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24-05-2010, 23:43
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#1
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,199
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Sono stato per anni ed anni, almeno fino alla fine dell'università un very very evitant, very pessimist e naturalmente very iso. Di fatto avevo preso la decisione di buttare la mia vita nel cesso e di tirare lo sciacquone. Non vedevo davvero alcun motivo per cui valesse la pena vivere, o meglio se c'era facevo finta di non vederlo, perché è più comodo fare così, è più comodo non vivere che cercare di vivere tra mille difficoltà e rischi. Così mi contentavo dei miei libri, dei miei fumetti e dei miei film. Mi contentavo di poco e almeno apparentemente stavo bene. Tutto qua, c'era davvero ben poco d'altro, oltre la famiglia, naturalmente. Quella famiglia da cui tutto ha avuto origine, ma lasciamo perdere, il discorso sarebbe troppo lungo e complesso, e neanch'io l'ho ancora capito del tutto.
E' stato con l'avvicinarsi della soglia dei trent'anni che mi sono reso conto che la giovinezza mi stava ormai sfuggendo di mano, e presto anche tutta la vita, forse. Ho iniziato a chiedermi se ero ancora in tempo per fare qualcosa, per porre rimedio, o se era già troppo tardi. Ho deciso di rischiare. Non so ancora se sono in tempo, chissà. Pur tuttavia, tante cose in questi anni hanno portato sicuramente a qualche progresso, seppur mi sembri infimo. Prima l'essere stato costretto sul lavoro, per periodi non troppo lunghi per fortuna, a fare assistenza telefonica e ad interagire coi clienti, poi la decisione di andare a vivere da solo, poi la partecipazione a questo forum, infine la psicoterapia ed il lavoro di autoanalisi cui da un po' di tempo a questa parte mi sottopongo costantemente, scandagliando ogni pensiero e moto d'animo che mi attraversa, stanno sicuramente dando dei frutti, ma stanno anche facendo ridestare tutti i miei fantasmi a lungo tempo sopiti e facendo scatenare sintomi che prima erano a bada e poco manifesti. La mia pissi dice che negli ultimi tempi ho fatto progressi importanti, ma che non mi rendo conto appieno di quanti ne ho fatti. Sarà, ma lei che ne sa? Mica mi conosceva prima. Sicché mi sento preso in giro e mi vien voglia di mandare a quel paese anche questa e fare da me.
Certo, qualcosa starà pure cambiando, ma molto lentamente... Nella vita di tutti i giorni (strana espressione: chi ha una vita tutti i giorni? :-/), almeno ora riesco a fissarmi degli obiettivi, raggiungerli e poi fissarne sempre di nuovi. E soprattutto ho fatto mio il motto: "se vuoi fare davvero qualcosa, falla quando non sei ancora del tutto pronto". Ho un livello di autonomia ed indipendenza che fino a pochi anni fa non mi sarei neppure sognato, pur tuttavia non sono ancora libero da me stesso, dai miei blocchi ed inibizioni. Il mio umore è abbastanza stabile, ma così è sempre stato, sempre piuttosto piatto, grigio e piatto. Nessuna particolare tendenza alla depressione, ma neppure particolare entusiasmo. Mi sembra di essere anche un po' meno rigido, di quella rigidità di pensiero che è tipica del sociofobico ("o è così o è così", "questo mi piace, quello no", "questo lo so fare, quell'altro no") nel giudicare me stesso e gli altri, e di essermi un pelino desensibilizzato al rifiuto. Inoltre mi sembra di essere un po' più pronto a gestire le avversità, gli imprevisti e le novità. Ad esempio ho dovuto fare un colloquio perché il mio capo s'è messo in testa di chiedere la consulenza di un esperto nell'organizzazione e nell'ottimizzazione delle risorse umane (una sorta di coaching). Questa novità, con tutti gli strascichi e le attività che comporterà nella mia vita lavorativa, che prima mi avrebbe provocato un genuino smarrimento (leggasi: fifa), ora non mi ha preoccupato più di tanto, anzi in qualche modo mi ha incuriosito persino. La vedo anche un po' come un'opportunità, non solo come un fastidio che spero passi il più in fretta possibile.
I progressi riesco a valutarli solo sul lungo periodo, ma la consapevolezza che la strada fatta è poca, e quella ancora da fare tanta, a volte mi scoraggia. Poi mi dico che comunque sarò sempre un po' evitante, che probabilmente non si cancellerà più, non definitivamente almeno, questo mio tratto, che farà parte di me fino alla fine dei miei giorni, che così mi sta bene perché in fondo ci sono affezionato, e che avrò sempre bisogno di solitudine, ma che comunque si può vivere (e bene) anche così, cercando solo di limare i tratti più spigolosi e più critici. Qualche giorno fa ad esempio ero sul treno e ad un certo punto è salito un gruppo di scout. Non hanno fatto nulla di particolarmente fastidioso e non hanno neppure occupato i posti accanto al mio, ma comunque mi son sentito terribilmente infastidito, avevo voglia di stare da solo ed ho cambiato carrozza. Roba da very evitant, era da tempo che non provavo insofferenza semplicemente a stare tra altre persone su un mezzo pubblico.
Di una cosa sono sicuro però: non mi fermerò e non mi arrenderò mai, perché questa è la mia vita e voglio vivre ma vie.
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24-05-2010, 23:48
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#2
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: nella vera capitale d'Italia
Messaggi: 10,358
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in bocca al lupo
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24-05-2010, 23:49
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#3
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,199
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Ma l'hai letto tutto? :P
EDIT crepi il lupo
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25-05-2010, 00:00
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#4
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Banned
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: in un cespuglio vicino al mare
Messaggi: 2,682
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"Di una cosa sono sicuro però: non mi fermerò e non mi arrenderò mai, perché questa è la mia vita e voglio vivre ma vie."
.... e secondo me sei in tempo, non lo dico per buonismo
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25-05-2010, 08:13
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#5
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
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Quote:
Originariamente inviata da moonwatcher
non mi fermerò e non mi arrenderò mai, perché questa è la mia vita e voglio vivre ma vie.
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Avevo anch'io quella filosofia, soprattutto con le donne, ma dopo aver incassato quantità industriali di rifiuti m'è tornata l'arrendevolezza. Posso solo augurarti di non finire come me.
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25-05-2010, 10:36
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#6
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: Roma..ma vorrei essere altrove.
Messaggi: 3,149
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Quote:
Originariamente inviata da stone
Avevo anch'io quella filosofia, soprattutto con le donne, ma dopo aver incassato quantità industriali di rifiuti m'è tornata l'arrendevolezza. Posso solo augurarti di non finire come me.
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anche a me...piu che altro non risposte..penso sia normale abbattersi.
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25-05-2010, 13:17
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#7
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,199
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Non iniziate coi commenti pessimistici...
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25-05-2010, 13:26
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2009
Ubicazione: Un po' in Emilia, un po' in Romagna
Messaggi: 1,521
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Forza moon, anch'io credo di aver compiuto dei buoni passi avanti durante l'ultimo anno ma ho sempre la sezione che manchi veramente qualcosa, di non fare abbastanza e ogni tanto si torna a pensare come un tempo.
Nonostante tutto mai arrendersi e bisogna guardare al futuro con la speranza di riuscire a fare cose che fino a poco tempo prima ci sembravano impossibili.
La salita è dura ma prima o poi raggiungeremo la vetta
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25-05-2010, 13:35
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#9
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,199
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Esatto, bisogna guardare ai passi fatti in avanti e avere fiducia.
Ad esempio un progresso reale che ho fatto è che io ora non provo più alcun disagio a mangiare in pubblico. Ora magari si potrà obiettare dicendo che se è passato da solo non era vera fobia, io non lo so e non me intendo, però sicuramente anni fa ricordo che era una cosa terribboli e quasi non riuscivo ad ingoiare un boccone. Secondo me erano veri e propri episodi di fobia sociale, poi comunque chissene di cos'era.
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25-05-2010, 14:02
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#10
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Esperto
Qui dal: Aug 2009
Ubicazione: Un po' in Emilia, un po' in Romagna
Messaggi: 1,521
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Quote:
Originariamente inviata da moonwatcher
Esatto, bisogna guardare ai passi fatti in avanti e avere fiducia.
Ad esempio un progresso reale che ho fatto è che io ora non provo più alcun disagio a mangiare in pubblico. Ora magari si potrà obiettare dicendo che se è passato da solo non era vera fobia, io non lo so e non me intendo, però sicuramente anni fa ricordo che era una cosa terribboli e quasi non riuscivo ad ingoiare un boccone. Secondo me erano veri e propri episodi di fobia sociale, poi comunque chissene di cos'era.
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L'importante è che se ne sia andata quella brutta sensazione. Anch'io tempo fa quando andavo a mangiare in un locale pubblico mi sentivo gli occhi di tutti addosso, adesso semplicemente me ne frego, anzi, è più facile che stia io ad osservare gli altri piuttosto che il contrario.
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25-05-2010, 14:14
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#11
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Quote:
Originariamente inviata da moonwatcher
"se vuoi fare davvero qualcosa, falla quando non sei ancora del tutto pronto"
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grande moon, questa andrebbe tatuata sul braccio
"il momento giusto per cominciare è proprio quando stai aspettando il momento giusto"
dovrebbe essere il motto dei procrastinatori perfezionisti
vai così, ti vedo ben lanciato!!!
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25-05-2010, 16:08
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#12
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Esperto
Qui dal: Apr 2007
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,441
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Solo lentamente s'impara, quindi è solo lentamente che si cambia, penso.
Lentamente ma non immobilmente...
Ho letto solo il titolo, fustigami, ma ti faccio l'in bocca al lupo!!
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25-05-2010, 16:30
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#13
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,199
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Quote:
Originariamente inviata da paule
Ho letto solo il titolo, fustigami
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25-05-2010, 19:41
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#14
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,199
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
"il momento giusto per cominciare è proprio quando stai aspettando il momento giusto"
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Le cose che bisogna imparare a fare, si imparano facendole (Aristotele)
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