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21-12-2014, 20:19
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#1
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Intermedio
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: Àdexe
Messaggi: 104
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"In the future everyone will be world-famous for 15 minutes"
Andy Warhol
Uno degli artisti più influenti del XX secolo sosteneva in una sua celebre affermazione che in un futuro non troppo lontano, ad ogni singolo individuo sarebbero spettati almeno 15 minuti di notorietà.
Senza entrare troppo nel merito della citazione volevo però cominciare da qui e prenderne spunto per dare l'opportunità di raccontare fatti o aneddoti che ci hanno visti protagonisti, per cui ci siamo in qualche modo distinti, uscendo dagli schemi ,sorprendendo gli altri e noi stessi, perché no, una forma di riscatto sociale, oppure anche solo un episodio per noi motivo di orgoglio personale.
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21-12-2014, 20:20
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#2
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Intermedio
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: Àdexe
Messaggi: 104
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Giorni fa', parlando con un compagno di vecchia data, non lo vedevo dai tempi delle scuole elementari mi è tornato in mente di quella volta a ricreazione..
Era primavera, tutti correvamo all'impazzata per i corridoi che davano verso l'esterno, dovevamo fare in fretta perché ogni minuto era prezioso, fuori era una giornata soleggiata.
Il pallone lo teneva sempre Marco, lui era quello bravo, ormai erano 2 anni che frequentava la scuola calcio; tutti volevano giocare con lui, tornare in classe con una sconfitta sarebbe bastato per rovinare il resto del pomeriggio.
Per fare le squadre serviva però un altro capitano, io mio proposi.
Ricordo ancore la tensione che si viveva in quei momenti, soprattutto per quelli che inesorabilmente non sarebbero stati scelti, in particolare l'ultimo, quello che nessuno se lo piglia, quello scomodo che neanche lo fanno il suo nome, ti è capitato e basta.
Erano tutti li, messi in fila; chi era sicuro dei propri mezzi e non si faceva tanti problemi, chi scalpitava nel mezzo sperando nelle simpatie e poi loro, a testa bassa e con lo sguardo altrove che aspettavano solamente di sentir pronunciare il proprio nome, la loro partita se la giocavano adesso, era già nel vivo.Uno di questi era Matteo.
Non so quale fu la molla che fece scattare in me quel sentimento, forse i loro volti, forse perché ci ero passato anch'io, ma tutto di un tratto, mentre ancora se la stavano litigando, decisi che avrei rivoluzionato tutto.
Incominciai a chiamarli, uno dopo l'altro ed ogni volta che giungeva il mio turno erano sempre più sbigottiti, increduli del fatto che si, era toccato proprio a loro, gli ultimi.Matteo fu il primo.
In pochi istanti misi insieme la squadra più strampalata che si era mai vista su quel campetto.
Partimmo un po' in sordina, ma ad ogni minuto, ogni passaggio, ogni azione subita, cresceva in noi la consapevolezza che non eravamo li semplicemente per far presenza, la solita comparsata, ma ce la si poteva fare per davvero, e mentre i nostri avversari, quelli forti, erano sempre più nervosi e frustrati, noi diventavamo squadra.
Sarà che inizialmente ci avevano preso sottogamba, sarà che tutti noi eravamo concentratissimi perché la posta in palio questa volta era un'altra, ma quel pomeriggio non concedemmo nulla, ce la giocammo alla pari fino alla fine.
E' ancora vivida in me la scena di quel calcio di rigore tirato all'ultimo, al suonare della campanella.Il risultato fino a quel momento era rimasto invariato e contro tutte, anche le più rosee aspettative, eravamo riusciti ad arginarli, stavamo pareggiando.
Inutile dire chi fu tra di noi ad andare al dischetto, scegliemmo proprio lui, il più goffo e maldestro, ma non potevamo fare altrimenti, era chi in quel momento meglio ci rappresentava.
Le cose nella vita non vanno quasi mai come ci si aspetta e noi d'altro canto la nostra partita l'avevamo già vinta, ma in quel' occasione fini' come nei film e la rete si gonfiò.
A pensarci meglio, a distanza di anni, non si trattò di soli 15 minuti.
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24-12-2014, 15:33
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#3
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 2,951
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Ricordo che alle medie, nonostante avessi già i primi problemi di introversione, combattevo per inserirmi nei gruppi formati in classe. Siccome mi è sempre piaciuto scrivere ebbi un'idea: scrivere una storia d'azione e di combattimenti e i protagonisti sarebbero stati proprio i miei compagni di classe! E così cominciai, ogni giorno scrivevo uno o due capitoli, ovvero una o due pagine e ogni volta che c'era il cambio dell'ora o qualche ora di buco o di supplenza, un mio compagno leggeva la storia per me. All'inizio erano tutti scettici e solo un paio di persone si avvicinarono, ma lentamente l'interesse di quasi tutta la classe si accese e così quelli che non la seguivano erano ben pochi. Era bellissimo vedere i miei compagni che sorridevano quando nella storia facevano qualcosa di figo, vederli mentre si scambiavano cenni scherzosi tra loro, del tipo "visto come sono potente?", oppure ridere tutti insieme quando qualcuno nella storia veniva un po' smerdato poiché magari qualche personaggio lo chiamava con il suo soprannome, o rivelava qualche sua debolezza di cui tutta la classe era a conoscenza, o ancora, quando qualcuno moriva e voleva tornare a tutti i costi nella storia, venendo da me a chiedere di essere resuscitato in qualche modo, mentre c'era anche chi se la prendeva parecchio, insultandomi Nemmeno i miei sono stati solo 15 minuti, peccato che poi quando la storia è finita sono tornato la persona comune di sempre
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26-12-2014, 02:18
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#4
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Intermedio
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: Àdexe
Messaggi: 104
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Quote:
Originariamente inviata da _Diana_
Grande, ti fa onore... kudos!
Io ero sempre tra le ultime quando si facevano i gruppi visto che sono sempre stata fisicamente debole e sottosviluppata, ma ne sono consapevole e cerco di compensare con il carattere facendo la dura. Ohibò, parlo al presente perchè non sono cambiata eheh.
Quando poi a fare le squadre capitavano, invece, le amiche mi riscaldava il cuoricino trovarmi tra le prime persone scelte.
Dentro di me ero semplicemente così senza parole.
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Eh già, la competizione è insita nell' essere umano ed emerge gia in tenerissima età, purtroppo in parte dovuta a pessimi esempi derivanti dal mondo "adulto"..
Poi ci sono anche le cose che contano, "le amiche che scaldano i cuoricini"
E tu?! di quali 15 minuti vuoi raccontare ?!
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26-12-2014, 02:20
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#5
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Intermedio
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: Àdexe
Messaggi: 104
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Quote:
Originariamente inviata da She
Sembra la storia di quei telefilm americani per teenager .Li guardo ancora oggi ,mi piacciono mi fanno sentire bene.
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ahahah, ammetto che a suo tempo li guardavo anch'io..Ma ho sempre negato...
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26-12-2014, 02:25
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#6
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Intermedio
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: Àdexe
Messaggi: 104
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Quote:
Originariamente inviata da marcoonizuka
Ricordo che alle medie, nonostante avessi già i primi problemi di introversione, combattevo per inserirmi nei gruppi formati in classe. Siccome mi è sempre piaciuto scrivere ebbi un'idea: scrivere una storia d'azione e di combattimenti e i protagonisti sarebbero stati proprio i miei compagni di classe! E così cominciai, ogni giorno scrivevo uno o due capitoli, ovvero una o due pagine e ogni volta che c'era il cambio dell'ora o qualche ora di buco o di supplenza, un mio compagno leggeva la storia per me. All'inizio erano tutti scettici e solo un paio di persone si avvicinarono, ma lentamente l'interesse di quasi tutta la classe si accese e così quelli che non la seguivano erano ben pochi. Era bellissimo vedere i miei compagni che sorridevano quando nella storia facevano qualcosa di figo, vederli mentre si scambiavano cenni scherzosi tra loro, del tipo "visto come sono potente?", oppure ridere tutti insieme quando qualcuno nella storia veniva un po' smerdato poiché magari qualche personaggio lo chiamava con il suo soprannome, o rivelava qualche sua debolezza di cui tutta la classe era a conoscenza, o ancora, quando qualcuno moriva e voleva tornare a tutti i costi nella storia, venendo da me a chiedere di essere resuscitato in qualche modo, mentre c'era anche chi se la prendeva parecchio, insultandomi Nemmeno i miei sono stati solo 15 minuti, peccato che poi quando la storia è finita sono tornato la persona comune di sempre
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Questa cosa è fantastica ... Coinvolgere una classe di ragazzini delle medie in una situazione cosi... Ci vuole il cosidetto "pelo sullo stomaco" ed enorme spontaneetà ..
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26-12-2014, 08:24
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#7
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Isolationville (Limboland)
Messaggi: 5,169
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Quote:
Originariamente inviata da _Diana_
Quando poi a fare le squadre capitavano, invece, le amiche mi riscaldava il cuoricino trovarmi tra le prime persone scelte.
Dentro di me ero semplicemente così senza parole.
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Che bel ricordo
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26-12-2014, 09:07
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Fucktardia
Messaggi: 2,077
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.........
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Ultima modifica di Konkurs; 28-09-2015 a 00:59.
Motivo: destabilizzante al massimo..
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08-01-2015, 22:15
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#9
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Intermedio
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: Àdexe
Messaggi: 104
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Quote:
Originariamente inviata da _Diana_
La competizione in sé non credo sia sbagliata, più che altro sono io che non riesco a reggerla appena vedo persone più motivate, così tendo a lasciare loro via libera. Però quando sono alla guida derido quello che si è tanto dato da fare per superarmi per poi ritrovarmelo fermo davanti al primo semaforo. :P
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Assolutamente no, non cè niente di male in un po' di buona e sana competizione.
Buona e sana appunto
Quote:
Erano meno di 15 minuti. Al lavoro mi ritrovai davanti una scena che mi rese alquanto insofferente e mi costrinse ad agire. Una mia collega "anziana" era visibilmente paralizzata dalla mortificazione, tanto da rimanere in silenzio davanti ad un'altra collega poco più grande di me che gliene diceva di tutti i colori per un errore commesso. Pacatissima ed in maniera diplomatica, ma con le mani tremanti, chiesi a quest'ultima di porre fine al suo processo. Appena andai nell'altra stanza ricevetti tutti i ringraziamenti tra occhiate complici, gesti silenti in slow motion e parole dette sottovoce per non farci sentire...
La cosa che mi fotte è l'ansia, come al solito, altrimenti mi sentirebbero di più.
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Beh, sarà anche che l'ansia ti fotte ma in quella specifica occasione mi sembra che ne sei venuta fuori egregiamente, anche rispetto a chi di certo non soffriva delle tue stesse problematiche ma si è limitato poi solo ad applaudire.. Cio conferma che ognuno di noi sarà fatto a modo suo, avrà i suoi problemi, le sue debolezze ma il coraggio, il senso di giustzia sono altra cosa, non li si impara.
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08-01-2015, 22:33
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#10
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,374
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I miei 15 minuti sono quando riesco a far star bene qualcun'altro, quando riesco a farlo sentire a suo agio, purtroppo si limita a fugaci "sprazzi di luce" in cui non mi faccio travolgere dai pensieri e dai rimuginamenti negativi che affollano la mia mente, e purtroppo è una cosa che non riesco a comandare...ah e poi (ma qui entrano in gioco le deviazioni mentali ) quando vedo che riesco a suscitare l'interesse delle persone attraverso la musica (ma non di sola musica si vive a questo mondo, ahimè...)
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08-01-2015, 22:45
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#11
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Intermedio
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: Àdexe
Messaggi: 104
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Quote:
Originariamente inviata da Ivan87
I miei 15 minuti sono quando riesco a far star bene qualcun'altro, quando riesco a farlo sentire a suo agio, purtroppo si limita a fugaci "sprazzi di luce" in cui non mi faccio travolgere dai pensieri e dai rimuginamenti negativi che affollano la mia mente, e purtroppo è una cosa che non riesco a comandare...ah e poi (ma qui entrano in gioco le deviazioni mentali ) quando vedo che riesco a suscitare l'interesse delle persone attraverso la musica (ma non di sola musica si vive a questo mondo, ahimè...)
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Non è da tutti, anzi...
Non ricordi qualche episodio in particolare , che ti è rimasto inpresso e che ti va di raccontare?
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08-01-2015, 23:49
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#12
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,374
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Quote:
Originariamente inviata da AltroIeri
Non è da tutti, anzi...
Non ricordi qualche episodio in particolare , che ti è rimasto inpresso e che ti va di raccontare?
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Mah più che di episodi in particolare, si tratta di momenti. E sono quei momenti in cui quelle (pochissime) volte che mi capita di suonare in giro con la band, mentre stai suonando alzi lo sguardo verso il pubblico e c'è anche una sola persona (perchè ne basta una soltanto), che vedi che si sta appassionando a quello che stai facendo, come se entrasse in empatia senza dirsi neanche una parola...è una bella sensazione, soprattutto perchè non occorre parlare e ragionare, si tratta solo di note!
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