro
tutti a sgomitare e calpestarsi e chi non ce la fa imbottito di schifezze.
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verissimo!
Quote:
Originariamente inviata da Yamcha
Vero niente cambierà fino a quando non saranno in troppi a non avere niente e allora salterà tutto il giochino...
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ci vorrà ancora tantissimo tempo. L'italia detiene una quota di patrimoni privati fra le più alte al mondo. c'è ancora tantissima gente, buon per loro, che ha tanti o medi soldi, andremo avanti ad annaspare senza una rivoluzione ancora per molto.
Quando ci sarà io sarò un vecchio, avrò 60-70 anni e non potrò combattere, ma potrò aiutare nelle retrovie, preparare le bombe, incoraggiare i giovani.
Quote:
Originariamente inviata da alto87
Non so voi, ma io rispetto a 4 anni fa vedo una società pesantemente alla deriva, in confusione, con tanti soggetti che annaspano e non solo per motivi economici, ma proprio perché non riconoscono più un senso di fondo alla loro vita e all'esistenza in generale
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Vero, c'è un nervosismo da paura in giro. Girano tanti zombie che hanno perso la bussola, non hanno niente in cui credere
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22-11-2016, 23:55
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#8
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Banned
Qui dal: Dec 2015
Messaggi: 1,327
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Mah, io non dico che succederà domani ma neanche tra 20 anni...
I nonni presto se ne andranno con le pensioni, quelli di mezza età hanno in pochi si il posto ma sanno sanno che probabilmente non ci saranno i dindini per le pensioni, i giovani vivono alla giornata nella speranza di andarsene.
In tutto questo ogni giorno una banca fallisce e mangia i risparmi di famiglie, gli immigrati ormai stanno prendendo il territorio, nella politica chi ci crede ancora?
Insomma se lo scenario generale non è apocalypse now poco ci manca, staremo a vedere...
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23-11-2016, 00:38
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#9
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Intermedio
Qui dal: Jun 2011
Messaggi: 103
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Intendiamoci: dal 2012 ad oggi la situazione generale sociale è precipitata..nel 2012 non c'erano ancora i tanti laureati e/o diplomati sfornati da università e scuola che a distanza di 4 anni sono ancora a spasso e senza una retta via nella vita..in linea di massima si può affermare, attuando comunque una generalizzazione, che fino a 4-5 anni fa si finivano gli studi e si avevano buone possibilità di trovare subito un impiego, magari anche non definitivo, ma comunque tendenzialmente afferente alla propria formazione ecc...oggi sfido a trovarmi degli esempi di gente che finisce di studiare e trova subito la propria sistemazione...e ogni anno sarà sempre peggio, perché ogni anno si andranno a sfornare migliaia di giovincelli che non sapranno, nell'immediato futuro, che strada prendere, con l'ovvia conseguenza che inizieranno ad essere sempre più nervosi, incazzati e quindi tendenzialmente negativi nei confronti del sistema e della vita in generale...questo andazzo non fa altro che demolire ogni ideale di vita di comunità, di compagnia, di condivisione. Oggi ognuno pensa e spera a salvare o costruire, con sofferenza e fatica, una propria quotidianità che rasenti la decenza, magari imprecando in continuazione nel suo più profondo intimo...è questo il discorso che facevo quando, in un panorama generale di queste caratteristiche, gli affetti da fobia sociale e/o affini potrebbero vedersi alleviate le conseguenze del proprio malessere e/o patologia, considerato che essendoci sempre meno vita di comunità, per le ragioni che rammentavo, il peso specifico della propria menomazione sociale diminuirebbe...oggi come oggi non si può negare come la solitudine e/o l'isolamento sia in deciso e inevitabile aumento..
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